Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Antonino....il creatore ci ha fatto a sua immagine..ovvero di carne si..ma anche di spirito!E ci ha donato la possibilità di sapere che esiste...sia lui sia questo spirito...!
La diversità sta nella nostra mente...lo spirito è uno solo e non può essere guidato in maniera esatta se mettiamo avanti le nostre "diversita"....siamo diversi...esteriormente....interiormente no...la guida quindi è solo una...!
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Mi pare che si stia facendo un po' di confusione. Il sabato non si chiama "sabato". Il termine origina dalla radice shbt (תבש), che significa "terminare il lavoro", ossia "smettere di lavorare" ed è il settimo ed ultimo giorno della settimana. I giorni presso gli ebrei non avevano nomi come li diamo noi, ma erano elencati con i numeri ordinali: primo, secondo, etc.. Il sabato è per l'uomo ma non è DELL'uomo, per cui ognuno si sceglie il suo. Non a caso, gli ebrei hanno tenuto il conteggio per non sbagliare giorno. Il sabato, dunque, non appartiene all'uomo, ma a Dio: è il Suo giorno (Is 58:13), che ha santificato; e noi non possiamo decidere quale sia il Suo giorno.

Le parole di Yeshua "il sabato è stato fatto per l'uomo, non l'uomo per il sabato", significano esattamente ciò che è scritto, e non sono necessarie interpretazioni personali e fantasiose: "il riposo è stato creato per l'essere umano, non viceversa". Per l'essere umano, non per alcuni e altri no. Dio ci invita a lavorare per sei giorni, i nostri giorni, e ci dà la possibilità di condividere con lui la santità del riposo nel Suo giorno, il settimo. Il riposo è un'anticipazione del Regno dei Cieli: “Perciò giurai nella mia ira: «Non entreranno nel mio riposo!»”. Chi segue le vie del Signore entrerà nel Suo riposo; chi osserva il sabato, pregusta un'anticipazione della Sua pace e del Suo regno. Dio ci offre questa caparra" ogni settimo giorno, ci consente di entrare nel SUO riposo.

Col cristianesimo, pervaso di dottrine pagane legate ai culti solari, il settimo giorno fu trasformato in domenica, poiché la domenica era il giorno del dio-sole.
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Con Yeshua la rivelazione di Dio è per tutti e quindi il sabato non è più qualcosa di relativo e da prendere letteralmente....se fosse così Dio avrebbe fallito la sua missione di salvezza
La salvezza viene col sacrificio, ed è raggiungibile tramite la fede e le opere. Ma la salvezza è un dono gratuito che può anche essere rifiutato. Cristo ci ha liberati, ma ciò non significa necessariamente che siamo salvi: dobbiamo salvare noi stessi, obbedendo. Non è che perché Cristo è morto allora siamo tutti salvi e ognuno fa quello che vuole. Il rispetto dei comandamenti, sabato incluso, è un requisito primario: chi non fa la volontà di Dio non entrerà nel Suo riposo. Naturalmente, sarà Dio a giudicare ognuno SECONDO LE OPERE, quindi non possiamo stabilire dei "parametri di salvezza": tot sabati osservati, tot volte ho aiutato il prossimo etc.. Il concetto è che chi crede in Dio e Lo ama vuole fare tutta la Sua volontà al meglio delle sue possibilità (senza cadere nell'errore di essere troppo duri con noi stessi, ma anche senza giustificarci), come fece Yeshua, non metà o solo quello che gli aggrada. Yeshua obbedí in tutto, e se essere discepolo significa imitarlo, è necessario fare come lui; se, invece, tale obbedienza sembra impossibile da attuare o troppo onerosa, allora vuol dire che non samo fatti per il Regno di Dio.

“Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».” — Lc 9:62

Chi intraprende il cammino deve guardare e andare avanti, sempre. Altrimenti, si può scegliere di non intraprenderlo. Ma non si può pensare di intraprenderlo e poi fermarsi a metà, o tantomeno tornare indietro:

“Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” — Eb 10:26

“Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato dato loro. È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango».” — 2Pt 2:20-22
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Oh, ragazzi, sia chiaro che il primo a cui dico queste cose sono io stesso. ;)
Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Antonio io non so come interpreti questi versi...

16Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: [17]tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo!....?
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Antonio, prima di citare un versetto dovresti chiederti chi è il destinatario, poiché le parole di Paolo si rivolgevano a destinatari diversi con scopi diversi. Oltre a ciò, è importante il contesto. I colossesi venivano dall'influenza pagana dei greci e adesso erano sotto l'influenza pagana dei romani. Paolo, inoltre, parla di un "documento" inchiodato alla croce. Il greco ha "scritto a mano" (cheirògrafon). Cosa è mai questo decreto? Chiediti anche: chi avrebbe condannato e giudicato dei pagani per sabati, noviluni e feste, visto che non le osservavano? Tutto ciò è da capire, prima di estrapolare un versetto dal suo contesto, poiché l'identità di quel "documento scritto a mano" è fondamentale per capire il contesto in cui Aolo pronuncia quelle parole. Compreso questo, le parole di Paolo potrebbero assumere un significato totalmente diverso.

Paolo è lo stesso che dice: “Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge!” (Rm 3:31). E allora lo vedi che è davvero importante leggere con accuratezza e soprattutto utilizzare i giusti strumenti ermeneutici.
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Giorgia
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Giorgia »

Caro Antonio, volevo precisare un paio di cose riguardo al mio post di ieri (avevo scritto ieri sera, ma il cell si è disconnesso e ho perso quanto avevo scritto :-( )

Tenuto presente che sono la prima a non mettere becco nelle decisioni degli altri, perché ognuno è responsabile di se, vorrei fare una riflessione.

Se un prete/pastore/dirigente di una qualsiasi organizzazione religiosa mi venisse a dire di aver capito che alcuni insegnamenti della sua congregazione sono menzogne, cosa dovrei rispondere? In fondo quello è il suo lavoro... nel caso di pastori o dirigenti, probabilmente hanno una famiglia e la mantengono con il loro stipendio, anche perché vengono spostati di frequente, e quindi difficilmente altri componenti della famiglia possono lavorare.... Gli dovrei quindi dire: vabbé non preoccuparti? E' giusto che costui continua a insegnare menzogne?
Sinceramente, con tutta la buona volontà, no, non ce la farei a dirglielo.

Qualcuno può pensare che per alcuni (compresa me) sia più facile rispettare il sabato, perché l'ho sempre fatto. Beh, non è propriamente che io viva su un altro pianeta...
Alle elementari venivo picchiata e chiamata "lebbrosa ebrea" per il fatto che non andavo a scuola il sabato. E quando i miei si lamentarono dei lividi che quotidianamente avevo sulle gambe, la maestra disse che era colpa mia!

Poi sono arrivata alle superiori. Alcuni insegnati mi hanno fatto "dispetti", se così vogliamo chiamarli. Per la maturità, neanche a dirlo il mio esame fu sorteggiato ovviamente di sabato! La prof. di italiano quando lo seppe, venne da me e mi disse con un ghigno: voglio proprio vedere se non ci vai nemmeno questa volta!

Andai a parlare con il presidente della commissione, e, ringraziando Dio, questa persona non ebbe problemi a spostare una mia compagna al mio posto, e così ho fatto il mio esame di venerdì.

E poi sul lavoro... ogni nuovo capo, ogni nuova esigenza, ogni urgenza... ogni volta si ricominciava da capo. Cercando di far capire che non faccio eccezioni! Ma dando piena disponibilità durante le ferie, e tutte le domeniche.
Ho vissuto momenti difficili, perché non sapevo cosa scegliere, perché non posso non lavorare... io sono sola, se non lavoro non mangio!

Ma non ho mai mollato, e alla fine Dio mi ha sempre aperto la strada, dandomi la possibilità di rispettare un Suo comandamento.

Quello che mi chiedo è: quante cose ci ha chiesto Dio? Non molte, mi pare... eppure spesso non riesco nemmeno a rispettare quelle... perché c'è la volta che rispondo male, o che mando a quel paese qualcuno... Forse non sarei coraggiosa come Stefano, che si fece uccidere per amore di Dio, e nemmeno come Paolo che ha accettato di convivere con un dolore costante... Probabilmente non sarei nemmeno in grado di rinunciare ai miei animali... e spero sempre che non mi venga chiesto, perché non so cosa risponderei. Ma una cosa mi è stata chiesta fino ad ora, e il bello è che me lo ha chiesto, ma ha anche sempre fatto in modo che potessi farlo.

Ora, che la maggior parte non rispetti il sabato è cosa nota, e a me sinceramente poco importa. Però se qualcuno mi dice che non si può, e magari so che nemmeno ci ha provato, allora no. Non può e non deve passare il messaggio che qualcosa è impossibile. Dio non ci avrebbe mai chiesto cose impossibili! Non solo, per Lui l'impossibile è nulla.

