Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

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Daminagor
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Daminagor »

La prima domanda che vorrei fare riguarda il battesimo che nel 1 sec da Giovanni e Gesù assume un valore di primaria importanza nella vita del fedele. Io so che il battesimo faceva più parte delle varie correnti uscite dal ebraismo diciamo ufficiale.
Nell'attesa dei nostri amici ebrei, mi collego all'argomento battesimo per domandare se esistano collegamenti diretti tra il rito "cristiano" dell'immersione in acqua e la purificazione in acqua praticata dagli ebrei nella mikveh? Giovanni battista ha istituito un nuovo rito, con significato differente, oppure ha preso e "rielaborato" l'antico rito ebraico?
Ultima modifica di Daminagor il giovedì 29 giugno 2017, 16:11, modificato 1 volta in totale.
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Israel75
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Israel75 »

Akragas ne sà qualcosa , feci una interessante discussione con lui in merito... , la 2° ipotesi è quella veritiera. Giovanni B. praticò su Gesù un antico rito già presente nell'ebraismo che si ricollega alla purificazione in acqua corrente (tipo un fiume appunto).
Ma lascio ad altri migliori spunti... Saluti. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
AKRAGAS
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da AKRAGAS »

Caro, Bruno, qualcosa ho studiato a riguardo ma abbiamo nel forum utenti esperti studiosi che possono rispondere con maggiore conoscenza riguardo a questo argomento.
Hai letto l'ultimo studio sul battesimo pubblicato da Gianni? E molto interessante cogliere l'approccio che usa nello studio dei termini greci, in particolare dei verbi usati nel Testo.
Saluto.
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Israel75
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Israel75 »

Lol, no pensavo fosse in elaborazione me lo linkate per favore? :-) :-) :-) ty
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
AKRAGAS
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da AKRAGAS »

Vai sull'ultimo aggiornamento di biblistica che ha già linkato Gianni nel forum stesso alla sezione segnalazioni e troverai lo studio all'interno della pubblicazione N. 29 – 3° trimestre 2017
Ciao
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Israel75
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Israel75 »

giusto. :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Daminagor
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Daminagor »

Leggendo Giovanni 1,12 mi è sorto un dubbio: viene detto "A quanti però l'hanno accolto,ha dato potere di diventare figli di Dio".
Se Giovanni era un ebreo, come si spiega che usi questa espressione "..diventare figli di Dio"? quando in realtà l'ebraismo insegna che tutti gli uomini sono figli di Dio (o al massimo si parla di benè haElohim, a proposito dei quali abbiamo discusso nel forum).
Questa concezione per cui si accede allo status di figli di Dio agendo in un certo modo, non è in contrasto con la cultura ebraica e molto più vicina ad altre culture, diciamo straniere?
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bgaluppi
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da bgaluppi »

I "figli di Dio" di cui parlano le Scritture Greche non hanno nulla a che fare con gli eroi "figli degli dèi" delle culture pagane, come Eracle figlio di Zeus, che era un personaggio mitico. I figli di Dio sono tutti coloro che raggiungono un rapporto relazionale intimo con Dio, obbedendo alla Sua volontà in modo pieno e completo, attraverso la purezza delle intenzioni:

“Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” — Mt 5:9

“«Che m'importa dei vostri numerosi sacrifici?» dice il Signore; «io sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di bestie ingrassate; il sangue dei tori, degli agnelli e dei capri, io non lo gradisco. [...] Smettete di portare offerte inutili; l'incenso io lo detesto; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni, io non posso sopportare l'iniquità unita all'assemblea solenne. [...] Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova!‭‭” — Is‬ ‭1:11,13,16-17‬

“tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.” — Rm 8:14-17
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Daminagor
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Daminagor »

I "figli di Dio" di cui parlano le Scritture Greche non hanno nulla a che fare con gli eroi "figli degli dèi" delle culture pagane
Ok, ma l'ebraismo non insegna che tutti gli uomini sono figli di Dio?

Gal 3 26 " Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù" --> non si è figli di Dio per semplice appartenenza alla razza umana ma per la fede in Cristo.

Rm 8 23 "essa [la creazione] non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. ---> Anche qui l'essere figli di Dio non è uno status naturale ma qualcosa che va acquisito.

Rm 9 8 "non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa." ----> nuovamente, non si è figli di dio per il fatto di essere umani.

Lc 20 34 "Gesù rispose: I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio." -----> Qui si è figli di Dio se si è risorti.

Mt 5 9 "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." ----> Qui non si parla nè di resurrezione nè di fede in Cristo.. basta essere operatori di pace.

Poi c'è Genesi dove si parla di figli di Dio che si uniscono alle donne e Giobbe in cui i figli di Dio si presentano al Signore (tralascio la discussione sulla natura angelica o umana di tali figli di Dio).

In esodo 4 22: "E tu dirai a Faraone: Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito" Qui addiritura l'intero popolo di Israele viene chiamato figlio primogenito di Dio.

Non ultimo, Gesù è chiamato il figlio di Dio.

Prendendo in esame la cultura ebraica, quali riscontri si possono trovare -in riferimento ai passi sopra citati- riguardo l'essere "figli di Dio"?
Ritroviamo nelle scritture ebraiche questo concetto di diventare (e non essere per nascita) figli di Dio?
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bgaluppi
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da bgaluppi »

“Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, il figlio che sarà uscito da te, e stabilirò saldamente il suo regno. Egli costruirà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio” — 2Sam 7:12-14

“Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figlio” — 1Cr 17:13

“Egli costruirà una casa al mio nome; egli mi sarà figlio, e io gli sarò padre; e renderò stabile il trono del suo regno sopra Israele per sempre” — 1Cr 22:10

“Salomone, tuo figlio, sarà colui che costruirà la mia casa e i miei cortili; poiché io l'ho scelto come figlio, e io gli sarò padre.” — 1Cr 28:6

“Io annuncerò il decreto: Il Signore mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato.»” — Sl 2:7

Da questi versetti si comprende bene il significato di essere “figlio di Dio”. Il re, intronizzato, è figlio di Dio in quanto è scelto da Dio ed ha con Lui un rapporto relazionale profondo. Il Messia, piú di ogni altro re, è IL figlio di Dio, l'unto per eccellenza. Yeshùa, intronizzato con la risurrezione, è dichiarato figlio di Dio:

“dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” — Rm 1:4

Il sommo sacerdote chiede a Yeshùa se lui è il messia atteso, ossia il figlio di Dio annunciato dalle scritture. Nelle Scritture Greche, il concetto di figlio di Dio è esteso a tutti coloro che, credendo nel nome del messia, ricevono la promessa della risurrezione.

“il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».” — Mt 26:63
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