L'ispirazione nelle Scritture

Antonio LT
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da Antonio LT »

Oggi la parola di Dio viene data agli uomini attraverso la scrittura...la scrittura stessa è ispirata da Dio...la scrittura è a sua volta vivente....
Sta in questo la differenza tra essere sospinti ed essere ispirati?
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bgaluppi
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Re: Contraddizioni bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Hai ragione, AntonioLT. Appena posso faccio una cartella sull'ispirazione.

C'è una progressione nella morale biblica e nella rivelazione. Dio è immutabile, ma l'uomo no, quindi la rivelazione divina giunge progressivamente col progredire della morale umana fino al Messia, che arriva "nella pienezza dei tempi" (Gal 4:4). Che significa "pienezza dei tempi"? Significa quando sono maturi. Maturi per cosa? Per l'uomo nel ricevere la rivelazione del Messia, che rivela un Dio non solo creatore ma anche redentore, salvatore e Padre. Un Dio d'amore.

Ai tempi di Abramo, la moralità nel mondo era assai bassa. Ma Dio istruisce il Suo popolo, che crea da un solo uomo (Abramo) per la sua fede, dandogli regole morali, civili, politiche, volte al progressivo miglioramento di quel popolo, perché divenisse "luce delle nazioni". Il culmine della rivelazione giunge con Yeshùa.

Dio è sempre lo stesso, solo che la Sua rivelazione si "adatta" alla capacità dell'uomo di riceverla.
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Michele
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da Michele »

Antonio:
In Timoteo si legge che è la scrittura a essere ispirata, non sono gli scrittori.
E se nella Bibbia c'è un solo versetto che dice il contrario, soltanto allora sarà possibile prenderlo in considerazione.
Antonio ha scritto:
Il termine greco theòpneustos, già usato da Plutarco allo stesso modo di Paolo, è composto da theòs e pnèuma, o pnèo, e significa letteralmente "ispirato da Dio" (vedi link sotto). Quindi cosa vuoi dire?
In realtà, theòs significa Dio e pnèuma è il soffio.
Che in forma linguista starebbe per "Dio ha soffiato la parola".
Antonio scrive:
Che significa quando si parla di isprazione in merito a un artista, o un compositore?
Questo approccio artistico andrebbe bene per me, non per chi ha studiato ed approfondito certi linguaggi. Anche io ho dato una spiegazione italiana ai due termini, (all'inizio di questa lunga discussione), ma evidentemente sono passati in sott'ordine. Ora si vorrebbe ritirarli fuori per dare valori ai propri pensieri? Non mi sembra corretto. Se dobbiamo parlare in italiano siete i benvenuti, ma qui si studia il greco e l'ebraico antico.
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Michele
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da Michele »

Antonio LT scrive:
Michele il fatto che questo termine viene usato verso la scrittura significa che c'è una separazione a quel punto tra ciò che ha subito il soffio di Dio....e chi è stato solamente sospinto/usato da Dio per scriverla?
In quel terzo punto Antonio, stavo cercando di spiegare che Paolo introdusse un neologismo (ovvero un nuovo significato) al termine ispirazione, e dalla scrittura ispirata passò all'autore ispirato.
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Michele
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Re: Contraddizioni bibliche

Messaggio da Michele »

Gianni ha scritto:
Se vuoi davvero definire la parola “ispirazione” devi fare due cose: prima di tutto analizzare le parole bibliche in un buon vocabolario ebraico e greco, e ciò ti dà il significato. Poi devi cercare tutti i luoghi in cui compaiono quelle parole e indagare il contesto, e ciò te ne dà il senso. Si chiama metodo ermeneutico. Tutto il resto sono chiacchiere.
Esatto, ma a me non interessa tanto il significato di un termine in questione, interessa sapere se coloro che studiano la Bibbia danno una sola versione, oppure possono anche (a piacere o per sostenere le proprie tesi) decidere di darne un'altra. E secondo me, una questione di principio come questa è lontanamente assimilabile alle chiacchiere.
Che si usi il metodo ermeneutico a me sta bene, e tanto di cappello a chi approfondisce questo aspetto, spaccando il capello in due. Ma se invece si devono usare altri metodi e tradurre ora dal latino oppure prendere per buono neologismi dei primi discepoli, è un'altra cosa.
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bgaluppi
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da bgaluppi »

“God-breathed, inspired by God, due to the inspiration of God.” Definizione Strong.
“inspired by God”. Definizione del Thayer.

