La "pienezza di Dio"

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Gianni
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da Gianni »

A me pare tragica. Beh, tragicomica, dai. ;)
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bgaluppi
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da bgaluppi »

Mi ha fatto ridere perché mi sono visualizzato la scena :))
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Gianni
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da Gianni »

:-)
ארמאנדו אלבנו
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Antonio

Direi che c'è una gran bella differenza tra il tempio di Gerusalemme e un corpo umano. Il tempio di Gerusalemme è una cosa,non qualcuno. Il corpo di una persona invece è qualcuno. È una persona. È ovvio che il tempio di Gerusalemme non è Dio,seppur Dio è colui che abita dentro, perché il tempio non è una persona ma è una cosa. Diverso è il caso del corpo umano dove Dio risiede e che fa quel corpo partecipe della sua natura divina. Quindi la differenza c'è eccome.

Lella in parte ha ragione perché i riferimenti incrociati lo fai con quello che più ti pare comodo. Perché non lo incroci con ebrei 1,3 tanto per fare un esempio?

E poi in Colossesi 2,9 sta scritto che in Cristo nn dimora il pleroma della torah,ma della Deita. Quindi se è l'amore è l'amore di Dio. E poi mi vieni a dire che Gesu non è buono come il padre? Non è buono come il padre allora vuol dire che Gesu nn incarna l'amore di DIO. E se il pleroma li non è l'amore allora cos'è? Vedi quanti paradossi generi?

Mi dici che il pleroma di Colossesi 2,9 è l'amore di Dio? Bene,allora Gesù incarna l'amore di Dio e quindi è buono,giusto e misericordioso ALLO STESSO LIVELLO DEL PADRE. Quindi c'è un uguaglianza perfetta. Vedi che anche sostenendo la tua interpretazione di Colossesi 2,9 alla fine FINIAMO PER ARRIVARE A CONCLUDERE UNA SOLA COSA CIOÈ CHE GESÙ È DIO AD IMMAGINE DEL PADRE PERFETTA E PARI DEL PADRE?
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bgaluppi
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da bgaluppi »

Armando, noi non dobbiamo "fare differenze", dobbiamo leggere cosa dice il testo e capire. Dio non può essere contenuto in uno spazio, che sia il tempio o un corpo umano; questi concetti sono espressione concreta di ciò che è astratto, lo volete capire o "siete duri di cuore", come disse Yeshua? Sai che vuol dire esser "duri di cuore", nel modo di esprimersi ebraico? Non significa "essere insensibili", vuol dire essere duri di comprendonio, lenti a capire.

Allora, secondo il concretismo tipico degli ebrei, come Dio "abita" il tempio, "abita" anche in un uomo che mette in pratica i Suoi comandamenti attraverso l'amore, come fece Yeshua. Questo vuol dire, e niente altro. Gli ebrei non fanno filosofia astratta, ma esprimono concetti profondi con esempi concreti. Non ci sono da fare "distinzioni" tra il corpo e il tempio, c'è da capire cosa significa che Dio abiti in qualcosa o qualcuno. Non siate cosí ottusamente umani da svilire l'Eterno in un corpo fisico corruttibile e ignobile, pieno di budella, sangue e schifezze varie!

Il salmo 68 paragona Dio ad un ubriaco che smaltisce la sbornia: “Poi il Signore si risvegliò come dal sonno”. Dio forse si addormenta?

Tu credi che quando il sommo sacerdote entrava nel santissimo, pensava che lí dentro ci fosse Dio? Lui entrava alla presenza di Dio, come quando un credente prega, alla presenza di Dio, al Suo cospetto. Ma non c'è Dio lí davanti fisicamente.

Ragazzi, o capite queste cose al volo, oppure cosa stiamo a fare qui? La Scrittura non è un libretto qualunque, da leggere con leggerezza. Per comprendere bene e godersi appieno una sinfonia di Mahler, è necessario conoscere il suo linguaggio. Non si può pretendere di capire Mahler semplicemente ascoltandolo come si ascolta una canzoncina di Cristina D'Avena.
ארמאנדו אלבנו
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Antonio

Tu dici agli altri che sono duri a comprendere? Che hanno il cuore indurito?

Antonio scusami ma in questa categoria potresti anche esserci tu senza saperlo.

Dio se vuole può essere ovunque. Antonio bggalupi non può mettere freni all'onnipresenza di Dio. Tu dici che Il sacerdote che entrava nel santissimo non credeva di avere avanti Dio? Beh ovviamente si sbagliava come si sono sbagliati gli ebrei su molte cose. Pensa che ancora oggi nn riescono a capire l'identità del serpente. Il sommo sacerdote aveva una conoscenza limitata al suo tempo. Tutto qui. Cmq Mosè la pensava diversamente dal sommo sacerdote sulla presenza di Dio. C'è un bel brano: Esodo 33. Gli ebrei nn scrivevano di testa propria li.

