Bibbia parola di Dio: che significa?
Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Gianni ha più volte affermato di aver conosciuto i TdG molto da vicino ma ha ,altresì affermato, di non esser mai stato TdG. Non saprei dare una spiegazione razionale alla presunta volontà di Gianni di negare di esser stato TdG. Comunque sia, a me poco importa di saper il titolo delle persone. Mi interessano la razionalità e la logicità dei loro commenti.
Gianni, la tua considerazione sul mio stato è reale tranne che in un punto: quegli interrogativi che ho reso pubblici su questo forum erano gli stessi interrogativi che mi posi,sin da piccolo, ai quali la religione sembrava aver dato una risposta, ma così non fu.
Io credo che esista una persona-per persona intendo un entità elevata ed enormemente superiore e diversa dall'uomo- che ha creato tutto. Chi sia io non lo so. Credo che il creato ci dica qualcosa di Lui e che esso sia la Sua parola più vera ed onesta che ci sia.Di più non saprei dire.
La Bibbia è una raccolta di piccoli testi che parlano di YHVH. Siccome io credo che la realtà percepibile per l'essere umano sia tutto ciò che egli possa verificare con i cinque sensi, non so come dimostrare che la Bibbia sia realmente parola di quel Dio che io credo esista.Io non l'ho mai visto, non ci ho mai parlato, non l'ho mai odorato,gustato o toccato. Io non c'ero durante la stesura della Bibbia.NOn c'ero quando Mosè ricevette la legge e neanche al tempo di Gesù Cristo.
Su Yeshua ben Yosef posso essere portato a credere che sia esistito e che abbia operato quel che è narrato nei vangeli, ma non posso affermare di essere sicuro che tutto ciò che è scritto negli stessi sia la verità assoluta;come non posso affermare che ciò che è stato scritto negli apocrifi sia una falsità assoluta.
So per certo che la Bibbia intera è stata politicizzata dalle religioni al fine di esercitare il potere temporale sulle masse. Questo lo percepisco ogni giorno, anche se ammetto che la Bibbia in questo non ha colpa.
Gianni, la tua considerazione sul mio stato è reale tranne che in un punto: quegli interrogativi che ho reso pubblici su questo forum erano gli stessi interrogativi che mi posi,sin da piccolo, ai quali la religione sembrava aver dato una risposta, ma così non fu.
Io credo che esista una persona-per persona intendo un entità elevata ed enormemente superiore e diversa dall'uomo- che ha creato tutto. Chi sia io non lo so. Credo che il creato ci dica qualcosa di Lui e che esso sia la Sua parola più vera ed onesta che ci sia.Di più non saprei dire.
La Bibbia è una raccolta di piccoli testi che parlano di YHVH. Siccome io credo che la realtà percepibile per l'essere umano sia tutto ciò che egli possa verificare con i cinque sensi, non so come dimostrare che la Bibbia sia realmente parola di quel Dio che io credo esista.Io non l'ho mai visto, non ci ho mai parlato, non l'ho mai odorato,gustato o toccato. Io non c'ero durante la stesura della Bibbia.NOn c'ero quando Mosè ricevette la legge e neanche al tempo di Gesù Cristo.
Su Yeshua ben Yosef posso essere portato a credere che sia esistito e che abbia operato quel che è narrato nei vangeli, ma non posso affermare di essere sicuro che tutto ciò che è scritto negli stessi sia la verità assoluta;come non posso affermare che ciò che è stato scritto negli apocrifi sia una falsità assoluta.
So per certo che la Bibbia intera è stata politicizzata dalle religioni al fine di esercitare il potere temporale sulle masse. Questo lo percepisco ogni giorno, anche se ammetto che la Bibbia in questo non ha colpa.
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Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Carissimo Andrea, apprezzo la tua onestà intellettuale, soprattutto in considerazione del fatto che non è facile esternare il proprio pensiero tra i Testimoni. Comunque, ciò che qui interessa è la vicenda umana, non quella religiosa.
Io non sono un predicatore né tantomeno un missionario, e la ragione è che non intendo convincere nessuno. Sono un profondo credente e come tale so che non spetta a noi convincere. Al massimo possiamo testimoniare, ma è Dio che chiama.
