Due destini?

Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1219
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Chi è morto è stato assolto dal suo peccato , scrive Paolo.

Tutti muoriamo, che significa che tutti siamo assolti dai nostri peccati ?
Allora siamo tutti giustificati ! il Giudizio non avrebbe senso !
Non mi pare che stiano così le cose, "ciascuno sarà giudicato secondo le opere sue" dice la Scrittura .-
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1219
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

1) Con la morte si estingue la colpa e questa non viene imputata in eterno.
I peccati sono cancellati e alla resurrezione dei giusti e degli ingiusti si verrà istruiti per comprendere bene la volontà di Dio.

Se con la morte si estinguono le colpe non avrebbe senso parlare di resurrezione dei giusti e degli ingiusti perché saremmo tutti giustificati con avendo nessuna colpa.-
2) Giudicato si, ma in base alle opere. Quali opere? Compiute nella vita ordinaria passata?
No. Giudicato dalla nuova opportunità di vita offerta.
Alla fine di questo bellissimo periodo di istruzione e possibilità di imparare finalmente a vivere come Dio vuole, senza nessuno che tenti o ostacoli, si può ottenere il pieno favore di Dio e " venire alla vita " quando Dio giudicherà degni di vita eterna.

Il giudizio
Matteo 25:31 Or quando il Figliuol dell'uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. 32 E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il Re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v'è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. 35 Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere e m'accoglieste; 36 fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai t'abbiam veduto aver fame e t'abbiam dato da mangiare? o aver sete e t'abbiam dato da bere? 38 Quando mai t'abbiam veduto forestiere e t'abbiamo accolto? o ignudo e t'abbiam rivestito? 39 Quando mai t'abbiam veduto infermo o in prigione e siam venuti a trovarti? 40 E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me. 41 Allora dirà anche a coloro dalla sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli! 42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 43 fui forestiere e non m'accoglieste; ignudo, e non mi rivestiste; infermo ed in prigione, e non mi visitaste. 44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando t'abbiam veduto aver fame, o sete, o esser forestiere, o ignudo, o infermo, o in prigione, e non t'abbiamo assistito? 45 Allora risponderà loro, dicendo: In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto ad uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me. 46 E questi se ne anderanno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.
Da questi versi io deduco che con la morte non si estingue nessuna colpa, ma saremo giudicati in base a come ci saremo comportati col nostro prossimo e questo non nel Millennio, ma in questa vita .-
3) Da queste Scritture si comprende benissimo che i resuscitati non possono aver commesso questo peccato imperdonabile. Primo perché se commesso in vita, muoiono e, avendo peccato contro lo spirito santo hanno già ricevuto la " seconda morte ".
Apocalisse 20:11 Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggiron terra e cielo; e non fu più trovato posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. 13 E il mare rese i morti ch'erano in esso; e la morte e l'Ades resero i loro morti, ed essi furon giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 E la morte e l'Ades furon gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
La morte seconda avverrà dopo il giudizio del gran trono bianco.-
Caro Giovanni,
serenamente ed umilmente stiamo conversando senza prevaricazione e contese, come figli di Dio .-
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Due destini?

Messaggio da ilvigilante »

E' bello che sia così, senza prevaricazione nè contese!
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Due destini?

Messaggio da Israel75 »

Concordo sul discorso che giudizio non significa condanna. Ma scusate la resurrezione non è di tipo spirituale? Cioè quello che dice Paolo è che diventeremo esseri spirituali no? O mi sfugge qualcosa , scusate... :roll:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Due destini?

Messaggio da Israel75 »

Ah ok! ho inteso, quindi la prima spirituale degli eletti , che insieme al messia istruiranno gli altri in attesa del giudizio vero e proprio.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1219
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Si discuteva soltanto per capire chi sono "gli altri" :
1) Le nazioni composte da persone che sopravvivranno al periodo apocalittico .-
2) I resuscitati per il giudizio oltre ai sopravvissuti.-
Giovanni è propenso per la seconda ipotesi, io per la prima .-
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Due destini?

Messaggio da Israel75 »

Capito , adesso mi rileggo bene la discussione allora.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Due destini?

