Ogni versetto va esaminato alla luce di tutto il resto delle Scritture. Se un unico versetto presenta qualcosa che non e' concorde col resto, spesso e volentieri ci sono problemi con quel versetto. Ti faccio un altro esempio: Gv 14:14. Ho trattato la questione qui:
http://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=6&t=527" onclick="window.open(this.href);return false;
Il testo in greco dice "se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io la faro'". Il versetto e' spurio, poiche' compare solo nei manoscritti bizantini e non sulle versioni piu' antiche. Ma non e' tutto. Si chiede qualcosa a qualcuno in nome di una terza persona, non della persona stessa a cui si chiede; non si dice "in tuo nome io ti chiedo", si dice "in nome di tizio io ti chiedo", oppure si chiede qualcosa a qualcuno a nostro proprio nome. Il versetto infatti contraddice cio' che dice chiaramente lo stesso Giovanni in 15:16 e 16:23, e quei versetti non sono dubbi e compaiono su tutti i manoscritti.
Quindi, in Gv 14:14 abbiamo un versetto non confermato dai manoscritti piu' antichi che invita a pregare Gesu' in suo stesso nome (cosa sensa senso) e contraddice quanto espresso dalle Scritture tutte: bisogna pregare il Padre in nome di Gesu'. Quale sara' la giusta lezione?
