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Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: lunedì 21 gennaio 2019, 13:24
da Janira
Scusa, ho detto male: il commento della NR che avevo postato qualche tempo fa affermava che i sacerdoti di Gerusalemme non avevano ancora mangiato la Pasqua perché calcolavano il giorno da sera a sera, mentre gli ebrei del nord(Galilea) da mattina a mattina, perciò per Yeshua quella cena era la cena di Pesach. A me pare un arrampicarsi sugli specchi, ma dato che sono puntigliosa ho cercato di informarmi sui riferimenti del tutto vaghi del commento( appunto Giuseppe Flavio, misnah e autori della tradizione).

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: lunedì 21 gennaio 2019, 13:28
da bgaluppi
Hai detto bene, un continuo arrampicarsi sugli specchi pur di fare dire ai Vangeli quello che non dicono, oppure accettare che la dottrina cristiana mente (sapendo di mentire). ;)

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: giovedì 24 gennaio 2019, 17:55
da Janira
Mr 14:26
26 Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.
Di quale inno si parla?

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 9:28
da bgaluppi
Il testo dice "dopo aver cantato un inno", "avendo inneggiato".

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 13:47
da Janira
Mi interessava sapere se si parla di un inno in particolare o se gli ebrei cantavano inni ogni volta che si riunivano per una cena di chagiga.In altre parole, quando gli ebrei cantavano inni?

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 16:22
da Gianni
In Mr 14:26 è detto ὑμνήσαντες (ymnèsantes), letteralmente: “aventi cantato un inno”. Il verbo richiama la parola ὕμνος (ýmnos), “inno”.

Si noti la suddivisione di Col 3:16: “Salmi, inni e cantici spirituali”, che per TNM sono “salmi, lodi a Dio, cantici spirituali”. “Lodi a Dio” non è la traduzione proprio esatta (sebbene corrispondente), intanto perché “a Dio” non compare nel testo greco. Il testo biblico ha:
ψαλμοῖς ὕμνοις ᾠδαῖς πνευματικαῖς
psàlmois, ümnòis, odàis pneumatikàis
salmi, inni, canti ispirati
La parola πνευματικαῖς (pneumatikàis) è di solito tradotta con “spirituali”, ma meglio sarebbe qui tradurla con “ispirati”. Infatti, l’aggettivo greco πνευματικός (pneumatikòs), derivato da πνεῦμα (pnèuma, “spirito”), numero Strong 4152, indica qualcuno o qualcosa usato dallo spirito e che serve come suo strumento o organo, che appartiene allo spirito divino, che è riempito e governato dallo spirito di Dio. L’uso di quest’aggettivo nella Scrittura ce ne chiarisce il senso. In Rm 1:11 si legge: “Desidero ardentemente vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale [πνευματικὸν (pneumatikòn)]” (TNM). Ora, se una persona regala una copia della Bibbia a qualcuno, fa di certo un dono spirituale, ma non è questo il senso in Paolo. Per lui il “dono spirituale” è qualcosa che ha a che fare con lo spirito di Dio. Così, in Rm 7:14 è detto che la “Legge è spirituale [πνευματικός (pneumatikòs)]” (TNM) nel senso che è ispirata da Dio. Un libro sulla vita di Yeshùa è certo spirituale, ma non è ispirato. I “cantici spirituali [πνευματικαῖς (pneumatikàis)]” (TNM) di Ef 5:19 non sono semplicemente “spirituali” come possono esserlo tutti i cantici che si elevano nei culti delle varie religioni. Quelli biblici sono “cantici ispirati”, cantici spesso conservati nella Scrittura (la cui musica, purtroppo, non possiamo più udire).

