Premetto che non ho ancora letto i testi proposti da Trizzi, dunque rispondo ad Armando.
Di Gesù viene detto che lui è sempre lo stesso in contrasto con gli angeli che non sono sempre gli stessi ma sono soggetti a mutazione. Il figlio invece è immutabile e l'omileta vuole fare questo contrasto tra Gesù e gli Angeli per far capire che Gesù non è come le creature angeliche
Il messia, secondo il testo, è superiore agli angeli ma non è immutabile, solo Dio è immutabile. Infatti, se il messia fosse immutabile, non avrebbe potuto essere uomo e poi essere glorificato, dunque partire da una condizione inferiore per poi cambiare in una superiore; infatti, immutabile significa "che non cambia": “Così
è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che
ha ereditato è più eccellente del loro.” (Eb 1:4). Il messia
è diventato superiore agli angeli, ma evidentemente prima non lo era; ha ricevuto un nome più grande di quello degli angeli, ma evidentemente prima non lo aveva: “vediamo colui che
è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù,
coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto” (Eb 2:9). In che modo sarebbe immutabile, se è stato
fatto inferiore agli angeli e poi è stato glorificato in seguito alla morte? È la stessa Lettera agli Ebrei che smentisce ciò che dici, ma non te ne accorgi.
Ben dice la citazione del libro quando parla della destra di Dio come posizione di onore. Sedendosi alla destra di Dio nell'alto dei cieli Gesù occupa un onore che nn a pari, un onore superiore alle creature angeliche
Onore si, ma la destra di Dio simboleggia piuttosto il potere: “La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici; la tua destra colpirà quelli che ti odiano” (Sl 21:8); “Perché ritiri la tua mano, la tua destra? Tirala fuori dal tuo seno, e distruggili!” (Sl 74:11); “Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che
hai reso forte per te” (Sl 80:17). Yeshùa siede alla destra perchè, essendo il messia re intronizzato, ha il potere di Dio. Yeshùa stesso afferma di aver ricevuto ogni potere da Dio. Il testo di Eb non dice che gli angeli devono adorare il messia come si adora Dio, ma prostrarsi davanti a lui (il verbo
proskynèo significa
prostrarsi,
omaggiare), come si fa davanti ad una persona di potere in segno di rispetto. Infatti, il termine italiano "adorare" in greco non esiste. E comunque, il Sl 97:7 che l'omileta cita non dice che "gli angeli" (generalmente malakim) devono adorare il messia, ma che gli
elohim devono rendergli omaggio. Il termine
elohim significa propriamente
giudici, e la LXX lo traduce con ἄγγελοι (àngheloi, messaggeri, "angeli"). L'omileta cita la LXX. Infatti, Sl 2:10-12 dice: “Ora,
o re, siate saggi [...] rendete omaggio al figlio”.
Non si manda a morte per bestemmia chi dice di essere il Messia. La bestemmia per il sacerdote stava nel fatto che lui aveva detto che sarebbe andato nell'alto dei cieli e questo per gli ebrei sacerdoti era una lesa maestà a Dio.
In realtà, il falso profeta veniva messo a morte. I farisei ritennero che Yeshùa fosse un falso profeta, e un mago. E anche perché affermava di sedersi alla destra di Dio. Ma questa, come ho spiegato sopra, è un'espressione che indica il potere, solo che i farisei non accettavano tale concetto. Yeshùa, adesso, non è "insieme a Dio", perché Dio non ha un luogo dove possa risiedere: “Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere” (1Re 8:27). Il messia risorto ha un corpo, incorruttibile ma sempre un corpo; infatti, da risorto, mangia il pesce. Dio è trascendente a tutto e tutti, anche al messia. Yeshùa, adesso, col suo corpo glorioso (ossia incorruttibile), non può essere con Dio che non ha corpo e non è in nessun luogo; è nel Regno dei Cieli, che non è il luogo dove vive Dio, perché Dio non è in nessun luogo: “Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti” (1Cor 15:28). Nota che Yeshùa si sottoporrà a Dio e Dio sarà in tutto e in tutti, non
tutto e tutti saranno in Dio. Dio è sempre oltre. Il Regno dei Cieli è il
mondo a venire, i "nuovi cieli e nuova terra" che Dio creerà, dove risiedono le anime incorruttibili. Yeshùa è già lì, nel Regno dei Cieli, che per noi non esiste ancora ma per Dio già esiste. Dovresti leggere Maimonide riguardo al mondo a venire. In Mt 16:28 leggiamo: “In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno” (Lc 9:27 parla di Regno di Dio, che è il mondo a venire); poi hanno una visione del messia trasfigurato assieme a Mosè ed Elia (Mt 17:1-8; Lc 9:28-36).
Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola
ὃς ὢν ἀπαύγασμα τῆς δόξης καὶ χαρακτὴρ τῆς ὑποστάσεως αὐτοῦ, φέρων τε τὰ πάντα τῷ ῥήματι τῆς δυνάμεως αὐτοῦ
Traduzione letterale: “che essente splendore della gloria e rappresentazione della essenza di lui [Dio] portante tutte le cose con la parola del potere di lui [di Dio]”
La potenza della parola di Dio, non del messia. E il messia non è Dio, ma un
riflesso e una
rappresentazione di Dio. Appunto, il messia rappresenta il potere di Dio, non è Dio stesso. Come vedi, Dio è sempre esterno. Yeshùa ha ricevuto il potere, ma glielo ha dato Dio, non se lo è preso da sè, nè lo possedeva, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di darglielo.
Di lui è detto che dimora corporalmente la pienezza della Deità (colossesi 2,9)
Questo avviene anche nei credenti: “affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3:19).
Tutto ciò che ha il padre (potenza,sapienza,santità,onore,gloria,eternità) è del figlio.
I termini tra parentesi li aggiungi tu, non ci sono su Gv 16:15 (soprattutto "eternità"). Comunque, tutte queste cose gli sono state date da Dio. Dio è sempre esterno. Il regno del messia, peraltro, ha un inizio e una fine. Inizia nel momento in cui si manifesterà e termina con il giudizio: “poi verrà la fine, quando
consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché
bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che
colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche
il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa,
affinché Dio sia tutto in tutti.” (1Cor 15:24-28). Quindi il messia re non è eterno in quanto tale, ma regna sulla terra durante il millennio (Ap 20)
finché verrà il mondo a venire, la Gerusalemme celeste, in cui Dio sarà tutto in tutti e non ci sarà più bisogno di alcun re terreno, perché Dio sarà il re in eterno (cfr. Ap 20-21). Il messia re siede sul trono di Dio finché gli è concesso, ossia rappresenta Dio finché c'è da rappresentarLo.
Se io devo costruire una casa, elaboro un progetto nella mia mente e lo metto anche per iscritto se voglio. Sfido chiunque a dire che il progetto nn esiste realmente; anzi io utilizzo il progetto come mediatore.
Chi è che costruisce fisicamente la casa, tu con le tue mani (sulla base di un progetto che hai
in mente) o il progetto stesso, che si anima, gli spuntano le mani e si mette al lavoro? Dio ha fatto il mondo con in mente il messia, la Torah, il popolo di Israele, i santi, il tabernacolo. Ma non sono tutte queste cose che hanno creato l'universo. L'universo lo ha creato Dio
avendo in mente il Suo progetto.
Per finire, il Sl 102 che l'omileta cita, non parla del messia, ma di Dio. Dunque, la domanda da farsi è: perché l'omileta lo cita applicandolo al messia? E la risposta sbagliata è: "perché il messia è Dio", altrimenti il resto delle SG si sbagliano sul messia, dicendo che non è Dio. Altra risposta sbagliata: "perché l'omileta è un idolatra". Terza risposta sbagliata: "perché l'omileta è un ignorante e sbaglia". La risposta giusta è un'altra.