Antonio tu dici che il pleroma è l'amore? Benissimo solo che nn è l'amore ma è l'amore DI DIO che Gesu incarna per cui Gesù è BUONO COME il padre perché ama COME il padre. Questo ti viene difficile da accettare perché hai davanti una barriera enorme che nn riesci ad infrangere come nn riesci ad infrangere quella barriera che un giorno i credenti tempio DI Dio saranno Dio in Dio e Dio sarà tutto in tutti. E questo perché hai il preconcetto ebraico che Dio nn può manifestarsi come uomo e che i rinati nn potranno essere Dio un giorno. Sotto questo punto di vista sei incredulo e questa tua incredulità nn ti fa saltare queste due barriere. È come se fossi rimasti al tempo dell'antico testamento quando il sommo sacerdote entrava nel santissimo e pensava come te in maniera sbagliata.
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Gianni
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da Gianni »

Vorrei fare qui un ragionamento più vasto, molto più vasto, in merito al passo in questione e alla dottrina trinitaria. Anzi, due ragionamenti: uno puramente logico e l’altro squisitamente biblico.

Dal punto di vista logico occorre essere onesti: se non fossero esistite diverse trinità nel paganesimo e se tale concetto non fosse entrato nella teologia cattolica, oggi nessuno troverebbe una trinità leggendo la Bibbia.
Se una persona trinitaria credente in una religione non rinunciasse a ragionare in proprio leggendo la Bibbia, si farebbe venire molti dubbi. Ad esempio, scoprendo che nella Bibbia non esiste una sola preghiera e finanche nessuna lode, benché minima, allo spirito santo. Oppure leggendo Eb 1:1,2: “Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. Se ragionasse in proprio si domanderebbe come mai il Figlio viene dopo una lunga lista di volte in cui Dio ha parlato tramite i profeti, mettendolo sullo stesso piano e presentandolo come il culmine; si domanderebbe come mai ciò sia presentato come un naturale procedimento evolutivo e senza una forte opposizione introdotta da un “ma”; si domanderebbe perché mai il testo non dica qualcosa del genere: ‘Dio, ha parlato anticamente molte volte per mezzo dei profeti, MA in questi ultimi giorni ha parlato lui stesso direttamente, facendosi uomo’. Si domanderebbe perché mai non venga fatta la minima menzione di una terza persona trinitaria.

Dal punto di vista biblico, se una persona conoscesse almeno un po’ la Scrittura prenderebbe in considerazione ciò che essa dice di Dio: nessuno l’ha mai visto né può vederlo; pur così vicino, è lontanissimo; pur rivelandosi, rimane nascosto.
L’incipit di Eb segna però un importantissimo evento: Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, infine lo ha fatto in modo del tutto speciale e definitivo parlando per mezzo del Figlio.
Ora, chi ha mai visto o udito Dio? Nessuno. Chi può vedere e udire Dio? Nessuno. Dio, così vicino, continua a rimanere nascosto e lontano. Abbiamo oggi un mezzo o modo per vedere e udire Dio che rimane nascosto? Sì, lo abbiamo. È Yeshùa, il Figlio. Ecco allora spiegate le parole di Yeshùa: chi vede me vede il Padre. Ecco allora spiegato l’inizio di Gv: la parola sapiente di Dio si è fatta carne, tanto che tutto ciò che Yeshùa diceva era parola di Dio.
Per gli ebrei una comunione con Dio era impensabile, inammissibile. Questa idea appartiene ai mistici delle religioni, non ai profeti ebrei. Ciò spiega come mai i giudei accusassero Yeshùa di bestemmia per il solo fatto che chiamava Dio suo padre e diceva di avere comunione con lui.
Abbiamo un solo ed unico mezzo di “vedere e udire” Dio, di essere in comunione con lui: Yeshùa. E ciò per dono meraviglioso di Dio stesso. Ecco allora spiegato tutto il grande senso che ha l’affermazione che in Yeshùa dimora tutta la pienezza della Divinità.
Se riuscissimo a cogliere questo profondo significato ne saremmo oltremodo stupiti, domandandoci ammirati: Ma se questo è il modo con cui Dio si rivela pur rimanendo nascosto, ma se in Yeshùa c’è tutta la pienezza della Divinità che pur continua a celarsi, ma allora quanto deve essere grande e immenso Dio?
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bgaluppi
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Gianni, molto chiaro.
Lella
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da Lella »

Antonio ha scritto:

"Ragazzi,...o capite queste cose al volo,..oppure cosa stiamo facendo qui?

Ciò significa che noi siamo obbligati ad accettare al volo,...tutto quello che il tuo cervello ti suggerisce,....o altrimenti possiamo andarcene?

Dimmi Antonio,...quali sono le referenze,...o le credenziali che porti nei confronti di Dio e del suo Figliolo Cristo Gesù,...affinchè noi possiamo crederti al volo?

Riguardo poi al giudizio di Gianni che ha posto su di me,...lo contracambio di sana pianta anche io verso di lui,...il quale mi ha paragonata una vecchietta la quale credeva con tutte le sue forze alla mamma di Gesù.

Gianni,...sono sicura che tu non hai una millesima parte di fede che aveva quella vecchietta.

Pensa Gianni che un giorno sarai anche tu giudicato da quel Dio che tanto credi di conoscere,...con lo stesso metro che tu giudichi noi. Lella
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Gianni
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Re: La "pienezza di Dio"

Messaggio da Gianni »

Lella, sono convinto anch'io di non avere neppure la millesima parte di "fede" di quella vecchietta. Dipende poi dal valore che diamo alla parola fede. Nel suo caso era credulità religiosa. Se avesse avuto la stessa intima convinzione basata però sulla Verità, avrebbe avuto una fede da spostare le montagne.
Tutti dobbiamo pregare: "Signore, dacci più fede".
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