Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Armando, lo stupore non è più di tanto. Una volta che capisci come stanno le cose , puoi anche aver ancora compreso nemmeno l'1% della scrittura, ma di certo risulta chiaro che in buona o in malafede ci hanno riempito di falsi concetti. La fede è un dono di Dio, le conclusioni errate sono frutto del nostro intendimento soprattutto a causa di religioni , delle traduzioni ed a questo punto in piccolissima parte alla trasmissione del testo. Ciò che conta però è quello che interessa davvero è chiaro e limpido... per chi ovviamente prende sul serio la scrittura.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Armando
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Armando »

Appurato che esistono traduttori inaffidabili che travisano le sacre scritture,con traduzioni sembra assurde ,vado comunque avanti nella mia convinzione...


Le parole che Yeshua grida alla folla presente a quel supplizio sappiamo fanno parte del salmo 22:1
andando a leggerlo nella mia traduzione taroccata noto come la famosa frase che grida Yeshua è la prima espressione che si va a leggere in questo capitolo .

Cosa vuol dire ?al momento niente ,ma supponiamo che sia un ultimo disperato tentativo di richiamare l'attenzione proprio su questo libro.

Nel secondo versetto abbiamo invece le parole"Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi,e anche di notte, senza interruzione.

Le parole "Dio mio io grido di giorno vi ricordano qualcuno ? Può essere?

Ma andiamo avanti...


22: 7 Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:
8 «Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;

Mi chiedo chiunque avesse letto queste righe dei versetti 7 e 8 lo avrebbe collegato al dramma che stava vivendo Yeshua?

Ed ancora ...
22:18 spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica.

Questo verso personalmente basta e avanza a consolidare la mia tesi .



22:24 Poiché non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del sofferente,
non gli ha nascosto il suo volto;
ma quando quello ha gridato a lui, egli l'ha esaudito.

È ancora ci imbattiamo con questo verbo coincidenza?

Se poi andiamo in altri capitoli dei salmi dato che a quel tempo non c'erano né capitoli ne versetti , ma un unico blocco di testo nessuno ci proibisce di trovare altri riferimenti su Yeshua su questo libro perché no?



Eccone alcuni.

(Salmi 69:21) «Hanno messo fiele nel mio cibo, e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi».

(Salmi 34:21) «Egli preserva tutte le sue ossa; non se ne spezza neanche uno»


Salmi 55:12-14
12 Se mi avesse offeso un nemico,
l'avrei sopportato;
se un avversario avesse cercato di sopraffarmi,
mi sarei nascosto da lui;
13 ma sei stato tu, l'uomo ch'io stimavo come mio pari,
mio compagno e mio intimo amico.
14 Ci incontravamo con piacere;
insieme, tra la folla, andavamo alla casa di Dio.

Ma ce ne sono altri basta cercare.

Comunque anche Michele lo fa notare ...

Sono proprio gli apostoli a sentire la necessità di chiedere a Yeshua un modello di preghiera , se la lettura dei salmi era la forma più potente di preghiera , perché Yeshua non li rimanda ai salmi?

Ciao
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chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Non capisco Armando cosa vuoi dire. Il soggetto del salmo 22 è un uomo che grida a Dio perchè afflitto. Una preghiera.
devi anche riportare questo:
6 Ma io sono un verme e non un uomo,
l'infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.
7 Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:
8 «Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!»
Le parole sottolineate non credo le avrebbe pronunciate Yeshùa per se stesso.
16 Poiché cani mi hanno circondato;
una folla di malfattori m'ha attorniato;
m'hanno forato le mani e i piedi.
17 Posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano e mi osservano:
18 spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica.
Dopo la spiegazione di Gianni ho fatto anche una ricerca. Il salmista si sente circondato . Il termine "cani" può indicare proprio i cani dei malfattori. il verbo tradotto con "forare" risulta proprio errato. C'è chi spiega "legato"
Salmo 22:17 :
"ki svavuni kelavim 'adat mereim hikifuni kaari iadai wraglai"
"svavuni kelavim"="mi hanno circondato i cani"
" 'adat mereim" = un gruppo di malvagi (o gente che grida)
"hikifuni kaari iadai wraglai"= "mi hanno avvolto, come un leone, le mie mani e i miei piedi"


