Uno studio metodico della Bibbia

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Gianni
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da Gianni »

Ma ceeeerto, Stellina!
Vediamo ora l’accomodazione biblica. Con questa espressione s’intende un’applicazione che nella Bibbia viene fatta a persone o cose completamente diverse da quelle che l’autore ispirato intendeva. La somiglianza reale è presa a prestito per significare altro. Melchisedec era “re di Salem . . . era sacerdote del Dio altissimo” (Gn 14:18) al tempo di Abraamo. Di lui non sappiamo altro: la Bibbia tace i particolari della sua vita. Lo scrittore di Eb assume questa mancanza d’informazioni anagrafiche per dedurne che egli era “senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita”, che “rimane sacerdote in eterno” (Eb 7:3); l’agiografo lo vede “simile quindi al Figlio di Dio” (Ibidem). Questa non è una sua opinione: lo scrittore era ispirato, in più c’è l’appoggio biblico di Sl 110:4: “Il Signore ha giurato e non si pentirà: ‘Tu sei Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec’”.
L’accomodazione biblica è appunto biblica ovvero fatta dalla Bibbia stessa. È sbagliato farla di propria iniziativa. Così, ad esempio, voler vedere nello schiavo di una semplice parabola (Mt 24:45) un particolare pastore di chiesa o un gruppo specifico di persone che soprintendono a un’opera religiosa, è molto scorretto, oltre che antiscritturale.
La polisemia (la proprietà che una parola ha di esprimere più significati) è molto presente nella Scrittura, ma non è lecito vederla dove non c’è. Ad esempio, non è consentito (se davvero vogliamo essere seri) vedere nella frase: “Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie”, presente in Is 52:7, la prefigurazione dei predicatori evangelici del nostro tempo. La frase si riferisce alla ricostruzione di Gerusalemme dopo la cattività babilonese.

La prossima volta parleremo di TIPO E ANTÌTIPO.
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Gianni
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da Gianni »

Non c’era alcun ordine di Melchisedec. È la traduzione che crea tale “ordine” inesistente. Il testo ebraico di Sl 110:4 ha עַל־דִּבְרָתִי מַלְכִּי־צֶדֶק (al-divratì malky-tzèdeq), “al modo di Melchisedec”.
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Gianni
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da Gianni »

ND mantiene la traduzione di Giovanni Diodati del 1607. Il latino ordo -dinis indicava una disposizione, un sistema. Oggi la parola “ordine” fa pensare a una classe. Comunque, la parola ebraica è דִּבְרָה (divràh), “modo”. La LXX (in cui Sl 110:4 corrisponde a 109:4) traduce con τάξις (tàcsis), che pure indica un “modo”.
stella
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da stella »

Si ..mi sembra di aver le idee più chiare ,,ho capito tra Ordine e Modo ..di Melchisedec
E poi anche il paragone che hai fatto Gianni per comprendere l' accomodazione biblica ..
Grazie ..cosa dite...continuiamo ? ;)
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Gianni
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da Gianni »

