Quale lavoro è vietato di sabato

[Salvatore Tarantino]

Buon Sabato!

In questi giorni mi sono posto il problema - ma non è la prima volta - di individuare dei criteri biblici al fine di stabilire cosa è lavoro e cosa non lo è, in riferimento al comandamento che vieta di fare di sabato qualsiasi lavoro.

1) Poichè il comandamento spiega chiaramente che 6 giorni sono per lavorare e 1 no, credo che si possa affermare senza dubbio che innanzitutto il lavoro vietato di sabato è il lavoro ordinario, quello che, in altre parole, facciamo per vivere, per sostentare noi stessi e la nostra famiglia.

2) In questo senso il lavoro, oltre che essere il nostro lavoro ordinario, è legato chiaramente al guadagno.
Dobbiamo dunque chiederci se tra i lavori vietati non dovremmo considerare anche ogni attività, anche occasionale, che procura un qualsiasi guadagno.
Perfino partecipare ad un gioco che prevede delle vincite può farci sorgere qualche dubbio.

3) Generalmente consideriamo anche la fatica (fisica o psicologica) come caratteristica del lavoro, quindi potremmo ipotizzare che qualsiasi attività faticosa è un lavoro vietato di sabato.

4) Poichè il sabato è chiaramente riservato alla spiritualità, qualsiasi attività comunque profana potrebbe ricadere nel divieto quando essa è esercitata per un periodo di tempo prolungato al punto da vanificare la santità del sabato, quando cioè occupa ogni spazio di tempo da dedicare alla spiritualità.

5) Infine, rimangono vietate quelle attività, come accendere il fuoco, commerciare e intraprendere viaggi per affari, per il solo fatto che le Scritture dichiarano espressamente che sono vietate.

Voi cosa ne pensate?
Quali criteri biblici utilizzate per stabilire cosa è lavoro e cosa non lo è?
Quali tra quelli da me elencati non dovrebbero rientrare nel divieto?
Quali altri criteri bisognerebbe invece aggiungere?

Ps: diversa è la questione dello stabilire quali lavori, pur essendo senza dubbio lavori, devono ritenersi consentiti, perchè ad esempio consistenti nel soccorrere le persone (si pensi alla sanità e alla sicurezza).

[Gianni]

Quesito interessante. Le cui risposte possono essere alquanto controverse. Le posizioni variano dalla scrupolosissima osservanza sabatica da parte degli ebrei ultraortodossi al menefreghismo di molte religioni cristiane che arrivano perfino ad insegnare ai loro adepti che la santificazione del sabato non è più richiesta. Escludendo queste ultime posizioni, che sono chiaramente antiscritturali, rimane la questione su come osservare il riposo sabatico. Che questo sia richiesto a ciascun vero credente non ci sono dubbi. Al sabato è dedicato anche un Comandamento, il quarto, che i cattolici hanno fatto sparire sostituendolo con un generico “ricordati di santificare le feste” (che poi solo le loro, tutte di matrice pagana).

Al tempo di Yeshùa, i giudei avevano creato una miriade di leggi umane per rendere il quarto Comandamento vincolante al massimo. Mentre il sabato, nella disposizione di Dio, doveva essere un tempo gioioso e spiritualmente proficuo, l’eccessivo zelo dei capi religiosi ebrei (specialmente dopo il rientro dalla Babilonia) lo rese sempre più gravoso. Ne furono così accresciuti i divieti in modo rilevante, tanto che arrivarono a 39, più incalcolabili divieti minori: per catalogarli tutti ci volevano due grossi volumi. Per esempio, di sabato era proibito afferrare una pulce, perché ciò era considerato cacciare! La loro esagerazione si ravvisa anche nell’episodio che vide i discepoli di Yeshùa raccogliere di sabato delle spighe di grano e sgranarle per cibarsene (Lc 6:1). “Alcuni farisei dissero: ‘Perché fate ciò che non è lecito di sabato?’” (v. 2). Per quei fanatici farisei, si stavano violando le prescrizioni della Toràh: “Non fare in esso [di sabato] nessun lavoro ordinario” (Es 20:10); raccogliere solo alcune spighe costituiva per loro una mietitura; sgranarle lo consideravano una trebbiatura! Giustamente Yeshùa disse degli scribi e dei farisei che “legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente” e che “tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini” (Mt 23:4,5). A ragione Yeshùa ricordò che “il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato” (Mr 2:27). Quest’affermazione, condivisa dai rabbini (Mechiltà su 31,13), denota il grande dono che Dio ci ha fatto per goderne (cfr. Enciclopedia Giudaica e Mechiltà di Rabbi Yishmaèl su Es 31:3). Il sabato è sia per lo spirito sia per il corpo. Il sabato è un incanto. Un giorno di lode.
L’estremistica considerazione giudaica per il sabato si riconosceva nel detto rabbinico, antiscritturale, che esagerando diceva: “I peccati di chiunque osservi scrupolosamente ogni legge del Sabato, anche se è un adoratore di idoli, sono perdonati”.