Soffiato da Dio, ispirato da Dio. Non "Dio ha soffiato la parola". Ma dove le trovi queste informazioni?

Ti rinnovo la domanda a cui non vuoi rispondere, che sembra non c'entri niente e invece è importante:

quando si dice che un artista "ha trovato l'ispirazione", cosa si intende?

E l'altra domanda:

come fa la Scrittura ad essere ispirata se il profeta non è ispirato, visto che l'ha scritta lui (o un suo discepolo redattore, come nel caso di Geremia)?

"Ogni Scrittura è ispirata da Dio"... In che modo? E "in chi" è ispirata, o soffiata, da Dio? Direttamente sulla pergamena?
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Michele
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da Michele »

Vediamo l'esempio con mentalità italiana che proponi Antonio.
L'artista è ispirato. L'ispirazione dell'artista può derivare da molteplici fattori, addirittura artisti ispirati perché facenti uso di sostanza stupefacenti. Altri potrebbero essere ispirati dalla lettura di un libro, dal sentir un pensiero altrui, ma la casistica sarebbe infinita.
Dio ispira chi vuole, questo è stato detto, ricordi?
Quindi il fatto di voler sottolineare l'autore,finirebbe con il dare una soggettività al pensiero di Dio, al soffio di Dio. Ma è così?
L'importanza è dello scritto, del risultato finale. Ma poi un esempio che sta sotto il naso di tutti è questo: si parla di Scritture, non si elencano gli autori. Ed in ultimo, c'è sempre la Scrittura che mette la parola fine, cerchiamo nelle Scritture e vediamo cosa ci dicono.
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bgaluppi
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Re: Interventi OT salvati

Messaggio da bgaluppi »

Qui non c'è bisogno di interpretare secondo alcuna mentalità semitica, Michele.

Allora. Diciamo che Beethoven, per scrivere la pastorale, trova ispirazione dalla natura, che amava. La natura gli comunica emozioni, pensieri, ricordi, profumi, suoni, che si depositano "dentro" di lui (nel subconscio); lo mette in uno stato di coscienza "diverso" rispetto a quello normale, che gli consente di buttar giú note sulla partitura. Il risultato sarà che la sua Pastorale è musica ispirata. Ma lo è perché Beethoven è stato ispirato dalla natura.

Con la Scrittura accade la stessa cosa. Il testo è ispirato perché contiene il messaggio del profeta ispirato, che lo comunica al popolo prima oralmente (importante!) e poi lo trascrive su carta (per evitare che il messaggio andasse perduto).

Ora, anche se il concetto a questo punto è piuttosto semplice da comprendere, se vuoi fare per forza un'analisi dettagliata, facciamola.

In Mt 22:43 si legge: “Ed egli a loro: «Come mai dunque Davide, ispirato dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo...»” (NR. La CEI ha "sotto ispirazione"). Il testo greco non ha il termine theòpneustos, che usa solo Paolo, ma ha ἐν πνεύματι (en pnèumati), "in spirito". Come vedi, Yeshúa sta dicendo che è Davide a pronunciare quelle parole sotto ispirazione, "in spirito", e poi a metterle per iscritto (Sl 110:1). Quindi, quel salmo è ispirato perché contiene le parole che Davide ha pronunciato "in spirito". Dio ha ispirato Davide a dire quelle parole, la natura ha ispirato Beethoven a comporre la pastorale.

In ebraico non mi risulta esserci un termine per "ispirato" o "ispirazione". Il vocabolo che viene usato è ruach, soffio, vento, spirito. Os 9:7, הָר֔וּחַ, ha-ruach, l'uomo ispirato, l'uomo spirituale: “Il profeta impazzisce, l'uomo ispirato è in delirio”.

La LXX traduce Osea 9:7 con ἄνθρωπος ὁ πνευματοφόρος (àntrhtropos o pneumatofóros). Il termine pneumatofóros non esiste sulle Scritture Greche, ma col Rocci si traduce "di ispirazione", "agitato dallo spirito divino". Quindi, la LXX traduce l'ebraico "l'uomo ispirato" con "l'uomo di ispirazione". Insomma, l'uomo ispirato!
Infatti, è il profeta ad essere investito del suo ruolo da Dio e ad essere ispirato. Di conseguenza, le sue parole sono ispirate, poiché vengono proferite per ispirazione.

