Antoniolt, se sei disposto a voler capire ragionando su tutti i versetti che da ogni lato ti vengono proposti , provo a trattare l’argomento proprio come chiunque potrebbe fare. E le lingue? Beh ci possiamo aiutare con qualche documento, discussione o chiedendo aiuto a Gianni, Antonio Bgaluppi o altri .
Comincio.
Precedentemente abbiamo visto dei personaggi citati da Daniele circa l’uomo vestito di lino (che sono visioni nemmeno da prendere alla lettera), del cavaliere in apocalisse con lo sguardo simile ad uno dei soggetti di cui parla Daniele ecc..
Fino a qui abbiamo tutti personaggi distinti e non ci sono elementi oggettivi per cercare di determinare chi siano tranne dove è palesemente citato.
Andiamo a Michele. Che sia arcangelo è detto in Giuda 9 . Chi lo dice che è l’unico arcangelo?
Prendo spunto da una vecchia discussione per riportare anche i versetti originali (credo di Gianni):
In Dn 12:1 Michele è chiamato “gran principe”, tradotto dalla LXX greca con ὁ ἄγγελος ὁ μέγας (o ànghelos o mègas), “l’angelo il grande”, che è poi l’ἀρχάγγελος (archànghelos) diGda 9, ovvero uno dei capi degli angeli. In Dn 10:13 Michele è detto “uno dei primi principi” (TNM), non l’unico principe degli angeli. L’ebraico ha proprio מִיכָאֵל אַחַד הַשָּׂרִים (Miychaèl achàd hasarìym), “uno dei principi”.
E’ detto inoltre in 1Ts 4:16 che Yeshùa verrà con una voce di un arcangelo ἐν φωνῇ ἀρχαγγέλου (en fonè archanghèlu), non che è lui un arcangelo.
Precedentemente ti ho fatto ragionare sui versetti di Daniele per farti notare che fino al capitolo 11 non si sta parlando affatto del tempo della fine come si usa intendere , ma sono citati chiaramente i regni che sorsero subito dopo Alessandro Magno detto il Grande (i Seleucidi). Subito dopo l’ultimo regno seleucida , verso il 30 a.c. prese piede l’impero romano che conosciamo.
Conclusioni.
1. i soggetti di cui parla Daniele sono da prendere come simbolici tranne dove sono menzionati i nomi. In ogni caso degli altri non si può avere un’identità
2. Michele è detto “uno dei principi”. Che fosse solo lui il principe da qui non si può di certo dire né tanto meno che sia l’unico arcangelo.
3. I passi fino al capitolo 11 di Daniele sicuramente non parlano del tempo della fine come comunemente si crede ma si sta parlando di un tempo già concluso (se leggi i maccabei, anche se apocrifi , possono comunque servire per analizzare meglio le vicende che stavano accadendo).
La cosa che mi fa un po’ cadere le braccia è quando leggo di una marea di studiosi religiosi arrivare a certe conclusioni con strani raggiri. Se la traduzione dei testi è quella sopra riportata e quindi più chiaro comprendere, che senso ha continuare ad affermare che L’arcangelo Michele e Yeshùa siano la stessa persona? Su quali basi.
I cattolici forse fanno l’analisi giusta distinguendo le due figure per poi cadere nella divinità di Yeshùa con altri raggiri.
Una spiegazione obbiettiva no??
Antoniolt riporta:
"il versetto in questione lascia anche capire attraverso l’uso di un superlativo che egli è ‘il PRIMO dei primi capi’ (traduzione letterale), e non ‘UNO dei primi capi’
Per stabilire questo occorre conoscere le lingue. Un tempo Gianni spiegò questo ad un TdG che fece orecchio da mercante. Se non vi convince Gianni provate un pò a chiedere ad altro biblista o studioso o erbreo obbiettivo. A me basta ciò che ha scritto:
Su Dn 10:13 tu porti argomenti a sostegno della traduzione “il primo dei primi capi”. Ti faccio notare che tale traduzione non è accolta dalla stessa TNM, che traduce “uno dei primi principi”.
Questa, può essere una piccola occasione per vedere come si analizza seriamente un testo biblico. In Es 12:2, in cui Dio dichiara che abìb deve essere il primo mese dell’anno, l’ebraico usa חֳדָשִׁים רִאשֹׁון (hadashìym rishòn), “(dei) mesi primo”, e qui abbiamo il suo primato cronologico. Qualcosa di simile dovremmo avere in Dn 10:13 se Michele avesse tale primato. In ogni caso, per “primo” l’ebraico ha un aggettivo apposito: rishòn (רִאשֹׁון). Ora mettiamo invece alla prova la traduzione da te proposta e non accolta neppure da TNM ovvero “il primo dei primi capi”. Teniamo presente che in Dn 10:13 il testo ebraico ha
מִיכָאֵל אַחַד הַשָּׂרִים
Miychaèl achàd hasarìym
Michele uno dei principi
Ora si paragoni questa espressione con quella di Dn 6:3 (numerato 6:2 in TNM: “Su di loro tre alti funzionari, uno dei quali fu Daniele”):
חַד־מִנְּהֹון
chad-minehòn
uno da essi
È vero che qui siamo in una sezione aramaica di Dn, ma con la traslitterazione, pur non conoscendo l’aramaico, si nota subito come l’espressione sia identica. E certamente Daniele non era il primo per importanza tra quei tre alti funzionari posti a capo dei 120 satrapi, dato che poi “Daniele si distingueva costantemente sugli alti funzionari e sui satrapi, dato che in lui c’era uno spirito straordinario; e il re intendeva innalzarlo su tutto il regno” (v. 3, TNM; nel Testo Masoretico è al v. 4). L’aggettivo aramaico chad (חַד) è del tutto corrispondente all’ebraico achàd (אַחַד): indica semplicemente “uno”, non “primo”.
Per mantenerci all’ebraico, potremmo citare Is 6:6 dove si menziona “uno dei serafini” (TNM); anche qui abbiamo l’identico aggettivo, che per regole fonetiche ritorna אֶחָד (echàd), come propriamente è. E nessuno si sogna di ipotizzare che quel serafino fosse il capo dei serafini. Similmente, in Gn 21:15, è detto che Agar lasciò il figlio Ismaele “sotto uno dei cespugli” (pessima l’espressione di TNM “gettò”). Ebbene, qui l’ebraico ha la stessa identica costruzione di Dn 10:13:
אַחַד הַשִּׂיחִם
achàd hasiykhèm
uno dei cespugli
Non vale neppure la pena considerate l’idea che quel cespuglio avesse qualche primato: era semplicemente “uno dei cespugli” (TNM ).
Potremmo esaminare molti altri casi, ma credo che questi siano più che sufficienti. Infine,va sottolineato che l’identificazione fatta dalla Watchtower di Michele con Yeshùa è antistorica, perché i capp. 10 e 11 di Dn non hanno nulla a che fare con il tempo della fine attuale, ma si riferiscono al tempo dei seleucidi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB