DONAZIONE DI ORGANI

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Giorgia
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Giorgia »

Ieri sera riflettevo... si fa un gran parlare di contro-natura per le relazioni omosessuali, perché non siamo stati creati per quello. Lo dice anche la Bibbia.

Ma quando avviene un trapianto, il paziente trapiantato deve assumere a vita dei farmaci immunosoppressori. Ossia il paziente deve quasi azzerare il suo sistema immunitario, perché altrimenti ucciderebbe il nuovo organo, perché lo riconosce come "corpo estraneo".

Non so, ma a me non sembra molto "naturale" dover distruggere una cosa per costringerlo ad accettare qualcosa che il corpo altrimenti non riconosce.

E non pensiate che vale solo in caso di rigetto. Vale sempre! Un trapiantato, anche se il trapianto viene "tollerato" perché ben compatibile, deve comunque distruggere il sistema immunitario per poterlo tenere.

A voi non pare contro-natura?
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Salvatore Tarantino
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Leggete questo articolo e guardate i due video: una bambina dichiarata cerebralmente morta addirittura si muove.
La famiglia si è opposta alla dichiarazione di morte (in uno Stato in cui è lecito farlo).
http://www.losai.eu/come-ti-ammazzano-q ... ani-video/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Enigma
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Enigma »

Antonio bgaluppi: Marco, il "dare la vita" non significa morire, in questo caso. Il verbo τίθημι (títhemi) significa "mettere", "stabilire", e qui assume il senso di "mettere a disposizione", "dedicare".
Premetto che sono neutro riguardo ai trapianti, perchè nella Bibbia questo e un argomento grigio e in questi casi di solito ognuno si sceglie il verso che per lui sembra giusto per stabilire se sia giusto o non espiantare donare o riceve organi, non rendendosi conto che il verso scelto, per sostenere la nostra veduta, nel suo contesto parla di altro.

Non sono d'accordo che la Scrittura citata da Marco di (Gv 15:13) non significa in questo caso morire. E' vero che il verbo τίθημι ha un'ampia gamma di significati a secondo del contesto, ma se prestiamo attenzioni notiamo che Giovanni quando usa il verbo τίθημι in relazione alla vita indica sempre che se è necessario, oltre a, come giustamente dici, mettersi a disposizione, bisogna anche morire per il fratello.

Ti porto alcuni passi giusto per rendere l'idea.

In Gv 10:11,12, Yeshùa dice: "Io sono il buon pastore; il buon pastore dà (τίθημι) la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga".

Il vero τίθημι è abbastanza chiaro nel contesto. Qui più che mettersi a disposizione sta ad indicare il morire per le pecore, tanto è vero che Yehsùa fa il paragone con il mercenario, e vediamo che mentre il mercenario, quando vede il pericolo, abbandona le pecore al loro destino, Yeshùa il pericolo lo affronta con la sua propria vita, morendo per le pecore.
Per avere ulteriore conferma, che Yeshùa usa il vero τίθημι a indicare che da la vita nel senso di morire per i fratelli, ci spostiamo ai versi successivi, 17 e 18: "Per questo mi ama il Padre; perché io depongo (τίθημι) la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo (τίθημι) da me".
Come puoi vedere Yeshùa parla proprio di morire per i credenti. Se proviamo a sostituire "depongo" con "mettere a disposizione" vediamo cosa esce: "Per questo mi ama il Padre; perché io mettere a disposizione (τίθημι) la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la mettere a disposizione (τίθημι) da me".
Che senso a dire che si riprende la vita se lui si è solo messo a disposizione che non vuol dire affatto morire?

Il vero τίθημι lo troviamo anche nell'escamazione di Pietro quando Yeshùa gli disse che non poteva ancora seguirlo, Pietro risponde: Signore, perchè non posso io ora seguitarti? io metterò (τίθημι) la vita mia per te (Gv 13:37).
Se in questo contesto il verbo τίθημι sta ad indicare il semplice mettersi a disposizione di Yeshùa, Pietro non avrebbe detto niente di straordinario, perchè veniva già fatto sia da lui che dal resto degli apostoli. Inoltre non avrebbe senso la replica di Yeshùa, se il dare la vita di Pietro era inteso solo mettersi a disposizione. Pietro stava dicendo proprio che era pronto a morire per Yeshùa, ecco che in questo caso prende senso la replica di Yeshùa, perchè gli fa capire che non era pronto a non rinnegarlo figuriamoci a morire per lui. Questo per capirci che mettersi a disposizione per una persona è qualcosa che tutto possono fare, ma morire per una persona he he he. :d

Prendo in esame l'ultimo verso e mi fermo, perchè penso che se uno è d'accordo sono più che sufficienti queste prove bibliche, altrimenti non basterebbero neanche altri cento versi biblici.

