Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Dunque, Chelaverità, quando noi leggiamo un libro antico in cui si parla delle divinità in cui crede l'autore, per capirne il senso, occorre avere una buona preparazione letteraria, altrimenti si rischiano fraintendimenti. Ad esempio, nel leggere l'Iliade o l'Odissea, non è necessario credere negli dèi descritti in quei testi, bisogna invece studiare la letteratura di quel periodo, la lingua, la storia, ecc. La stessa cosa avviene con la Bibbia, se ci si ferma ad un primo livello, quello più superficiale, per capire il senso che l'autore umano voleva dare alle parole, occorre conoscere approfonditamente la lingua ebraica, greca, ecc. Questa operazione è alla portata di tutti, indipendentemente dalla fede, è alla portata anche degli atei, essendo un'operazione puramente tecnica, scientifica, che usa uno o più metodi elaborati dagli studiosi di letteratura per arrivare a scoprire il senso indicato dall'autore umano.
Questo primo livello è importante ed indispensabile per cominciare, ma insufficiente.
Chi si approccia alla Bibbia come ad un qualsiasi testo di letteratura antica, troverà in essa magari dei racconti edificanti, degli insegnamenti utili, migliorerà senz'altro la propria cultura, ma non riuscirà a cogliere in essa il significato profondo che dà senso alla propria vita.
Per capire il senso profondo della Bibbia, in modo che questo senso cambi la propria vita, occorre innanzitutto credere che esista il Dio di cui si parla in quei testi. Per chi ha fede, non esiste solo l'autore umano che ci parla, ma soprattutto esiste Dio come autore che parla attraverso l'autore umano. Capire il messaggio di Dio trasmesso tramite l'autore umano dipende dalla fede di ognuno. Chi crede che Gesù sia il messia di cui parlano le scritture ebraiche, accetterà nella Bibbia anche le scritture greche, e vedrà in esse l'espressione di un messaggio divino, chi invece non ha questa fede, come gli ebrei, allora riterrà le scritture greche solo ottimi libri di letteratura antica, esattamente come fanno gli atei.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Bene, Vittorio. Finalmente concordiamo che anche un miscredente può capire la Scrittura, e a volte anche meglio di un credente. Tu dici che a questo livello (la sola comprensione del testo, anche senza fede) le divisioni sono ugualmente ben presenti anche fra studiosi. Può essere, ma valuterei caso per caso, entrando nel merito. Potrei fare degli esempi, ma qui stiamo cercando di stabile solo principi generali. Se sei d’accordo possiamo dirla così: il senso di una parola o di un’espressione biblica va stabilito unicamente tramite la Bibbia stessa; gli studiosi che sanno ricavarlo ci sono di grande utilità, perché ci forniscono la verifica dei passi biblici implicati; in caso di discordanza spetta a noi verificare quei passi e controllare che nulla sia stato trascurato. Non è semplice? Nessuno ha mai detto che studiare la Bibbia sia semplice.

Dici bene: a noi credenti interessa il livello 2. Che però, permettimi di ribadirlo, non può prescindere dal livello 1. Del resto, tu stesso lo definisci indispensabile. Qui sì, dici nuovamente bene: serve la fede.
Condivido in pieno quanto hai detto rispondendo a Naza: “Per chi ha fede, non esiste solo l'autore umano che ci parla, ma soprattutto esiste Dio come autore che parla attraverso l'autore umano”.

Visto che è possibile arrivare a un metodo condiviso? ;)

Ora possiamo fare due cose: proseguire con altri principi di ermeneutica, cercando di completare la definizione del metodo, oppure fermarci un po’ e verificare sulla Bibbia la bontà o meno dei due principi fin qui stabiliti (ricerca del significato e del senso). A voi la scelta. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Benissimo Vittorio. Allora, diciamo che sia io che tu non essendo ebrei per capire cosa ci sia scritto nella Bibbia abbiamo bisogno di aiuti, di un traduttore. Qui è vero che abbiamo le traduzioni ma è anche vero che non in tutti i punti sono attendibili. Ad esempio se un traduttore interpreta male un passo per un qualunque motivo o in malafede anche io comnetterò lo stesso errore. Quindi ho bisogno di altri supporti come professori in ebraico meglio ancora ebrei. Per capire il senso devo comprendere la mentalità ebraica come dovrei comprendere la mentalità inglese se vorrei comprendere bene un testo inglese. Questo metodo è accessibile a tutti ma ognuno deve poi mettere le sue capacità come il ragionamento e la logica per cercare di comprendere
Ciò però non è ancora sufficiente perchè so deve credere che nelle scritture si parla Di Dio, che gli autori scrivono sotto ispirazione . Mettere in pratica e comprendere ecco la fede. Poi per fede accettare il messia oppure no.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Gianni ha scritto: Se sei d’accordo possiamo dirla così: il senso di una parola o di un’espressione biblica va stabilito unicamente tramite la Bibbia stessa;
Direi di no, anche gli studiosi, per capire il senso delle espressioni bibliche fanno ampio riferimento alla letteratura extrabiblica, oltre che alle testimonianze archeologiche. Per comprendere in senso scientifico un testo, non è sufficiente riferirsi solo a quel testo, è indispensabile individuare la maggior quantità possibile di informazioni estranee al testo stesso. Inoltre, per noi che non siamo studiosi, risulta molto difficile, se non impossibile, accedere a tutte le informazioni a cui accedono i professionisti, noi di mestiere non facciamo i biblisti, quindi dobbiamo necessariamente fidarci di qualcun altro. E qui le cose si complicano.
Visto che è possibile arrivare a un metodo condiviso? ;)

È possibile solo al livello superficiale, quello degli studiosi, ma questo lo avevo già detto anche io in altri post. Gli studiosi hanno un metodo condiviso, che è il metodo scientifico, ed è un metodo indipendente dalla fede. Noi siamo interessati, invece, ad un metodo del secondo livello, quello in grado di stabilire il messaggio che Dio vuole comunicarci, e qui ritengo sia impossibile trovare un metodo condiviso. Si possono condividere alcuni punti, ma le divisioni su punti fondamentali sono inevitabili. Io sono interessato a capire quello che il Dio in cui credo vuole dirmi attraverso la Bibbia, gli studiosi sono utili ed indispensabili per il primo approccio, quello più superficiale, così come sono indispensabili le traduzioni di testi in lingue che non conosciamo, ma una volta tradotto il testo, facendo riferimento anche a diversi traduttori, occorre discernere nel testo il senso profondo, quello che ci cambia la vita.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Vittorio, ci risiamo!

Alla letteratura extrabiblica (comparata) si ricorre quando un termine compare una sola volta nel testo biblico.

Se tu o chiunque non ha i mezzi per queste indagini, ci sono due soluzioni: impratichirsi in modo tale da controllare quanto detto dagli studiosi e magari fare ricerche in proprio. L’altra soluzione è di leggere la Bibbia in un traduzione senza pretendere di spiegarla a qualcuno, visto che si rischia di non comprenderla.

Per il secondo livello ci sono pure due soluzioni. Passare seriamente dal primo livello oppure limitarsi alla lectio divina e senza tante pretese.
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Il primo livello è riservato agli studiosi, a chi di mestiere fa il biblista, o lo studioso di letteratura antica, nessuno di noi ha anni da dedicare ad una materia che non è il proprio lavoro. Quindi bisogna che ci fidiamo di una traduzione, magari confrontandola con altre per capire le differenze, ma non spetta certo a noi contestare una traduzione seria, fatta da un gruppo di studiosi di varie confessioni o atei, non ne abbiamo le competenze. Sarebbe come se io contestassi la composizione chimica di un farmaco che ha richiesto anni per essere individuato e sperimentato. Potrei anche farlo, ma certamente non potrei arrivare a risultati condivisi dagli scienziati.
È un po' quello che avviene in questo forum, ognuno pensa di essere uno scienziato, e di aver finalmente trovato i significati nascosti della Bibbia, da qui nascono le divisioni, perché anche le migliori traduzioni sono sempre e comunque delle interpretazioni, ed improvvisarsi biblisti non è opportuno.
A noi credenti interessa invece capire il messaggio divino, non quello che gli specialisti attribuiscono all'autore umano. Tra l'altro la scienza non ha certezze, un risultato che oggi viene condiviso dagli studiosi, domani, in seguito al ritrovamento di nuovi manoscritti, viene completamente ribaltato, per questo motivo il primo livello, pur essendo indispensabile, è insufficiente.
salcontis
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da salcontis »