In quale posizione ti trovi tu? Non di certo in quella di ateo (parola che letteralmente significa “senza Dio”, nel senso di non riconoscere l’esistenza di un Dio creatore), perché tu stesso affermi di credere in un’entità, elevata ed enormemente superiore e diversa dall'uomo, che ha creato tutto. Chi sia questa entità tu non lo sai e, a maggior ragione, non sai se la Scrittura sia opera sua. Potresti essere quindi definito agnostico nel senso stretto della parola, che vuol dire “senza conoscenza”: in mancanza di conoscenza, sospendi il giudizio. Il che, è indubbiamente ragionevole.
Che posso dirti? Mi sento di dirti questo: pur sospendendo il giudizio sulla Scrittura, non l’accantonare. È pur sempre un libro straordinario e una fonte inesauribile di cose buone. Resta tra noi, discutila con noi, non allontanartene del tutto. Poi, quel che sarà, sarà. Siamo tutti in divenire.
Io non sono un predicatore né tantomeno un missionario, e la ragione è che non intendo convincere nessuno. Sono un profondo credente e come tale so che non spetta a noi convincere. Al massimo possiamo testimoniare, ma è Dio che chiama.
In quale posizione ti trovi tu? Non di certo in quella di ateo (parola che letteralmente significa “senza Dio”, nel senso di non riconoscere l’esistenza di un Dio creatore), perché tu stesso affermi di credere in un’entità, elevata ed enormemente superiore e diversa dall'uomo, che ha creato tutto. Chi sia questa entità tu non lo sai e, a maggior ragione, non sai se la Scrittura sia opera sua. Potresti essere quindi definito agnostico nel senso stretto della parola, che vuol dire “senza conoscenza”: in mancanza di conoscenza, sospendi il giudizio. Il che, è indubbiamente ragionevole.
Che posso dirti? Mi sento di dirti questo: pur sospendendo il giudizio sulla Scrittura, non l’accantonare. È pur sempre un libro straordinario e una fonte inesauribile di cose buone. Resta tra noi, discutila con noi, non allontanartene del tutto. Poi, quel che sarà, sarà. Siamo tutti in divenire.

Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Anche io, quando non conoscevo Dio, credevo solo a un Ente Supremo,... si così lo chiamavo!
Oggi dopo averlo conosciuto lo chiamo Padre, e mi confido con Lui, ci parlo, ci ragiono, gli pongo delle domande, lo supplico, gli chiedo aiuto, gli chiedo perfino le guarigioni per me e per i miei fratelli nel nome del Suo Figliolo Cristo Gesù, e Lui mi ha sempre ascoltata.
Credimi Andrea,...appressati a Dio, e Lui si appresserà a te, vivrà con te, amerà con te, e se c'è da soffrire, soffrirà anche con te, affinchè la tua sofferenza si trasformi in pace, amore, serenità, e gioia di vivere. Lella
Oggi dopo averlo conosciuto lo chiamo Padre, e mi confido con Lui, ci parlo, ci ragiono, gli pongo delle domande, lo supplico, gli chiedo aiuto, gli chiedo perfino le guarigioni per me e per i miei fratelli nel nome del Suo Figliolo Cristo Gesù, e Lui mi ha sempre ascoltata.
Credimi Andrea,...appressati a Dio, e Lui si appresserà a te, vivrà con te, amerà con te, e se c'è da soffrire, soffrirà anche con te, affinchè la tua sofferenza si trasformi in pace, amore, serenità, e gioia di vivere. Lella
Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Le parole di Lella vengono dal cuore, e sembrano uscite dalla mia bocca. Il Padre si è fatto conoscere da me nel momento in cui la mia famiglia stava vacillando. Proprio quando eravamo sull'orlo del baratro e stavamo cadendo, lui ci ha teso la sua mano e ci ha ritirati su. Concordo con Giovanni, le persone che sentono profondamente la trascendenza, che cercano senza sosta, che non danno tanta importanza alla vita terrena e ai suoi falsi tesori ma cercano risposte più profonde, prima o poi il Padre le chiama a sé.
Se non è ancora il momento, se si nutrono dubbi, se le domande sono più delle certezze, non conviene forzare le cose. L'importante è non respingerlo o rifiutarlo, come fanno molti. Nei momenti in cui sei da solo, tranquillo, lontano dalla mondanità e dal rumore della gente, nel tuo letto, prova a bussare, e vedrai che, al momento giusto, la porta si aprirà, e una volta che si è aperta completamente non si chiuderà più.
