Benissimo Armando, sono aperto al "voler vedere" perché la lettura della bibbia su ipotesi, oppure in un unico senso in base a ciò che "vediamo" mi impaurisce e mi rattrista.
L’accenno ai briganti ecc… era un esempio per dire che non fu solo quello di Yeshùa il caso in cui un ebreo fu torturato e tirata la sorte sulla sua tunica (alcune traduzioni riportano così, come anche il titolo “le sofferenze del giusto”). La vittima è quindi un ebreo (lo comprendiamo dal testo, vedi in seguito); i malfattori possono essere altri popoli. Nel caso di Yeshùa infatti erano romani.Per quanto riguarda la folla che assiste ed il disprezzato dal popolo leggi il resto.
Premessa.
Il problema è identificare il soggetto del salmo. Se è generico “ebreo sofferente” , "Israele" (considerando il periodo della composizione , gli scritti di Isaia ecc.. e quindi tutte le vicende che dovette affrontare il popolo di israele tra deportazioni ecc..) oppure come affermi tu sia solo una profezia che si è adempiuta in Yeshùa, per cui il soggetto del salmo sarebbe solo Yeshùa non essendo stato nessun altro venutosi a trovare nella situazione precisa descritta del salmo. Quindi mi pare di capire che sposi il pensiero di alcuni che affermano : "gli ebrei che non riconoscono Yeshùa non ci capiscono niente quando leggono quel salmo".
Per la nostra analisi ,
abbiamo a disposizione : il testo nelle varie traduzioni, la possibilità di fare ricerche, la possibilità di consultare chi conosce le lingue ecc.. Vedendo ciò che è venuto fuori oggi dalle traduzioni , dalle interpretazioni a destra e manca ..nonchè intere dottrine nate appunto dal metodo "vederci piuttosto che essere", forse meglio "scavare " come riporta la LXX
La mia domanda è : con quale criterio vanno lette le scritture??
Non intendo il “metodo di interpretazione delle scritture” , ma precisamente se si debba sempre interpretare . "il io ci vedo" suona un pò di insicurezza ed in giro ci sono troppe chiavi di lettura. Sarebbe un bel pretesto anche per chi è convinto che il metodo di interpretazione si basa sull'eucarestia!
Tentativo di analisi
Dopo questa premessa comincio. Sei pronto? Leggiamo proprio in maniera letterale!
<<Salmo di Davide, dato al Capo de' Musici, sopra Aielet-hassahar.>>
E’ stato commentato che la “cerva dell’aurora “ fa riferimento ad Israele. La stella del Mattino è propriamente il pianeta Venere , ma va ricordato giustamente che in apocalisse “Stella del Mattino “ è riferito a Yeshùa.
Apocalisse 22:16 Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino».
Da notare : “la radice della discendenza di Davide”.
Teniamo per il momento , un soggetto generico nel salmo, appartenente al popolo ebraico. Da cosa si deduce questo? Sta scritto : “i nostri padri” (versetto 4), “miei fratelli”, “discendenti di Giacobbe”, “stirpe di Israele” (versetti 22 e 23).
nota: il soggetto usa l’espressione “discendenti di Giacobbe”, non discendenti di “Davide”.
1-2. leggendo il primo versetto , il soggetto , uomo ebreo, “il sofferente afflitto” (versetto 24), si sente abbandonato da Dio. il sofferente lamenta di gridare sia di giorno che di notte ininterrottamente senza risposta.
4-5. “i nostri padri “ confidarono in te. Furono liberati, salvati e non delusi. <<“i nostri padri “ furono salvati quando gridarono, invocarono, chiesero il tuo aiuto e furono liberati. >> Adesso era quest’uomo a gridare l’aiuto di Dio.
6-7. ricordando quei “nostri padri” il salmista si sente un verme , infamia degli uomini e disprezzato dal popolo. “chiunque mi vede si beffa di me” ..”scuote il capo dicendo: «Egli si affida al SIGNORE;lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce!»