" Simmaco e Gerolamo traducono: "legano". I cacciatori di Leoni accompagnati dai cani legavano i leoni per le zampe. Qui il testo pare voglia dire "essere avvolto in catene (mani e piedi) nello stesso modo in cui si legano i leoni.

Analizzando ancora il versetto 17:
"hikifuni kaari iadai wraglai"= "mi hanno avvolto, come un leone, le mie mani e i miei piedi"

(Gianni mi corregga):

il verbo è "hikifuni".

hikifu è usato anche in altri passi della bibbia nel senso di "avvolgere".

Salmo 88:18 :
"sabuni camaim col haiom hikifu 'allai iahad"che è 88:17 nella nuova riveduta, Nuova Diodati e Luzzi . Mentre 87:18 nella CEI.
In tutte le versioni la traduzione è "mi circondano" , "mi hanno circondato"....

Tutto il salmo 22 quindi è un lamento, una preghiera a Dio di un uomo che sta soffrendo.
Ora, Yeshùa cita i primi versi di questo salmo! Per quale motivo? Per richiamare quel salmo e dire che l'uomo di cui si parla li è lui?

Se leggiamo tale salmo in chiave Cristologica , così come quell'uomo fu in quel tempo circondato da uomini malvagi, potenti ecc... adesso ciò stava capitando anche a Yeshùa. Il forare mani e piedi quindi non c'entrerebbe nulla .

Riguardo al " tirare a sorte la tunica", in passato i Re e gli uomini ricchi possedevano tuniche pregiate e non stracci. Quindi la tunica non veniva stracciata ma tirata a sorte quando queste persone venivano uccise!

Io ho compreso questo!
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Armando
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Armando »

Si . Si . Anzi no!
Personalmente fatico a credere che Yeshua gridi quei salmi sotto forma di preghiera.
Come personalmente trovo inconcepibile pensare ad un calo di fede da parte di Yeshua .


Ma mi sento in dovere di scusarmi anche con Gianni per la mia precedente domanda che non merita ora che la rileggo nessuna risposta.
Comunque insisto nel mio pensiero ,e vado ancora avanti.

I salmi dunque da quello che leggo e mi descrivete ,vengono cantati ,pregati usati dagli ebrei per tradizione con stati d'animo diversi che cambiano a seconda del momento della circostanza .

Quindi In silenzio ,piangendo , commossi , grati ,seri ,fieri tristi, preoccupati .si prega ,ma non si grida, non si grida mai. Questo è quello che ho compreso salvo smentite.


Gianni parla di un grido di dolore ,rispondo certamente si. C'è stato un grido di dolore in quella occasione .Da non confondere però con le parole che Yeshua grida un momento prima .Ma questo permettimi succede solo dopo quando Yeshua viene colpito con la lancia al costato.Matteo 27:50. "E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito."

Perciò personalmente mi chiedo ancora perché Yeshua grida quelle parole scritte dei salmi prima di essere colpito e poi morire ?


Yeshua vi riccordo é la stessa Persona che pregando (forse i stessi salmi ) entra in agonia in silenzio sudando sangue senza che nessuno se ne accorge .Leggiamo ...

Luca 22:39-46
39 Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono.
40 Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate di non entrare in tentazione». 41 Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: 42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta».
43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo. 44 Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra. 45 E, dopo aver pregato, si alzò, andò dai discepoli e li trovò addormentati per la tristezza, 46 e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione».

