I livelli di lettura della Bibbia.

Rispondi
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da marco »

Scusate il ritardo, cari amici, perché in linea di massima, posso scrive solo a quest'ora.
Caro Gianni, ieri nella cartella "Confidenziale" mi chiedevi:
Se ti va, mi piacerebbe prima capire cosa intendi dicendo che c'è un altro piano di lettura, molto meno materiale e più spirituale, riguardo alla parola "spirito" riferita a Dio. Spiegacelo. Grazie.
Non riguarda solamente lo Spirito di Dio. Tutta la Bibbia dovrebbe essere "letta" sul piano spirituale.
Ti porto un esempio per comprendere meglio ciò che cerco di farvi capire.
Rallègrati, sterile, che non partorisci,
grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell'abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito. Is 54,1
Chi con il semplice vocabolario poteva mai comprendere il vero e meraviglioso messaggio "nascosto" in questo versetto? Paolo!
Infatti nella lettera ai Galati ci rivela che noi (in Cristo) siamo nati dalla donna libera, e apparteniamo alla Gerusalemme celeste che è la nostra madre.
Immaginatevi se Paolo non avesse detto ciò, e qualcuno di noi, avesse insinuato ciò, cosa sarebbe successo? Apriti cielo!
Leggiamo bene ancora cosa scrive Paolo: Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera....... Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze;
Tali cose sono dette per allegoria? (allora ci sono dei livelli di lettura?)Leggendo con il semplice vocabolario la storia del popolo ebraico, in particolare la vicenda di Abramo, non si può intendere ciò che afferma Paolo. Anzi c'è chi ancora legge e intende solo il piano materiale del messaggio biblico, credendo che gli islamici, discendenti di Ismaele, siano quelli che perseguitano il vero figlio. Invece Paolo scrive: E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 30 Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 31 Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.
Quante altre possibili interpretazioni "spirituali" ci sono nascoste nella Bibbia?
Utilizzando solo il vocabolario certamente resteranno nascoste.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, pensavo di riferissi ad altro. Credevo che tu avessi avuto una felice intuizione sulla “trinità”.
Senza arrivare a dire che Yeshùa è Dio, ci sarebbe molto da dire. Io arrivo perfino a dire che per noi Yeshùa è Dio. Ma non in senso trinitario.

Veniamo però al tuo piano di lettura spirituale. Forse non lo sai, ma fa parte della cosiddetta lectio divina, che offre diversi piani di lettura, tra cui quello cui hai accennato.

Quanto al vocabolario, non commettere l’errore di delegittimarlo. Quello è il primissimo passo. Prendo come esempio la tua citazione. Se leggi Gal 4:23 nella TNM trovi la parola “serva”, ma se leggi la Bibbia vera trovi la parola paidìske, che è più di una serva. Ecco a cosa serve il vocabolario. Dopo questo primo passo, il secondo è di stabilire il senso della parola. Il vocabolario si ferma infatti al significato.

Se prima di tutto non usi il vocabolario e poi la ricerca del senso, rischi di fare una lettura “spirituale” che è inventata, se usi un testo biblico tradotto male.

Comunque, ripeto: si tratta della lectio divina, che ci porta a un livello sublime, ancora oltre quello che dici.
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da marco »

Caro Gianni, secondo me, la trinità diventa abominio quando l'uomo ne separa una parte attribuendogli il culto e l'adorazione, separando così la pienezza di Dio.
Oggi possiamo anche credere alla pura trinità, così come un giorno, questa, si trasformerà da tre ad una moltitudine di aspetti, tanti quanti saranno gli abitanti della Gerusalemme Celeste.
Se Dio sarà tutto in tutti e gli eletti erano già nella mente di Dio, allora significa che ognuno degli eletti è un aspetto di Dio. Perché secondo me tutti facciamo parte di Dio. Non siamo padroni di nulla. Non sappiamo da dove veniamo e dove andremo. Non sappiamo neanche se domani vedremo l'alba. Siamo veramente "cosa" di Dio.
Con questo non voglio affermare assolutamente che siamo divini o possediamo una scintilla divina, ma che un giorno saremo ripieni di Dio e saremo per sempre con Lui.

No, Gianni, non intendo proprio delegittimare il vocabolario. Sarei uno stupido. Anzi credo e ringrazio tutte quelle persone, te compreso, che dedicano la vita allo studio della Sacra Scrittura.

