FORUM BIBLICO

Anvedi chi è tornato, u Nazarenu beddu..
Beddu picciotto, quannu ti muvisti a purtari puru a to picciotta? E se idda nu voli viniri,
tu pi capiddi la tirari. Ammazza e che padronanza da lingua. I poliglotti me spicciano casa.

Ciao Giorgia, grazie a tutti . Fatto, ricambia
PS: sono contento che sei moderatrice del forum

Caru Nigma, pari chi a cosa è nanticchia difficili cai, nucchiata rapida e scrissi, vitisti? Ma sugnu di passaggiu ora, in futuru non si sapi. Per ora i tempi su stritti ,ma spirammu chi nacavammu . ..seempri dicussa.. ..

Naza? ...
Gianni ...
Per i biscotti dobbiamo aspettare ancora un po' ... Intanto io mi diletto con la pastiera napoletana

Sì, è vero, Gianni, forse ognuno di noi esprime criteri in qualche modo oggettivi; diciamo che io, però, volevo razionalizzarli.
Ma siamo tutti diversi anche nel modo di ragionare, di sistemare i pensieri e di comunicarli agli altri.
Qualche giorno fa un fratello mi ha indirettamente fornito un altro criterio: un'opera compiuta di sabato non soltanto non deve procurare un guadagno a chi compie l'opera, ma non deve procurare un guadagno a nessun altro.
Insomma, abbiamo il criterio del guadagno economico proprio o altrui.
Però lui l'ha detto in un modo completamente diverso e io ne ho tratto questo principio.
Shabbat Shalom!

Non deve procurare un guadagno ... Solo se è in denaro? E se è in natura? E se è morale? E se è solo psicologico? E da dove si ricava poi tale norma? E fin dove si arriverà, fino a quali sottigliezze, fino a quale fitta giurisprudenza fai da te o fai da lui si arriverà per applicare una norma che forse neppure sta scritta?
Il sabato è stato fatto per l'uomo. Il sabato è una gioia. Mi domando se il sabato alla farisea e alla ragioniera sia ancora sabato oppure diventi il più faticolo dei lavori, quello mentale.

Uno schiavo era sottoposto ad un lavoro faticosissimo e durissimo. Una volta il suo carnefice ne ebbe pietà e gli disse: Ti do tregua, da ora farai un lavoro di tutto riposo, perchè starai seduto e dovrai solo dividere le patate mettendo le piccole da una parte e le grandi da un'altra.
Dopo meno di un'ora lo schiavo tornò dal padrone supplicandolo di farlo tornare al vecchio lavoro. Alla domanda perchè mai, rispose: Per me è troppo estenuante decidere di continuo se certe patate sono piccole o grandi.

Mi riferisco al solo guadagno economico, al profitto, all'aumento di ricchezza materiale.
Se un'opera produce questo dovrebbe essere vietata.
Ma hai ragione a chiedere da dove si ricava.
Mi pare però che il mio messaggio iniziale contenga la spiegazione.

Non voglio creare una tabella di singole attività da considerare lavoro oppure no (quella sarebbe davvero una sorta di giurisprudenza), ma cercare di formulare dei criteri ragionevoli per aiutare chi, di volta in volta, anche "secondo coscienza personale" (come più o meno hai detto tu), debba giudicare per se stesso se possa o non possa fare qualcosa.

Caro Salvatore, arrivi tardi. L’eccessivo zelo dei capi religiosi ebrei (specialmente dopo il rientro dalla Babilonia) rese il sabato sempre più gravoso. Ne furono così accresciuti i divieti in modo rilevante, tanto che arrivarono a 39, più incalcolabili divieti minori: per catalogarli tutti ci volevano due grossi volumi.

Eppure, il sabato, nella disposizione di Dio, doveva essere un tempo gioioso e spiritualmente proficuo.

Barzelletta.
Due ebrei parlano di sabato. Uno si accende una sigaretta e l’altro, scandalizzato: Ma come! Ti sei dimenticato che oggi è sabato? L’altro la spegne, poi si chi china e si allaccia meglio una scarpa. L’altro: Ma come! Ti sei dimenticato che oggi è sabato? E così via, richiamandolo diverse alte volte per piccole cose. E ogni volta: Ma come! Ti sei dimenticato che oggi è sabato?
Alla fine, l’altro: Senti, io vorrei dimenticarmi di essere ebreo almeno di sabato, questo sì.

Il quarto comandamento recita così nella libera versione di R. Badenas (tratta dal suo libro Mas allà de la Ley, pag. 81):

“Ricordati che quando sarai molto occupato, io vorrò stare con te. Mettiamo da parte un giorno speciale per vederci e chiamiamolo shabbat che significa tregua, la nostra festa, e ricordiamolo con amore. Durante questo giorno saremo liberi di occuparci dell’essenziale”.

Credo che la prima cosa importante da fare all'arrivo del sabato è cambiare il nostro atteggiamento mentale. Il sabato è innanzitutto psicologico e poi azione. Da dove prendo questa norma? Da tutto il contesto e da ciò che disse Yeshùa. Se entro nel sabato e non lavoro ma sono pieno di ira , rabbia ecc.. già secondo me entro male nel sabato. Rispettare formalmente il divieto non lavorando quando poi mentalmente sono altrove ed ho un atteggiamento scontroso non credo sia rispettare il sabato come tutto il resto dei comandamenti.
Ciò che è vietato sicuramente fare di sabato è ciò che è scritto nelle scritture. Basta fare un elenco.
L'ebreo non lavorava di sabato, non cucinava (il perchè credo che oggi lo possiamo estrapolare ma perdonami Gianni non credo il motivo fosse la laboriosità di accendere il fuoco , ma qualcosa legata al fuoco in se... correggimi se sbaglio) e non comprava (perchè le botteghe erano chiuse.......in un paese dove vigeva la legge divina). Oggi purtroppo ci sono talmente tante attività che un tempo non c'erano per cui ci si chiede se questo o quello si possa fare. Ma Dio ha dato alla fine poche semplici norme. I farisei ne hanno estrapolato 39 di divieti .... mi chiedo se sia lecito anche andare a correre o farsi un percorso in bici o una gita in montagna per la questione del cammin di sabato.