D-o uccide?

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Harlock
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Re: D-o uccide?

Messaggio da Harlock »

Verrebbe da chiedersi xche tutta questa spirale di amore perdono peccati remissione etc debba passare tassativamente x la "regola della morte" spesse volte cruenta ed a cui spetta un ruolo altissimo ed a cui Dio stesso sembra dover sottostare oltre che utilizzare. Ma forse andrei o/t.
mariarosadel49
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Re: D-o uccide?

Messaggio da mariarosadel49 »

Harlock ciao ;)
A me sembra di vedere una partita a scacchi dove da una parte c'è Dio e dall altra satana e gli uomini sono le pedine....

I bianchi rappresentano quelli che seguono Dio i neri Satana...in ogni caso possono e moriranno entrambi-----

La mia idea è che siamo mossi a compiere le nostre azioni--Dio o satana non uccidono nessuno---scegliamo noi da chi farci muovere!

Kalebh mi piacerebbe sapere il tuo pensiero---- :-)
LucaincercadiDio
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Re: D-o uccide?

Messaggio da LucaincercadiDio »

Bello il tuo esempio Mariarosa, però farei una correzione..
A prescindere dal colore, le pedine sono solo le scelte che decidiamo di fare nella vita, perché Dio e il satana non giocano con la nostra vita.
Li metterei più nella tifoseria se mi passi il termine, perché possono influenzare le nostre scelte,ma non decidere per noi.
Lo scacco al re è il giusto uso del libero arbitrio a favore del bene e dell'amore.
:-)
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Israel75
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Re: D-o uccide?

Messaggio da Israel75 »

La mia idea è che siamo mossi a compiere le nostre azioni--Dio o satana non uccidono nessuno---scegliamo noi da chi farci muovere!


Concordo assai :-) :-) :-) .
Anche io ,come ogni persona credo, mi sono posto spesso la classica e pure realistica domanda: "perchè DIO permette il male?"
Anzi me la pongo anche ora .


Poi però giungo alla altrettanto realistica risposta: non è DIO che fà accadere le atrocità nel mondo , ma l'uomo. :-(
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Armando
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Re: D-o uccide?

Messaggio da Armando »

Sono,domande lecite che ogni uno di noi si pone prima o poi .
La vita non è nostra è dono di Dio che ce la data .
E come ce la data se la riprende quando,come vuole . Obiezioni ?

Permettemi di dirvi , ringraziate Dio finché lo potete ancora fare perché il pensiero esiste solo,se c'è vita in quel cervello .

Direi che è meglio sfruttare questa vita pensando più a come mantenerla senza ipocrisia ,senza vigliaccheria ,senza paura di perderla ,senza pretese ,ma vissuta in serena rettitudine ,in ringraziamento a Dio.

Ciao
Metà di un proverbio arabo...
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità."
noiman
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Re: D-o uccide?

Messaggio da noiman »

D-O è crudele?

Ho letto la discussione D-o è crudele?
Ho apprezzato alcuni degli interventi, anche se è un argomento inesauribile vi scrivo quello penso, magari in un paio di puntate
Forse avrei intitolato la discussione: “ la collera di D-o” definizione assolutamente differente , ma non sostanzialmente diversa nelle conclusioni che si possono trarre.

Molte delle osservazioni poste si riferiscono la V.T dove apprendiamo che la giustizia divina sembra incoraggiare la distruzione e l’annientamento dei popoli circostanti non escludendo neanche lo stesso suo popolo , la schiavitù da parte dei babilonesi è vissuta dalle scritture come un castigo divino.

Questo va in contrasto con quello che narrano i Vangeli in cui la crudeltà giustizialista appare mitigata e sostituita dalla misericordia e dal perdono, in apparenza il testo del N.T. sembra prendere le distanze dal Vecchio Testamento un po’ come si nasconde nelle foto il parente scomodo, non possiamo dimenticare Marcione (che avete già citato) che molti anni dopo la morte di Gesù considera il D-o dell’Antico Testamento una divinità sanguinaria che regna su una umanità corrotta e malvagia , Marcione vorrebbe escludere tutto il Tanach e considerare rivelazione di D-o esclusivamente il Nuovo Testamento, con la predilezione al Vangelo di Luca.
Questo pensiero è alla base della chiesa che lui fondò in contrasto con quella di Roma, siamo all’inizio del 143 d.c.
Oggi ad alcuni fedeli cristiani non dispiacerebbe mettere da parte il V.T. e considerare solo quello nuovo, questo qualcuno l’ha anche fatto disconoscendo il Gesù ebreo.
L’ebreo può condurre tutta la sua esistenza senza la necessità di incontrare il cristianesimo, l’opposto del cristiano che in ogni pagina del N.T incontra il giudaismo e gli ebrei.
Questa non deve essere interpretato come una polemica ma solo una considerazione di fatto. E poi sono finito in OT. !!!

