L'ispirazione della Bibbia
Re: L'ispirazione della Bibbia
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- Gianni
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Re: L'ispirazione della Bibbia
Caro Andrea, c’è un punto basilare da cui si può partire: la tua convinzione che Dio esiste ed è potente.
Ora, da qui, si possono fare due ipotesi: Dio esiste, è potente, ma non si è mai rivelato, se non indirettamente nella sua creazione; oppure si è rivelato.
Nella prima ipotesi possiamo buttar via la Bibbia e rassegnarci a vivere al buio senza sapere perché e senza speranza. La seconda ipotesi ha la Scrittura come rivelazione, la quale pretende di essere parola di Dio da lui ispirata.
La seconda ipotesi è più ragionevole e nel contempo ha dell’incredibile. D’altra parte, si può anche vivere senza credere alla Bibbia, accontentandosi di credere all’esistenza di Dio.
Una volta, un re chiamò un suo consigliere e gli disse: “Dammi una prova dell’esistenza di Dio, ma in fretta, che non ho tempo”. E quello: “Gli ebrei, sire, gli ebrei”. Possiamo anche prendere questa via: c’è un popolo millenario che è stato formato dalla rivelazione di Dio. Le spiegazioni psicologiche e sociologiche non sono sufficienti per spiegare il fenomeno ebraico, che è universale e millenario. Giustamente gli ebrei sono stati definiti il popolo del Libro. Dio “anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti”, afferma Eb 1:1. Si può anche non crederci, ma in tal caso occorrerebbe ammettere un’improbabile allucinazione collettiva del popolo ebraico, che perdurerebbe da millenni.
Come vedi, la fede o perlomeno un’iniziale fiducia è necessaria. Per chi non riesce a credere non c’è prova che tenga. Ciò che rimane, allora, è solo la credenza che Dio esiste. Che non è poco, ma non porta a nulla.
Ora, da qui, si possono fare due ipotesi: Dio esiste, è potente, ma non si è mai rivelato, se non indirettamente nella sua creazione; oppure si è rivelato.
Nella prima ipotesi possiamo buttar via la Bibbia e rassegnarci a vivere al buio senza sapere perché e senza speranza. La seconda ipotesi ha la Scrittura come rivelazione, la quale pretende di essere parola di Dio da lui ispirata.
La seconda ipotesi è più ragionevole e nel contempo ha dell’incredibile. D’altra parte, si può anche vivere senza credere alla Bibbia, accontentandosi di credere all’esistenza di Dio.
Una volta, un re chiamò un suo consigliere e gli disse: “Dammi una prova dell’esistenza di Dio, ma in fretta, che non ho tempo”. E quello: “Gli ebrei, sire, gli ebrei”. Possiamo anche prendere questa via: c’è un popolo millenario che è stato formato dalla rivelazione di Dio. Le spiegazioni psicologiche e sociologiche non sono sufficienti per spiegare il fenomeno ebraico, che è universale e millenario. Giustamente gli ebrei sono stati definiti il popolo del Libro. Dio “anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti”, afferma Eb 1:1. Si può anche non crederci, ma in tal caso occorrerebbe ammettere un’improbabile allucinazione collettiva del popolo ebraico, che perdurerebbe da millenni.
Come vedi, la fede o perlomeno un’iniziale fiducia è necessaria. Per chi non riesce a credere non c’è prova che tenga. Ciò che rimane, allora, è solo la credenza che Dio esiste. Che non è poco, ma non porta a nulla.
Re: L'ispirazione della Bibbia
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Ultima modifica di France il giovedì 17 settembre 2015, 16:34, modificato 1 volta in totale.
- Gianni
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Re: L'ispirazione della Bibbia
Ottima considerazione, France. 

Re: L'ispirazione della Bibbia
Ci manca che mi metto pure a minacciare! Lo so bene caro Andrea che tu credi in Dio,il vero Dio, ma ci credi in virtù del fatto che l'hai "conosciuto" attraverso le Scritture altrimenti come l'avresti identificato come vero? Dire che ai tempi di Abraamo non esistevano testi biblici é ovviamente vero, é pure vero che a quei tempi Dio aveva con quegli uomini un rapporto diretto ed aveva stabilito dei profeti proprio come intermediari tra Lui e il popolo. Oggi non abbiamo profeti, abbiamo la Scrittura come mezzo di comunicazione. Se non l'avessimo avuta non sapremmo neanche cosa c'è scritto nei nostri cuori e soprattutto chi l'ha scritto.
Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
- Gianni
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Re: L'ispirazione della Bibbia
Ottima considerazione, Emiliano! Senza la Bibbia sapremmo ben poco di Dio. Potremmo al massimo prendere atto, attraverso la sua creazione, della sua esistenza.
Re: L'ispirazione della Bibbia
Emiliano carissimo, certametne tu non hai minacciato nessuno. Non credu tu abbia la volontà di minacciare. Sono le parole che, di per se stesse, hanno quel tono li.
Comunque, io credo esista Dio. Gianni, le ipotesi possono essere tre, la terza la aggiungo io: non siamo in grado di sapere se Dio ha comunicato e se la Bibbia è la parola di Dio.
Parlare degli ebrei come riferiemnto storico ed antropologico per capire se Dio ha comunicato con il genere umano mi sembra autoreferenziante, visto che la storia del popolo ebraico, parlo della sua completezza e non della sua esistenza, è narrata nella Bibbia. Inoltre, anche altri popoli narrano di un dio che ha comunicato con loro, la Cina pre Mao ne è un esempio.