Prima di leggere la citazione biblica di Jon avevo una mia personale opinione, che è vacillata leggendo Isaia 58:13: “Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro …”. Poi, rileggendo meglio, sono tornato alla mia opinione (che, come tale, è solo personale). Jon fa di professione un certo lavoro e se fosse andato di sabato a “sbrigare affari” sarebbe stata una violazione. Lo sarebbe anche se fosse chiesto un parere fotografico a chi è, mettiamo, medico o contadino, e ha come hobby la fotografia? Non mi sentirei di dire che in questo caso violerebbe il sabato.
Accendere il fuoco di sabato era vietato, ma ci rendiamo conto che faticoso lavoro era accendere un fuoco due o tremila anni fa? Oggi schiacciamo un pulsante. È ancora un lavoro? E lo è azionare un interruttore per accendere una luce?
Nella mia ultima crociera, come sempre, partecipai alla cerimonia per l’entrata dello shabbàt a bordo, insieme a diversi ebrei di varie nazionalità. Quella volta fecero un po’ tardi perché aspettavano dei ritardatari. Quando arrivarono, la signora che avrebbe dovuto accendere le candele, prima guardò fuori dall’oblò, poi – vedendo che il sole era già calato, non le accese. La preghiera fu fatta a candele spente. Mi domando se il sabato non l’abbiamo violato quei ritardatari con la loro mancanza di rispetto.
Un floricoltore violerebbe il sabato occupandosi delle sue aiole. Un bancario che di sabato desse una sistemata al suo roseto lo violerebbe?
Fare le pulizie domestiche di sabato è una violazione. Lo è anche asciugare sul tavolo un po’ di succo di frutta che si è versato?

[bgaluppi]

E guidare? Ai tempi di Yeshua, si andava primariamente a piedi e lo spostarsi da una città ad un'altra poteva certamente essere un'impresa che metteva alla prova il fisico. Ma oggi si prende l'automobile, e tutto ciò che dobbiamo fare è schiacciare su due pedali, cambiare marcia e girare lo sterzo (che, tra l'alto, è servoassistito e leggiero come una piuma). Spostarsi con la macchina per un breve tragitto, magari per portare i propri figli a godersi una giornata in mezzo alla natura, sarebbe una violazione? Se dovessimo imitare i farisei, non potremmo neppure parlare, poiché anche muovere troppo la bocca potrebbe essere considerato un lavoro...

[ארמאנדו אלבנו]

Dipende dal tipo di lavoro. Se è un lavoro che serve per soddisfare un bisogno primario dell'altro allora non credo che sia vietato.

Supponiamo che oggi è sabato e all'improvviso ho bisogno di un farmaco se no passo a miglior vita. Se il farmacista non c'è per osservare il sabato lui mi fa passare a miglior vita. Io ho bisogno del farmacista per cui lui se lavora di Sabato non gli viene calcolato come peccato perchè lavora per curare le persone, un po come faceva Gesù di Sabato. Cosi penso per altri lavori simili. Ora non può essere che il farmacista che lavora di sabato trasgredisce il comandamento perchè ho bisogno urgente di sabato della medicina.

Altro conto è se invece io ho un cinema multisale e il sabato proietto i film per attività, oppure vendo la ceramica di sabato per fare un esempio.

[ארמאנדו אלבנו]

Poi c'è anche da capire se esiste la distinzione tra farmacista che lavora di sabato perchè animato dal desiderio del cuore di lucrare soldi fregandosene del comandamento e tra farmacista che decide di lavorare perchè in cuor suo può pensare che oggi possono esserci delle persone che hanno bisogno di cure vitali.

In tal caso, nello stesso tipo di attività di sabato, il pensiero del cuore potrebbe decidere se è peccato o meno. Cosa pensate su questo?

[Gianni]

Penso (mia opinione personale), Armando Albano, che hai fatto considerazioni molto opportune che mostrano come in diverse circostanze sia questione di coscienza.

[ארמאנדו אלבנו]

la questione è interessante e va approfondita. forse bisogna qui distinguere caso per caso e vedere anche la coscienza. A proposito su un forum su facebook ho visto la tua spiegazione sui 3 giorni e 3 notti di resurrezione dove parlavi di diversi sabati. L'ho trovato interessante. Ti ho anche taggato per chiederti una cosa (la discrepanza temporale sulla cena del signore). Puoi andare su facebook e rispondere li. Forse ti è arrivata la notifica perchè ti ho menzionato.

[Gianni]

Non seguo Facebook. Non me ne occupo. C'è chi lo fa per me.

[ארמאנדו אלבנו]

ok Gianni non fa niente. Ce l'hai qua un link dove si parla della discrepanza temporale della pasqua? C'è chi dice che fu fatta in un giorno mentre chi dice in un altro giorno

[Gianni]

Ottima la citazione di Ec!
Aggiungo una questione per i "troppo giusti": abbiamo violato il sabato accendendo il pc?