E' come se noi decidessimo di fare i contadini, però non seminiamo, perché pensiamo che probabilmente non pioverà.
Ecco, la fede sta proprio lì. Quella fede di cui Cristo, il nostro Maestro, ha tanto parlato, è proprio lì, tra l'azione e la speranza. Senza una delle due non si può parlare di fede. So che non credi ai miracoli, e anche altri non ci credono. Ma chiamiamoli pure come volete. Dio agisce nella vita di ognuno di noi, se noi glielo chiediamo. Nella mia vita ha agito tante volte. Io l'ho visto.

Non è stato facile, ma mi pare che il Maestro e tutti i suoi discepoli e apostoli non se la siano passata alla grande.

Un'altra riflessione che faccio è questa: se qualcuno mi da un appuntamento per sabato alle 11, e io mi presento domenica pomeriggio senza avvisarlo e senza chiedergli se per lui va bene, perché penso "vabbè, mi conosce, sa che al sabato mattina devo fare le pulizie"... troverò questa persona?
Dio è sicuramente più paziente di me, ma a me, se qualcuno fa un ragionamento così e non si presenta, o decide per i fatti suoi di cambiare l'appuntamento senza chiedermelo, garantisco che non mi trova!

Tornando all'inizio, non è compito mio dire ad altri cosa devono o non devono fare. Ma che non mi si dica che "non si può" perché il nostro Dio è il Dio del possibile!

Cerchiamo di non dimenticare quello che Cristo ci ha detto:

...Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.

Quindi nessuno ci ha detto che sarà facile. Anzi, Cristo ci avverte che non è facile per niente! Ma ci dice anche altro:

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa."

Perciò quando non sappiamo come fare, facciamo dei tentativi e chiediamo aiuto.
Prima dobbiamo seminare, e poi pregare per avere la pioggia! Se non seminiamo, può piovere quanto vogliamo, ma non raccoglieremo niente!

Quindi: azione-richiesta di aiuto!

Perché io non me lo vedo proprio il contadino che non semina, e poi dice: eh, non ho seminato perché tanto secondo me non piove!

Quando sono tentata di mollare mi viene sempre in mente questa parabola:

"n uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché tutto è già pronto". 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi". 19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". 20 Un altro disse: "Ho preso moglie, e perciò non posso venire". 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: "Va' presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi". 22 Poi il servo disse: "Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto". 23 Il signore disse al servo: "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena"»."

.... Voi cosa rispondereste?
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Io capisco cosa dici, Giorgia. Ma purtroppo il mio lavoro non mi consente di suonare un concerto su due. La mia azienda non me lo consente, per motivi pratici. Ogni pezzo musicale ha un organico, che stabilisce il numero esatto di componenti. Se manca uno, non si può lasciare la sedia vuota e l'azienda non lo può sostituire. Non so che dirti.
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Giorgia
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Giorgia »

Antonio, ma tu non devi assolutamente giustificarti! Né con me né con nessun altro.

Io sono però sicura che se il tuo desiderio è quello di rispettare questo giorno, Dio ti farà capire come farlo.

I miracoli esistono, e Dio ne fa ogni istante. Dico solo che bisogna volerlo e bisogna chiederlo.

Davvero, non sentirti ferito, non è mia intenzione. E nemmeno sgridare o riprendere. Io non ho niente da insegnare. Testimonio soltanto di quello che ho vissuto, e di quello che vedo.

Poi, se anche uno decidesse che per lui (e non è il tuo caso) un giorno vale l'altro, a me non deve nessuna giustificazione. Non sono io che valuto. Io devo dar conto solo a me stessa...

Ma se ci tieni... non mollare, non rassegnarti... ecco, questo, non farlo! Perché davvero Dio è il Dio del possibile!
Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Giorgia...mi sembra che Antonio B. abbia chiaramente detto che per rispettare il sabato ebraico debba cambiare solamente lavoro!
Allora Giorgia accettiamo l ipotesi miracolo....io in base ai comandamenti dovrei anche rispettare il mio prossimo..da oggi me ne dovrei stare a casa quindi e aspettare che, non so quando non so dove ,qualcuno mi chiamerá a fare un lavoro che rispetti il mio prossimo,non infranga mai le leggi divine cosi come mi faccia riposare il sabato!

Beh I dieci comandamenti questo chiedono!
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