Le traduzioni della Bibbia

aries
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da aries »

In realtà la trinità trova appoggio in vari passi della Bibbia.
C'è ad esempio il passo nel quale Gesù viene chiamato "mio Signore è Mio Dio" in Gv 20:28 dal suo discepolo Tommaso. In quell'occasione Gesù non lo corregge perché non ritiene che abbia sbagliato o abbia detto qualcosa di blasfemo.
Inoltre Gesù in Mt 28:19 comanda di battezzare nel nome del Padre del Figlio è dello Spirito Santo, citando i 3 componenti della trinità.
Inoltre in Isaia 9:5-6 viene detto "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace".
Da quello che capisco io nella lettura della Bibbia,Gesù è stato generato prima del mondo ed esisteva al fianco del Padre,il suo corpo mortale generato da Maria non è altro che l incarnazione che ospita lo Spirito di Dio.
Inoltre in Gv 1 viene detto che la Parola era Dio, ma la parola da quel che si capisce è Gesù,quindi da ciò si capisce l'equazione Gesù =Dio

Questo è quello che riesco a capire io,poi non so se mi sono espresso bene.
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bgaluppi
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Aries, certe interpretazioni trinitarie originano solo da una lettura che non tiene conto del linguaggio espressivo biblico, proprio degli ebrei. Su questo forum tutti quei versetti sono già stati ampiamente discussi. Spesso, certe dottrine vengono estrapolate non attraverso l'analisi oggettiva, ma il ragionamento basato su preconcetto. Ti faccio degli esempi.

Gv 20:28 descrive Tommaso che, in preda allo stupore, esclama: "mio Signore e mio Dio!". E poi non dice altro. Il trinitario, partendo non dal testo e dalla Scrittura, ma dal proprio preconcetto, ragiona così: se lo chiama Signore e Dio vuol dire che è Dio, e se Yeshùa non lo corregge vuol dire che approva. Ma questi sono ragionamenti che portano fuori strada, perché dettati da un'impostazione mentale. Si dà già per scontato che Tommaso, con quelle parole, si riferisca a Yeshùa perché gli sta davanti, e il preconcetto della divinità di Yeshùa fa il resto. Sono processi mentali automatici e affatto basati sul ragionamento oggettivo.

Quindi se tu ti trovi in una situazione di stupore estrema perché vedi davanti a te una persona che non ti saresti mai aspettato di rivedere e dici: “mamma mia!”, significa che stai credendo che quella persona è tua mamma? Stessa cosa, se resti stupito e spaventato (è un po' anche il caso di Tommaso) e dici "Oddio!" (quante volte ti è capitato?), significa che la cosa o la persona che ti spaventa è Dio perché ce l'hai davanti? L'espressione è ricalcata in greco sull'ebraico "Signore mio Dio" (יְהוָ֣האֱלָֹה֑י Yahweh elohay) ed è riferita a Dio, non a Yeshùa (la Scrittura ne è piena). Yeshùa non corregge perché non c'è nulla da correggere; si tratta solo di un'esclamazione di stupore, perché il testo presenta un'esclamazione, senza verbo né complemento oggetto che completi la frase dandole un senso compiuto. Tutto qui.

Mt 28:19 è spurio, perché non compare sui manoscritti più antichi ed è stato quasi sicuramente inserito in epoca più tarda. Se Yeshùa avesse comandato quella formula, significa che gli apostoli avrebbero disobbedito, perché battezzarono sempre ed unicamente nel solo nome di Yeshùa (vedi Atti). Trovi info qui: http://www.biblistica.eu/viewtopic.php?f=5&t=218" onclick="window.open(this.href);return false;

In Is 9:5-6 ci si riferisce al messia come a Dio esattamente come il re di Israele viene chiamato Dio, in quanto rappresentante di Dio: “Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia.” (Sl 45:6). Qui il re di Israele è chiamato Dio. Ma subito dopo, al v.7, dice: “Tu ami la giustizia e detesti l'empietà. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto d'olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi compagni.”. In altre parti della Scrittura, il messia invece è il servo di Dio; quindi, come potrebbe il messia essere Dio e servo di se stesso? E perché una volta è scritto che è Dio e un'altra che è un servo di Dio, e un'altra ancora che è unto da Dio? Sono tutte espressioni atte ad esaltare una condizione specifica: il messia, il re, sono rappresentanti di Dio in quanto ricevono da Lui autorità, e sono servi in virtù della loro obbedienza. La Scrittura chiama gli uomini degli dèi: “Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo"”. Questo vuol dire che gli uomini sono divinità? Ma no. È necessario imparare a conoscere certe categorie espressive per comprendere bene. E in 1Cor 15:27,28 è scritto: “Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi [del messia]; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa [Dio], ne è eccettuato. Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.”. Come potrebbe Dio essere sottoposto a se stesso? Solo pensare che Dio si sottoponga a Dio è paradossale.