La divisione tripartita in Col è biblica:
1. Salmi. I “salmi” sono composizioni tratte dal salterio (il libro biblico dei Salmi). Infatti, il salterio era già inteso come libro da usarsi nei canti. Ciò è dimostrato da certe soprascritte che provvedono istruzioni musicali, come: “Al direttore del coro. Per strumenti a corda” (Sl 4:1), “Al direttore del coro. Per strumenti a corda. Su ottava” (Sl 6:1), “Cantico per l'inaugurazione della casa” (Sl 30:1), “Canto per il giorno del sabato” (Sl 92:1). Per citare ad esempio un’occasione, durante la cena pasquale (dopo che era stato versato il secondo calice di vino ed era stato spiegato il significato della celebrazione) si cantava parte dei sei Salmi dell’hallèl (הלל) ovvero dei Sl 113-118 (solo dei Sl 113 e 114, secondo la Scuola di Hillel). I Sl 115–118, che costituiscono il resto dei Salmi dell’hallèl, si cantavano al quarto calice di vino. Gli ebrei del tempo di Yeshùa, come i loro antenati, cantavano i Salmi. Ovviamente, anche Yeshùa (ebreo) e i suoi apostoli (tutti ebrei) cantavano quei Salmi. Quando i pagani convertiti si unirono alla primitiva congregazione di Yeshùa, essi pure impararono a cantare quei Salmi. Ancora al tempo di Girolamo essi si cantavano nei campi di Betlemme.
2. Inni. Gli “inni” sono lodi a Dio. In Mt 26:30 si legge che Yeshùa e i suoi undici apostoli fedeli, “dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi”. TNM ha: “Dopo aver cantato lodi”. Il greco ha ὑμνήσαντες (ümnesantes): “avendo cantato inni”. Il che non solo distingue gli “inni” (che sono lodi) dai “salmi”, ma è un’ulteriore dimostrazione che quella ultima cena non era la cena di Pasqua (altrimenti avrebbero cantato i Salmi dell’hallèl).
3. Cantici. I “cantici” sono altre composizioni poetiche create per impulso dello spirito santo e per questo detti πνευματικαῖς (pneumatikàis), “ispirati”. Un esempio di questi “cantici ispirati” (e non - come di solito tradotto - “cantici spirituali”) sono i cantici di Zaccaria e di Miryàm, la madre di Yeshùa. - Lc 1:67-79; Lc 1:46-55.

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 16:36
da Janira
Grazie Gianni, hai risposto anche alla domanda che avrei posto dopo questa.
Riguardo ai cantici, quello intonato da Mosè quando gli egiziani vengono travolti dalle acque rientra in questa categoria?
Le lodi a Dio(inni) erano spontanee o si trovano raccolti in qualche libro?
Infine una curiosità, per imparare un po' di greco:per indicare la recitazione dei salmi(come l'Hillel), quale verbo si usa in greco?

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 17:55
da Gianni
Il cantico di Mosè, cantato dopo la liberazione al Mare dei Giunchi, è il primo cantico menzionato nella Bibbia; ad esso risposero in coro Miryàm e altre donne. - Es 15:1-2.
Per questo cantico la LXX greca usa la parola ᾠδή (odè), a fronte dell’ebraico shyr (שִׁיר), “canto”, che in israeliano può indicare una poesia o una canzone.

Le lodi erano spontanee e ce ne sono di conservate nel libro biblico dei Salmi, chiamato in ebraico tehillìym (תהילים) e in greco Ψαλμοί (psalmòi). Quanto al genere letterario, alcuni Salmi sono detti semplicemente “cantici” (Sl 30:1: “Cantico”, ebraico מִזְמֹור, mismòr); altri “canti” (Sl 45:1: “canto”, CEI e TNM, ebraico שִׁיר, shyr) e altri ancora “lode”: (Sl 145:1: “lode”, TNM, ebraico תְּהִלָּה, tehilàh).

La parola greca psalmòi ha a che fare con il verbo ψάλλω (psàllo), che secondo diversi studiosi indica il suonare uno strumento a corda (il salterio, appunto). Ma potrebbe anche indicare la cantillazione; a questo scopo i masoreti inserirono nel testo ebraico un sistema di accentazione molto complesso, con funzione che potremmo definire anche musicale, per indicare il tono recitativo con cui il testo sacro doveva essere letto. Ma su questo potrà dirti di più e meglio il nostro caro Noiman.

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 18:57
da Janira
Grazie per la risposta! :-)

Re: Approfondimenti su Pesach

Inviato: venerdì 25 gennaio 2019, 19:05
da Gianni
:-)