Se non è ancora il momento, se si nutrono dubbi, se le domande sono più delle certezze, non conviene forzare le cose. L'importante è non respingerlo o rifiutarlo, come fanno molti. Nei momenti in cui sei da solo, tranquillo, lontano dalla mondanità e dal rumore della gente, nel tuo letto, prova a bussare, e vedrai che, al momento giusto, la porta si aprirà, e una volta che si è aperta completamente non si chiuderà più.
Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Ringrazio di cuore Gianni ,che ha capito quasi tutto della mia condizione, Giovanni ,Lella e Antonio per le parole lenitive che hanno usato nei miei confronti.Li ringrazio anche per il rispetto della mia condizione attuale di pensiero.
Io non respingo la Bibbia perchè essa è una raccolta di piccoli libri ove sono contenuti dei valori fondamentali. Per portare un esempio, ripropongo la regola aurea:fai agli altri quallo che vorresti fosse fatto a te. Se tutti si sforzassero sincerametne di seguire il principio dell'altruismo insito in questa regola,la stragrande maggioranza dei problemi degli individui che compongono la società umana, sarebbe risoltà.
NOn ci sarebbe una plutocrazia oligarchica che alimenta la propria opulenza a danno delle classi meno abbienti,perchè credo che questo sia il male maggiore:l'avidità in ogni campo.
Inlotre nessuno più ruberebbe, ucciderebbe,distruggerebbe. Si rispetterebbe l'ambiente, gli animali e le risorse.
La tecnologia verrebbe usata a favore di tutti rispettando le persone ed il pianeta.
Quindi io non respingo la Bibbia in quanto tale e non respingo neanche l'idea che possa essere stata scritta da Dio. Affermo che io non ho elementi per dimostrare che Dio ha parlato all'uomo e che la Bibbia sia la parola di Dio.
Accolgo la definizione di agnostico perchè ora sono tale,ed accolgo anche tutti i TdG NON strutturati, le persone semplici, che sono brave persone.Quindi non butto via tutto della mia esperienza tra i TdG poichè ho conosciuto bravissime persone e tuttora le conosco; dei Tdg accolgo anche il bell'ambiente morale e pulito che si sforzano di creare attraverso l'esercizio dei principi insiti nella Bibbia.
Ma tale bellezza di ambiente vien pagata a caro prezzo:l'abdicazione del proprio cervello in favore di quello del CD(come si espresse un amico mio omonimo). Tra i TdG non si può pensare, il CD pensa per loro. Come ho già detto in altri post, essi studiano la Torre di Guardia pensando di studiare la Bibbia(per torre di guardia intendo tutte le pubblicazioni della WT).
Mi sono sempre scontrato con questo modo di educare le persone perchè ogni singolo elemento non da spazio alla propria coscienza personale ma si costruisce una doppia personalità ove quella costruita sulla struttura del CD reprime la propria,quella vera. Questo avviene. Io ho sempre cercato di aiutare i miei fratelli a rispettare la coscienza del prossimo ed a costruirsene una prorpia, sempre tenendo conto dei principi biblici. Questa è libertà. Perchè la libertà non è avere un opinione ma partecipare alla realizzazione di tale opinione. Nel caso dei TdG, che si proclamano gli unici ad aver capito cosa dic e la Bibbia ed a seguirla, ciò avrebbe dovuto significare partecipare alla costruzione della propria coscienza rispettando quella altrui;il che vuol dire non obbligare nessuno ad accogliere le scelte di un'altro o di altri.
Il tema di questo post potrebbe essere intepretato come una richiesta di aiuto:dimostratemi che la Bibbia è la parola di Dio, affinche abbia le certezze che avevo prima.
Ma tenete presente che io sono una persona razionale e le esperienze mistiche non mi bastano di certo. Comunque Gedeone ebbe una prova che Dio esiste e che gli ordini che ricevette venenro proprio dal creatore.
Io non respingo la Bibbia perchè essa è una raccolta di piccoli libri ove sono contenuti dei valori fondamentali. Per portare un esempio, ripropongo la regola aurea:fai agli altri quallo che vorresti fosse fatto a te. Se tutti si sforzassero sincerametne di seguire il principio dell'altruismo insito in questa regola,la stragrande maggioranza dei problemi degli individui che compongono la società umana, sarebbe risoltà.