Quando si investigano certi temi è davvero importante ricordare che un versetto non può essere contraddetto da un altro versetto. L'errore nasce dall'errata interpretazione, dettata dal nostro modo di pensare occidentale; leggiamo la Scrittura, che appartiene ad un popolo diverso da noi e ad un'epoca antica, applicando il modo interpretativo occidentale moderno. Invece, è necessario prima imparare a capire come pensavano gli autori ebrei di allora e immedesimarsi in quel pensiero. Allora tutto diviene chiaro e le apparenti contraddizioni svaniscono nel nulla.

Su Gv 1:1 troverai info qui, tra i vari: http://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=6&t=1120" onclick="window.open(this.href);return false;

Tutto questo per tornare in tema e per ribadire che il preconcetto porta davvero su direzioni sbagliate; diciamo che porta nella direzione da cui origina, quindi fa andare in circolo. Ciò che conta è non far dire alla Scrittura ciò che crediamo, ma imporsi di comprendere oggettivamente cosa dice, e poi tirare le somme. Ora, i versetti che stiamo esaminando dicono una cosa precisa: parlare contro il figlio dell'uomo non è peccato imperdonabile, mentre parlare contro lo spirito di Dio è peccato imperdonabile. Cosa risulta evidente da questa affermazione? Per rispondere è necessario restare a ragionare su queste parole in modo obbiettivo.
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Gianni
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Gianni »

Ottime analisi, Antonio. Come sempre sai fare. :-)
France
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da France »

Ciao a tutti mi sono imbattuto in questa domanda posta da un utente di Consulenzaebraica ad un altro utente, che ne pensate:

“ Salmo 37:29:
29 I giusti stessi possederanno la terra,
E risiederanno su di essa per sempre.

Colossesi 1:3-5
3 Noi ringraziamo sempre Dio, [...] 4 [...]
5 a motivo della speranza che vi è riservata nei cieli. Di questa [speranza] avete già udito mediante l’annuncio della verità di quella buona notizia

Secondo te questi due passaggi si contraddicono? “

Giorgia ho posto questa domanda in questa discussione se è il caso si può spostare, sempre che riscuota qualche interesse, in una nuova tipo “Differenze e contrasti tra VT e NT”.

Da parte mia posso dire che leggendo il Vecchio Testamento, la Torah, gli scritti ed i profeti ho sempre letto dei giusti che erediteranno la terra ed in essa vivranno.

Potete indicarmi qualche verso in cui si parla di questa speranza celeste nel Vecchio Testamento.
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Gianni
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Gianni »

Questione interessante che sarà utile indagare. Iniziamo però col dire che la terra di Salmo 37:29 è la Palestina e non il pianeta.
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Harlock
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Harlock »

Iniziamo però col dire che la terra di Salmo 37:29 è la Palestina e non il pianeta.
Quindi valeva solo per quel tempo e non si puo' traslare alla fine dei tempi ? Perdona la mia ignoranza Gianni, ma su quali basi si arriva a tale conclusione ?
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Gianni
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Gianni »

In base al contesto stesso del Sl 37, ad esempio il v. 3: “Abita il paese e pratica la fedeltà”. Prova a leggere tutto il salmo in questa chiave e domandati cosa intendeva dire il salmista e come lo capirono i suoi lettori. Evita di leggere all’americana, come fanno i Testimoni di Geova.

Per la teologia della terra: http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... -terra.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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Harlock
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Harlock »

Ho capito cosa intendi, tuttavia la cosa mi mette un po' in confusione :

In Matteo 5,5 c'è un chiaro riferimento a tale salmo con :

5 "Beati i mansueti, perché erediteranno la terra".

Mi sembra che qui Yeshua si riferisca chiaramente al pianeta, per cui potremmo concludere che pure lui leggesse i salmi all'americana ? :D
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Gianni
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Gianni »

A me pare che l'enfasi sia sui mansueti.
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Harlock
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Re: Le traduzioni della Bibbia

Messaggio da Harlock »

Quindi a tuo avviso in quelle parole non c'è un evidente richiamo al salmo 37 dandogli una connotazione planetaria ?

Un mansueto, ovvero colui cha ha una relazione con Dio in Cristo, che è povero in spirito e fa cordoglio per i peccati non è quindi un umile/giusto ?
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