Torah

noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Torah

Messaggio da noiman »

France, si! È proprio cosi. :YMPEACE:

Osservare il sabato è diverso dal ricordarlo, i patriarchi prima di Moshè ricordavano lo shabbàt ma non conoscevano ancora il suo significato profondo, Moshè non aveva ancora dato ordine le lettere della Torah celeste , ma i shabbatòt esistevano già dalla fine del sesto giorno, Purim e Pesàch esistevano già, ma nella stazione di Avrahàm , Izchàk e Israel il treno non era ancora giunto.
Ricorda e Osserva sono i due lati della stessa medaglia, in entrambe le versioni i due precetti parole precedono l’affermazione “per sei giorni lavorerai” , una nota curiosa: forse non sarebbe stata più incisiva una affermazione inversa, del tipo: “ per sei giorni lavorerai” e Ricorda o Osserva il settimo giorno per santificarlo ?

La scelta dell’agiografo non è casuale, l’inversione è fonte di riflessione, così si voleva intendere e sottolineare che ogni giorno va pensato in riferimento allo shabbàt e lo si deve ricordare dal primo giorno, yom rishon, e ricordando e vivendo ogni giorno si giunge a yom shishi e tra le due sere si è pronti per iniziare il tempo dello shabbàt , in questo modo si è sicuri di non dimenticarlo, la storia narra che ci fu un tempo in cui le guerre, le carestie e le epidemie portarono l’Europa nella rovina più totale, ci furono dei giorni in cui i cristiani disorientati non sapevano più quando era domenica, ma lo seppero grazie agli ebrei che tennero sempre il conto in uno schema che fondeva osservanza e ricordo.

Lo spazio generazionale tra Shmòt e Dvarim offre un’altra spiegazione, per gli ebrei del Sinai era adeguata la parola “ricorda” , essendo essi stessi testimoni, ma quarant'anni dopo quelle generazioni si erano esaurite e allora fu detto ai loro figli di osservare quello che fu detto ai padri, e fu necessario impegnare il verbo “osserva” un “correttivo” del ricordo .
(Chezquni, com. a Dvarim).
Pochi notano che nella prima versione in Shmòt è ricordato di osservare lo shabbàt secondo la motivazione che il mondo è stato creato in sei giorni, in Dvarim la motivazione è la liberazione di Israel dalla schiavitù d' Egitto e introduce un legame diretto con un popolo e la sua storia.

Una possibile altra interpretazione: la prima promulgazione di Shmòt “zakor”, ricorda, era destinata a tutti i popoli, ricordare non significa “eseguire”, forse lo capiamo nella affermazione di carattere universalistico nel citare i sei giorni della creazione, interessante è anche rivedere la traduzione di Bereshit 8/22, l’espressione ויום ולילה לא ישבתו “yom va-layla lo yisbotù” può leggersi “come giorno e notte non faranno shabbàt “, invece “shomèr” rimane una condizione più impegnativa.
Shalom, France
Noiman
noiman
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Re: Torah

Messaggio da noiman »

In questi giorni ho approfondito il tema del Noachismo, interessante il libro di Elia Benamozegh- Il Noachismo, qualcuno lo ha letto?, Amos dovrebbe parlarci di questa esperienza.
La cartelle potrebbe essere questa.
Noiman
France
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Re: Torah

Messaggio da France »

Ciao Noiman,
Io sto leggendo Israele e l’umanità di Elia Benamozegh a cura di Marco Cassuto Morselli.
Molto interessante sentire qualche esperienza in merito al tema del Noachismo.
Buon Shabbat a tutti quelli che si preparano a riceverlo!
Janira
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Re: Torah

Messaggio da Janira »

Salve a tutti, per chi è interessato ad approfondire il Noachismo, vi segnalo questo sito. https://noachismoitalia.wordpress.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
amos74
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Re: Torah

Messaggio da amos74 »

Rav Benamozegh è indubbiamente un maestro fondamentale sulla Legge Noachide, e non solo ( vi consiglio di leggere anche queste due sue grandi opere :"Morale ebraica e morale cristiana" ;"L'origine dei dogmi cristiani").

Sempre sulla Legge Noachide io poi proseguirei col Talmud Babilonese, Trattato Sanhredin 56a e paragrafi successivi. Consiglio poi il Mishnè Torà di Maimonide , Hilchot Melachim capitoli 8 e 9. In italiano il libro che ritengo più importante è "Le Sette Leggi di Noè" di Rav Aaron Lichtenstein, oggi però del tutto introvabile. Opera di rilievo è "The Divine Code" di Rav Moshe Weiner, originariamente scritta in ebraico ed approvata ufficialmente dal Gran Rabbinato d'Israele: è un testo di alto livello, anche se a mio avviso tende a mescolare la Halakhah con considerazioni di natura etico-religiosa, ed è altresì forse troppo orientato sulle posizioni di Rambam, certo una grande autorità in generale e probabilmente la più grande in tema di Legge Noachide, ma un maestro che ,data la sua forte personalità, esprime a volte affermazioni halachiche molto nette anche quando le fonti di cognizione della Legge Ebraica (Pentateuco, con l'importante ausilio esegetico degli altri libri del Tanakh -Mishnà-Toseftà-Ghemarà,Bavlì in primis, Yerushalmì in via secondaria) sono decisamente più sfumate, come per la questione del divieto noachide contro l'idolatria, rispetto al quale la radicale posizione di Maimonide non è la sola attestata ( si pensi ad esempio alle interpretazioni assai diverse date da altri grandi maestri come Nachmanide e da Yaavetz).
France
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Re: Torah

Messaggio da France »

Anche se non espressamente comandate e codificate dalla Bibbia, queste sette leggi o precetti dovevano per forza essere presenti nelle leggi e nei costumi delle antiche civiltà.
Gli studiosi della Torah dicono che i primi sei sono stati dati ad Adamo ed in seguito ripetute a Noè con l’aggiunta del divieto di cibarsi di animali ancora vivi.