NOn ci sarebbe una plutocrazia oligarchica che alimenta la propria opulenza a danno delle classi meno abbienti,perchè credo che questo sia il male maggiore:l'avidità in ogni campo.
Inlotre nessuno più ruberebbe, ucciderebbe,distruggerebbe. Si rispetterebbe l'ambiente, gli animali e le risorse.
La tecnologia verrebbe usata a favore di tutti rispettando le persone ed il pianeta.
Quindi io non respingo la Bibbia in quanto tale e non respingo neanche l'idea che possa essere stata scritta da Dio. Affermo che io non ho elementi per dimostrare che Dio ha parlato all'uomo e che la Bibbia sia la parola di Dio.
Accolgo la definizione di agnostico perchè ora sono tale,ed accolgo anche tutti i TdG NON strutturati, le persone semplici, che sono brave persone.Quindi non butto via tutto della mia esperienza tra i TdG poichè ho conosciuto bravissime persone e tuttora le conosco; dei Tdg accolgo anche il bell'ambiente morale e pulito che si sforzano di creare attraverso l'esercizio dei principi insiti nella Bibbia.
Ma tale bellezza di ambiente vien pagata a caro prezzo:l'abdicazione del proprio cervello in favore di quello del CD(come si espresse un amico mio omonimo). Tra i TdG non si può pensare, il CD pensa per loro. Come ho già detto in altri post, essi studiano la Torre di Guardia pensando di studiare la Bibbia(per torre di guardia intendo tutte le pubblicazioni della WT).
Mi sono sempre scontrato con questo modo di educare le persone perchè ogni singolo elemento non da spazio alla propria coscienza personale ma si costruisce una doppia personalità ove quella costruita sulla struttura del CD reprime la propria,quella vera. Questo avviene. Io ho sempre cercato di aiutare i miei fratelli a rispettare la coscienza del prossimo ed a costruirsene una prorpia, sempre tenendo conto dei principi biblici. Questa è libertà. Perchè la libertà non è avere un opinione ma partecipare alla realizzazione di tale opinione. Nel caso dei TdG, che si proclamano gli unici ad aver capito cosa dic e la Bibbia ed a seguirla, ciò avrebbe dovuto significare partecipare alla costruzione della propria coscienza rispettando quella altrui;il che vuol dire non obbligare nessuno ad accogliere le scelte di un'altro o di altri.
Il tema di questo post potrebbe essere intepretato come una richiesta di aiuto:dimostratemi che la Bibbia è la parola di Dio, affinche abbia le certezze che avevo prima.
Ma tenete presente che io sono una persona razionale e le esperienze mistiche non mi bastano di certo. Comunque Gedeone ebbe una prova che Dio esiste e che gli ordini che ricevette venenro proprio dal creatore.
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Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Caro Andrea, hai saputo esprimere molto bene il condizionamento mentale che purtroppo c’è tra i Testimoni. Mi hai ricordato la mia ultima esperienza con loro, risalente a un paio d’anni fa. Ero in crociera e a bordo c’era un gruppo di Testimoni italiani, diverse decine. Avevano ottenuto dal commissario di bordo il permesso di usufruire di uno degli ampi locali della nave per tenere le loro adunanze. Una domenica assistei al loro consueto studio de La Torre di Guardia. Mi ero messo in una posizione “strategica”, appartata ma ottima per osservarli, che era il mio scopo, per interesse, diciamo così, psicologico. Erano tutti attenti, ciascuno con la propria rivista davanti, accuratamente sottolineata in quelle che erano poi le risposte da dare. Tra di me sorridevo per il metodo: loro non lo sapevano, ma quello usato era il classico metodo audiovisivo impiegato dagli americani. Leggono, sentono ripetere dal conduttore le stesse cose, le hanno sottolineate e le risposte collettive non fanno che confermare ciò che a quel punto è stato ormai impresso nella mente. Tre modi: lettura personale (visiva) e ripetitiva pubblica (audio); accettazione personale (sottolineatura, visiva, e risposta personale, audio); conferma definitiva tramite le risposte e l’approvazione del conduttore. Osservandoli nelle loro espressioni facciali si notava serenità, compiacimento, perfino un guizzo di gioia nello sguardo. Gli occhi in particolare rivelavano quanto erano trasognati, come se vivessero tra le nuvole, senza un vero contatto con la realtà. I pochi che mantenevano contatto con la realtà erano gli annoiati: sguardi spenti, stanchezza e una certa insofferenza molto trattenuta, con sguardi furtivi agli orologi. Due ragazze stemperavano la tensione parlottando e ridacchiando tra loro, molto discretamente, sebbene redarguite dallo sguardo severo di quello che doveva essere una specie di usciere. Tutto molto istruttivo: si impara molto osservando le persone senza essere osservati.