Ora quanto può essere la distanza di un tiro di sasso ? se penso a me non meno di 30 mt sono piuttosto bravino ... Facciamo 15 metri ? Bene Yeshua prega in disparte e nessuno a distanza di 15 -20 metri sente niente , anzi i presenti fedeli dormono alla grande nel silenzio della notte .vi faccio notare che il silenzio di notte è diverso più profondo senza rumori di fondo ,direi perfetto ...dove ci si accorge ci si rende conto al giorno d'oggi dal ticchettio delle sveglie analogiche che di giorno sono mute . Ma di notte no!

Andiamo al sodo Nazza .I salmi secondo te parlano di Yeshua si o no?

Personalmente all Yeshua che grida disperato perché abbandonato da Dio propio non ci credo.


Nazzareno poi mi tiri in ballo i vermi

Ma noi umani abbiamo trattato le persone nel corso della storia proprio come vermi a volte . Ovvero con la benché minima considerazione ad esempio so se ti piace andare a pesca con i vermi ma sappi che li stai torturando ...

Critiche ...
Le espressioni che leggiamo nei salmi vengono attribuite al re Davide giusto? Ma solo lui sapeva pregare?tanto che tutti gli ebrei dovevano imitarlo nelle sue espressioni ?
Vedi un po' che cosa è la tradizione ...

Io non sono un studioso ,anzi ho problemi a studiare e come vedete a comprendere .
Però mi piace andare a fondo alle questioni e mi piacerebbe trovare una conclusione valida per tutti anche su questa cosa anche per me .


Ciao
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Armando
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Armando »

Non è bibblico , ma rileggendomi dovevo andare in Ferie e quindi poi riuscire a fare commenti migliori di quelli che faccio ultimamente.

Ora Nazzareno rispondo alle tue domande , ma ti rinnovo la mia richiesta . Dimmi se i salmi secondo te parlano di Yeshua .

Tu dici:
"Non capisco Armando cosa vuoi dire. Il soggetto del salmo 22 è un uomo che grida a Dio perchè afflitto. Una preghiera.
devi anche riportare questo."

Benissimo Nazza riportiamolo allora.." Salmo 22 :"Ma io sono un verme e non un uomo,
l'infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.
7 Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:
8 «Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!"

Bene allora . Chi dice che quella persona è un verme? il soggetto in quel momento di sconforto?
Ed ancora ...Quest'ultimo Ci crede poi ? O sta semplicemente denunciando il modo nel cui viene trattato dal suo popolo?

Ed ancora...

"16 Poiché cani mi hanno circondato;
una folla di malfattori m'ha attorniato;
m'hanno forato le mani e i piedi.
17 Posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano e mi osservano:
18 spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica."

Tu scrivi poi "Dopo la spiegazione di Gianni ho fatto anche una ricerca. Il salmista si sente circondato . Il termine "cani" può indicare proprio i cani dei malfattori. il verbo tradotto con "forare" risulta proprio errato. C'è chi spiega "legato"

Si .Si ma permettimi ...

"Cani" , come il termine "verme " ha altri significati se ci si riferisce a persone mio caro Nazza. Mi sembra di averlo già accennato.

"Cane "per esempio se fosse una persona sarebbe una Persona cattiva, crudele; oppure incapace: è stato un vero cane! [il mio dentista ...]

"Verme "lo già trattato, si capisce che scherzo?


"Legato"invece riferendomi a quanto scrivi. Può essere...

Non leggo nella Bibbia nessun riferimento esplicito a chiodi riguardo a Yeshua .

Yeshua quindi potrebbe essere stato benissimo anche legato .... se fosse i conti miei tornano.


Poi,scrivi ancora .
"Riguardo al " tirare a sorte la tunica", in passato i Re e gli uomini ricchi possedevano tuniche pregiate e non stracci. Quindi la tunica non veniva stracciata ma tirata a sorte quando queste persone venivano uccise!"

Si sì No!

