Satana e il riscatto

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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

Daminagor, il discorso non fila. Perché Dio, pur avendo creato le condizioni perché fossero possibili certe conseguenze, ha detto chiaramente all'uomo di non mangiare dell'albero della conoscenza, e gli ha detto anche quali sarebbero state le conseguenze. Questo non è tentare, questo è insegnare. Diverso sarebbe stato se avesse indotto l'uomo a mangiare, allora lo avrebbe tentato. Ma questo lo fece il serpente, non Dio.

Tu fai l'esempio della benzina. Se mescoli benzina con ossigeno e mi dici: "non buttarci un fiammifero acceso, perché prende fuoco", in che modo mi indurresti a farlo? Semmai, mi stai insegnando qualcosa. Se io sono intelligente, ti ascolto (soprattutto se sei Dio...); se sono stupido, non ti ascolto e ci butto il fiammifero acceso. La benzina con ossigeno in sé non costituisce alcuna tentazione o male.

Invece, il serpente dice: "non è vero che prende fuoco, farà solo degli innocui e spettacolari fuochi d'artificio". Ecco la tentazione. Ora, è vero che Dio ha permesso che ciò accadesse perché conosceva il serpente (lo ha creato lui). Ma l'uomo è dotato di libero arbitrio. Si ritorna sempre lì: siamo noi gli artefici del nostro destino, attraverso le nostre scelte.
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Israel75
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Israel75 »

DIO non tenta nessuno come sostenuto nel passo di Giacomo cit. da Armag, siamo noi a seguirne le tentazioni (del maligno) o meno.
Che il male poi abbia una sua libertà d'azione mi sembra plausibile. Ma che il male sia un aspetto di DIO non è molto scritturale credo.
Ultima modifica di Israel75 il domenica 4 giugno 2017, 21:36, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

Aggiungo alcune considerazioni su Gn 3, anche se sono OT.

Dopo che i due mangiano il frutto e i loro occhi si aprono, si rendono conto di essere nudi.

“Ma chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai mangiato il frutto che ti avevo proibito di mangiare? L’uomo gli rispose: — La donna che mi hai messo a fianco mi ha offerto quel frutto e io l’ho mangiato.‭‭” — Gn‬ ‭3:11-12‬

Subito, l'uomo cade in un comportamento da vittima, accusando la donna di avergli fatto mangiare il frutto e accusando Dio stesso di avergliela messa a fianco. "Non è colpa mia! È lei che me l'ha fatto mangiare, e sei Tu che me l'hai messa accanto.". Il fatto reale è che lui ha mangiato sapendo quali sarebbero state le conseguenze su cui Dio, suo creatore, lo aveva informato. Non era colpa della donna, né di Dio; la colpa fu sua e solo sua, non del serpente né di Dio.

“Dio, il Signore, si rivolse alla donna: — Che cosa hai fatto? Rispose la donna: — Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato.‭‭” — Gn‬ ‭3:13‬

La donna, anche lei da una posizione di vittima, è più obbiettiva. Ma, comunque, scarica la colpa sul serpente. Di nuovo, lo sbaglio è suo, non del serpente né di Dio. È lei ad aver dato ascolto ad una creatura e non al Creatore; e Adamo ha dato ascolto alla donna, invece di fermarla: “Tu hai dato ascolto alla tua donna e hai mangiato il frutto che ti avevo proibito. Ora, per causa tua, la terra sarà maledetta” — Gn‬ ‭3:17‬

Avrebbero forse dovuto replicare a Dio: “ma Tu perché hai messo nel giardino l'albero della conoscenza del bene e del male e il serpente? Se non ce li mettevi, non avremmo sbagliato!” ;)
Armageddon
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Armageddon »

Avrebbero forse dovuto replicare a Dio: “ma Tu perché hai messo nel giardino l'albero della conoscenza del bene e del male e il serpente? Se non ce li mettevi, non avremmo sbagliato!” ;)
Esatto...la risposta si può avere?
France
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da France »

