Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑venerdì 11 agosto 2023, 11:15
noi siamo la dimostrazione di una forza a sè stante
Considero queste cose.
Abbiamo un primo racconto della creazione che va da Genesi 1 a Genesi 2:4 incluso.
Qui potremmo tirarare la riga.
In questo racconto D-o crea il mondo e l'uomo e la donna (non ci sono costole, qualunque cosa significhi quel 'costola'), e tutto ciò viene definito tov (buono, bene), e persino molto buono. Il ciclo si conclude con il settimo giorno, lo shabbat, che è una solennità nell'ebraismo non a caso.
Non ci sono serpenti che camminano eretti su due zampe, non si parla di 'immortalità', non c'è Eden, non c'è il Gan. Tutto giunge fino al settimo giorno senza assolutamente nessuna di queste cose.
Poi inizia un secondo racconto che è tutt'altra cosa.
Gli esegeti cristiani hanno sempre detto che tale secondo racconto va incluso nel primo, ovvero è come una lente di ingrandimento di particolari del giorno in cui l'uomo fu creato.
Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra di aver capito che anche molti esegeti ebraici la pensano allo stesso modo.
Io non sono per niente d'accordo e lo ritengo proprio un diverso ed alternativo racconto.
Nel secondo racconto abbiamo degli elementi interessanti:
l'Albero della vita non si chiama Albero dell'immortalità e nemmeno Albero della vitaeterna.
La vita è un ciclo che include nascita e morte.
Il comando è di nutrirsi dell'albero della vita, di mangiarne. Una mitzvah positiva, un comando positivo ma pur sempre un comando.
Non risulta però che i due abbiano mangiato. Sembra non abbiano eseguito questo comando.
E ci sono anche altre 'contraddizioni' sugli alberi.
Altro elemento importante è che i due, Adamo ed Eva, erano nudi. Dio così li aveva fatti, e se è vero tutto quello che è scritto nel primo racconto questo era 'tov', però ad alcuni di noi continua a non piacere andare in giro nudi (ad altri invece pare di si
).
Guardiamo a cosa succede dopo la grande abbuffata: i due sono nudi e non gli piace, ne provano disagio, quindi si coprono.
Per Dio andavano benissimo nudi, ma a loro non piace punto per niente.
E Dio, poverino che fa? Pensa: Ah, non ti stava bene? Potevi dirlo! E cosa penseresti di fare tu, che pensi di aver risolto con quella fogliolina di fico? Sarebbe questo il tuo rimedio? Vabbè, mo ci penso io e ti fo vedere come si fa.
Si adegua, li copre predisponendo addirittura mi pare ben due diverse vesti.
Ciò è a dire che li provvede.
Allora la domanda è:
perchè secondo l'uomo una cosa che per Dio e secondo Dio andava benissimo diventa "male"?
Perchè Dio giudica tutto TOV, e un bel giorno arriva l'uomo e dice: Ma no, a me questa cosa qui mica che mi sta tanto bene?
E' un fatto che da un certo momento in poi entra nella mente dell'uomo e della donna una cosa che si chiama 'giudizio' ovvero 'discrimine', e di conseguenza una cosa che si chiama "dualismo".
L'Albero della vita rappresenta un principio unico, poichè la vita non è solo quello che sta al centro fra i due opposti di nascita e morte, bensì li include. La vita può continuare perchè io muoio e lascio il posto ad altri.
L'Albero che fa vedere bene e male, l'albero del dualismo, non sembra invece qualcosa di troppo conveniente. La prima cosa, dico la prima, è che all'uomo non gli andava bene qualcosa che a Dio andava benissimo. Quindi che cosa ne dovrei trarre se non che l'uomo fa diventare "male" dal suo punto di vista cose che per Dio andavano benissimo e non ha mai detto che fossero male?
"Male" Dio prima di un certo momento non l'aveva mai detto. Per 7 giorni non ha mai pronunciato questa parola. L'unica volta che gli viene fatta dire questa parola lui dice: Non mangiare. Ma quando e dove avviene questo?
Gli eventi nel Gan dell'Eden ci fanno scoprire che quando avviene ci sono già persone che vivono, fuori da lì, oltre i confini di tale luogo.
A margine, la vita è quello che vediamo e conosciamo, un ciclo, in cui, come per l'albero possiamo riconoscere radici e fronde, i serpenti - lo sappiamo - non parlano e non camminano eretti su due zampe, altrimenti si chiamano dinosauri. Per cui l'immortalità è come un serpente che cammini su due zampe e parli, cioè ugualmente non è mai esistita se non nella nostra fantasia.
Morire è male per Dio quanto lo era essere nudi, mentre noi continuamo a decidere che è "male" secondo il nostro arbitrio. Ora pare che alcune cose si possano cambiare, e basterebbe chiedere, cfr. le vesti, mentre altre non si possano cambiare in quanto Dio ricorda all'uomo che morirà per sua natura ovvero perchè è stato fatto con la polvere della terra.
Io la leggo così.
Per me sono due racconti che si oppongono come due scelte diverse.
Per me sono i due diversi racconti stessi ad essere l'Albero della 'conoscenza' - da stabilire in che senso conoscenza - di tov e ra e l'Albero della vita.
Quindi posso scegliere fra i due racconti:
se scelgo il primo, tov, tov, tov.
se scelgo il secondo, tov e ra.
E di conseguenza vivrò secondo quale dei due sceglierò.
Gli Alberi sono nei racconti, sono il racconto stesso, e quando mangio dal primo racconto della creazione sto mangiando dall'Albero della Vita, e quando mangio dal secondo racconto sto mangiando dall'Albero della 'conoscenza' del bene e del male.
Per cui per me l'Albero da cui NON mangiare tassativamente, è proprio il secondo racconto.
Prendo una matitina, lo cancello, e accanto scrivo: non è così, non mangiare da lì, mangia solo da quell'altro.
Ma invece abbiamo tutto un gruppo di religioni che hanno mangiato eccome e solo dal secondo racconto.
Ho corretto aggiungendo un pezzetto di frase che mi era saltata via.