Re: Cercare di correggersi non basta
Inviato: venerdì 20 marzo 2015, 4:41
Caro Michele Scapin, la fede è un dono di Dio, ma non è qualcosa di magico che poi agisce quasi per conto suo. Anche la vita è un dono di Dio, ma spetta poi a noi amministrarla bene.
Una volta “gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede!»” (Lc 17:5). Come vedi, anche loro ebbero bisogno di rinsaldare la propria fede.
Tu domandi quanto contano le nostre fatiche e i nostri sforzi per crescere nella fede. La fede è anche fiducia in Dio. Essa è dono di Dio perché parte dal suo amore. Da parte nostra sappiamo che non possiamo amare qualcuno per forza; un uomo o una donna non può imporsi di amare il proprio coniuge. Quando si amano profondamente, però, può accadere che se per diverse circostanze smettono di vedersi e di parlarsi, l’amore si raffredda e può perfino affievolirsi del tutto. Così è della fede. Se rispondiamo con amore al dono di Dio, cercheremo costantemente la sua presenza, Lui sarà di casa nella nostra mente, saremo sempre in contatto con Lui tramite la preghiera, agiremo come sotto il suo sguardo. In tal modo la nostra fede diventa sempre più forte.
Dici bene: possiamo essere distratti e volgerci ad altri interessi. Se ce ne accorgiamo, non dobbiamo mettere in dubbio la chiamata di Dio e neppure pensare che forse a noi Dio non abbia donato la fede. La fede non è una cosa statica: può crescere (cfr. 2Ts 1:3), e quindi può anche diminuire, perché è il “peccato che così facilmente ci avvolge” (Eb 12:1). Occorre coltivarla e mantenerla salda, “fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta”. - Eb 12:2.
Una volta “gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede!»” (Lc 17:5). Come vedi, anche loro ebbero bisogno di rinsaldare la propria fede.
Tu domandi quanto contano le nostre fatiche e i nostri sforzi per crescere nella fede. La fede è anche fiducia in Dio. Essa è dono di Dio perché parte dal suo amore. Da parte nostra sappiamo che non possiamo amare qualcuno per forza; un uomo o una donna non può imporsi di amare il proprio coniuge. Quando si amano profondamente, però, può accadere che se per diverse circostanze smettono di vedersi e di parlarsi, l’amore si raffredda e può perfino affievolirsi del tutto. Così è della fede. Se rispondiamo con amore al dono di Dio, cercheremo costantemente la sua presenza, Lui sarà di casa nella nostra mente, saremo sempre in contatto con Lui tramite la preghiera, agiremo come sotto il suo sguardo. In tal modo la nostra fede diventa sempre più forte.
Dici bene: possiamo essere distratti e volgerci ad altri interessi. Se ce ne accorgiamo, non dobbiamo mettere in dubbio la chiamata di Dio e neppure pensare che forse a noi Dio non abbia donato la fede. La fede non è una cosa statica: può crescere (cfr. 2Ts 1:3), e quindi può anche diminuire, perché è il “peccato che così facilmente ci avvolge” (Eb 12:1). Occorre coltivarla e mantenerla salda, “fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta”. - Eb 12:2.