Ti andrebbe di trattare la lectio divina?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, sarebbe stupendo trattare della lectio divina. A chi fosse interessato segnalo due miei studi al riguardo:

La lectio divina
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3944" onclick="window.open(this.href);return false;

I vari momenti della lettura pregata della Scrittura
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3949" onclick="window.open(this.href);return false;
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da marco »

Caro Gianni tutte le volte che gli autori del NT utilizzano passi del VT per testimoniare Cristo, attuano la lectio divine?
E se si, eventualmente, chi di noi oggi ha l'autorità per scovarne delle nuove?
Grazie.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, ogni volta che gli agiografi fanno una citazione dalle Scritture Ebraiche, ne spiegano l’adempimento oppure ne fanno l’attualizzazione oppure fanno entrambe le cose insieme.
Se mi citi dei casi, possiamo esaminarli insieme.

Queste tre cose che fanno gli scrittori sacri non ci è lecito farle, perché andremmo oltre ciò che è scritto.
L’unica cosa che noi possiamo fare di qualsiasi passo biblico è l’attualizzazione a livello personale. Ti faccio un esempio pratico. Leggiamo nella Bibbia di essere in pace con tutti. Ciascuno può e deve attualizzare pensando alla propria situazione personale per vedere come meglio applicare questo principio.
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da marco »

Certo caro Gianni. Ecco il passo che vorrei analizzare: Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
In Geremia, da cui proviene, sembra avere un significato diverso da quello che Matteo intende.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da Gianni »

Ciao, Marco. Quando fai una citazione, metti anche il riferimento, per cortesia.
Tu hai citato Mt 2:18.
Matteo si rifà a Ger 31:15,16, il cui testo dice: “Così parla il Signore: ‘Si è udita una voce a Rama, un lamento, un pianto amaro; Rachele piange i suoi figli; lei rifiuta di essere consolata dei suoi figli, perché non sono più’. Così parla il Signore: ‘Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; poiché l'opera tua sarà ricompensata’, dice il Signore; ‘essi ritorneranno dal paese del nemico’”. Ciò nulla c’entra con la strage degli innocenti.

Quella che Matteo fa si chiama nella biblistica “accomodazione”. L’agiografo toglie un passo dal suo contesto e lo applica ad altro contesto. Un’altra accomodazione Matteo la fa poco prima, in Mt 2:15. Qui Matteo applica la profezia di Os 11:1 che riguardava Israele: “Quando Israele era fanciullo, io lo amai e chiamai mio figlio fuori d'Egitto”. Dato che il richiamare il figlio si applicava a Israele (Es 4:22,23), la LXX greca traduce “i miei figli”. Matteo lo applica a Yeshùa.

Noi non siamo autorizzati a fare simili accomodazioni. Se lo facessimo commetteremmo dei falsi. Matteo, però, era ispirato. È questa la grande differenza.

Potremmo anche dire che nel testo mattaico siamo di fronte a una letcio divina in cui Matteo rilegge la Scrittura in chiave messianica. Di nuovo va precisato che ciò fu lecito per lui perché ispirato. Ma non è lecito a noi.
Ciò non toglie che possiamo fare durante la nostra lectio divina delle applicazioni del tutto personali. Faccio un esempio. Un credente, leggendo Os 11:1, può riflettere sul fatto che è stato chiamato fuori dalla schiavitù di tutti gli Egitto del mondo e ringraziare Dio. Fa parte della meditazione personale. Ma quel credente non sarebbe mai autorizzato a fare tale applicazione in pubblico. Se lo facesse, commetterebbe un falso e mostrerebbe solo una grande presunzione.
E faccio un altro esempio, questa volta tratto da fatti storici. La moglie del pastore Russell, il fondatore degli Studenti Biblici, una volta disse che suo marito assomigliava allo schiavo fedele della parabola di Yeshùa. Disse una cosa carina e del tutto lecita. Gli Studenti Biblici, però, ne fecero una vera applicazione che diventò un caposaldo di quella religione. Il successore di Russell, che operò la deviazione che portò poi alla formazione dei Testimoni di Geova, si appropriò del titolo. L’attuale religione di Brooklyn non solo non corresse l’errore, ma lo intensificò: con grande presunzione applicò e applica tuttora il titolo al gruppetto che dirige la loro religione.

Una curiosità, infine. Quanti furono i bimbi fatti uccidere da Erode? La liturgia etiopica, richiamandosi all’Apocalisse, ne fissa il numero in 144.000. In realtà quei bimbi dovettero essere ben pochi. Si stima che Betlemme avesse allora circa mille abitanti con circa trenta nascite annuali. Due anni danno circa 60 nascite, per cui – non contando le femmine e i morti nel biennio – si ottiene una stima che non poteva essere superiore ai venti bimbi. Matteo, di fronte a questa carneficina, vi applica il lamento di Geremia posto in bocca a Rachele, la cui tomba si trovava a Rama, circa otto km a nord di Gerusalemme: quasi che, sollevandosi dalla sua tomba, Rachele emetta lamenti per i suoi figli avuti da Beniamino e condotti in prigionia da Nabucodonosor.
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: I livelli di lettura della Bibbia.

Messaggio da marco »

Grazie. :-)
Rispondi