Messaggio da marco »

Scusate cosa potrebbe esserci di antiscritturale in ciò che ho scritto nel messaggio di domenica 27 ore 7:29?
Non potrebbe essere plausibile? Anzi addirittura più conforme alle S. Scritture. Che ne dite?
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1219
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Marco,
Secondo me è abbastanza plausibile quanto tu affermi, non precisi soltanto in quale periodo collochi la resurrezione del resto dei morti ed il conseguente Giudizio del gran Trono Bianco, se all'inizio del millennio o alla fine dopo che satana sarà debellato .-

Apocalisse 20:11 Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggiron terra e cielo; e non fu più trovato posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. 13 E il mare rese i morti ch'erano in esso; e la morte e l'Ades resero i loro morti, ed essi furon giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 E la morte e l'Ades furon gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

...e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro.

opere compiute in questa vita ? o durante il millennio previa resurrezione ?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Due destini?

Messaggio da Gianni »

In Ap 12:9 è detto che “il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra”. Se ciò suscitò grande gioia in cielo, così non fu per la terra: “Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è sceso verso di voi con gran furore, sapendo di aver poco tempo” (successivo v. 12). Ora però tocca a lui, e un angelo deve eseguire il giudizio divino.
“Vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grande catena in mano. Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni, e lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po' di tempo”. – Ap 20:1-3.
Il maligno è così reso inoffensivo, incatenato per un millennio. L’immagine del carcere in cui satana è incatenato e rinchiuso corrisponde a quella usata dalla Bibbia ebraica con cui è presentata l’incarcerazione delle potenze del male, “come si fa dei prigionieri nel carcere sotterraneo; saranno rinchiusi nella prigione e dopo molti giorni saranno puniti” (Is 24:22). Ora il maligno non potrà più intromettersi negli affari umani e volgere le persone contro Dio. Tuttavia, il suo imprigionamento è a termine. Scaduta la sua reclusione, dopo mille anni sarà nuovamente liberato, anche se per poco.
Intanto, però, durante la sua assenza, avverrà qualcosa di meraviglioso. Giovanni lo vede e lo descrive:
“Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni”. – Ap 20:4.
Gli eletti esercitano insieme a Yeshùa, durante il Millennio, la funzione di giudici e di regnanti, ma anche di sacerdoti (cfr. v. 6). L’immagine usata dal veggente è quella che era stata impiegata dal profeta Daniele: “Il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno”, “Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno”. - Dn 7:22-27.
Chi sono i re e giudici menzionati in Ap 20:4, e chi devono giudicare? Per ora Giovanni non lo dice, anche se si intuisce. I fedeli tornano in vita per regnare “con Cristo per mille anni”, e ciò ci rammenta Ez 37:3,10: “Mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa potrebbero rivivere?» E io risposi: «Signore, Dio, tu lo sai»”, “Lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo”. I martiri risorti, “quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio”, sederanno come giudici insieme a Yeshùa. Lo sapeva già Paolo, che scrisse: “Non sapete che i santi giudicheranno il mondo?” (1Cor 6:2). Di questa risurrezione Giovanni dice “Questa è la prima risurrezione” (Ap 20:5), e aggiunge: “Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni”. - Ap 20:6.
C’è al v. 5 una frase che occorre capire, ed è questa: “Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi” (Ap 20:5). Questa frase è presente nei seguenti manoscritti: Codice Alessandrino (A) e Vulgata; manca però in questi altri manoscritti: Codice Sinaitico (א) e Pescitta (Syp). Questi “altri morti” sono quelli che non parteciparono alla “prima resurrezione”, riservata alla chiesa di Yeshùa (1Ts 4:16). Ora, sembrerebbe che “gli altri morti” siano risuscitati alla fine del Millennio. Se così fosse, si creerebbero dei gravi quesiti. Primo fra tutti, perché mai sarebbero resuscitati solo alla fine dei mille anni, quando subito dopo, “quando i mille anni saranno trascorsi, satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni” (Ap 20:7,8)? Sarebbero notevolmente svantaggiati rispetto a chi è vissuto nel Millennio senza l’influsso satanico e sotto il Regno di Dio. Inoltre, subito dopo che il maligno è distrutto, è costituito il “grande trono bianco” (Ap 20:11) e quei “morti furono giudicati” (Ap 20:12). Insomma, risusciterebbero solo per affrontare l’attacco satanico finale e il successivo giudizio. Il che non apparirebbe né logico né misericordioso.