Alla fine, il conduttore ringraziò tutti per la partecipazione allo studio biblico. Disse proprio così, e a quel punto non potei più trattenermi. Terminata la riunione, avvicinai il conduttore e chi domandi gentilmente come poteva chiamare quella riunione studio biblico. Gli feci notare che lo studio non aveva proprio nulla di biblico. Era un continuo incoraggiamento a intraprendere l’opera di “pioniere”, che è la parola precisa che usano per i predicatori a tempo pieno, parola tipicamente americana che designava i conquistatori di terre a spese degli indiani, loro legittimi proprietari. Gli feci notare che i passi biblici citati erano molto forzati e per nulla attinenti, che le risposte date erano quelle già scritte e che nessuno si permetteva di fare domande o chiedere spiegazioni. Che, insomma, se la cantavano e suonavano tra loro. E qui ci fu la mia resa, perché il poveretto disse cose senza senso, ma in modo tanto garbato che ne ebbi compassione. Gentile e incravattato, parlava come un libro stampato, ma fui colpito dal suo sguardo: trasognato. Trasognato. Faceva parte nello stesso mondo di nuvole. Sorrisi a mia volta, assentendo leggermente col capo, e salutai. Non si poteva far nulla. Per dirla con il grande drammaturgo Ibsen, nessuno può distruggere l’inganno dei propri sogni.
E quando si scende dalle nuvole? C’è la realtà. E il vuoto mentale, che è salutare, perché quel vuoto conteneva solo nuvole. E ora chiede di essere riempito con cose vere, con la verità. A questo punto, per riallacciarmi la tuo dilemma, potrei citarci le parole che Yeshùa disse al Padre: “La tua parola è verità”. Yeshùa ne aveva l’assoluta certezza. Garantì anche che i suoi discepoli avrebbero conosciuto la verità e che ciò li avrebbe resi liberi.
Ti auguro con tutto il cuore di arrivare a conoscerla, la Verità, carissimo Andrea.
Alla fine, il conduttore ringraziò tutti per la partecipazione allo studio biblico. Disse proprio così, e a quel punto non potei più trattenermi. Terminata la riunione, avvicinai il conduttore e chi domandi gentilmente come poteva chiamare quella riunione studio biblico. Gli feci notare che lo studio non aveva proprio nulla di biblico. Era un continuo incoraggiamento a intraprendere l’opera di “pioniere”, che è la parola precisa che usano per i predicatori a tempo pieno, parola tipicamente americana che designava i conquistatori di terre a spese degli indiani, loro legittimi proprietari. Gli feci notare che i passi biblici citati erano molto forzati e per nulla attinenti, che le risposte date erano quelle già scritte e che nessuno si permetteva di fare domande o chiedere spiegazioni. Che, insomma, se la cantavano e suonavano tra loro. E qui ci fu la mia resa, perché il poveretto disse cose senza senso, ma in modo tanto garbato che ne ebbi compassione. Gentile e incravattato, parlava come un libro stampato, ma fui colpito dal suo sguardo: trasognato. Trasognato. Faceva parte nello stesso mondo di nuvole. Sorrisi a mia volta, assentendo leggermente col capo, e salutai. Non si poteva far nulla. Per dirla con il grande drammaturgo Ibsen, nessuno può distruggere l’inganno dei propri sogni.
E quando si scende dalle nuvole? C’è la realtà. E il vuoto mentale, che è salutare, perché quel vuoto conteneva solo nuvole. E ora chiede di essere riempito con cose vere, con la verità. A questo punto, per riallacciarmi la tuo dilemma, potrei citarci le parole che Yeshùa disse al Padre: “La tua parola è verità”. Yeshùa ne aveva l’assoluta certezza. Garantì anche che i suoi discepoli avrebbero conosciuto la verità e che ciò li avrebbe resi liberi.
