Gli eletti

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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

Mattia, la tua è una domanda difficilissima. Per quanto ho capito, non è che il patto di Yeshùa descritto nei Vangeli riguardi i gentili in senso stretto; riguarda essenzialmente Israele, anzi la Casa di Israele.

Come sai, in Israele, dagli anni '50, è stata promulgata una legge che consente a chi ha un genitore o un nonno ebreo di poter ricevere residenza e cittadinanza. Tale legge origina dal pensiero sionista, che ritiene che ogni ebreo o discendente di ebrei abbia diritto di ritornare a vivere in Erez Israel. Credo che tale idea sia basata sulla Scrittura, che annuncia il ricongiungimento delle tribù e il ritorno di tutti i figli di Israele nella terra a tempo indefinito. Mi sembra che lo stato di Israele stia cercando di realizzare queste profezie favorendo il rientro degli ebrei della diaspora sparsi in tutto il mondo. Noiman corregga le mie eventuali imprecisioni.

Il problema, però, è questo (a mio parere): la Scrittura dice che Dio avrebbe riscattato l'intera Casa di Israele, che essenzialmente non è rappresentata dagli ebrei della diaspora oggi viventi. La Casa di Israele – tranne quelli che non furono deportati – non tornò mai dall'Assiria, fu la Casa di Giuda a tornare da Babilonia. La maggioranza degli ebrei di oggi, dunque, sono discendenti degli ebrei che tornarono in Palestina da Babilonia (e di quelli che non furono deportati), e che poi furono cacciati di nuovo dai romani. Invece, la Scrittura afferma che Dio riscatterà la Casa di Israele deportata in Assiria. Quelli che non erano più popolo di Dio, lo saranno di nuovo. Afferma anche che il numero dei figli di Israele sarà come la sabbia del mare, tale che non si potrà contare. E questa cosa sembra non avere senso: se oggi esistono diretti discendenti delle tribù di Israele, non sono certo come la sabbia del mare.

Ora, siccome è ovvio che i deportati in Assiria sono diventati gentili essendosi mescolati con gli stranieri, e siccome è ovvio che non sia possibile rintracciare i discendenti di quegli israeliti deportati dopo duemila anni (e anche se lo fosse, essi non sarebbero comunque più ebrei), io credo che i gentili che credono in Yeshùa e si convertono a Dio siano proprio quelle pecore perdute di cui parla la Scrittura.

Ora è interessante notare che tra i miliardi di credenti che sono vissuti dalla morte di Yeshùa fino ad oggi, probabilmente sono relativamente pochi quelli che hanno adorato Dio in modo genuino, mentre la maggioranza hanno semplicemente aderito ad una religione che nulla ha a che fare con Yeshùa e con Israele. Credo che i gentili che mettono in pratica gli insegnamenti di Yeshùa e ne comprendono appieno il significato, siano le pecore perdute della Casa di Israele. Dunque, Yeshùa manda si gli apostoli a predicare a tutte le nazioni straniere, ma non per convertire tutti i gentili, ma piuttosto per riportare all'ovile quelle pecore che davvero riconoscono la voce del pastore.

Faccio fatica ad esprimere chiaramente il mio pensiero, ma spero di essere riuscito a farmi capire.
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, sinceramente non saprei dire chi saranno gli eletti di cui parla la Scrittura. Però dici bene, Dio conosce quelli che sono suoi, e Yeshùa ha raccolto innanzitutto dei giudei e poi tutti quelli che – per qualche motivo – hanno riconosciuto la sua voce. Io non mi ritengo un discepolo modello (anzi, tutt'altro...), però credo in Dio esclusivamente perché ho riconosciuto la voce del mio pastore. Questo mi basta. Mi basta credere in Dio e avere in me il desiderio di fare la Sua volontà. E se non fosse stato per Yeshùa, non avrei avuto modo di conoscere Dio. Per cui, ringrazio Dio con tutto il mio cuore per aver mandato questo meraviglioso pastore. Se questo non è un Messia, allora cos'è...?
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francesco.ragazzi
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Re: Gli eletti

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Antonio, tu scrivi :"...Io non mi ritengo un discepolo modello (anzi, tutt'altro...), però credo in Dio esclusivamente perché ho riconosciuto la voce del mio pastore..." .-
Allorché Gesù, durante il discorso nel Cenacolo, annuncia la venuta dello Spirito Santo «a prezzo» della propria dipartita e promette: «Quando me ne sarò andato, ve lo manderò», proprio nello stesso contesto aggiunge: «E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio». ( Gv 16,7s )
Quindi se non ti senti un discepolo modello è opera dello Spirito di Dio che ci convince di peccato.- Guai se così non fosse !!!
Io mi sento da una vita un pesce fuor d'acqua in questo mondo e ringrazio Dio per ciò, perchè ci lega a Dio con maggiore intensità.- Non sta a noi stabilire se siamo o no degli eletti, ma dei chiamati sì, io mi sento un chiamato ed ho sperimentato più volte il Suo intervento nella mia vita.- Andiamo avanti nel nostro percorso con piena fiducia nel nostro Salvatore, pronti ad affrontare qualsiasi avversità .... se Dio è con noi non temeremo alcuna cosa !!!
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

:YMHUG:
AKRAGAS
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Re: Gli eletti

Messaggio da AKRAGAS »

:-)
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Michele
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Re: Gli eletti

Messaggio da Michele »

Ma, il sentirsi peccatori sa molto di qualcosa che ci hanno instillato sin da bambini, forse non riuscendoci. Il messaggio di Yeohsu'a era diverso, ai peccatori diceva: "vai e non peccare più", ma cosa più importante è l'impegno di fare qualcosa per i nostri simili. Quindi non credo che ci si può fermare al solo ricordo dei peccati. La vita di chi ha fede è rivolta al pensiero continuo di COLUI CHE E', e nello stesso tempo cerca di elevare spiritualmente il prossimo
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

È vero, Michele. Ma sia Paolo che Giovanni mettono in rilievo il fatto che l'uomo è fallace, perché è proprio la sua natura materiale ad esserlo. Ciò che chiamiamo "peccato" è in realtà l'errore, ossia l'incapacità di obbedire in modo perfetto alla legge perfetta di Dio, in virtù del fatto che siamo imperfetti. Non si tratta di farsi sensi di colpa, ma di non dimenticare che siamo soggetti ad errore (peccato). Chi nega questo, mente a se stesso e a Dio. Piuttosto, è importante ricordarsi che grazie all'espiazione di Yeshùa, Dio dimentica il peccato dell'uomo senza più la necessità di sacrifici espiatori. Il sacrificio necessario, adesso, è rappresentato dalla preghiera, dal pentimento e da una costante disposizione verso Dio. Ma questo non ci rende immuni all'errore.
ringo
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Re: Gli eletti

Messaggio da ringo »

Piuttosto, è importante ricordarsi che grazie all'espiazione di Yeshùa, Dio dimentica il peccato dell'uomo senza più la necessità di sacrifici espiatori. Il sacrificio necessario, adesso, è rappresentato dalla preghiera, dal pentimento e da una costante disposizione verso Dio.
ben detto,
finalmente un modo di parlare "cristiano"
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