Dio crea la benzina, l'aria ed il fiammifero in se tutt'e cose buone, si viaggia, si respira, si accende il fuoco.
L'uomo ha in mano tutto questo e può miscelare le cose buone creando una bomba (il male).
Tutto procede da Dio il bene ed il male.
Ci stiamo concentrando sulle cause e non sul fine, bisognerebbe investigare le scritture per arrivare a capire il fine di tutto questo.
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Daminagor
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Daminagor »

Personalmente ho detto quello che avevo da dire e ho contribuito per quello che potevo. Non voglio annoiare ripetendo le stesse cose già dette perchè non so spiegarmi meglio di così, quindi prendo atto delle divergenze di opinione e ringrazio tutti per l'interessante dibattito.
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

Ecco un mio approfondimento sul versetto di Ef 6:12.

ἀλλὰ πρὸς τὰς ἀρχάς, πρὸς τὰς ἐξουσίας, πρὸς τοὺς κοσμοκράτορας τοῦ σκότους τούτου, πρὸς τὰ πνευματικὰ τῆς πονηρίας ἐν τοῖς ἐπουρανίοις.

“ma contro i capi, contro le autorità, contro gli ordinatori del mondo di questa oscurità, contro le cose spirituali dell'iniquità nei luoghi del cielo” (trad. dal greco)

“ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (NR)

I termini da esaminare sono: ἀρχή (archè), ἐξουσία (exusìa), κοσμοκράτωρ (kosmocràtor), σκότος (skòtos), τὰ πνευματικὰ (ta pneumatikà), πονηρία (ponerìa), ἐπουράνιος (epurànios). Praticamente l'intero versetto.

Cominciamo con archè. Il termine significa pricipio, origine, comando, dominio, autorità; al plurale, significa i magistrati, le autorità, i capi. Nel nostro caso, è al plurale. Dunque, i capi. Di cosa? Dell'oscurità (τοῦ σκότους τούτου, tu skòtus tùtu, lett. "dell'oscurita questa"; anche i termini che seguono sono riferiti a skòtus). Il termine skòtos indica la tenebra, sia in senso letterale che morale; dunque, può essere usato per indicare assenza di luce, ma anche ignoranza, ossia assenza di conoscenza riguardo alle cose di Dio (cfr. Mt 27:45; Gv 3:19). Dunque, i capi dell'oscurità non sono i capi del buio (che non ha senso), ma coloro che dominano sull'ignoranza delle cose di Dio, i governanti di ciò che è opposto alla luce, che è sapienza e conoscenza.

Il termine exusìa significa potere conferito, giurisdizione, autorità delegata, che ha ricevuto autorizzazione. Al plurale può essere usato in riferimento sia alle autorità di potere umane che angeliche (cfr. Lc 12:11; Col 1:16). È interessante notare che il termine esprime il senso di potere che è stato conferito (da Dio), per cui si è ricevuto autorizzazione. Dunque, "le autorità delegate dell'oscurità".

Il cosmocràtor è il governatore del mondo, da kòsmos (mondo) e kratèo (governare, dominare). È usato una sola volta in tutte le Scritture Greche, ma si trova nella letteratura rabbinica, sia in riferimento ad uomini che all'angelo della morte (cfr. Buxtorf, Lexicon Talmudicum et Rabbinicum, 2006, p.996, Fischer Edition). Qui è usato in senso generico al plurale, "i governatori del mondo di questa oscurità".

Ta pneumatikà sono le cose relative al vento, in senso biblico, allo spirito, le cose spirituali. Ponerìa è il cattivo stato, la malvagità, l'iniquità, ciò che è contrario alla giustizia di Dio. Dunque, ta pneumatikà tes ponerìas sono le cose spirituali della malvagità.