Ti auguro con tutto il cuore di arrivare a conoscerla, la Verità, carissimo Andrea.
Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Gianni, grazie per l'incoraggiamento. Sai che se un TdG pone i tuoi interrogativi ad un anziano subisce un comitato giudiziario per apostasia? Sai che vuol dire per un uomo, che è sempre vissuto tra i TdG, essere espulso per apostasia? Significa avere una vita distrutta da ricostruire.Perchè? Perchè a partire dai tuoi familiari,madre,padre,fratelli,sorelle,nipotini indottrinati, per poi arrivare agli amici più stretti ed il resto dei fratelli, nessuno più ti rivolgerebbe un saluto e saresti completamente abbandonato.
Perchè tutto ciò? Non perchè hai negato il Cristo ma perchè hai solo messo in dubbio ciò che insegna il CD. Quindi è possibile che uno si trovi costretto a restare per una scelta compiuta in tenera età.
Andiamo avanti.
"la tua parola è verità", ma che significa? Per distinguere il vero dal falso occorre un termine di paragone oggettivo. Come si trova un termine di paragone oggettivo?
Perchè tutto ciò? Non perchè hai negato il Cristo ma perchè hai solo messo in dubbio ciò che insegna il CD. Quindi è possibile che uno si trovi costretto a restare per una scelta compiuta in tenera età.
Andiamo avanti.
"la tua parola è verità", ma che significa? Per distinguere il vero dal falso occorre un termine di paragone oggettivo. Come si trova un termine di paragone oggettivo?
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Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Caro Andrea, sono al corrente del trattamento inumano e disumano inflitto a chi contesta il gruppetto dirigente di Brooklyn. Un volta, diversi anni fa, rimasi perfino di sasso di fronte a un Testimone mio amico che era più o meno nelle tue condizioni, ma peggiori perché era anche “anziano” e stava trovando il modo di dimettersi senza avere spiacevoli contraccolpi. Mi fece vedere la lettera di risposta che avevano ricevuto dalla loro sede alla loro richiesta di riassociare una consorella che avevano dovuto espellere in base a una certa norma stabilita da Brooklyn. Quella norma era stata poi corretta dallo stesso corpo dirigente perché ritenuta sbagliata. Al che, quegli “anziani” scrissero chiedendo se non era il caso di riammettere quella poveretta. Risposta: "No, perché al tempo quella era la norma e lei ha disubbidito allo schiavo fedele". Mia riflessione: il cosiddetto “schiavo fedele”, che dovrebbe dare buon cibo spirituale, aveva dato invece una pietra, un serpente. “Se a un uomo fra voi il figlio chiede del pane, non gli darà una pietra, vero? O, se chiede un pesce, non gli darà un serpente, vero?” (Mt 7:9,10, TNM). Poi aveva costretto a ingoiarla.
Tu dici che per distinguere il vero dal falso occorre un termine di paragone oggettivo. Vero. Ciò vale però per gli oggetti. Per le verità non materiali non sempre si ha un paragone oggettivo. “Le stelle esistono” è una verità, ma qual è il paragone oggettivo? Non abbiamo ‘stelle che non esistono’ con cui fare il paragone. A parte ciò, io faccio una riflessione sull’intera frase: “Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità”(Gv 17:17). L’esistenza di qualcosa che non si vede è dimostrata dai suoi effetti, come nel caso del vento o della corrente elettrica. Ora, la santificazione è uno degli effetti della parola di verità di Dio. In Gc 1:18 è detto che Dio “ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità”. Come si fa a sapere che si è generati da Dio? “Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio” (Rm 8:16). Non ci sono prove esteriori e non c’è neppure un paragone oggettivo. Si sente interiormente. È fede. Che è un dono.
Tu dici che per distinguere il vero dal falso occorre un termine di paragone oggettivo. Vero. Ciò vale però per gli oggetti. Per le verità non materiali non sempre si ha un paragone oggettivo. “Le stelle esistono” è una verità, ma qual è il paragone oggettivo? Non abbiamo ‘stelle che non esistono’ con cui fare il paragone. A parte ciò, io faccio una riflessione sull’intera frase: “Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità”(Gv 17:17). L’esistenza di qualcosa che non si vede è dimostrata dai suoi effetti, come nel caso del vento o della corrente elettrica. Ora, la santificazione è uno degli effetti della parola di verità di Dio. In Gc 1:18 è detto che Dio “ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità”. Come si fa a sapere che si è generati da Dio? “Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio” (Rm 8:16). Non ci sono prove esteriori e non c’è neppure un paragone oggettivo. Si sente interiormente. È fede. Che è un dono.