Dal Vangelo passo alla Lettera di Giovanni: "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato (τίθημι) la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare (τίθημι) la nostra vita per i fratelli" (1Gv 3:16)

Anche questa volta il "dare la sua vita" sta ad intendere che Cristo è morto per i credenti, confermato anche da Paolo che parla dell'amore di Dio rivelato attraverso il sacrificio di Yeshùa: "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5: 8).

Giovanni incita i credenti a fare esattamente come ha fatto Yeshùa. Per amore, Yeshùa, è morto per i credenti, a loro volta, i credenti, se è necessario, devono essere pronti a morire per i fratelli. In questo consiste il nuovo comandamento di Yeshùa, che poi non è proprio un nuovo comandamento perché già era presente nella Torah (Le 19:34; De 10:19), per nuovo si intende il modo come Yeshùa ha amato, dando per fino la sua vita. Ed è questo esempio che Yeshùa chiede ai suoi discepoli di seguire: "Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri" (Gv 13: 34,35). :-)
Antonio LT
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Antonio LT »

"Premetto che sono neutro riguardo ai trapianti, perchè nella Bibbia questo e un argomento grigio e in questi casi di solito ognuno si sceglie il verso che per lui sembra giusto per stabilire se sia giusto o non espiantare donare o riceve organi, non rendendosi conto che il verso scelto, per sostenere la nostra veduta, nel suo contesto parla di altro."

Enigma....condivido a pieno!!!
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bgaluppi
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da bgaluppi »

Enigma (e Marco), rileggendo le tue parole con attenzione, hai ragione tu e la mia analisi non è corretta. Quello che è giusto è giusto. Nel risponderti controbattendo alle tue osservazioni, ho capito che la tua esegesi è corretta.
Giovanni incita i credenti a fare esattamente come ha fatto Yeshùa. Per amore, Yeshùa, è morto per i credenti, a loro volta, i credenti, se è necessario, devono essere pronti a morire per i fratelli. In questo consiste il nuovo comandamento di Yeshùa, che poi non è proprio un nuovo comandamento perché già era presente nella Torah (Le 19:34; De 10:19), per nuovo si intende il modo come Yeshùa ha amato, dando per fino la sua vita. Ed è questo esempio che Yeshùa chiede ai suoi discepoli di seguire: "Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri" (Gv 13: 34,35).
Il verbo tithemi, per l'uso che ne fa Giovanni in relazione con il termine "vita", significa "dare la vita" in senso fisico. Nella maggioranza dei casi, ha un significato diverso; ma in relazione alla vita, Giovanni lo utilizza sempre nello stesso modo. E Yeshua, con questo esempio, fa capire la profondità dell'amore che chiede ai discepoli di avere. Questa tua esegesi, nel contesto, funziona molto bene. Però vorrei ragionarci ancora un po', per inquadrarla bene. Adesso, bisogna capire se questo "dare la vita" è applicabile alla donazione di organi, quindi rientro in tema (ringraziando Enigma per questo suo intervento ^:)^ , e Marco, che ha citato il versetto, al quale pongo le mie scuse per aver analizzato il versetto in modo frettoloso :D . Purtroppo, ultimamente ho poco tempo e spesso, nello studio, perdo qualche pezzo per strada... E questa è una brutta cosa). Con l'occasione, cito Rm 5:6-8:

“Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.”

Come ho detto nel mio post iniziale, donare un rene rischiando di mettere a repentaglio la propria vita è certamente un grande atto di amore. Ma donare qualcosa quando non serve piú a noi, non è la stessa cosa, e Lucry evidenzia questo. L'amore sta nel privare se stessi di qualcosa per darlo ad un altro, non darlo quando a noi non serve piú. Quindi, Marco, non bisogna generalizzare. :YMPEACE: Mi pare che la questione possa chiudersi qui, da parte mia. :-)

Caro Enigma, sei proprio bravo!
marco
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:Come ho detto nel mio post iniziale, donare un rene rischiando di mettere a repentaglio la propria vita è certamente un grande atto di amore. Ma donare qualcosa quando non serve piú a noi, non è la stessa cosa, e Lucry evidenzia questo. L'amore sta nel privare se stessi di qualcosa per darlo ad un altro, non darlo quando a noi non serve piú. Quindi, Marco, non bisogna generalizzare. :YMPEACE: Mi pare che la questione possa chiudersi qui, da parte mia. :-)
Caro Enigma, sei proprio bravo!
Caro Antonio ti faccio un esempio concreto. Un signore si prendere cura dei poveri e dona quel che può mentre è in vita. Prima di morire, stila un testamento che, alla sua morte, la casa dove ha abitato per tutta la sua vita, venga venduta e divisa ai bisognosi. Non solo durante la sua vita ha fatto del bene ma anche da morto si è preso cura dei bisognosi. Poteva vendere la casa mentre era in vita?
Caro Antonio tutto è peccato, riflettici bene. Ogni nostra azione, per la mancanza di perfezione che investe tutta la Terra, è passibile di condanna davanti a Dio. Infatti solo un uomo è perfetto, tutti siamo peccatori.
Paolo scrive così: Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. 16 Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona. Tito 1,15
Capisco che il contesto della Lettera non c'entra nulla con le donazioni, ma quella frase "Tutto è puro per i puri", deve essere per forza allargata per rendere la fede cristiana più consona al ruolo che Dio ha voluto.
Quindi anche se una azione che all'apparenza ha un aspetto non conforme ai dettami biblici, però il fine ultimo e la nostra purezza d'animo, la rendono pura.
Antonio LT
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Antonio LT »