Non capisco ...cosa era diventato secondo certe persone tutto il medio oriente forse una bisca ?
Mi si tiri in ballo un altro esempio di vestiario giocato d'azzardo...dato che non ne conosco altri se non quello di Yeshua.
Vestito Tirato a sorte poi da chi ? Sempre dai romani?Ma I romani mica sono sempre esistiti in quei posti , e mi sembra che solo loro abbiamo fatto quella cosa .
Se ciò non fosse .Peggio di las vegas con quelle tuniche...


Ciao ergastolo...
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Kalebh
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Kalebh »

Armando ha scritto: Non leggo nella Bibbia nessun riferimento esplicito a chiodi riguardo a Yeshua .
Giovanni 20 : 24 Or Toma, detto Didimo, uno de’ dodici, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiam veduto il Signore! Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de’ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de’ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò.

:YMPEACE:
Armando
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Armando »

Certamente Kalebh hai raggione continuo a dire cose sbagliate...

Ti ringrazio ancora della giusta correzione Kalebh .


Comunque Yeshua è stato anche legato per essere flagellato. Questo importa .

C.E.I.:
Matteo 27,26
Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

Marco 15,15
E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

Luca 23,16
Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
Giovanni 19,1
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.

"mi hanno avvolto, come un leone, le mie mani e i miei piedi" .

Da vikipedia Tipicamente, in età romana, colui che doveva essere così punito veniva legato ad una piccola colonna o ad un piccolo palo, così che potesse piegarvici sopra.

Ciao
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chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Armando, quel salmo non credo sia una profezia! Benchè le scritture ebraiche parlino in molte parti del Messia e benchè questo sia scritto nelle scritture greche, ciò non vuol dire che dobbiamo leggere i passi avendo già in mente una spiegazione. Se faccio così ci vedrò sempre ciò che voglio vedere. Ora , ciò che sto facendo è leggere semplicemente il salmo mettendomi in due posizioni:

1. supponiamo di essere nei secoli prima di Yeshùa
Chi leggeva quel salmo (gli ebrei) è vero che non capiva nulla? come ha scritto qualcuno non ricordo dove?

2. dopo Yeshùa .
I cristiani ci vedono Yeshùa in quel salmo.

Innanzitutto proviamo a leggere il salmo senza il : "mi hanno forato mani e piedi". Il fatto che questo passo sia stato manomesso lascia i primi dubbi!!
Mettiamo quindi : "come un leone le mie mani ed i miei piedi", che sembra essere la traduzione corretta e sicuramente in verbo "forare" non compare.

Ora da cosa ci devo vedere una profezia ? Dove ci devo vedere che si parla di Yeshùa? Dalle analogie dei due avvenimenti?

Supponendo di essere nel preriodo pre - Yeshùa, ciò che leggiamo da quel salmo :
Al maestro del coro. Su "Cerva dell'aurora". Salmo. Di Davide
)
è di un uomo (il salmista) in balia della morte che si sente abbandonato da Dio in quel momento ma confida in lui affinchè non perisca di spada !!!
Come un leone mani e piedi, che così messa ha poco senso, insieme a tutto il resto fa pensare al trattamento di quest'uomo come un leone che viene cacciato da uomini malvagi , accompagnati da cani feroci (in questo caso proprio dei cani), quindi preso e legato per mani e piedi così come veniva fatto con i leoni!
6 Ma io sono un verme e non un uomo,
l'infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.
7 Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:
8 «Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!»
Il salmista parla di se stesso. Descrive come si sente!!!!

Lo spartirsi le vesti era un'usanza romana dei condannati a morte (al palo, crocifissi...). La tunica di cui si parla era senza cuciture e non si poteva dividere. Le tuniche pregiate erano così. Il fatto che sta scritto "tirare a sorte la tunica" non implica alcuna profezia.

Si, a Yeshùa forarono con i chiodi mani e piedi come riporta Kalebh, e non perì di spada! (il salmista teme di perire di spada).