Perché disprezzato dal popolo? Quale popolo? Chiunque chi? Non è specificato da quale popolo ma suppongo dal popolo dove egli abita. Disprezzato o per qualcosa che ha fattoo perché perseguitato dal popolo presso cui abita (commenterò alla fine del post) sono tutte iootesi messe li . Poi possiamo indagare nello specifico. Prova un pò a leggere Isaia 49 ..forse troviamo qualche risposta li!
scuotendo il capo dice:
«Egli si affida al SIGNORE;lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce!»
11 Non allontanarti da me, perché l'angoscia è vicina, e non c'è alcuno che m'aiuti. Il salmista confida nell’aiuto di Dio.
12-13. I tori di basan . Basan era una terra molto produttiva e fertile. Il riferimento a Basan è usato più volte bella bibbia. Una scrittura di Ezechiele riporta che i costruttori delle navi di Tiro utilizzavano gli alberi resistenti di Basan per fare i remi. Ricordiamo anche Og di Basan , il gigantesco re riportato nelle scritture. La fertilità di quelle terre favoriva la crescita forte e sana di bovini . Quindi suppongo che i “tori di Basan” siano menzionati per questo motivo. Dubito che ci si riferisca all’essere circondato da tori in senso letterale, quanto invece da uomini molto forti. L’aprire la gola contro, come un leone ruggente , suppongo voglia dire “scagliarsi contro” con le parole.
Quest’uomo malcapitato , era finito per essere attorniato e catturato , per aver fatto qualcosa contro questi “ potenti” . . Israele più volte era finita sotto l’assedio dei nemici. Ricordiamo la deportazione in Babilonia ecc.. oppure l’occupazione di Gerusalemme , la distruzione del tempio al tempo del Re di Siria (dopo Alessandro di Grecia).
Volendo fare un riferimento , cito Isaia 52 che parla del servo sofferente (letteralmente Israele che era stato oppresso , reso schiavo..). Il popolo di Israele più volte è stato liberato dalla schiavitù. Questo servo alla fine ha successo ed è raffigurato come un uomo. Che poi possiamo leggere quel capitolo in chiave messianica essendo Yeshùa la radice della discendenza di Davide (apocalisse 22:16) ci sta. Ma letteralmente è Israele il soggetto come da inizio capitolo. Di Isaia 52 e 53 cmq ci sono delle discussioni aperte. Questa comparazione è mia.
14-15. nota: tutte le mie ossa sono slogate. La lingua si attacca al palato. tu m'hai posto nella polvere della morte. Letteralmente con le ossa slogate non si può nemmeno camminare. La lingua che si attacca al palato non consente nemmeno di parlare. L’espressione “polvere della morte” mi fa pensare al “polvere sei e polvere tornerai”. Mi fa pensare di un uomo sofferente che giace a terra in attesa della morte per diventare anch’Egli polvere.
16. Versetto già commentato che parla di cani, malfattori ecc.. “mi hanno forato mani e piedi”. Il TM si è commentato riporta “come un leone”. La LXX riporta “hanno scavato”, la peshitta siricaca “hanno ferito”. Solo la vulgata riporta “hanno forato”.
Mi risulta che i 70 tradussero solo in pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) . Gli altri scritti sono stati tradotti a posteriori da traduttori aventi ideologie differenti. A tal proposito comunque lascio i commenti agli altri e nulla cambia in ogni caso sul senso generale.
18. Lo spartire le vesti e il tirare la sorte sulla tunica (alcune traduzioni : tirano a sorte la tunica) perché deve indicare un avvenimento preciso specifico e futuro? Gli esempi nei miei precedenti commenti era per dire che queste pratiche erano usate da tempo. Anche dai romani poi. Gli ebrei da sempre sono stati un popolo perseguitato. Più che il senso letterale forse bisogna cogliere un significato. Per la concretezza dipende a chi applichi il passo. A Davide , a Israele, al servo di cui parla Isaia (raffigurato da un uomo ma sempre di Israele parla ... ed in senso tipico i credenti in Yeshùa lo applicano anche a lui)
Ma caro Armando , suppongo che il dubbio ti rimane sempre fino a qui . Allora leggiamo con attenzione le ultime righe. Sempre prendendo alla lettera come il caso che mi esponi:
20 Libera la mia vita dalla spada, e salva l'unica vita mia dall'assalto del cane;
21 salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali.
