Il credente ed il peccato reiterato

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Gianni
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da Gianni »

Cara Giorgia, non sei stata affatto lunga. La tua bella riflessione è anzi ricca di spunti su cui meditare.

Mi hanno colpito le sagge parole di tua sorella, che sono profondamente spirituali: "Non stai peggiorando. I difetti che ti vedi oggi, li avevi anche ieri. Solo che non li vedevi. Quindi in realtà stai migliorando, perché ora che li vedi, puoi lavorarci per migliorarti. Chi non li vede, invece, non ha questa possibilità".

Molto realistico e biblicamente vero che “gli errori fanno parte del pacchetto”. :-)

Vorrei che fosse compresa tutta la portata di quanto hai detto riferito ad un bambino che inizia a camminare: “Basterà un sassolino in mezzo alla strada per farlo ruzzolare”.
Questa immagine è piena di tenerezza. Ora, per comprenderne tutta la valenza, si provi ad immedesimarsi prima nel bambino e poi in chi lo vede ruzzolare.
Per il bambino è un disastro totale; il mondo gli cade addosso; si sente un incapace, un fallito.
Chi vede la scena è mosso a compassione, si commuove, sente il bisogno di aiutare.
Il peccatore è come quel bambino con tutte le sue sensazioni negative, ma chi l’osserva è Dio con tutta la sua compassione.
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MarcoM
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da MarcoM »

Giorgia molto molto bello l'esempio del bambino che impara a camminare e la similitudine con il credente che inizia il suo percorso di fede. Mi hai fatto commuovere. Idem quando hai parlato di tuo padre, anche a me hanno detto parole simili ma più che altro riferite alla sua simpatia ed allegria che trasmetteva, lui però era un peccatore inconsapevole. Bellissime anche le spiegazioni di tua sorella, molto vere.

Io, tuttavia, nel mio discorso mi riferivo, per rimanere al tuo esempio, ad un bambino che ormai da anni ha imparato a camminare, che conosce bene come si fa, ma che cade perché volontariamente e più volte trasgredisce l'insegnamento ormai appreso, come il credente che ha fatto il suo percorso di fede, si sente felice in quanto vicino a Dio, e con il tempo man mano per debolezza dovuta ad es. agli eventi della vita cade e poi ricade. Più cade, più il suo cuore si irrigidisce, più si allontana da Dio, più Dio si allontana da lui.

La Bibbia sembra chiara e lo paragona al "cane che torna al suo vomito ed al maiale lavato che torna a rotolarsi nel fango"
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Giorgia
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da Giorgia »

Marco, io ho capito cosa intendevi.

Hai mai fatto un giro in un ospedale ortopedico? Ci sono solo bambini?
Io cammino spesso per boschi col mio cane. Un paio di volte sono finita col sedere per terra. Molte volte ho rischiato di finirci. E una volta, trascinata dal cane che voleva rincorrere un gatto, mi sono trovata con i denti a 2 cm dal terreno.

Ora, io so camminare. Cammino da 40 anni. Ma quando l'erba è alta, può capitare che non vedi una buca scavata da un cinghiale, e allora BUMM! tonfo a terra.
Io so anche che il mio cane, in alcune circostanze, può tirare al guinzaglio. Lo so bene! E la mia bestiaccia pesa 50 kg.
Però quel giorno ero distratta. Non mi ero accorta del gatto, e quando lei è partita, io a momenti mi rifacevo tutta l'arcata dentale sull'asfalto. Se ero attenta non succedeva. So come tenere l'equilibrio anche con 50 kg di traino. Ma basta una distrazione per sorridere all'asfalto!

Dopo aver sbattuto il sedere per terra avevo due scelte:

- rimanere lì a piangere, sperando che Dio mi venisse in soccorso, magari mandandomi per magia qualcuno a riprendermi.

- alzarmi, e zoppicando un po', ricominciare a camminare, ripromettendomi di fare più attenzione.

Ora, io ho scelto di rialzarmi. E non solo. Sapendo che mi può succedere di nuovo, mi sono comprata delle scarpe da trekking, così, se anche cado, non rischio di sfasciarmi una caviglia. E mi porto sempre dietro il cellulare, così se mi trovo nei guai, posso chiamare i soccorsi, senza disturbare i miracoli.
E quando ho il cane al guinzaglio, cerco di non distrarmi mai! Anzi, cerco di vedere prima di lei eventuali gatti sulla strada.

E bada che camminare è facile. Voglio dire, faccio km ogni santo giorno! Il bosco lo conosco. I sentieri sono sempre gli stessi. Ma la vita, come il bosco, cambiano continuamente. Un selvatico che scava una buca nell'erba alta, una pioggia insistente che forma pozzanghere di fango scivoloso, il vento che rompe i rami... una frana che fa cadere dei sassi.

E' come reagiamo e non come cadiamo che fa la differenza davanti a Dio. Pietro ha rinnegato Cristo 3 volte. Non una, non due: TRE.
Ma come ha reagito? Si è pentito, e ha ricominciato il suo percorso con Dio. Non si è allontanato da Dio, e Dio non lo ha abbandonato al suo destino.

Ti sei mai chiesto come mai nella Bibbia ci sono più esempi di sbagli degli uomini di Dio che pregi? Io penso che sia stata una scelta volontaria di Dio.
Voglio dire, se oggi dovessi scrivere un libro sulla mia storia con Dio... non mi verrebbe da scrivere tutti i pastrocchi che ho combinato. Probabilmente scriverei le cose belle.

Ma chi ha scritto la Bibbia, ha scritto anche tutti i pasticci. Perché?