Ora, venendo a conoscenza della storia di Yeshùa, era lui stavolta a trovarsi in una situazione simile a quella descritta dal salmista!!
Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo (Salmi 22,8)
E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo (Matteo 27,49)

Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico (Salmi 22,9)
Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!» (Matteo 27,41-43)

È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. (Salmi 22,16)
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Giovanni 19,28

Si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. (Salmi 22,19)
Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. (Matteo 27,35)

Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. (Giovanni 19,24)

Jon riporta dei versetti dove sta scritto "adempimento della scrittura". In che senso? Profezia che si avvera?

Quindi tutto ciò non era accaduto al salmista ma egli sta descrivendo un evento futuro?

Qualche pagina fa ho citato un confronto. In Isaia si parla di un bambino "Emmanuele". Leggendo con attenzione si capisce che si sta parlando di un bambino nato in quel tempo che non è Yeshùa. Ma in Matteo leggiamo dell'Emanuele "affinchè si adempisse la scrittura del profeta.

Ebbene questo "adempimento" che significato può avere?
Adempimento in italiano sta per "compimento", "effettuazione". Nella bibbia mi pare che alcuni eventi capitano più volte fino ad un culmine. In molti casi quei molti eventi prefigurano il Cristo, delle vicende legate a lui. Per l'Emmanuele ad esempio il significato pare essere:

"così come al tempo di Isaia Dio diede un segno al suo popolo della sua presenza cn la nascita di un bambino, centinaia di anni dopo diede ancora un segno che Dio era con il suo popolo con la nascita di Yeshùa! " Con Yeshùa però si raggiunge il culmine, l'evento principe, quello finale prefigurato da altri eventi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Armando
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Armando »

Certo Nazzareno anche tu hai ragione quando dici :"Benchè le scritture ebraiche parlino in molte parti del Messia e benchè questo sia scritto nelle scritture greche, ciò non vuol dire che dobbiamo leggere i passi avendo già in mente una spiegazione. Se faccio così ci vedrò sempre ciò che voglio vedere. "

Certamente Nazza come direbbe qualcuno mi ritrovo,al momento solo con un cacciavite in mano e cerco solo viti.
Ma Sereni, pazienza che le sto terminando ...



"verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»


Per piacere qualcuno che sa l'ebraico mi può controllare questa strana spiegazione ?

Ecco perché l’antica formula per la morte del “chrestos” era: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”, mentre per il Christos era: “Mio Dio, mio Dio, quanto mi hai esaltato!”. Nell’ebraico antico le due frasi suonano quasi uguali: “Elì, Elì, lemà sabactàni” (mi hai GLORIFICATO) ed “Eloì, Eloì, lemà azabtàni” (mi hai ABBANDONATO; da “azàb”, “abbandonare”, verbo formato dalle lettere ain, zain e bet). In effetti, l’espressione “Eli, Eli, Lama Sabachtani” non ha mai significato “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Significa originariamente il contrario. "

Fonte :Nereo Villa

Ciao a tutti
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Kalebh
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da Kalebh »

Tratto da http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3944" onclick="window.open(this.href);return false; "...Bisogna vivere tutta la Bibbia, partecipare interamente a ciò che si legge. Fortificato da questo nutrimento, il credente penetra a tal punto i sentimenti espressi dai Salmi che egli li recita ormai non come composti dal salmista, ma come se ne fosse lui stesso l’autore, come espressione personale nella più profonda immedesimazione; o, quasi, pensa che i Salmi siano stati composti apposta per lui. Capisce così non solo ciò che i Salmi esprimono, ma che ciò non si avverò solo nei tempi biblici nella persona del salmista, ma trova anche in lui o in lei al momento presente il suo compimento. Si pensi all’angosciosa esperienza di Yeshùa morente sulla croce: aveva la consapevolezza di essere stato sempre fedele, eppure ora si trovava inchiodato ad un palo; i suoi discepoli pressoché tutti fuggiti, lui rimasto solo, esausto, sofferente fino all’inverosimile, con la certezza che stava per esalare l’ultimo respiro. Le parole che evocò furono allora quelle del salmista che prima di lui si era trovato in una situazione angosciosa. “Gesù gridò a gran voce: ‘Elì, Elì, lamà sabactàni?’ cioè: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’” (Mt 27:46): Yeshùa ripeteva le parole del salmista: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!”. – Sl 22:1.

