Ma perchè avrebbero dovuto farlo, se erano davvero ebrei?
Questa convinzione sul fatto che gli agiografi scrissero in un certo modo per farsi capire inizia a sembrarmi una scusa o un tentativo forzoso di armonizzare qualcosa.
Perché il messaggio doveva essere comunicato a persone a cui certi concetti tipici dell'ebraismo erano sconosciuti. Se un filosofo deve spiegare dei concetti filosofici complessi ad un audience di persone totalmente digiune di filosofia, lo farà utilizzando termini e immagini dirette e facilmente comprensibili per quel determinato audience. Altrimenti non lo capisce nessuno, oppure tutti capiscono fischi per fiaschi.
Questa considerazione è ciò che un biblista serio fa, perché ogni testo è figlio del suo tempo ed è scritto da persone precise e in modo da poter essere facilmente compreso da destinatari precisi. Nel Tanach avviene la stessa cosa, solo che i destinatari sono gli ebrei. Sl 7:9 dice: “Fa' che cessi la malvagità degli empi, ma sostieni il giusto; poiché sei il Dio giusto che conosce i cuori e i reni.”. Perché mai usare una tale espressione, "Dio conosce i cuori e i reni", se poteva esprimere lo stesso concetto in parole chiare? Perché i destinatari del testo sono ebrei e perché gli ebrei, che non amano filosofeggiare con giri di parole, utilizzano un linguaggio concreto che esprime direttamente significati complessi. Se leggi questa frase ad un occidentale, non capirà nulla; ma se la leggi ad un ebreo, capirà subito.
Ok, gli ebrei assorbirono molto delle culture con cui vennero a contatto, ma fino al punto di snaturare il loro stesso messia?
Non è che furono gli agiografi dei Vangeli a snaturare il concetto che gli ebrei avevano del messia (un uomo, un re potente, il liberatore di Israele), fu il messia stesso a farlo, presentandosi in un modo diverso da quello che ci si aspettava e annunciando se stesso in una veste diversa da quella tradizionalmente accettata. I profeti ebbero vita dura ad esser creduti dal loro stesso popolo, perché gli uomini non credono a Dio ma solo a se stessi. Yeshùa disse: “«In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Mt 18:3). Sta dicendo che dobbiamo accogliere la parola di Dio come farebbe un bambino, dobbiamo rapportarci a Dio con fede e semplicità; se dici a un bambino che il messia scenderà dal cielo, lui ci crede e basta, invece noi adulti dobbiamo "aggiungere", interpretare, perché tutto abbia senso logico secondo i nostri parametri e sia spiegabile razionalmente. Qui mi ricollego a quanto dici in seguito:
Le SE parlano chiaro di un re vittorioso (in terra) che porta la pace, non c'è tanto da pensarci sopra. Purtroppo Cristo non fu re per gli ebrei e tantomeno portò la pace (in realtà proprio l'opposto, vista la storia). Tutto il discorso sul messia che viene ucciso ma tornerà, è una cosa che non centra niente con l'ebraismo
Tu ritieni che, in base alle SE, sia possibile affermare con certezza come sarà il messia e come agirà? Quando i profeti annunciano che il messia porterà pace nel mondo e gloria ad Israele, ritieni che esprimano chiaramente anche il modo in cui questo avverrà? O forse siamo noi uomini che, in virtù della limitatezza delle nostre menti, interpretiamo ponendo limiti alla volontà e alla potenza di Dio?
Yeshùa disse: “«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura.»” - Gv 14:27 (TILC).
Yeshùa
ha già portato pace (e il grosso deve ancora venire), a tutti quelli che veramente credono in lui e veramente lo imitano. Le cose che lui insegna non sono banalità, discorsi buonisti, sono cose che possono essere messe in pratica e ti cambiano veramente la vita, ti riempiono di quella pace senza la quale l'uomo non potrà mai comprendere cos'è la pace. Ti consentono di buttare via il tuo vecchio io, quello legato ad Adamo, e diventare nuovo (la rinascia "in spirito" di cui parla Yeshùa).
I Vangeli non affermano che il messia - quello che porterà pace nel mondo e gloria a Israele - è già venuto come deve venire; il messia come lo attendono gli ebrei deve ancora venire, ma è stato consacrato ed intronizzato da Dio stesso, perché nessun uomo può scegliere il messia, né alcuno può dichiarare di esserlo. Bar Kochba lo fece, e molti gli credettero, a loro danno.
È Dio che sceglie il messia e lo intronizza, come si è scelto ogni re di Israele, e noi non siamo nessuno per stabilire come lo fa. Rm 1:4 spiega bene questa cosa:
“dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti”.
In quel momento il messia viene intronizzato, con la risurrezione. Ah, certo, noi non ci crediamo, perché è impossibile; ecco che poniamo limiti a Dio. Quando verrà come deve venire, nessuno potrà obbiettare sulla sua messianicità, perché verrà con la potenza di Dio (siederà alla destra di Dio). Non sappiamo cosa voglia dire esattamente questa cosa, ma possiamo immaginarlo, visto che si parla di Dio e del Suo messia. Inoltre, Is 53 annuncia anche la venuta in umiltà, la sofferenza e la morte del messia; molti applicano la figura del "servo" a Israele, ma molti no (all'interno del popolo ebraico). Peccato che il pensiero ebraico sia diviso su questa applicazione (ed è inutile che mi si dica che non lo è, perché mi sono informato accuratamente presso fonti dirette). Ecco cosa dice il Targum Jonathan sul "servo" di Is 53:
Behold,
my servant the Messiah shall prosper. He shall be exalted and extolled, and He shall be very strong... (Ben Uzziel su Is 52:13)
Ben Uzziel fu discepolo di Hillel, uno degli 80 tannaim che studiarono con lui. Ne consegue che Hillel identifica il servo di Is 53 nel re messia, oppure Ben Uzziel ha sconfessato la sua stessa scuola. Dunque, la Scrittura, secondo questa interpretazione certamente autorevole,
annuncia l'umiltà, la sofferenza e la morte del messia in virtù della redenzione del suo popolo.
Il messia è una questione ebraica. Perchè mai degli ebrei avrebbero dovuto farsi capire dai romani o dai greci, che erano quanto di più lontano potesse esserci dalla cultura ebraica, riguardo il loro messia atteso da così tanto tempo?
Perché Dio non è il Dio solo degli ebrei, ma di ogni uomo, anche dei pagani. Il Suo messia deve realizzare questo, deve portare ogni uomo al suo vero Dio, e Israel ha un ruolo determinante in questo progetto (durante l'Era Messianica), che è delineato dalla SE.