Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

salcontis
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da salcontis »

le scritture greche, le scritture ebraiche e le relative interpretazioni e tradizioni orali, si prestano tutte a varie interpretazioni, comprese le loro interpretazioni e le interpretazioni delle interpretazioni.
Tutte le scritture e le tradizioni orali possono diventare degli idoli o oggetto di fede a cui aggrapparsi per creare una propria ideologia o una propria visione del mondo.
Se si incontra un uomo che guarisce i lebbrosi, i ciechi e resuscita i morti, e invece di meravigliarsi e piangere dalla commozione, si va a vedere se qualche scrittura o quanche antico sacerdote lo prediceva, può essere legittimo ma tale atto sovrasta la reazione umana e si sconfina nel: "prima la lettera e poi l'essere umano".
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Daminagor
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Daminagor »

Molte di queste profezie sono state riportate per iscritto nel Talmud e nel Midrash; alcune in forma criptica, dato che era proibito scriverle. Possiamo paragonarle ad una specie di segreto nazionale poiché esse ci informano sul ripristino dello Stato ebraico.
Allora non mi sbagliavo quando sospettavo che gli ebrei avessero dei segreti sconosciuti al mondo....

Se un re incoronato farà queste cose si può affermare che è il messia atteso. Se non li farà è un normale re di Israel che regnerà fino a quando qualcun'altro della sua discendenza non prenderà il suo posto.
Capisco. Da quanto mi spieghi, vedo un notevole divario rispetto alla figura del messia per come è diffusa nella cultura occidentale. Nell'ebraismo, il messia ha anche un ruolo morale, oltre che politico/militare? Sempre secondo la tradizione, il re messia avrà anche il compito di salvare gli uomini dai peccati, fungendo da redentore?
Il discorso neotestamentario riguardo il "regno nei cieli" (contrapposto a quello terreno, che viene spesso visto come "governato" dal male), trova qualche corrispondenza nell'ebraismo?
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bgaluppi
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da bgaluppi »

Praticamente un salto indietro di duemila anni, e il ripristino di rituali che appartengono ad un mondo che non esiste più. Se il tempio fu distrutto, poco dopo la morte di Yeshùa, ciò è avvenuto ovviamente per volontà di Dio; altrimenti dovremmo accettare che la volontà dell'uomo abbia prevalso sulla volontà di Dio. Stessa cosa per l'ultima diaspora, durata quasi due millenni. La domanda è: perché mai l'uomo dovrebbe ripristinare un culto legato a sacrifici animali (cose comuni tra i popoli antichi) che è morto per volontà di Dio? Un'altra domanda: perché Dio ha fatto sì che il sacrificio animale cessasse di esistere per duemila anni e il popolo restasse disperso per altrettanto tempo? E le conoscenze segrete molto probabilmente esistevano anche al tempo di Yeshùa, poiché l'attesa messianica era fortissima; ma, evidentemente, quell'attesa messianica — giustificata certamente da conoscenze particolari — fu disattesa.
Armageddon
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Armageddon »

Alessia ottime domande...

Poiché per gli ebrei l'antico luogo è il solo possibile per il tempio, la «cupola della Roccia» dovrebbe essere rimossa prima di prendere in considerazione una ricostruzione del tempio.
Questo è ad esenpio uno dei quesiti che anch'io spesso mi pongo....anche se con questi attentati,l ultimo recente di venerdì,...puzza di guerra santa in aria si sente... :-?

Saluti
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Alen.chorbah
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Alen.chorbah »

Caro Besasea, a questo punto vorrei chiederti se secondo te il NT ha più affinità con le varie correnti del giudaismo del primo secolo piuttosto che con l'ebraismo ortodosso.
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Daminagor
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Daminagor »

Ti ringrazio Besàseà, sei stato chiaro e preciso. Grazie a te ho trovato risposta ad alcuni importanti dubbi. :-)
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bgaluppi
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da bgaluppi »

Questa è un'invenzione del NT, che deriva dalle religioni idolatriche in cui una divinità si sacrifica per salvare il popolo.
Vedo che si insiste con la divinità di Yeshùa. Questo è un falso messaggio che viene propagandato. È interessante vedere come anche gli ebrei siano stati influenzati dal cristianesimo e neppure se ne accorgono. Dio non si sacrifica per nessuno, e Yeshùa non è Dio. Dobbiamo scriverlo in che lingua per farlo capire? O forse sei semplicemente in cattiva fede e ti diverti ad insistere e calcare su questa cosa.
La salvezza dell'umanità per mezzo del sacrificio umano di Gesù, il NT lo mette in funzione di un peccato primordiale che causa la morte a tutti gli uomini. Questo peccato e la sua conseguenza è il frutto di fraintendimenti dei primi capitoli di Genesi.
Qual'è la conseguenza della disobbedienza adamica? Non è forse la morte? E se Dio ci ha creati perché vivessimo in eterno (Gn 2:16; 3:22), perché invece si muore? Dunque Dio ha fallito nel suo intento? E se io dovessi dare la mia vita per quella di un amico, compirei forse un sacrificio umano?
Con "regno dei cieli" (ebr. Malchut Shammaim), nella tradizione ebraica, si intende un regno terreno secondo le leggi della Toràh.
Chi lo dice questo? La Scrittura o gli uomini? Perché è scritto "regno dei cieli", non "regno della terra", e i cieli appartengono a Dio. Dio non abita la terra, né palazzi costruiti da mano d'uomo. Il regno dei cieli è certamente in terra (Yeshùa spesso dice "il regno dei cieli è in mezzo a voi"!), ma sappiamo che la terra si esaurirà, perché il sole non durerà in eterno. Tutto, nella Creazione, si consuma e si trasforma. Dunque in che modo questo "regno dei cieli in terra" non avrà fine? “Il Signore regnerà per sempre, in eterno” — ‭‭Es 15:18
Secondo la Bibbia Ebraica Dio è il re del mondo e governa il mondo per mezzo dei re delle nazioni.
Dio è il re dell'universo e di tutto ciò che esiste, non del mondo: “Così parla il Signore, il tuo redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono il Signore, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me” - Is 44:24

Alza gli occhi al cielo in una notte stellata e guarda cosa ha fatto Dio: “Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?” ‭‭(Sl‬ ‭8:3,4). Chi è l'uomo? Tu lo sai? Eppure, la Creazione esiste in funzione dell'uomo, e non il contrario!