In realtà le differenze tra il vecchio testamento e il nuovo possono essere la base di un ragionamento chiarificatore, per cercare di spiegare perché il D-o dell’A.T. ci appare così crudele.

Il Tanach è sostanzialmente il racconto delle vicissitudini di un popolo narrate attraverso delle cronache impegnando un periodo temporale di alcune migliaia di anni, il racconto della prima parte di genesi, la creazione è assolutamente generico, non sono menzionate le nazionalità degli uomini, le razze e il colore della pelle, il messaggio è universale comprese le 7 leggi Noachide , D-o è per tutta l’umanità, non un d-o nazionale.
Questa è una grossa novità rispetto ai racconti nazionalistici che narrano le genesi dei popoli circostanti, il loro pantheon è affollato di divinità rissose in perenne conflitto, in Bereshit D-o è Unico.
Sul perché D-o è Unico bisognerebbe soffermarci in riflessioni supplementari. La narrazione che segue i primi capitoli di genesi diventa subito consequenziale , cronaca, storia e ricordo, una narrazione dettagliata di re, principi, sacerdoti e profeti.
La differenza tra il Tanach e il nuovo Testamento sono anche altre
Il primo è maturato per oltre mille anni prima di diventare “canonico il N.T. ha maturato la sua esperienza in pochi secoli.
Il N.T. è accentrato sulla vita di un singolo uomo e la sua missione per la salvezza del mondo , la sua vita è narrata come in un film dove le riprese sono state fatte da angoli diversi, ecco perché il racconto della vita di rabbi Yehoshuà è qualche volta discorde nei racconti degli evangelisti.
La bibbia ebraica è stata scritta nella lingua del popolo in cui si narra la sua storia, destinata ad uso interno come fonte di insegnamenti e disciplina , con scarso significato salvifico.
Il Nuovo Testamento è scritto in una epoca molto più recente rispetto alla narrazione del Tanach , come una parentesi nella storia di Israele il libro narra le gesta e il pensiero di un uomo solo, sicuramente ebreo e maestro, protagonista in un’epoca difficile in cui Israele era dominato dal vero re terreno, cioè Roma e suoi procuratori.

Ancora una volta come durante la dominazione babilonese il secondo tempio viene distrutto e il popolo reso schiavo, l’epoca romana che per un singolare “deja vù” si ripetono le stesse condizioni, qualcuno sostiene che se non ci fosse stata l’occupazione romana e poi la distruzione del tempio e una crisi all’interno del giudaismo, forse i Vangeli non sarebbe mai stati scritti perché il suo ispiratore sarebbe rimasto un rabbi qualsiasi.
Spezzata l’identità nazionale sotto il giogo romano, senza la classe sacerdotale Israele si perse e per reazione si confinò nel mondo filosofico del pensiero greco , quello che salvò il giudaismo dall’estinzione fu la sacralità dello shabbat che lo mantenne indenne attraverso la temporalità, anche senza Tempio gli ebrei portarono con se insieme ai rotoli della Torah la loro sposa: lo shabbat,
D-o si vesti con abiti terrestri e li accompagnò nell’esilio ovunque essi andarono.

Ma per ritornare in tema dobbiamo osservare che il D-o dell’Antico testamento è un D-o assolutamente presente, forse anche troppo e ingombrante, non una figura statica

Una sua affermazione sembra quasi un biglietto da visita :”Io sono il primo e sarò Io anche l’ultimo. La mia mano ha fondato la terra e la Mia destra ha disteso il cielo, Io li chiamo ed essi si alzano insieme”( Isaia 48/13).
אהיה אשר אהיה , “ Io sarò quello che sarò”, la stessa sua natura è essere, che vuol dire che Lui agirà.
Questo D-o non si è incarnato, le distanza tra di Lui e i suoi profeti è stata fin dall’inizio modulata in base alla importanza e la missione assegnata, forse fu Moshè ad avere il privilegio della minima distanza.
E’ un D-o veramente strano il D-o dell’antico testamento, apparentemente maschilista ma anche con tratti materni, allo stesso tempo padre e madre.
Esempio in Dvarim 32 ( deuteronomio), nella parte chiamata la cantica di Moshè , D-o è descritto come il padre:
צור ילדך תשי ותשכח אל מחללך“ Il Signore che ti aveva creato dimenticasti, e il Dio che ti procreò obliasti..” (verso 18).
Tuttavia il verbo חולל“Chollèl ” , significa anche partorire con dolore, la sua caratteristica è di essere un verbo femminile, la radice di questo verbo si ritrova anche in altre parti delle scritture, spesso al femminile, rimane singolare che in questo contesto è coniugato al maschile. ( da Thomas Römer – I lati oscuri di Dio).
Anche in Isaia 42/14, D-o è paragonato a una donna che soffre gli stessi dolori di un parto:”
" Ora griderò come una che sta per partorire, respirerò affannosamente e sbufferò a un tempo”.
Afferma ancora l’autore “ Qui abbiamo un passaggio sorprendente da un Dio onnipotente è guerriero a un Dio materno che soffre, si potrebbe dire” che entra in travaglio” per il suo popolo”.
La stessa parola רחמים “rachamìm ” tradotto come: “misericordioso” è uno dei nomi di D-o, sviluppo della radice ebraica רחם “rechèm” che significa anche “utero”, il seno materno. (Sempre dal testo di Römer.)
Tutto questo che vi ho scritto è per poi cercare di spiegare perché il D-o degli ebrei uccide e ordina di uccidere.
Shalom
Noiman
Ultima modifica di noiman il sabato 3 giugno 2017, 10:16, modificato 2 volte in totale.
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Gianni
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Re: D-o uccide?