Sarebbe interessante commentare ognuno dei sette precetti, antichi certo ma estremamente attuali.

Ad esempio il precetto di NON RUBARE non si deve intendere solo come non commettere una rapina in banca, entrare in un negozio ed uscirne con dieci maglie addosso, rubare o truffare ecc. ecc.
Anche sfruttare un lavoratore, non assumerlo e pagargli i contributi, farlo lavorare tante ore e sottopagarlo; sfruttare gli immigrati nei lavori delle campagne, anche questo è rubare.
Costringere le donne sulla strada è un rubare ed uccidere la dignità alle persone.

Il precetto di rispettare gli animali e la natura il non cibarsi di un membro strappato ad un animale ancora vivo valeva in tempi non molto lontani; ma oggi cibarsi di uova e pollame allevato in batteria, dove la spazio a disposizione non supera un foglio A4, dove vengono alimentati a mangime con un tubo che gli arriva fino allo stomaco.
Animali per la nostra alimentazione allevati peggio che nei lager nazisti anche questo è un non rispetto del precetto.
Aziende grandi e piccole che intossicano l’aria e l’ambiente con fumi e scarichi industriali, ma anche i singoli con un uso spropositato di plastiche e prodotti inquinanti, anche tutto questo è un non rispettare il precetto.
E così via fino ad arrivare al più importante di tutto di credere e rispettare un solo ed unico Dio.
Shabbat Shalom a tutti
amos74
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Re: Torah

Messaggio da amos74 »

Infatti Maimonide afferma, nel Mishnè Torah -Hilchot Melachim, che

-Si tratta di precetti comandati da HaShem ,ma che l'intelletto umano tende ad accettare (1:1);

-I Gentili che li osservino in base ad un ragionamento intellettuale, e non per adesione fideistica alla Torà, sono da considerare "uomini saggi" (8:11):

"Chiunque (goy) accetti su di sé l'adempimento di queste sette mitzvot e sia preciso nella loro osservanza è considerato uno dei "pii tra i Gentili", e meriterà di aver parte al Mondo a Venire.
Questo se li accetta e li adempie perché il Santo, sia benedetto, li ha comandati nella Torà e ci ha informato tramite Mosè, il nostro maestro, che ai discendenti di Noè era stato comandato di adempierli in precedenza.
Se invece li adempie per convinzione intellettuale, non è uno straniero residente ("gher toshav"), né uno dei "pii tra i Gentili", ma uno dei loro uomini saggi"

Esiste anche la variante testuale "né uno dei loro uomini saggi", ma è respinta dagli studiosi più qualificati, ivi compresi molti rabbini ortodossi. La versione "ma uno dei loro uomini saggi" è attestata nei manoscritti custoditi dalla comunità ebraica yemenita, senza dubbio la più profonda e devota conoscitrice delle opere di Rambam
France
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Re: Torah

Messaggio da France »

Riguardo al Sabato non c’è nulla in questi precetti? Nemmeno leggendo tra le righe?
amos74
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Re: Torah

Messaggio da amos74 »

Secondo una parte rilevante della tradizione ebraica l'osservanza dello Shabbat è addirittura interdetta ai Gentili, in quanto è una mitzvah riservata solo agli Ebrei,come sembrerebbe stabilito da
Talmud Bavli-Sanhedrin 58b:

“E Reish Lakish dice: Un gentile che ha osservato lo Shabbat è soggetto a ricevere la pena di morte, come è affermato: "E il giorno e la notte non devono cessare" (Genesi 8:23), che significa letteralmente: E giorno e notte (i Gentili) non devono riposare. Questo è interpretato quale omelia nel senso che i discendenti di Noè non possono prendere un giorno di riposo. E il Maestro ha detto (57a) che il loro divieto è la loro pena di morte, cioè la punizione per qualsiasi proibizione nei confronti dei discendenti di Noè è l'esecuzione capitale. Ravina dice: Se un discendente di Noè osserva un giorno di riposo in qualsiasi giorno della settimana, anche uno non dedicato al culto religioso, ad esempio, il lunedì, è responsabile.”

Tuttavia, questa è l'interpretazione di tale halakhah datami da una figura certamente autorevole come Rav Elia Richetti,gia' presidente della Assemblea dei Rabbini italiani:

"Ciò che è vietato al non ebreo è cessare da ogni attività, cioè non compiere melakhà, in qualsiasi giorno della settimana. Come Lei giustamente ha osservato, la domenica cristiana (o il venerdì islamico) non ha le stesse regole dello Shabbath. Ciò non come ottavo precetto noachide, ma per adempiere all' "ordine della natura" secondo il quale "giorno e notte non cesseranno". Non solo: come afferma Rav Menachem Emanuele Artom, al non ebreo è vietato fare Shabbath (di sabato o in altro giorno), ossia osservare i divieti dello Shabbath solo se lo fa per motivi di riposo ("come è bello non rispondere al telefono, che riposo mentale garantisce!"), ma se osserva lo Shabbath perché convinto che questo sia un imperscrutabile precetto divino che si sente onorato ad osservare, egli è sicuramente lodevole ed ammirevole."
France
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Re: Torah

Messaggio da France »

Ci sono delle norme cosi stringenti per osservare pienamente lo Shabbat che è difficile anche per gli ebrei, figurarsi gli altri.
Come dicevo a Noiman a me basta ricordarlo come anche scritto in Genesi 2:
2.“Il settimo giorno, Dio compì l'opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta.”
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