Epurànios (epì, sopra, su, presso, in, e uranòs, cielo) è un aggettivo e riguarda ciò che è celestiale, che esiste in cielo. Qui è sostantivato, dunque può essere tradotto con luoghi celesti.

Vediamo, innanzitutto, come la NR non sia chiara nel riferire archàs, exusìas e cosmokràtoras alle tenebre (tus skòtus tùtu); leggendo, sembra che il mondo sia tenebroso (ma skòtos è un sostantivo, non un aggettivo), mentre il testo parla di capi, autorità e dominatori del mondo, i quali tutti governano su ciò che appartiene alla tenebra, ossia all'ignoranza delle cose di Dio. Abbiamo, dunque, capi, autorità e governatori del mondo, ognuno dei quali controlla ciò che è contrario alla verità, che è luce, e appartiene all'ignoranza, che è tenebra. Tutti questi capi, autorità e dominatori del mondo, sono ta pneumatikà tes ponerìas en tòis epuranìois, ossia le cose (forze) spirituali dell'iniquità nei luoghi celesti. Dunque, sono in cielo, ossia appartengono al mondo celeste. Se sono in cielo, significa che l'autorità che hanno viene dal cielo, non da un demònio, e che non può trattarsi di angeli ribelli, cacciati dal cielo e confinati in antri tenebrosi in attesa di giudizio (cfr. 2Pt 2:4); la Seconda Lettera di Pietro fa riferimento ad una tradizione apocrifa dal libro di Enoch, una lettura ancora largamente diffusa nel primo secolo. Io credo che non le autorità e i capi dell'iniquità di cui parla Efesini, ma i demòni possano essere quegli angeli che avevano peccato, abbandonando la loro dimora (cfr. Gda 6; Gn 6:2,4), di cui si parla nel sesto capitolo di Genesi (anche se l'ebraismo classico rifiuta questa lettura, e identifica i "figli di Dio" con i figli dei nobili, uomini di levatura sociale elevata).

Altro dettaglio da mettere in evidenza è che tutte queste forze spirituali dell'iniquità che sono in cielo, mettono in atto le insidie del diavolo (come indicato al v. 11), ossia di satana; dunque, l'opera di queste forze è, in realtà, l'opera di satana, il quale, a sua volta, non può certo essere un angelo ribelle, poiché i suoi "operatori" sono nei luoghi celesti. Satana, dunque, rappresenterebbe tutte le forze spirituali della malvagità (ta pneumatikà tes ponerìas) che sono nei luoghi celesti. Satana è un simbolo dell'avversità, di ciò che è iniquo, ossia contrario alla giustizia divina. Ma agisce dal cielo, ed è soltanto alla fine, prima del giudizio, che viene "precipitato" sulla terra (Ap 12:9). In questo senso, egli ha angeli al suo servizio, messaggeri di avversità (ibidem); trattasi di un linguaggio concreto, che non deve essere preso alla lettera per creare una dottrina secondo cui satana, dio del male, ha schiere di angeli che obbediscono a lui. Infatti, queste forze spirituali inique sono nei luoghi celesti, dunque non possono essere ribelli al cielo, ossia a Dio. È Dio che manda uno spirito menzognero nei profeti (2Cr 18:19-22); è Dio che manda una "potenza" d'errore sugli uomini perché credano alla menzogna (2Tes 2:11). Il Libro di Giobbe insegna che satana si muove liberamente tra terra e cielo ed agisce solo in seguito all'approvazione di Dio (Gb 1:6-12). Che sia una creatura o semplicemente una forza, egli, o esso, non può agire contro Dio, svincolato dalla Sua autorità.

