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Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 1:37
da bgaluppi
Pre-esiste fisicamente o preesiste secondo il concetto ebraico di preesistenza? E stiamo parlando di Yeshùa uomo o del Messia che lui incarna?

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 6:55
da ארמאנדו אלבנו
Vedi che vai ad interpretazione pure tu? Un interpretazione che contrasta col contesto stesso. Tu mi dici che io non porto riferimenti scritturali certi per quello che è il tema del tread e minacci pertanto di chiudere. Io ti rispondo di conseguenza dicendo che quando parli di non preesistenza reale di Cristo non porti riferimenti scritturali certi e pertanto devi minacciarti da solo di chiuderti i tuoi tread.

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 9:09
da bgaluppi
Ti ho già citato il versetto. Lo faccio di nuovo:

“«Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono»” - Gv 8:56-58

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 10:01
da ארמאנדו אלבנו
C'è poco da interpretare in questo passo. Anzi niente proprio. Il contesto (devi riportare anche il versetto 59) e la grammatica parlano chiaro. Non è un passo che puoi portare per supportare le tue tesi. Cmq direi che non è il tread ideale per parlare di Giovanni 8.

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 10:09
da bgaluppi
Certo che è utile per supportare la mia tesi. Infatti, il Messia afferma di esistere da prima di Abraamo. E infatti, in Col 1:17, è scritto che “Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui”. Ciò è conforme al pensiero ebraico, secondo cui il Messia, come la Torah, il Tabernacolo e persino il giardino di Eden, preesistono prima della creazione. Purtroppo, noi occidentali confondiamo la preesistenza con la pre-esistenza fisica.

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 10:42
da ארמאנדו אלבנו
È la tua interpretazione di quel versetto e lo dai come prova scritturale della tua interpretazione. Invece se io porto certi versetti a sostegno della mia interpretazione sulla questione del tread allora per te non va bene. Se lo fai tu invece è tutto ok

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: sabato 10 settembre 2016, 10:53
da bgaluppi
Il tema del thread non solo non ha sostegno biblico, ma è contrario al pensiero ebraico secondo cui gli uomini, quando muoiono, vanno nello sheòl, cioè sottoterra. "Tornerai alla polvere". Il concetto del tempo eterno riguarda Dio, non l'uomo, che vive nella temporalità della creazione che si consuma.

Pregare per i morti è invece una tradizione di origine pagana, adottata dal cattolicesimo.

Re: Pregare nell'eternità di Dio per le persone che riposano

Inviato: domenica 11 settembre 2016, 14:37
da ארמאנדו אלבנו
Perdomami ma ho forse detto che quando uno muore il suo spirito si trasferisce su Marte in attesa della resurrezione dei corpi?

Poi se hai capito le mie parole come una preghiera rivolta a morti che si trovano in un Purgatorio ecc ecc allora hai capito proprio male.

Cmq per quanto riguarda il concetto di eternità allora devi rivedere lo studio di Gianni è rileggere meglio questa parte:

Chi sa intuire e sentire la realtà del tempo è consapevole dell’unità che esiste tra passato, presente e futuro nell’eterna consapevolezza di Dio.

NOI VIVIAMO in DUE TEMPI:

Nella temporalità, nel tempo relativo dell’universo, che è breve.

Nel tempo, quello di Dio, eterno.
Per la breve durata della nostra vita (che misuriamo in giorni, mesi e anni nella temporalità) noi siamo CONTEMPORANEI di Dio. Il nostro tempo (quello relativo, la temporalità) è frantumato in momenti, in periodi, in giorni e in notti. Il tempo vero, quello di Dio, è indiviso.

L’eternità non inizia quando il tempo finisce. Il tempo è eternità. Quando questa eternità incontra lo spazio, s’infrange e diventa tempo relativo, temporalità misurabile.

Dio non è soggetto alla temporalità né confinato nell’eternità. Un momento del tempo di Dio può coincidere con la nostra temporalità. Ciò che Dio fa per l’umanità accade nel suo tempo e nella nostra temporalità. Per noi accade una volta; visto da lui accade sempre.


Il tempo interrotto è temporalità, il tempo ininterrotto è eternità. Il concetto è difficile da capire per la mente umana limitata. Ma ciò non deve comportare che si debba piegare il tempo di Dio alle nostre suddivisioni temporali in passato, presente e futuro. Nella temporalità due istanti non sono mai contemporanei. Ma nel tempo l’eternità è una e indivisibile. Nell’eternità ogni momento è CONTEMPORANEO di Dio. Il mondo è nel tempo e procede attraverso Dio. “In lui viviamo, ci moviamo, e siamo” (At 17:28): “In lui”, greco ἐν (en, “in”), e non “mediante lui”, come traduce TNM.

Quindi sbagli a dire che l'uomo vive solo nel tempo relativo perché per il breve periodo della sua vita è CONTEMPORANEO di Dio. Cosa vuol dire Contemporaneo? E cosa vuol dire contemporaneità di Dio?