Satana e il riscatto

noiman
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da noiman »

No….. mi riferivo al capitolo 51/10 dove nell’edizione Giuntina che utilizzo quando mi serve già pronta la traduzione è riportato:
הלוא את- - היא המחרבת ים מי "
Mentre in una edizione della British and foreign bible society, edizione del 1958 compare un solo makkef, anche questo è da chiarire.
riciao
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Gianni
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Gianni »

Sì, Noiman, anche questo è da chiarire, ma credo possa farlo solo la Giuntina perchè nella Biblia Hebraica Stuttgartensia non compare il doppio maqqef. Allego la foto.
Shavùa tov!
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

Gianni, bisogna ammettere che l'interpretazione che ha proposto Alen su Gb 38:7, da Consulenza Ebraica, è poeticamente davvero molto bella. Che ne pensi? Può essere accettabile, considerato lo stile letterario?

Mi chiedevi a chi si riferisce Yeshùa in Lc 20:36: “sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione”. Ma cosa sta dicendo qui Yeshùa? Sta dando una definizione degli angeli oppure sta rispondendo ad una sciocca e provocatoria domanda e dicendo: dopo la risurrezione non saremo più soggetti alla materia e alle leggi del mondo attuale?
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Gianni
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, che la poesia di Gb sia stupenda non ci sono dubbi.
Ho già spiegato tuttavia perché non è possibile ritenere qui elohìm un superlativo. Inoltre, se prendi benèh Elohìm come superlativo, devi togliere elohìm e mettere benèh al superlativo, e cosa ne verrebbe? “Figlissimi” o qualcosa di simile, in ogni caso senza senso.
Piuttosto, occorre tener conto del parallelismo: “le stelle del mattino” sono messe in parallelo ai “figli di Dio”, e Yeshùa è la più splendente stella del mattino. – Ap 22:16.
Il poeta biblico, quando fa partecipare il creato nella lode di Dio, mette in parallelo le stelle con il sole e con la luna, come in Sl 148:3. Mettere in parallelo “le stelle del mattino” con i “figlissimi” (e chi mai sarebbero poi?) è un assurdo.
In più Gb 38:7 fu interpretato dagli ebrei alessandrini proprio come angeli: πάντες ἄγγελοί μου.

Quanto a Lc 20:36, Yeshùa non sta dando una definizione degli angeli. Questa infatti è già supposta, perché egli dice che i riuscitati saranno “come gli angeli”. Anzi, dice esattamente: οὐδὲ γὰρ ἀποθανεῖν ἔτι δύνανται, ἰσάγγελοι γάρ εἰσιν, “non infatti morire ancora possono, come angeli infatti sono” (meraviglia del greco quell’ἴσος abbreviato davanti ad άγγελοι!). Nota anche che Yeshùa aggiunge καὶ υἱοί εἰσιν θεοῦ, “e sono figli di Dio”. Il che chiude il cerchio e conferma una volta di più che i “figli di Dio” sono proprio angeli.
trizzi74
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da trizzi74 »

Gianni, chi sono “ le stelle del mattino” menzionate in Giobbe 38:7?

Su Luca 20:36 affermi: "Nota anche che Yeshùa aggiunge καὶ υἱοί εἰσιν θεοῦ, “e sono figli di Dio”. Il che chiude il cerchio e conferma una volta di più che i “figli di Dio” sono proprio angeli".
Domanda: la frase “e sono figli di Dio” non potrebbe essere riferita ai risuscitati e non agli angeli?
Ultima modifica di trizzi74 il domenica 18 giugno 2017, 11:17, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da bgaluppi »

Bellissimo il parallelismo tra le stelle del mattino e i figli di Dio. Dunque, il termine "figli di Dio", che nelle SG è usato solo in riferimento agli uomini (se non erro...), forse perché il messaggio si incentra sull'uomo, in realtà è un epíteto che definisce un rapporto di intimità relazionale del Creatore con le Sue creature, e non certamente con le cose inanimate della creazione!

Per concludere — e credo di avere abbastanza elementi per assemblare uno studio — vorrei mettere in rilievo il fatto che, tra i figli di Dio, solo gli uomini sono "a Sua immagine e somiglianza". Questo è un altro argomento complesso, perché gli angeli, pur essendo "figli di Dio" ed avendo un intimo rapporto relazionale con Dio, non sono a Sua immagine e somiglianza, dunque risultano essere inferiori agli uomini. Sembra strano che in Dio esistano esseri superiori ad altri, perché mi viene da pensare che nel momento in cui "Dio è tutto in tutti" non ci siano gerarchie. Ciò mi fa riflettere sulla natura degli angeli, che, pur esistendo realmente nel momento in cui operano, potrebbero non essere delle creature nel senso proprio del termine, come lo siamo noi, ma delle manifestazioni che "vengono ad esistere" (sono creati) nel momento in cui Dio "li chiama ad esistere" e scompaiono nel momento in cui terminano di svolgere la loro funzione. Ma potrei sbagliarmi. Nel caso di satana, cesserà di esistere nel momento in cui la sua funzione non sarà più necessaria (Ap 20:10), con l'avvento del regno di Dio (stessa cosa vale per la morte e l'Ades, Ap 20:14).