I demòni, invece, potrebbero essere quei messaggeri (angeli, "figli di Dio", Azazel e Shamḥazai, cfr. Targum Pseudo-Jonathan su Gn 6:4, Yoma 67b) che, abbandonando la loro dimora, ossia il cielo, "caddero" e si unirono agli uomini, di cui parla il libro apocrifo di Enoch ricollegandosi a Gn 6:2,4. Tuttavia, non ho abbastanza elementi per sostenere questa ipotesi. Certamente, le Scritture Greche fanno spesso menzione dei demòni, e i giudei del primo secolo credevano nella loro esistenza, al limite della superstizione (molte preghiere quotidiane avevano lo scopo di proteggere dall'influsso dei demòni). Nel Vangelo di Luca, Yeshùa collega i demòni, o spiriti, all'azione di satana (Lc 13:11,16), dunque è possibile sostenere che satana utilizzi i demòni per i suoi fini. Ma satana non deve essere confuso con i demòni; egli, o esso, li utilizza. I demòni causano malattie fisiche e mentali e influiscono negativamente sull'uomo.

At 23:8 distingue gli angeli dagli spiriti: “Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo, né spirito”.
trizzi74
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da trizzi74 »

Caro bgaluppi, desidero porti alcune mie considerazioni a questo tuo commento sulla scrittura di Giovanni 8:44 citata da Jon:
“Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.”
Fin da quale principio? Se avesse iniziato bene e poi si fosse ribellato, non sarebbe stato omicida fin dal principio, ma solo da un certo punto in poi. Inoltre, il versetto spiega che “non c'è verità in lui”, non che se ne è allontanato. Satana nasce accusatore e padre della menzogna, non lo diventa. Il nome stesso, significa avversario; e i nomi definiscono le qualità di chi li possiede”.


1) Quando viene detto “ fin dal principio” non deve intendersi obbligatoriamente con il momento esatto in cui è venuto all’esistenza, ma quando ad un certo punto ha deciso di intraprendere la condotta da oppositore. Un significato simile del termine tradotto “ principio” lo troviamo in 1 Giovanni 2:7 e 3:11 dove è usato per indicare il tempo in cui i cristiani erano divenuti discepoli, e non quando erano nati.

2) Inoltre mi sembra interessante la frase successiva che hai trascurato: “non si è attenuto alla verità”. Cosa significa? Significa che il diavolo “non ha perseverato” ( nota Bibbia di Gerusalemme) nella verità. Questo mi porta alla conclusione che inizialmente egli era nella verita, ma poi ha deciso di allontanarsene.

Quindi mi sembra che la tua conclusione “Satana nasce accusatore e padre della menzogna, non lo diventa” lasci un pò a desiderare.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

trizzi ha scritto:Quando viene detto “ fin dal principio” non deve intendersi obbligatoriamente con il momento esatto in cui è venuto all’esistenza, ma quando ad un certo punto ha deciso di intraprendere la condotta da oppositore
Trizzi, e quando, esattamente, avrebbe deciso di diventare oppositore? Puoi capirlo dalla Scrittura? Il suo nome, satan, significa oppositore, avversario. E tu sai che in ebraico il nome definisce l'identità di chi lo porta dalla nascita. Michele, in ebraico significa "che è come El". In realtà, satan in ebraico non è neppure un nome proprio. "Dal principio" è ἀπ’ ἀρχῆς (apò archès), e archè indica l'origine prima, il punto di inizio. Ora, se il versetto dicesse "dall'inizio della sua ribellione", la tua tesi sarebbe valida. Ma non lo dice. Invece, Apocalisse identifica satana col serpente antico (Ap 20:2), dunque egli esiste come accusatore e mentitore almeno "dall'inizio" della creazione della donna (come afferma anche Bereshit Rabbah).