Avendo chiarito la citazione degli animali cosa voglia dire (a parte i cani che secondo me sono cani nel vero senso della parola) , qui il salmista chiede a Dio di salvare l sua vita dalla SPADA. La raffigurazione è quella di guerrieri armati di spada pronti ad uccidere. Quindi un gruppo di "malfattori" (da qui il mio esempio sui briganti) nel vero senso della parola con tanto di “cani” da caccia, armati di spada pronti ad uccidere il povero ebreo.
22-23. Il sofferente quindi confida in Dio. “annuncerò il tuo nome ai miei fratelli” , “ti loderò in mezzo all’assemblea” . quale assemblea??
O voi che temete il SIGNORE,lodatelo!Voi tutti, discendenti di Giacobbe,glorificatelo,
temetelo voi tutti, stirpe d'Israele!
24 Poiché non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del sofferente,non gli ha nascosto il suo volto; ma quando quello ha gridato a lui, egli l'ha esaudito.
Letteralmente il sofferente è stato esaudito, è scampato alla morte .
Io annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea. O voi che temete il SIGNORE,
lodatelo!
Voi tutti, discendenti di Giacobbe,
glorificatelo,
temetelo voi tutti, stirpe d'Israele!
La seconda parte è riferita al futuro. 27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno del SIGNORE e si convertiranno a lui;
Ancora letteralmente si parla di future nazioni che si convertiranno a lui .
30 La discendenza lo servirà;si parlerà del Signore alla generazione futura.
31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia, e al popolo che nascerà diranno com'egli ha agito.
Letteralmente il salmista si sta riferendo ad un evento che capiterà in futuro sulla terra. Non specifica il quando perché ancora molto altro doveva essere rivelato ai profeti.
Questo salmo , sencondo me, riporta un grande messaggio generale. Il servo sofferente se confida in Dio , Egli lo aiuterà. E' una speranza che rassicura. Un giorno il popolo di Israele (discendenza di Giacobbe) avrà la sua gloria e non solo tutte le nazioni serviranno Dio!
Alla luce di Yeshùa, adesso quel servo è identificato in lui (non, solo lui in senso di profezia). Tutte quelle vicende tristi (in balia della morte) capitano a Yeshùa. Dio alla fine lo salva , ma non nel senso che non lo fa morire , bensì attraverso la resurrezione. Così anche in un tempo futuro quando tutte le nazioni di serviranno Dio (vedi versetti finali, identificati con l'era messianica).
Conclusioni.
Sintetizzo il mio commento finale. La premessa parlava di una lettura "per ciò che è" rispetto a quella del " vederci cosa " senza riferimenti oggettivi.
Da ciò che risulta (o mi risulta ) , il salmo è una poesia, una preghiera, una lode che ha un profondo messaggio generale. il sofferente che confida in Dio verrà salvato. Un giorno tutte le nazioni adoreranno Dio. Il soggetto concreto puó essere il re Davide . In 2 samuele Dio dice che la spada non avrebbe mai lasciato la sua casa per aver preso la moglie di Uria L'ittita.
Il soggetto astratto puó esssere Israele come popolo o il servo di Dio sofferente in senso generale. Alcune traduzioni riportano come titolo "le sofferenze del giusto". Yeshùa essendo il servo sofferente , la radice della discendenza di Davide, può essere identificato Anche nel salmo? Si... 1. perchè lo cita espressamente 2. perchè le vicende descritte somigliano a ciò che ha patito 3. perchè il tempo in cui tutte le nazioni adoreranno Dio sarà l'era messianica dove Egli (Yeshùa) sarà il Re.
Manca la congiunzione "anche". Così facendo più chiavi di lettura possono funzionare. Non è quindi vero che gli ebrei leggendo il salmo 22 non capiscono nulla, ma invece ci leggono un gran messaggio di conforto, lode, speranza ecc... ed i discepoli di Yeshùa vedendoci "anche " Yeshùa possono percepire quel messaggio profondo. Sempre il secondo me. Il "ciò che è" invece lo si deve comprendere dalla lettura non condizionata.