Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

No, Armando, mi risulta l'unica occorrenza.
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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

Per tornare al nocciolo della questione, ciò che Naza dice è che il Salmo 22, obbiettivamente, non offre elementi concreti per essere considerato messianico. Chi accetta Yeshùa come Messia certamente non può fare a meno di constatare un certo valore profetico del salmo; ma, da una lettura obbiettiva, come si può affermare che il salmista faccia riferimento alcuno al Messia?

Prendiamo, come paragone, il Salmo 110, che inizia con queste parole:

“Il SIGNORE ha detto al mio Signore: «Siedi alla mia destra finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi».”

Chi può essere il Signore del re di Israele, se non il Messia? E chi può sedere alla destra di Dio se non il Messia? Chi può essere “Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec” (v.4), se non il Messia? E chi, sedendo alla destra di Dio (cioè esercitando il potere e la volontà dell'Eterno), può schiacciare i re della terra e giudcare i popoli, se non il Messia (vv.5,6)?

Tutti questi elementi indicano obbiettivamente la messianicità del Salmo 110, a prescindere da Yeshùa. Ma si può dire la stessa cosa del Salmo 22? Chi non accetta Yeshùa come Messia può benissimo riconoscere il valore messianico del Salmo 110, ma non del Salmo 22.

Ho detto bene, Naza?
chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Esatto Antonio, hai detto bene. Questo è il primo punto. Io credo che Yeshùa citi il salmo 22 per il suo significato e non perchè sta dicendo che il soggetto del salmo sia lui. Ora , per me il salmo 22 può anche essere messianico ed ammetto da credente in Yeshùa che in moltissimi punti delle scritture dove si parla del Messia futuro , si parli di lui.
Più volte Egli ha cercato di spiegare in vita questo concetto, che il Messia profetizzato fosse lui. Poi , da risorto spiega le scritture ai discepoli di Emmaus. Io suppongo che egli mostri loro le scritture dove si parla del Messia dimostrando stavolta con le prove concrete che era proprio Lui... a cominciare da Mosè ecc. Ma in realtà non sappiamo che scritture ha citato.

Essendo che secondo me non ci sono elementi oggettivi , tranne il vederci la messianicità alla luce di Yeshùa, il secondo punto riguarda l'interpretazione. Se interpretiamo una scrittura in un modo anche senza evidenze oggettive certe , ciò aprirebbe la strada all'interpretazione di altre scritture con lo stesso metro.

Ora molti potranno obbiettare e ci sta, ma la conclusione a cui sono arrivato è questa. Diverso invece è il discorso laddove oggettivamente si può affermare diversamente. Per esempio dalla scrittura citata da Antonio oppure il salmo 2 ecc..
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

Riflettendo sul Salmo 22 noto che è composto di due parti. La prima (vv. 1-21) è improntata su una forma elegiaca di compianto per la misera condizione di un uomo (il re), mentre la seconda (vv. 22-31) sembra essere una preghiera.

I vv. 26-28 ci invitano a riflettere:

“Gli umili mangeranno e saranno saziati; quei che cercano l’Eterno lo loderanno; il loro cuore vivrà in perpetuo. Tutte le estremità della terra si ricorderan dell’Eterno e si convertiranno a lui; e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno nel tuo cospetto. Poiché all’Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni.”

Poi ci sono altri versetti da chiarire, ma per adesso soffermiamoci su questi. A che periodo storico si riferisce il salmista? In che periodo le "estremità della terra" si convertiranno a Dio e le nazioni (i non appartenenti ad Israele) Lo adoreranno?

Credo che il valore messianico di questo salmo debba essere ricercato in questa seconda parte, più che nelle descrizioni di fatti che richiamano Yeshùa. Proviamo a lasciare da parte Yeshùa e vedere se in questo salmo esistono degli elementi che possano determinarne la messianicità.
chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Noto in molti scritti che oltre a descrivere una situazione del momento si accenna alla fine al futuro. In altri c è addirittura un duplice significato. Esempio la liberazione dall egitto da parte del liberatore Mosè , unto di Dio, non prefigura la liberazione da parte del Messia del suo popolo? Ovviamente in modalità diverse?
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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

Certo, ma qui si fa riferimento ad un periodo preciso, non al futuro in genere. I vv. 26-28 si riferiscono senza ombra di dubbio all'Era Messianica; infatti, solo in quel periodo le nazioni si convertiranno a Dio e lo adoreranno (Is 2:2-5; 11:9,10; Mi 4:1-5).