Riguardo a 1Gv 7:2: “Carissimi, non vi scrivo un comandamento nuovo, ma un comandamento vecchio che avevate fin da principio: il comandamento vecchio è la parola che avete udita.”. Il "da principio" (apò archè, come in Gv 8:44), qui è riferito ad un'origine esatta. Il testo dice "avevate" (εἴχετε, èixete), all'imperfetto indicativo, dunque al passato. A me pare che qui Giovanni faccia riferimento al fatto che la parola udita, quella di Cristo, era stabilita fin dal principio. Infatti, nell'incipit della lettera dice che ciò che hanno visto e udito era fin dal principio. E nell'incipit del Vangelo, dice che la parola era nel principio presso Dio (en archè, non apò archè). E al v.2 dice: “poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata”. Praticamente, mi sembra che dica che la parola di Cristo (che è vita) era già presso il Padre, dunque dal principio di tutto, anzi da sempre.

Sul "non ha perseverato" poni una giusta questione. Ma il versetto non è chiarissimo. Infatti, pur essendo vero che il greco dice che satana "non è rimasto saldo nella verità", ne spiega anche il motivo: perché non c'è verità in lui. Non è che in lui non c'è più verità perché se ne è allontanato; lui non è rimasto saldo nella verità perché in lui non c'è verità. Però sembra un controsenso: se non c'è verità in lui, è ovvio che non potesse restare saldo nella verità. Da quando non c'è verità in lui? Sin dall'inizio. Ma l'inizio non è riferito a nulla. Per di più, “Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna”. Significa che la menzogna esiste perché esiste satana. E ciò è confermato da Genesi, in cui il serpente simboleggia la menzogna. Il motivo di questo apparente controsenso è che questo versetto presenta delle varianti (il verbo ἔστηκεν, può essere l'imperfetto di στήκω oppure il perfetto di ἵστημι, il che cambierebbe molto il senso). Devo approfondire

Bisognerebbe trovare un versetto che indichi che satana si è ribellato a Dio, ma quel versetto non esiste. Questo è il problema che mi lascia nel dubbio: la Scrittura non parla mai della ribellione di satana. Una cosa così determinante dovrebbe essere menzionata. E invece no. Forse la ribellione accadde prima della creazione dell'uomo? È ciò che ipotizza Gianni. Ma non è possibile dare dimostrazione scritturale di questo.

Io non posso prendere per buone delle tesi che non possono essere dimostrate con la Scrittura. Per questo indago.
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

trizzi ha scritto:2) Inoltre mi sembra interessante la frase successiva che hai trascurato: “non si è attenuto alla verità”. Cosa significa? Significa che il diavolo “non ha perseverato” ( nota Bibbia di Gerusalemme) nella verità. Questo mi porta alla conclusione che inizialmente egli era nella verita, ma poi ha deciso di allontanarsene.
Il testo presenta ἔστηκεν (èsteken), che può essere l'imperfetto di στήκω (stèko), "persistere", "restare saldo" (che si traduce al passato), oppure il perfetto di ἵστημι (hìstemi), "stare", "trovarsi", "essere" (ma con spirito aspro, che si traduce al presente, perché ha valore stativo).

Ecco le due traduzioni:

“non ha persistito / non è rimasto saldo nella verità” (da stèko)
“non è / non si trova nella verità” (da hìstemi)

Personalmente, visto il contesto, propendo per la seconda, perché ha perfettamente senso ed elimina ogni contraddizione. Leggendo tutta la frase, avremmo:

“Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.” (da stèko)

“Egli è stato omicida fin dal principio e non si trova nella verità, perché non c'è verità in lui.” (da hìstemi).

Il verbo hìstemi è molto comune nelle Scritture Greche, essendo usato 153 volte. La forma al perfetto è usata cinque volte: Gv 1:26; 1Cor 7:37; 2Tim 2:19; Eb 10:11; Gc 5:9.

οὐχ ἕστηκεν (con spirito aspro, non οὐκ ἔστηκεν con spirito dolce) si trova in p75 B2 E F G H K Π 0141 f1 28 157 180 205 565 597 700 1006 1009 1195 1230 1253 1292 1342 1365 1505 1646 2148 Biz Lez sirpal Clemente Origene Eustazio Didimo2/3 Ps-Ignazio Macario/Simeone Crisostomo Cirillo.
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