Lo Spirito Santo.

[chelaveritàtrionfi]

Nella sua prima risposta se voleva porre l'attenzione sui due schieramenti : ciò che rappresenta il contro altare negativo (il male simboleggiato dal dragone e dai demoni) in contrapposizione a quello positivo (il bene simboleggiato dalle figure descritte: Dio, l'agnello, i 4 esseri viventi... ecc.) non capisco dove sta la risposta alla mia domanda iniziale. Ma sono sicuro che ci arriveremo.

[Harlock]

Che ne dite di adottare universalmente il "tu"nei vari dialoghi? Accorcia le distanze notevolmente...

[bgaluppi]

[chelaveritàtrionfi]

da chelaveritàtrionfi » sab 7 gen 2017, 11:27

Buongiorno Davide e benvenuto. Se vuole mi può dare del tu, sono un lui.

[bgaluppi]

Io propongo un metodo, per restare in tema e fare una buona analisi biblica. Chiariamo prima il significato del termine in ebraico e in greco e poi analizziamo i versetti "particolari", dove alcuni intendono lo spirito come persona, applicando i princìpi dell'ermeneutica. Che ne dite? Davide, io ti ho già dato del tu e mi aspetto che tu faccia lo stesso.

Ecco le linee guida per una buona ermeneutica:

Cara Lella, parli di regole interpretative diverse per cattolici e protestanti. La lista di regole che ho proposto finora è questa:

1) Scegliamo un brano da analizzare.
2) Cerchiamo nella traduzione interlineare .
3) Individuiamo la parola in ebraico o greco che ci interessa.
4) Cerchiamo la sua definizione nel vocabolario.
5) Ottenuta la sua definizione, dobbiamo tener conto della differenza tra significato e senso. I vocabolari ci danno il significato, ma è la Bibbia che ci dà il senso. Occorre porsi queste domande:
• Perché lo scrittore biblico ha scritto ciò che ha scritto? A chi scriveva? Cosa voleva dire?
• Perché ha usato proprio quell’espressione, quelle parole, quei verbi, quei tempi verbali?
• Qual è il contesto culturale e storico in cui si inquadra il testo?
• Qual è il significato inteso al suo tempo? In che modo i suoi contemporanei capivano il testo?

[Gianni]

(Ecco un vero biblista).

[chelaveritàtrionfi]

ho scritto un piccolo studio a breve lo pubblico. Premettendo che non sono un biblista
L 'argomento è : cosa sono i 7 spiriti di Dio
il testo greco lo cito ed anche i significati dei vocaboli
possibili riferimenti ad altri passi dove compaiono altri termini
immersione nelle culture antiche cercando di capire l'uso di alcuni termini di quel tempo
considerare il genere letterario
la numerologia ecc..

[Gianni]

Ottimo, Naza! E - ti assisuro - anche tu hai la stoffa del biblista. Credimi.

[Davide]

Caro, è davvero un piacere dialogare in questo modo.
Hai fatto una domanda e nel mio piccolo, ho cercato una possibile risposta, balbettata.
La mia concezione della Rivelazione biblica (che non trovo esaustiva tanto da toglierci l'imbarazzo della fede) l'ho già esposta più su e mi hai fatto presentire più di una volta di non apprezzarla del tutto.
La domanda che poni: Dove sta lo spirito?
Trova per mio conto una risposta plausibile: lo Spirito sta nel quadro simbolico del trono nella presenza dei sette spiriti.
Il numero 7, come sai, è un numero simbolico usato in apocalisse 54 volte e rappresenta un significato di completezza.
La frase "i sette spiriti di Dio" si trova in Ap 3:1; 4: 5; 5:6.
La menzione diretta preceduta dall’articolo determinativo denota forse una certa familiarità del simbolo per i primi lettori. Per noi è un tantino più difficile visto che il plurale non si trova nell’AT, mentre è risaputa la sua presenza meno gettonata rispetto al NT nelle scritture ebraiche (nella forma al singolare ‘spirito di Dio’ si riscontra 94 volte nell'AT).
Ecco le possibili interpretazioni dei sette spiriti:
a. Una visione cristiana diffusa e antica per rappresentare lo spirito santo nella sua pienezza (Cowley, Apocalisse, 186 ", i sette spiriti). La convinzione dell’autore si basa sulla versione della LXX di Isaia 11:2-3, che descrive i sette vantaggi dello Spirito di Dio per il futuro re davidico. Questo punto di vista è stato ripreso dal giudaismo (I Enoch 61:11) e all'inizio del cristianesimo (Giustino Dial 39,2; 87,2; Ireneo AdvHaer 3.18.2).
b. Molti autorevoli commentatori moderni continuano sulla stessa linea interpretativa (Beckwith, 424-27, Bruce, "Spirito", 336-37; Metzger, Codice, 23-24; Smalley, Thunder, 130; Talbert, 14; Bauckham, Teologia, 25, 110-15). Le ragioni addotte sono più o meno queste:
- i sette spiriti identificati con lo Spirito Santo sono menzionati in un saluto epistolare con Dio e Cristo (Bruce, "Spirito", 336-37). Bousset ([1906] 184-85) ha richiamato l'attenzione alla formula trinitaria di Giustino, 1 Apol. 6, che menziona Dio, il Figlio di Dio, gli angeli, lo spirito profetico. Sulla base di una lettura di Zc 4 in cui le sette lampade (4:2), rappresentano "gli occhi del Signore, che spaziano attraverso tutta la terra" (4:10), questi sono da collegarsi con lo Spirito Dio (4: 6; Caird, 15).
È vero che ‘Spirito di Dio’ e ‘Spirito Santo’ non si riscontrano mai nell’Apocalisse. Lo Spirito nell’apocalisse è concepito in termini personali, e soprattutto come mezzo di ispirazione profetica. Lo Spirito è considerato il mezzo attraverso il quale la rivelazione divina è mediata agli esseri umani. Nei proclami alle sette chiese in Ap 2-3, il ritornello: "Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese" si ripete sette volte (2: 7, 11, 17, 29; 3: 6, 13 , 22). Dal momento che ciascuno dei proclami è presentato come la parola del Cristo esaltato, una stretta relazione tra Cristo e lo Spirito è presupposta. Al di fuori di Ap 2-3, lo Spirito è il soggetto in 14:13, con la caratteristica di un oracolo profetico: "Sí, dice lo Spirito…”. L'unica altra occorrenza di "Spirito" la troviamo con la sposa in 22:17, alla conclusione del libro. Un passaggio ulteriore è Ap 19:10, dove si fa menzione allo Spirito di profezia.

Per concludere, dal momento che i sette spiriti di Dio sono descritti come "davanti al suo trono" in 1:4, e le sette torce sono similmente situate "davanti al trono" in 4:5 si può desumere che i due simboli possano sovrapporsi.
Con il Padre seduto sul trono e lo Spirito Santo davanti al trono rappresentato dalle sette torce, il palco è fissato per la rivelazione del (cap. 5) che presenta il Cristo stesso come l'Agnello immolato.
Io ho esaurito le cartucce a salve, ti auguro un gran bene.
Davide

[bgaluppi]

Hehe... Infatti quelle sono le tue regole ermeneutiche, Gianni. Nel senso che ce le hai insegnate tu. Qui il biblista sei tu, noi impariamo.