Occorre quindi analizzare attentamente il testo biblico per non trarre conclusioni affrettate e sbagliate.
Il fatto stesso che la risurrezione degli eletti che compongono la chiesa di Yeshùa sia detta “prima risurrezione” (Ap 20:6), indica che deve essercene una seconda. Degli eletti è anche detto che “regneranno con lui [Yeshùa] quei mille anni” (Ap 20:6); devono quindi esserci persone viventi nel Millennio su cui regnare.
Ci deve essere “una risurrezione dei giusti e degli ingiusti” (At 24:15). Dei “giusti” fanno certamente parte gli eletti (Rm 8:28-30). La Bibbia mette fra i “giusti” anche i fedeli dell’antichità, come Abraamo (Gn 15:6; Gc 2:21) e altri (Eb 11). Fra i “giusti” c’è anche la “folla immensa” che esce fedele “dalla grande tribolazione” (Ap 7:9-17). Gli “ingiusti” sono tutti gli altri che, in tutta la storia umana, sono morti senza aver praticato la giustizia di Dio. Moltissime di queste persone non ne hanno avuto neppure la possibilità perché non vennero mai a conoscenza della Legge di Dio. Non spetta a noi fare valutazioni. Dio legge nel loro cuore e sa le loro circostanze. Inoltre, Dio, che è amore (1Gv 4:16), desidera “che tutti gli uomini siano salvati”. - 1Tm 2:4.
Quando avviene questa più vasta e generalizzata risurrezione? Ciò ci riporta al problema iniziale posto da Ap 20:5: “Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi”. Avendo in mente il quadro che è stato tracciato, possiamo ora esaminare attentamente la questione.
Nel passo di Ap 20:5, la frase “gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi” è presente – come già evidenziato - nei manoscritti Alessandrino (A) e nella Vulgata latina; manca però nel Codice Sinaitico (א) e nella Pescitta Siriaca (Syp). Tutti questi manoscritti sono del 5° secolo.
Va detto anche che il greco di Giovanni non è buono, contiene ripetizioni e presenta passaggi bruschi che possono apparire contrastanti, oltre a essere a volte un vero affronto alla grammatica e alla sintassi greche. Va ricordato che gli apostoli non avevano la missione di scrivere ma quella di evangelizzare; non erano scrittori professionisti che si mettevano a tavolino per scrivere un libro né intendevano creare un’opera d’arte. In più, Giovanni era un illetterato. – At 4:13.
La frase di Ap 20:5, oggetto della nostra analisi, fa parte di uno dei bruschi passaggi tipici di Giovanni. Nel contesto che parla degli eletti coeredi di Yeshùa (Rm 8:17), Giovanni inserisce un’osservazione che riguarda quelli che vivranno sulla terra.
Alcuni traduttori fanno del loro meglio per tentare di rendere più comprensibile il passo di Ap 20:5. Una lettura frettolosa potrebbe perfino far cadere nell’errore. Si veda NR: “Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione”; sembrerebbe che la “prima risurrezione” sia quella degli “altri morti”, cosa che non è perché 1Cor 15:23 e 1Ts 4:16 dicono diversamente. Meglio TNM che mette la frase tra parentesi: “(Il resto dei morti non venne alla vita finché i mille anni non furono finiti). Questa è la prima risurrezione”. La frase “questa è la prima risurrezione”, infatti, si riferisce a quanto appena detto al precedente v. 4. La Bibbia Concordata traduce “quella è la prima risurrezione”, per riferirsi proprio al v. 4.
Il testo originale greco della frase è questo:
οἱ λοιποὶ τῶν νεκρῶν οὐκ ἔζησαν ἄχρι τελεσθῇ τὰ χίλια ἔτη
i restanti dei morti non vissero finché furono compiuti i mille anni
Il verbo ζάω, di cui ἔζησαν è indicativo aoristo attivo alla terza persona plurale, significa non solo vivere e respirare ma anche avere una vita piena e vera, degna del nome. In Mt 9:18 uno dei capi della sinagoga chiede l’intervento di Yeshùa per la figlia appena morta, mostrandosi certo che così lei “vivrà”. Per dimostrare la resurrezione dei morti, Yeshùa cita Es 3:6: “Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: ‘Io sono il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe’? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi” (Mt 22:31,32). Paolo, parlando di Yeshùa risuscitato, dice che “non muore più” e che “il suo vivere è un vivere a Dio” (Rm 6:9,10); qui si ha il pieno concetto di vita vera. Yeshùa “vive per la potenza di Dio” (2Cor 13:4). Paolo, come credente, si definisce “vivente riguardo a Dio” (Gal 2:19, TNM). La vedova che “che si abbandona ai piaceri, benché viva, è morta”. - 1Tm 5:6.