Riflettevo stanotte sulle ultime analisi di Enigma e Antonio....
Volevo chiedere se secondo voi potrebbe essere un errore salvare una vita che è malata....in quanto si può cambiare il corso degli eventi?
Mi spiego...io sto per morire....un altro muore al mio posto per donarmi un rene...ma dopo poco tempo io commetto un omicidio....
Chi ha donato può avere qualche responsabilitá?In quanto chi ha ricevuto in realtà sarebbe altrimenti morto? :-??

"Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi."(Matteo 7,6)

Non so uesto apsso orse può aiutarci....Spero di essermi fatto capire ;)
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Giorgia
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Giorgia »

Caro Enigma, trovo interessante quello che hai scritto. Personalmente non riesco ad applicarci il discorso dei trapianti. Ma ci rifletterò.

Antonio LT, riguardo alle responsabilità, ognuno di noi risponde solo delle proprie azioni. Perché se salvo qualcuno, con qualsiasi mezzo (anche tirandolo fuori dal mare se sta affogando) e dopo questa persona commette un reato, non posso ritenermi responsabile del reato.

Io penso che non sia sbagliato cercare di stare in salute e se possibile, curare una malattia. Altrimenti Cristo avrebbe sbagliato a guarire tante persone. L'unica domanda che mi pongo è: qual'è il limite?
Antonio LT
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Antonio LT »

Giorgia non serve che cito I passi per capire che Yeshua guariva le persone in base alla loro fede....e per dimostrare che egli era l unto di Dio...Inoltre stiamo parlando di un uomo che sapeva leggere I cuori delle persone e dubito,anzi sono sicuro,che non avrebbe mai guarito un presunto omicida!
Siccome noi non abbiamo la capacità di leggere I cuori delle persone...il paragone non sussiste!
L esempio del mare è un esempio casuale...come può succedere di soccorere una persona dopo un incidente...rimane una buona azione fine a se stessa ma non stiamo donando la nostra vita...può succedere di rimetterci qualcosa(anche la vita)...ma resta pur sempre un evento casuale e non voluto!

Il discorso era invece del motivo per cui noi dobbiamo donare la vita a qualcuno già preventivamente,come ad esempio decidere di dare un mio organo(questo è il senso di fratellanza e amore) rischiando però di non sapere a chi va!
Penso che sapere a chi si sta dando la vita o qualcosa di nostro sia fondamentale!Nel passo di Matteo Yeshua ce lo insegna dal mio punto di vista!
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Giorgia
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Re: DONAZIONE DI ORGANI

Messaggio da Giorgia »

Mi spiace, ma quello che dici non lo vedo e non lo condivido.
Anche perché quando parliamo del comandamento: ama il tuo prossimo come te stesso, c'è un particolare che a volte sfugge, ossia il "come te stesso". Non di più, non di meno.

Se mi butto nel mare in tempesta per cercare di salvare qualcuno, non mi sto suicidando per aiutarlo. Può succedere che muoio, ma non mi sto buttando a mare per morire.
E soprattutto non chiedo ad un medico di uccidermi per salvare un altro.

Il sacrificio che ha fatto Cristo ha tutto un altro valore. Primo perché quello che ci ha donato non sono 10 minuti in più di vita, ma la vita eterna.
Anche Stefano e Pietro sono morti per amore di Dio e allargando il pensiero, sono morti per far arrivare anche a me il messaggio di Cristo.
E se ci pensiamo, sono morti per noi, ma per far arrivare anche a noi la vita eterna. E non qualche anno in più in questa vita.

In più li hanno uccisi. Non si sono immolati da soli. Cristo stesso non si è ucciso. E' stato ucciso. Certo, poteva stare zitto e farsi i fatti suoi e nessuno lo avrebbe condannato e crocifisso. Ma rimane il fatto che non ha chiesto lui di essere ucciso. Sapeva che sarebbe successo, e ha accettato il volere di Dio. Ma rimane il fatto lo hanno ucciso e non ha scelto da solo di uccidersi. Perché se fosse stato così, mai avrebbe mai pregato Dio dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà"

Quindi, per quanto interessanti le questioni che ha sollevato Emiliano, non mi tornano lo stesso i conti. Perché la vita è un dono di Dio. Se non posso uccidere qualcuno, non posso nemmeno uccidere me. Perché il soffio non mi appartiene. Mi è stato dato in prestito.

Io continuo a vedere così.
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