A noi interessa capire il messaggio di Cristo e la sua visione del mondo e del regno di Dio senza capire quello che è stato scritto nella bibbia. Tutti i metodi di ricerca sono fallibili e insufficienti. Aveva ragione Ponzio Pilato quando disse: “Cos’è la verità?” Logica greca.
Nessuno usando l’ermeneutica e l’esegesi potrà capire se esiste la trinità nella Bibbia con assoluta certezza.
Il metodo, anzi chi usa il metodo, partorisce il dogma.
Lo stesso discorso vale per il papato, la verginità di Maria, l’inquisizione, le guerre sante, la persecuzione degli ebrei, ecc..ecc..
Sarebbe stato meglio che Gesù non fosse mai nato per non creare tale confusione.
2+2=4 seguendo le regole della matematica convenzionale. Ma nelle religioni storiche e nelle varie sette esiste una matematica non convenzionale basata su regole e teoremi o ermeneutica multiforme e in continua mutazione che applicati in maniera rigorosa conducono al 2+2= 5, 5,3 , 60, 120, ecc…
Un gerarca di un’organizzazione religiosa mi disse tanti anni fà che nel loro contesto religioso non si potevano applicare metodi di indagine biblica rigorosi, come in matematica, perché nel loro mondo irreale sommando 2+2 si sarebbe potuto ottenere qualsiasi risultato.
Per fede bisognava accettare tale metodo matematico avendo fiducia cieca nella gerarchia ecclesiastica competente che applicava tale ermeneutica.
Ci sono anche i casi molto complessi, equazioni con troppe incognite e teoremi troppo difficili da risolvere.
Pertanto si può arrivare a soluzioni probabilistiche.
Quando capitano teoremi così complessi, come il caso del dissidente da bruciare vivo sul rogo, la gerarchia ecclesiastica poco avvezza alla matematica d’alto livello scientifico, nel dubbio incenerisce il dissidente, per evitare di commettere errori peggiori. Dopo 500 anni da quel piccolo errore, giustificato perché all’epoca non esistevano le conoscenze matematiche attuali e poi i gerarchi si erano lasciati trarre in inganno perché avevano letto nella bibbia il teorema della geenna, ma non avendone capito né il significato, né il senso, lo applicavano a sproposito, rimane comunque ancora qualche dubbio sul teorema geenna.
Ma come sappiamo tutti, la matematica è una brutta bestia.
Gianni è molto paziente e meticoloso, ma sa meglio di me, che l’errore non dipende solo dall’ignoranza, come sosteneva Socrate. Si può errare deliberatamente, svincolandosi da qualsiasi regola, sapienza e verità.
L’ermeneutica e l’esegesi aiutano la ricerca della verità per non ingannare se stessi e il prossimo.
Non saranno metodi perfetti, e non si arriverà sempre alle stesse conclusioni, ma l’alternativa è cadere in balia del nulla o dell’effetto profumo d’incenso.
La verità rende liberi, la menzogna rende schiavi perché conduce a irrealtà che non liberano.
Più verità si scoprono e si mettono in pratica nella realtà quotidiana, più aumenta il nostro grado di libertà.
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

chelaveritàtrionfi ha scritto: Quindi ho bisogno di altri supporti come professori in ebraico meglio ancora ebrei.
Certamente è meglio imparare da chi è madrelingua, quindi dagli ebrei che conoscono la loro lingua meglio di altri, ma questo è utile solo per il primo livello, non per il secondo. Un ebreo non ti dirà mai che il messia di cui si parla nelle scritture ebraiche è Gesù di Nazaret, anzi ti dirà che le scritture ebraiche dicono il contrario: Gesù non può assolutamente essere il messia. Questo succede perché egli è già passato al secondo livello, quello della fede.
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

Vittorio, se ad uno studioso non interessa credere che Yeshua sia il Messia perche' non crede in Dio, ma solo verificarne la effettiva messianicita' per pura speculazione intellettuale, puo' fare questo benissimo grazie ad una efficace ermeneutica, senza bisogno della fede.

E invece, ci sono ebrei che credono che Yeshua sia il Messia.
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Vittorio, allora se dobbiamo imparare dai madrelingua dobbiamo ascoltare chi è di madre lingua. L'arcivescovo Carlo Maria Martini era pure uno studioso teologo e biblista ma ti ricordo che biblista è anche Gianni , lo era anche il prof. Salvoni .. ma non lo siamo io e tu. Per il livello 1 dobbiamo quindi ascoltare meglio questi.
Per il livello 2 occorre la fede in Dio e nelle scritture. Credere solo al vecchio testamento (uso questa espressione anche se errata per indicare semplicemente che è stato scritto molto prima delle scritture greche) o anche al nuovo cambia solamente credere nella messianicità di Yeshùa o no. Se si crede che il nuovo testamento rivoluzioni il vecchio (ma quando mai) allora si rientra nel livello 1 e qui non c'entra la fede. Si confonde rivelazione con rivoluzione.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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