Che ne pensi?
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Daminagor
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Daminagor »

Ciò mi fa riflettere sulla natura degli angeli, che, pur esistendo realmente nel momento in cui operano, potrebbero non essere delle creature nel senso proprio del termine, come lo siamo noi, ma delle manifestazioni che "vengono ad esistere" (sono creati) nel momento in cui Dio "li chiama ad esistere" e scompaiono nel momento in cui terminano di svolgere la loro funzione.
Su questo filo conduttore, trovo illuminante il pensiero di Steinsaltz.
Le forze della natura, i batteri, l'erba che cresce...tutto avviene grazie ai malachim, che sono il canale attraverso il quale fluisce la forza divina. Senza essere credente e senza aver nemmeno mai aperto una Bibbia, credo che la potenza di questa concezione delle cose sia talmente disarmante da non richiedere armonizzazioni o spiegazioni articolate.
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Gianni
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Gianni »

Ciao, Trizzi. “Le stelle del mattino” menzionate in Giobbe 38:7 sono, in base al parallelismo, “i figli di Dio”.
In Luca 20:36 la frase “e sono figli di Dio” è riferita proprio ai risuscitati; infatti Yeshùa li chiama “figli della risurrezione”.
Il punto è un altro: in Lc 20:36 Yeshùa non sta dando una definizione degli angeli. Questa infatti è già supposta, perché egli dice che i riuscitati saranno “come gli angeli”. Il che indica l’esistenza degli angeli. Rileggi la mia risposta ad Antonio.

Caro Antonio, il termine "figli di Dio" è usato anche in Salmo 89:6 per indicare creature celesti. Quanto a Giobbe 38:7, si tratta certamente di angeli perché alla creazione il genere umano neppure esisteva.
La tua idea che gli angeli siano delle manifestazioni che vengono ad esistere (sono creati) nel momento in cui Dio li chiama ad esistere e scompaiono nel momento in cui terminano di svolgere la loro funzione, è suggestiva. Tuttavia cozza contro i dati biblici, perché l’angelo Gabriele apparve a Daniele due volte (Dn 8:1,15-26:9:1,20-27) e – secoli dopo – apparve al sacerdote Zaccaria (Lc 1:11-20) e a Miryàm (Lc 1:26-38). Sarebbe oltremodo strano che questo Gabriele fosse richiamato all’esistenza secoli dopo. E nel frattempo? In più ci sono degli angeli di grado molto elevato, i cherubini, che “non hanno riposo giorno e notte, mentre dicono: Santo, santo, santo è Yhvh Dio, l’Onnipotente”. – Cfr. Ap 4:8.
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Gianni
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da Gianni »

:-) Jon, averne di "Antonio" qui! ;)
trizzi74
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Re: Satana e il riscatto

Messaggio da trizzi74 »

Gianni ha scritto:Ciao, Trizzi. “Le stelle del mattino” menzionate in Giobbe 38:7 sono, in base al parallelismo, “i figli di Dio”.
In Luca 20:36 la frase “e sono figli di Dio” è riferita proprio ai risuscitati; infatti Yeshùa li chiama “figli della risurrezione”.
Il punto è un altro: in Lc 20:36 Yeshùa non sta dando una definizione degli angeli. Questa infatti è già supposta, perché egli dice che i riuscitati saranno “come gli angeli”. Il che indica l’esistenza degli angeli. Rileggi la mia risposta ad Antonio.
Scusami se ho frainteso il tuo commento su Luca 20:36!
Comunque confermo questo tuo commento con questa nota che ho trovato nel commento esegetico e teologico sul vangelo di Luca di Gerard Rossè: " Se "figli di Dio" allude a Gn 6:1ss ( "figli di Dio" = angeli: LXX), l'espressione potrebbe definire il termine isaggeloi: essere uguale agli angeli significa essere figli di Dio come essi. È tuttavia più probabile che Luca definisca l'immortalità del risorto nell'ottica cristiana, visto il legame con la finale "essendo figli della risurrezione": questo legame tra risurrezione e filiazione divina è applicata a Cristo in At 13:33, ed è tradizionale: cf. Rm 1,4. Nel nostro caso, l'applicazione è ai credenti (uniti a Cristo)".- p.779
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