Tratto da http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3500" onclick="window.open(this.href);return false; ".... Abbandonato da tutti, comprese che Dio stesso lo aveva abbandonato nelle mani del maligno: “All’ora nona, Gesù gridò a gran voce: ‘Eloì, Eloì lamà sabactàni?’ che, tradotto, vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, “Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito” (Mr 15:34,37). Adempì così la profezia di Sl 22:1:“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!”.


Tratto da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Aramaico_ ... _Ges%C3%B9" onclick="window.open(this.href);return false;
Elì Elì lemà sabactàni (Ηλει Ηλει λεμα σαβαχθανει)
Vangelo di Matteo 27,46
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Vangelo di Marco 15,34
Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lama sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Questa frase, pronunciata da Gesù sulla croce, ci viene fornita in queste due versioni. La versione di Matteo della frase viene traslitterata in greco come " ηλει ηλει λεμα σαβαχθανει ". La versione di Marco è " ελωι ελωι λαμα σαβαχθανει " ("elōi" in vece che "ēlei" e "lama" piuttosto che "lemà").

Complessivamente entrambe le versioni appaiono di essere in lingua aramaica piuttosto che in lingua ebraica dal momento che il verbo שבק (šbq) "abbandonare", era originalmente in aramaico[21][23] (in seguito, ad un certo punto, venne "preso in prestito" dall'ebraico, dove è ancora presente, ma piuttosto raramente usato, nell'ebraico moderno parlato in Israele). La parola "puramente ebraica", sinonimo di questa parola, è עזב ('zb) e si può leggere nel primo rigo del Salmo 22,1, che il detto sembra citare. Dunque, nei vangeli, Gesù non cita la versione canonica ebraica (êlî êlî lâmâ 'ªzabtânî); potrebbe stare citando la versione fornita da un Targum aramaico (i Targumim aramaici superstiti utilizzano le lettere šbq nelle loro traduzioni del Salmo 22 [2]) oppure quella in un commento "Midrash" ebraico alla Bibbia).

Un commento rabbinico del tipo Midrash spiegherebbe normalmente il *significato* di un passaggio, non si occuperebbe di cambiare una o due parole in esso. La parola utilizzata da Marco per indicare "mio Dio", ελωι, definitivamente corrisponde alla forma aramaica אלהי, elāhî. La parola greca utilizzata da Matteo ηλει, si inquadra meglio con la parola אלי del Salmo ebraico originale, come è stato sottolineato nella letteratura; comunque, potrebbe anche essere in lingua aramaica, perché questa forma viene attestata anche in aramaico.[23][24] Curiosamente, anche Epifanio di Salamina (Padre della Chiesa del IV secolo) considerava che êlî êlî fossero due parole in ebraico e che il resto della frase sia in aramaico.[25]. Al contrario, la parola λεμα presente nel vangelo di Matteo sembra più vicino all'aramaico, mentre la parola λαμα (in Marco) sembra più vicina all'ebraico, anche se questa variazione minore della vocale può essere accidentale.[23]

Nel seguente verso, in entrambe le versioni, alcuni tra quelli che ascoltano il lamento di Gesù immaginano che stia invocando l'aiuto di Elijah (Ēlīyāhū oppure Ēlīyā). Questo brano forse serve per sottolineare la totale incomprensione da parte dei presenti riguardo a quello che sta accadendo. Alcuni sostengono che questo dettaglio si inquadri meglio nella versione di Matteo, dal momento che sembra più probabile che êlî (Padre) possa essere confuso con Ēlīyā(hū) rispetto a ělāhî
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