Dio non è un uomo e gli uomini non sono solo figli d'uomo, perché sono figli di Adamo, che fu creato da Dio, non da un uomo. Come può, una creatura a immagine e somiglianza di Dio, essere relegata in un mondo di materia? Questa concezione materialista che riduce Dio ad una mera "legge giuridica" è davvero in antitesi con ciò che la Scrittura ci insegna su Dio. Dio chiede fede, non obbedienza cieca e meccanica. L'obbedienza cieca e meccanica la chiedono gli uomini di potere a quelli a loro inferiori, non Dio. Dio chiede amore incondizionato: “Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze.” (Dt 6:5); “amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il Signore.” (Lv 19:18), come dire: "io non sono un uomo".

Come si ama Dio? Obbedendo. E come si obbedisce se prima non si ama Dio? L'obbedienza è in conseguenza di fede e amore. Dunque, l'amore e la fede vengono prima. Perché non si obbedisce a chi non si ama e in cui non si crede, oppure si tratta di obbedienza e fede ad un dittatore per paura. Dunque, come si ama Dio? Perché l'uomo, da solo, non è capace di amare, come dimostrato dalla storia. Attraverso la fede, come fecero Abraamo, Mosè, Yeshùa. E la fede non è obbedienza cieca e materialista, perché è in Dio che dobbiamo aver fede, e Dio è trascendente.

Dio chiede fede e amore, ma spesso vedo che ci si vergogna a parlare di fede e amore. “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.” — Gv 15:10

:-??
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bgaluppi
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da bgaluppi »

La Bibbia Ebraica dice che i sacrifici saranno ripristinati. Addirittura il profeta Ezechiele descrive il futuro tempio con i sacrifici.
La profezia potrebbe essere esclusivamente simbolica. La descrizione delle acque che escono dal lato orientale del Tempio, si ingrossano e vanno a risanare la terra e il mare, è ovviamente simbolica. La descrizione minuziosa dei dettagli relativi al tempio fa parte dello stile di Ezechiele, che tra l'altro era di stirpe sacerdotale. Il simbolismo è la caratteristica dominante in Ezechiele, che descrive in modo minuzioso anche i cherubini apparsigli, ma ciò non significa che quelle descrizioni debbano esser prese alla lettera. Non è che si può interpretare simbolicamente o letteralmente a seconda di ciò che fa comodo per sostenere una determinata tesi.

“Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo” (Eb 8:7). Se il sacrificio è stato interrotto e il tempio distrutto, tutto ciò non è a caso e significa qualcosa. Ciò è espresso dall'autore di Ebrei, che cita Ger 31:31-34:

“7 Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo. 8 Infatti Dio, biasimando il popolo, dice:
«Ecco, i giorni vengono», dice il Signore,
«che io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda,
un patto nuovo;
9 non come il patto che feci con i loro padri

nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dal paese d'Egitto;
perché essi non hanno perseverato nel mio patto,
e io, a mia volta, non mi sono curato di loro», dice il Signore.
10 Questo è il patto che farò con la casa d'Israele
dopo quei giorni», dice il Signore:
«io metterò le mie leggi nelle loro menti,
le scriverò sui loro cuori;
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
11 Nessuno istruirà più il proprio concittadino
e nessuno il proprio fratello, dicendo:
"Conosci il Signore!"
Perché tutti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
12 Perché avrò misericordia delle loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati».
13 Dicendo «un nuovo patto», egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire.” — Eb 8:7-13

Un patto nuovo, non simile a quello vecchio. Dunque, non sappiamo esattamente come sarà questo nuovo patto, ma sappiamo che la legge sarà scritta nel cuore. Dunque, sarà tutto diverso, perché è ovvio che prima la legge non era scritta nel cuore; interessante come il testo dica “sarò il loro Dio ed essi saranno mio popolo”, come se prima non lo fossero. Il grande mutamento è evidente; e se tutto cambia, cambia anche il modo di relazionarsi con Dio. I sacrifici animali descritti da Ezechiele sono simbolici e la descrizione minuziosa esalta semplicemente il valore della ripresa del culto; ma il culto verrà espresso con la legge scritta nel cuore.
noiman
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da noiman »

Per riscattare il genere umano dalla caduta di Adamo il cristianesimo non trova di meglio che fare uccidere il figlio di D-o, obbligando gli uomini a commettere una azione ben più grave quella di uccide il figlio di D-o e lo farà fare a agli ebrei che poi verranno lasciati soli nel pensiero originale e coloro che si separeranno genereranno o nel tempo una copia sbiadita dell’ebraismo che sarà solo ricordato per dare colpa a loro della morte del loro Signore e da questo nascerà l’accusa di deicidio. La logica che il Padre abbandona il primo figlio e consegna il secondo agli uomini per farlo morire con lo scopo di salvare il primo non ha nulla di ebraico.
Le parole del Vangelo:”Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” Ma il Padre è già con Israele tramite la sua discendenza, essi non devono andare dal padre perché Egli è già presso di loro.
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Gianni
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Re: Scritture greche alla luce dell'interpretazione ebraica

Messaggio da Gianni »

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