Quindi, credo che la messianicità di questo salmo possa essere stabilita in base al periodo messianico a cui fa riferimento e che anticipa. Altri salmi sono messianici poiché fanno riferimento al Messia, questo fa riferimento al tempo messianico. A parte la "lettura cristologica", molto diffusa su questo salmo, ecco perché, secondo me, è catalogato tra i messianici. Qui, però, andremmo fuori tema.

Tornando in tema, credo che abbiamo stabilito che l'interpretazione religiosa (luterana) per cui Yeshùa si sentiva e fu abbandonato perché simbolo di peccato debba essere scartata; abbiamo stabilito che Yeshùa si immedesima nelle angosciose parole del salmista, adempiendole in se stesso. Giusto?
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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

Vorrei riprendere i punti espressi da Naza, alla luce di quanto discusso.
1. In quel salmo rivolto a Davide, i primi ebrei che leggevano cosa capivano? Niente come afferma qualcuno perchè ancora doveva arrivare Yeshùa?
2. Perchè Yeshùa recita quel salmo?
3. E' corretta tutta la traduzione?
4. i versetti 16 e 18 in particolare riportano effettivamente quello che poi è successo a Yeshùa.
Punto uno. Gli ebrei del tempo dopo Yeshùa interpretavano il Sl 22 per quello che è, un'espressione di sofferenza del re e una preghiera. Certamente non lo avrebbero interpretato come una profezia adempiuta sul Messia, in quanto il salmo non si riferisce direttamente al Messia e perché gli ebrei attendevano un Messia liberatore.

Punto due. Yeshùa utilizza l'incipit del salmo perché, nella sua situazione, si immedesima in quelle parole di sofferenza. La sua vita stava per sfumare, e sapeva che Dio non avrebbe fatto nulla per impedire la sua morte fisica. In questo senso, e solo in questo, Yeshùa si sente abbandonato, come il salmista; ma sapeva bene che Dio lo avrebbe salvato dalla morte (infatti aveva già annunziato la sua risurrezione ai discepoli).

Punto tre. La traduzione presenta diversi dubbi, e forse su questo punto ci sarebbe ancora da discutere.
chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

in molti passi della scrittura dopo un periodo di angoscia si parla di un periodo di pace. Ciò prefigura un futuro ben stabilito che da Daniele in poi capiamo meglio essere il periodo dopo la resurrezione. Nel salmo 22 possiamo anche trovare nella seconda parte un'accesso a tale periodo (che stiamo chiamando era messianica) ma il punto era dove sono gli elementi oggettivi per collegare quel salmo alla crocifissione non l'era messianica.
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bgaluppi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da bgaluppi »

Ma a questo mi pare che abbiamo risposto: il salmo non parla della cricifissione di un uomo. Ma il salmo è comunque catalogato come messianico al pari del Sl 2 e del 110. Bisogna dunque capire cosa rende questo salmo messianico.
chelaveritàtrionfi
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Re: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Sono d'accordo sulla tua analisi. Ma il collegamento che in genere si è convinti riguardo al salmo 22 è la crocifissione. Yeshùa lo cita in quel momento.
Ciò che viene in mente subito con quelle parole sono appunto il salmo e ciò che descrive.

Ora va bene dividere il salmo in due parti perchè la seconda appare diversa.

Eccola , la riporto nuovamente:
22 Io annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
23 O voi che temete il SIGNORE,
lodatelo!
Voi tutti, discendenti di Giacobbe,
glorificatelo,
temetelo voi tutti, stirpe d'Israele!
24 Poiché non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del sofferente,
non gli ha nascosto il suo volto;
ma quando quello ha gridato a lui, egli l'ha esaudito.
25 Tu sei l'argomento della mia lode nella grande assemblea;
io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono.
26 Gli umili mangeranno e saranno saziati;
quelli che cercano il SIGNORE lo loderanno;
il loro cuore vivrà in eterno.
27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno del SIGNORE e si convertiranno a lui;
tutte le famiglie delle nazioni adoreranno in tua presenza.
28 Poiché al SIGNORE appartiene il regno,
egli domina sulle nazioni.
29 Tutti i potenti della terra mangeranno e adoreranno;
tutti quelli che scendon nella polvere
e non possono mantenersi in vita
s'inchineranno davanti a lui.
30 La discendenza lo servirà;
si parlerà del Signore alla generazione futura.
31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia,
e al popolo che nascerà diranno com'egli ha agito.
Dalle prime righe leggiamo che la preghiera (???) è rivolta ai discendenti di Giacobbe, stirpe di Israele.

Io (soggetto, il salmista) annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
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