Se il profeta non fosse ispirato, i suoi scritti non sarebbero ispirati. = Gli scritti sono ispirati perché il profeta che li partorisce è ispirato.

Questo è.
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Gianni
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Re: Contraddizioni bibliche

Messaggio da Gianni »

Michele, o non riesco io proprio a capire cosa intendi dire oppure hai tu un pensiero confuso.

In 2Tm 3:16 leggiamo: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio”.
L’aggettivo “ispirata” traduce l’aggettivo greco θεόπνευστος (theòpneustos), composto dalla parola theòs (Dio) e dal verbo pneo (soffiare); etimologicamente l’aggettivo significa “soffiata da Dio”.
L’immagine che esprime l’aggettivo greco è che ogni scrittura della Bibbia è stata “soffiata dentro da Dio” nello scrittore appunto ispirato.
E questo è un dato di fatto, nel senso che la Bibbia afferma ciò. Che tu ci creda o no, non cambia l’affermazione biblica.

Tu – facendo confusione – parli di “altri metodi e tradurre ora dal latino oppure prendere per buono neologismi dei primi discepoli”.
Nel dire ciò commetti ben tre errori.

1. Tradurre dal latino?!
Ma che stai dicendo? Il passo biblico citato è in greco e dal greco va tradotto. Tu confondi la traduzione con la scelta delle parole nella lingua di destinazione. Vediamo se un esempio può chiarirti le idee. Nello stesso passo troviamo la parola greca γραφὴ (grafè), che traduciamo in italiano “scrittura”. Ora, come dovresti sapere, l’italiano deriva dal latino; sebbene nella nostra lingua siano presenti molte parole derivate da greco, l’italiano deriva dal latino. La parola greca γραφὴ (grafè) era tradotta nella lingua dei romani (il latino) scriptūra, ed è da questa parola che deriva il nostro “scrittura”. E tu chiami questo tradurre dal latino?! La parola greca γραφὴ (grafè) la ritroviamo in altre nostre parole, come “grafia”, “calligrafia”, “grafologia”.
Non ha assolutamente importanza da dove derivi una nostra parola (potrebbe derivare dal cinese o dal turco arabo unito!) ma conta che essa esprima il concetto della parola originale che dobbiamo tradurre. “Ispirata” esprime alla perfezione il significato di θεόπνευστος (theòpneustos), perché etimologicamente significa “in spirata” ovvero spirata (soffiata) dentro.

2. Altro metodo?!
Tradurre vuol dire tradurre. Quanti altri metodi ci sarebbero mai? Il traduttore ha tradotto l’aggettivo greco θεόπνευστος (theòpneustos) “ispirata da Dio”, e ha fatto benissimo, perché l’aggettivo greco contiene la parola theòs (Dio). La Bibbia non è semplicemente “in spirata”, soffiata dentro, come se si trattasse di qualche Musa ispiratrice che ha “soffiato dentro” ad un poeta o pittore o musicista. Essa è θεόπνευστος (theòpneustos) “ispirata da Dio”.

3. Neologismo dei primi discepoli?!
Ma che dici? I primi discepoli non hanno inventato proprio nulla. Usavano le parole che già esistevano. L’aggettivo theòpneustos era già in uso e lo ritroviamo presso Plutarco.

Spero che tutto ciò possa chiarirti le idee.
Antonio LT
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Re: Contraddizioni bibliche

Messaggio da Antonio LT »

Io non riesco a capire il nesso tra "La scrittura è ispirata da Dio" quindi anche lo scrittore...come dovesse essere per forza una conseguenza...ma dove sta scritto?

Se io spingo qualcuno a scrivere di ispirato rimarrà solamente ciò che è scritto,ciò che è scritto è stato ispirato da me....non la mano con cui ho voluto farlo scrivere....
La mano che ha scritto è stata spinta solo momentanemente a scrivere ciò che io volevo!
Quindi essere sospinti è un conto essere ispirati è un altro...
Le scritture d'altronde sono perfette,coerenti,viventi!
A meno che non è scritto chiaramente che questo soffio di Dio sia stato dato anche a chi ha scritto....io non credo che gli attributi che ha la Bibbia si possano dare anche a chi l ha scritta!
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