Continuiamo. Nell’esegesi (= interpretazione) biblica l’antìtipo è una cosa, un fatto o una persona corrispondente a ciò che nelle Scritture Ebraiche ne costituisce l’anticipazione profetica ovvero il tipo. L’agnello pasquale era il tipo, Yeshùa è l’antìtipo. In Rm 5:14 Paolo dice che Adamo “è figura [τύπος (tǘpos), “tipo”] di colui che doveva venire” ovvero di Yeshùa che ne è l’antìtipo. At 7:44 si ricorda che Mosè doveva costruire il tabernacolo “secondo il modello [τύπον (tǘpon), “tipo”]” che Dio gli aveva fatto vedere; per gli ebrei il Tempio preesisteva in cielo e quello terreno ne era solo una copia. Gli antìtipi sono chiaramente specificati nella Scrittura. Non dobbiamo quindi inventarceli: farlo sarebbe scorretto. Il voler vedere nel cortile dei gentili del Tempio gerosolimitano un tipo raffigurante il luogo antitipico e spirituale in cui viene a trovarsi la grande moltitudine di Ap 7:9 fu una forzatura fatta dalla dirigenza di un gruppo religioso americano, che dovette poi essere corretta.
Nella tipologia biblica ci sono tre elementi: l'esistenza storica del significante, l'analogia fra la figura e la realtà, e l’applicazione che la Scrittura ne fa. Nelle invenzioni fantasiose delle religioni troviamo solo il primo elemento; il secondo è dubitabile e il terzo manca. Si esamini quest’affermazione: “La cristianità è l’antitipo dell’antica Gerusalemme” (La Torre di Guardia del 15 marzo 1992, pag. 15, § 11). Qui di certo abbiamo solo il primo elemento: l’antica Gerusalemme è una realtà storica e questa città esiste tuttora. È però molto discutibile che essa sia un tipo o prefigurazione della cristianità o insieme di tutte le chiese cristiane. Anzi, dalla Bibbia sappiamo che Gerusalemme è casomai tipo della vera chiesa (Ap 21:2). Il terzo elemento (l’applicazione che la Bibbia ne fa), infatti, manca del tutto. L’affermazione è dunque di pura fantasia.
Infine, non si devono scambiare le affinità e le somiglianze fra diverse realtà come se fossero indicazioni della presenza di tipi. Tipo e antìtipo ci sono solo quando c’è l'intenzionalità dello scrittore ispirato. Inventarsi tipi con tanto di antìtipi significa essere falsi profeti. Il tipo, infatti, non è una bella figura letteraria ma è profezia. Il tipo è profezia che si avvera nell’antìtipo. E “nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”. – 2Pt 1:21.
La lettura dei tipi va quindi fatta solamente quando è fatta dalla Scrittura stessa. Ciò nulla toglie al fatto che tutte le cose passate narrate nelle Scritture Ebraiche servano “da esempio e sono state scritte per ammonire noi”. - 1Cor 10:11.
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francesco.ragazzi
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da francesco.ragazzi »

E' difficile da accettare che "la nostra volontà" è già stata vista, scritta e descritta, ci sentiamo marionette, ma non è proprio così .-
Tutto ciò che è stato visto da Dio, scritto e descritto comprende tutta la nostra esistenza e le varie scelte fatte .- Si ritorna al concetto di TEMPO e Temporalità nel senso che la Temporalità è relegata alla nostra vita ma il TEMPO appartiene a Dio e questo TEMPO comprende tutte le nostre Temporalità .-
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francesco.ragazzi
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da francesco.ragazzi »

Credo sia sbagliato dire che "è già stato stabilito tutto" .-
Tutto è già stato "preconosciuto", ma ciò non può in alcun modo influire sul decorso degli avvenimenti preconosciuti, altrimenti questa preconoscenza non sarebbe tale .-
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francesco.ragazzi
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da francesco.ragazzi »

Credo sia sbagliato dire che Dio abbia apportato "certe modifiche" a ciò che ha preconosciuto perchè ciò che ha preconosciuto comprende già il Suo intervento .-
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francesco.ragazzi
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da francesco.ragazzi »

Se "il Suo intervento" non è avvenuto in seguito ad una sua preconoscenza, ma faceva parte di essa "cambia", perchè non credo intervenga su un Suo precedente intervento....
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Maryam Bat Hagar
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Re: Uno studio metodico della Bibbia

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

Michele ha scritto:Ma allora non era meglio evitare da subito l'errore di Adamo ed Eva per esempio, non mettendo l'albero della conoscenza? Questo per dire!.
io credo che D-0 abbia lasciato un minimo di responsabilità anche ad Adam,non doveva essere tutto vita eterna e niente impegni.Adam nel Gan ha Eden aveva ricevuto solamente due "comandamenti"uno positivo(genesi 2:16)e uno negativo(genesi 2:17)e D-0 era stato piuttosto chiaro circa le conseguenze.Adam ha deliberatamente disobbedito.D-0 "avrebbe" potuto non piantare l'albero della conoscenza nel giardino oppure D-0 "avrebbe"potuto annientare Adam ed Eva e crearne altri due uguali...se non avesse già ideato un piano di redenzione ben preciso,"di risalita" dell'umanità(Romani 5,12-21).scusa Gianni se sono andata off topic(fuori argomento).molto utile e interessante questo studio metodico che stai conducendo :D
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

Ali ibn Abi Talib(599- 661)
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