Dal raffronto dei passi precedenti, si nota che la vera vita va oltre il semplice vivere e respirare. La vedova libertina è viva, tanto che si gode la vita a modo suo, ma Paolo la definisce morta. Quando Yeshùa dice di lasciare che “che i morti seppelliscano i loro morti” (Mt 8:22), definisce i vivi come morti perché la loro vita non vale nulla non essendo in armonia con Dio. I fedeli patriarchi, benché morti da secoli, sono vivi presso Dio che li risusciterà.
Ora, in che senso “gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi” (Ap 20:5)? Tornano in vita perché respirano di nuovo oppure perché hanno una vita vera come i credenti che sono ‘viventi riguardo a Dio’ (Gal 2:19, TNM)?
Vediamo com’è usato il verbo in questione - ζάω – nell’Apocalisse. Esso compare sette volte. In 1:18 Yeshùa si definisce “il vivente” e dice: “Sono vivo per i secoli dei secoli”; questa è vita vera. In 3:1 alla chiesa di Sardi è detto che ha fama di vivere ma è morta; qui si una vita che non è vera vita. In 4:9 è detto che le quattro “creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono”; di certo hanno vera vita perché sono ammesse al trono divino. In 7:2 è menzionato il “Dio vivente”, l’autore stesso della vita e della vita vera.
In 13:14 si parla della bestia satanica che “era tornata in vita”; qui la forma del verbo assomiglia moltissimo a quella in questione: ἔζησεν, indicativo aoristo attivo alla terza persona singolare (in Ap 20:5 è al plurale). Questa bestia selvaggia, benché “tornata in vita” (èzesen), fa poi una brutta fine perché è gettata viva nello stagno ardente (19:20). Vediamo quindi che il verbo ἔζησεν può anche indicare un rivivere temporaneo per poi essere annientati nella morte. In 20:4 si parla degli eletti che “tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni”; è indubbio che qui si tratta di vita vera, perché gli eletti regnano con Yeshùa. Qui il verbo è ἔζησαν, lo stesso identico usato per “gli altri morti” che “non tornarono in vita [ἔζησαν] prima che i mille anni fossero trascorsi” (Ap 20:5). Che senso gli va dato?
Come si è visto, quel verbo, in quella stessa forma (indicativo aoristo attivo) può significare:
• Tornare alla vita temporaneamente per essere poi distrutti. – Ap 13:14.
• Tornare in vita per rimanere in vita e ottenere così una vita vera. – Ap 20:4.
Il verbo in sé ci svela quindi solo la possibilità di due significati opposti. È solo dal contesto che possiamo perciò capire se “gli altri morti” che “non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi”, riprendono la vita per essere giudicati e morire poi definitivamente oppure per ottenere una vita piena e vera. Esaminiamo quindi le due ipotesi.
1. “TORNARONO IN VITA” TEMPORANEAMENTE? Ciò comporterebbe che questi morti, risuscitati solo alla fine del Millennio, sarebbero svantaggiati perché esclusi dal millenniale Regno di Dio; situazione notevolmente aggravata perché “quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre” (Ap 20:7,8). Inoltre, siccome sono poi giudicati da Dio (Ap 20:12), c’è da domandarsi che senso avrebbe farli risuscitare per metterli in grave difficoltà e poi giudicarli. Ciò è contrario all’amore e alla misericordia di Dio. Infine, si porrebbe un altro problema: su chi mai dovrebbero regnare gli eletti che “regnarono con Cristo per mille anni” se tali morti fossero risuscitati solo alla fine del Millennio?
2. “TORNARONO IN VITA” NEL SENSO PIENO. Ciò comporterebbe che sono risuscitati durante il Millennio, che vivono sotto il Regno di Dio, che sono istruiti nelle vie di Dio e che possono poi affrontare la prova finale. Alla fine del Millennio, superata la prova, possono davvero tornare in vita nel senso pieno.
Quest’ultima spiegazione risolve tutti i problemi ed è conforme al piano misericordioso di Dio. È conforme anche alle parole di Yeshùa in Gv 5:25-29:
“L'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno . . . Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio”.
Rispondi