Gianni:_"Ottima considerazione, Emiliano! Senza la Bibbia sapremmo ben poco di Dio. Potremmo al massimo prendere atto, attraverso la sua creazione, della sua esistenza."
Dalla creazione si deduce la potenza e la sapienza e l'amore in certi casi. Così siamo già a buon punto. Il fatto che senza la Bibbia non sapremo niente è un affermazione fine a se stessa, se inserita in questo contesto. Perchè noi siamo qui a capire se la Bibbia è opera di Dio oppure no, se è stata ispirata da Dio oppure no. Dire che se la Bibbia non fosse ispirata da Dio, noi sapremo nulla, non è pertinente al tema, ma è solo funzionale.
Comunque, io credo esista Dio. Gianni, le ipotesi possono essere tre, la terza la aggiungo io: non siamo in grado di sapere se Dio ha comunicato e se la Bibbia è la parola di Dio.
Parlare degli ebrei come riferiemnto storico ed antropologico per capire se Dio ha comunicato con il genere umano mi sembra autoreferenziante, visto che la storia del popolo ebraico, parlo della sua completezza e non della sua esistenza, è narrata nella Bibbia. Inoltre, anche altri popoli narrano di un dio che ha comunicato con loro, la Cina pre Mao ne è un esempio.
Gianni:_"Ottima considerazione, Emiliano! Senza la Bibbia sapremmo ben poco di Dio. Potremmo al massimo prendere atto, attraverso la sua creazione, della sua esistenza."
Dalla creazione si deduce la potenza e la sapienza e l'amore in certi casi. Così siamo già a buon punto. Il fatto che senza la Bibbia non sapremo niente è un affermazione fine a se stessa, se inserita in questo contesto. Perchè noi siamo qui a capire se la Bibbia è opera di Dio oppure no, se è stata ispirata da Dio oppure no. Dire che se la Bibbia non fosse ispirata da Dio, noi sapremo nulla, non è pertinente al tema, ma è solo funzionale.
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Re: L'ispirazione della Bibbia
Caro Andrea, facciamo una cosa. Parlami di Dio. Alcune poche cose le hai dette facendo riferimento alla creazione. Ora dimmi di più. Parlami del suo progetto, di cosa desidera da noi, della speranza che ci dona. Ma fallo senza usare la Bibbia. Usa pure i Veda, il Corano, gli scritti sacri dei cinesi, quello che vuoi, ma non la Bibbia.
Re: L'ispirazione della Bibbia
Te lo dico subito: non lo so.
Io so solo che il silenzio è un valore perchè veicola verso la meditazione. Teresa di Calcutta diceva a Folco Terzani:-" Il frutto del silenzio è la preghiera.Incominci col silenzio.Il silenzio porta alla preghiera,la preghiera alla fede, la fede all'amore e l'amore all'azione. Ma l'inizio di tutto è il silenzio."
Forse aveva ragione. Quanso in silenzio contemplo il creato ne percepisco ordine, sapienza, ingegnosità, potenza e grandezza. In certi gesti ne percepisco anche l'amore e l'affetto.
Per il resto io non sono certo di nulla.
Quello che vedo scritto nella Bibbia può essere credibile. La parte che riguarda la vita di Yeshua, per me è credibile ed è grandiosa;parlo dei quattro vangeli.
Ma non posso spingermi oltre.
Io so solo che il silenzio è un valore perchè veicola verso la meditazione. Teresa di Calcutta diceva a Folco Terzani:-" Il frutto del silenzio è la preghiera.Incominci col silenzio.Il silenzio porta alla preghiera,la preghiera alla fede, la fede all'amore e l'amore all'azione. Ma l'inizio di tutto è il silenzio."
Forse aveva ragione. Quanso in silenzio contemplo il creato ne percepisco ordine, sapienza, ingegnosità, potenza e grandezza. In certi gesti ne percepisco anche l'amore e l'affetto.
Per il resto io non sono certo di nulla.
Quello che vedo scritto nella Bibbia può essere credibile. La parte che riguarda la vita di Yeshua, per me è credibile ed è grandiosa;parlo dei quattro vangeli.
Ma non posso spingermi oltre.
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Re: L'ispirazione della Bibbia
Io volevo aggiungere a quanto è stato fin qui detto, che a differenza della letteratura specifica mesopotamica, per esempio nella Bibbia non esiste una storia dell'universo precedente a quella della creazione del mondo. In altri termini, niente si trova a essere preesistente all'atto creatore del Dio di Israele: nessuna storia mitica antecedente, nessuna opera letteraria, mito, poema, nè vicenda narrata e legata a nessun "pàntheon" o ad alcuna corte di dèi minori, nessun avvenimento di fondazione anteriore alla comparsa della vita sulla terra. Soltanto Dio e la sua parola che chiama tutte le cose all'esistenza. Non solo: se in Babilonia o più generalmente in Oriente antico, gli astri, il sole, la luna e le stelle, o alcuni animali terribili, acquatici o terrestri, godevano di vita propria e divina, nella visione biblica essi si trovano a essere soltanto delle creature uscite dall'intelligenza creatrice dell'unico Dio e a Lui sottoposte. Egli, dunque, in quanto unico Creatore, si trova ad essere ben al di sopra di tutte le divinità sia della Mesopotamia, sia di tutti gli altri popoli conosciuti, proprio in virtù del fatto che Egli è il Creatore di tutto.
Ultima modifica di Antonella il giovedì 5 marzo 2015, 14:50, modificato 2 volte in totale.