Semplice, Dio vuole che noi veniamo incoraggiati dalla Bibbia. Non puniti. Se fossero stati tutti sempre bravi, cosa penseremmo di noi?

Paolo l'ha dovuto cecare... Pietro l'ha sgridato un sacco di volte... Mosè uccise un uomo... Davide ha ucciso un uomo per avere una donna... Abramo ha fatto un figlio con la schiava... Adamo ed Eva non ne parliamo! Mi pare quindi che siamo tutti nello stesso brodo.

Qual'è allora il merito di queste persone? Si sono tutte rialzate, e hanno continuato a camminare sulla strada buona. E non hanno nascosto i loro errori. Anzi. Ce li hanno lasciati a testimonianza del fatto che, ok, capita di sbagliare. Ma finché il soffio alberga in me, ho il tempo per riprendere la strada intrapresa.

Sai chi vuole che molliamo il colpo perché non degni? Il male.
Alle elementari, tutte le mattine, ero costretta a cantare una canzone. Vuoi sapere il testo? "Io non sono degno di ciò che fai per me.... " Già. Da piccoli ce lo insegnano. Noi non siamo degni!

Il maligno ci sguazza in quel fango che ci inculcano sin da piccoli!

Però poi cresciamo, e leggendo la Bibbia scopriamo che noi siamo ciò che siamo, esseri umani. Ma abbiamo un potere enorme. SCEGLIERE.

Non cadiamo per volontà nostra. Ma di sicuro dipende dalla nostra volontà di riprendere il cammino.

Accettiamoci per quello che siamo, ma non rassegnamoci, perché possiamo essere meglio!
Questo è quello che ci chiede Dio.
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Giorgia
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da Giorgia »

Aggiungo un esempio abbastanza recente: hai visto gli europei di calcio?

Sono giocatori, sanno come si fanno le cose. Ma hanno sbagliato una quantità di rigori imbarazzanti.

Una canzone di De Gregori però dice una cosa vera:

"Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar"
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MarcoM
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da MarcoM »

Giorgia mi sembrano corrette le tue riflessioni.

Una letterua superficiale di Ebrei 6:4-6 potrebbe, però, far pensare il contrario:

"Quelli che sono caduti di nuovo nel male, non possono più cambiare vita ed essere rinnovati ancora una volta. Già una volta hanno avuto la luce di Dio, hanno provato il dono celeste, hanno ricevuto lo Spirito Santo, hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. Eppure, per quanto sta in loro, essi crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo mettono di fronte agli insulti di tutti. Perciò non possono cambiar vita ancora una volta."

Sembrerebbe non esserci salvezza per chi cade nuovamente nel male. Forse, comunque, è bene porsi una domanda e fare una distinzione importante tra:
-il credente che cade nello stesso peccato più volte ed anche volontariamente, ma comunque si pente e cerca di migliorare
ed
-il credente che ha conosciuto la verità, ma se ne allontana.
A chi si riferisce l'autore in questi versetti?

Se si continua la lettura di Ebrei 6 si comprende che Dio non dimentica chi in passato ha avuto amore verso di Lui, quindi presumo che l'inizio del capitolo vada riferito agli impenitenti.
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MarcoM
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da MarcoM »

Grazie di cuore Jon, è stupenda la Scrittura che citi. Quindi la lotta contro la concupiscenza della carne sarà molto lunga. Mi dovrò fortificare con un allenamento più intenso e riprendere uno studio serio delle Scritture, mettendole, poi, in pratica. :YMHUG:
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Giorgia
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da Giorgia »

Marco, sappi anche che non sei il solo in questa battaglia! Tutti la viviamo!
Ma è una battaglia che si può vincere. Non tanto non sbagliando, ma rialzandoci, anche se siamo ammaccati! :YMHUG:
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bgaluppi
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da bgaluppi »

Mi dovrò fortificare con un allenamento più intenso e riprendere uno studio serio delle Scritture, mettendole, poi, in pratica.
Marco, mi sembra un ottimo proposito, degno di un uomo saggio. :-)

Aggiungo una precisazione sul versetto di Ebrei da te citato, per chiarezza:

“Quelli che sono caduti di nuovo nel male, non possono più cambiare vita ed essere rinnovati ancora una volta.”

L'agiografo non intende dire che se un credente cade di nuovo nel peccato, anche una sola volta, è condannato; parla in termini assoluti e dice che per il credente che persiste nel peccato volontario non esiste un'altra possibilità di riscatto oltre a quella già espletata una volta e per sempre da Cristo. Ossia, non ci sarà un altro Cristo che ci libererà di nuovo. Per cui, il credente deve impegnarsi a camminare diritto adesso che è libero, o si ritroverà nella vecchia condizione e Cristo non tornerà a liberarlo di nuovo.

“In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio.” — Eb 9:26

“Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” — Eb 10:26
natalozzo85
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da natalozzo85 »

Ciao bgaluppi
Vorrei capire meglio il passo Ebrei,facendo un esempio..
Se un peccatore che non ha mai conosciuto il Vangelo di Cristo,l'ho ascolta e crede, i suoi peccati saranno perdonati se nasce di nuovo.. ma se mettiamo il caso, dopo qualche mese o tempo, lui cade nel peccato e si allontana dalla verità di Dio, torna a tutti gli effetti al peccato reiterato,cioè torna alla vita prima di conoscere il Vangelo.. poi mettiamo che dopo un pò di tempo, si pente di nuovo... per lui non c'è piu' speranza? Ho inteso bene? Il 'bonus' è finito?
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bgaluppi
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Re: Il credente ed il peccato reiterato

Messaggio da bgaluppi »

Quoto, Alessia.
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