Messaggio da Gianni »

Noiman carissimo, ho letto con molta attenzione il tuo intervento e attendo di leggere il seguito. Ho già fatto copia-incolla e le tue considerazioni saranno presentate come articolo in un prossimo numero di Ricerche Bibliche, se mi darai il consenso.

Ho apprezzato anche le parole di Armando, dal sapore biblico da libro di Giobbe. E mi piace ripeterle:
“Ringraziate Dio finché lo potete ancora fare, perché il pensiero esiste solo se c'è vita in quel cervello.
Direi che è meglio sfruttare questa vita pensando più a come mantenerla senza ipocrisia, senza vigliaccheria, senza paura di perderla, senza pretese, ma vissuta in serena rettitudine, in ringraziamento a Dio”.

Grazie. :-)
marco
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Re: D-o uccide?

Messaggio da marco »

Harlock ha scritto:Verrebbe da chiedersi xche tutta questa spirale di amore perdono peccati remissione etc debba passare tassativamente x la "regola della morte" spesse volte cruenta.
Perché l'uomo non è immortale e non è fondamentale nell'economia Divina.
Tutti gli uomini, nell'arroganza tipica della razza umana, si convincono di essere unici e potenti. Anche il più becero degli uomini ha punte di orgoglio degne di un re. Invece la morte testimonia la nostra condizione di nullità. Nella realtà siamo solo un pezzo di carne che sta in vita solo per lo spirito di Dio, Nel momento in cui questo torna al Creatore l'uomo comincia a puzzare e decomporsi. Ecco che la "regola della morte" ha un senso. Non siamo nella condizione per dettare regole.
O Eterno, che cos'è l'uomo, che tu ne prenda conoscenza?
o il figliuol dell'uomo che tu ne tenga conto?
L'uomo è simile a un soffio,
i suoi giorni son come l'ombra che passa.
Salmo 144

Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive,
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita,
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
Ora, che attendo, Signore?
In te la mia speranza.
Salmo 38

Ecco come dovrebbe essere il nostro approccio verso Dio, nell'umiltà: non siamo niente, e senza di te non saremo niente.
Per caso al momento della nascita firmiamo un contratto sulla durata della nostra vita, così che se succede un imprevisto, morte prematura, abbiamo il diritto di chiedere conto a Dio?
Così come non possiamo pretendere certezza sulla durata della vita non dovremmo pretendere neanche la certezza della vita eterna. A nessuno di noi spetta! Dobbiamo elemosinarla ogni istante della nostra vita con spirito di umiltà. Allora l'unico che ha valore nell'economia Divina, cioè Cristo, ha il potere di regalarci la vita eterna. La Bibbia chiama questo regalo: Grazia!
Così che nessun uomo possa gloriarsi per averla conquistata.
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Harlock
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Re: D-o uccide?

Messaggio da Harlock »

Tuttavia questa nullità vivente, insignificante ed avariata è al centro della questione dell'universo e relativa disputa a leggere il testo ... Che sembra appunto dover passare per la suddetta regola..
mariarosadel49
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Re: D-o uccide?

Messaggio da mariarosadel49 »

Buongiorno a tutti e buona domenica :-)

Harlock se Dio mi darà la forza spero di poter portare a compimento il mio primo studio che riguarderà la nostra origine...il principio...chissa se qualcosa verrà fuori di buono----

Una domanda per tutti---ma se per la maggior parte di noi uomini è cosi dura da digerire un certo tipo di letteratura cosi cruda---per quale motivo Dio ha lasciato che ci venisse comunque lasciata per iscritto?

Un abbraccio ;;)
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