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Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
Caro Andrea
Condivido l'analisi fatta da Gianni riguardante le pecche della ns organizzazione e le conseguenze derivanti dall'autoritarismo perpetrato sui singoli che dissentono dalle linee guida dei vertici.
Immagino che si riferisse a un mio commento in merito allo 'studio torre di guardia' che io ho definito più propriamente 'lezione torre di
guardia'
Gianni fa riferimento credo a me definendomi testimone in crisi. Sì Gianni in crisi ideologica certo, ma non emotiva. Io sono un tipo tosto in materia di libertà di espressione benché docile e sensibile emotivamente.
Caro Andrea, sto imparando a conoscerti meglio e con piacere.
Ti dirò che sono anch'io un tipo molto razionale. Da come ti esprimi intuisco probabilmente che sei quasi nato in quella che altri chiamano 'verità '.
C'è una bella differenza fra chi frequenta i tdg da piccolo e chi si associa da adulto. Io l'ho fatto da adulto. Dapprima contestando la scelta di chi sceglie di cambiate religione, poiché avevo solo una conoscenza teorica dei principi divini non avendo una bibbia, poi mi sono abbandonato anima e corpo alle nuove verità scritturali. Così quando ti abbandoni anima e corpo lasci da parte la ragione e ti affidi a Dio e alla fiducia che quella sia TUTTA verità, atteggiamento che in sostanza è corretto. Credo comunque che un buon 70% sia verità e che quel rimanente 30% difetta di umiltà e onestà.
Se tu realmente frequenti i tdg da piccolo ora stai prendendo coscienza di te come io ho fatto a suo tempo in maniera diversa. Stai ispezionando e vagliando tutto ciò che di vero c'è in quello in cui hai sempre creduto.
Questo succede sempre più spesso e con maggiore frequenza a chi è nato nella 'verità '
È un lecito momento di riflessione che aiuta a mettere i piedi per terra e uscire da quello che Gianni descrive come un dolce sogno.
Magari fossero in molti a mettere i piedi per terra e ragionare un poco con il proprio cervello di cui Dio ci ha dotati con un potenziale straordinario!
Vorremmo essere pecore per scelta verso Dio, ma non per imposizione.
Un caro saluto
Condivido l'analisi fatta da Gianni riguardante le pecche della ns organizzazione e le conseguenze derivanti dall'autoritarismo perpetrato sui singoli che dissentono dalle linee guida dei vertici.
Immagino che si riferisse a un mio commento in merito allo 'studio torre di guardia' che io ho definito più propriamente 'lezione torre di
guardia'
Gianni fa riferimento credo a me definendomi testimone in crisi. Sì Gianni in crisi ideologica certo, ma non emotiva. Io sono un tipo tosto in materia di libertà di espressione benché docile e sensibile emotivamente.
Caro Andrea, sto imparando a conoscerti meglio e con piacere.
Ti dirò che sono anch'io un tipo molto razionale. Da come ti esprimi intuisco probabilmente che sei quasi nato in quella che altri chiamano 'verità '.
C'è una bella differenza fra chi frequenta i tdg da piccolo e chi si associa da adulto. Io l'ho fatto da adulto. Dapprima contestando la scelta di chi sceglie di cambiate religione, poiché avevo solo una conoscenza teorica dei principi divini non avendo una bibbia, poi mi sono abbandonato anima e corpo alle nuove verità scritturali. Così quando ti abbandoni anima e corpo lasci da parte la ragione e ti affidi a Dio e alla fiducia che quella sia TUTTA verità, atteggiamento che in sostanza è corretto. Credo comunque che un buon 70% sia verità e che quel rimanente 30% difetta di umiltà e onestà.
Se tu realmente frequenti i tdg da piccolo ora stai prendendo coscienza di te come io ho fatto a suo tempo in maniera diversa. Stai ispezionando e vagliando tutto ciò che di vero c'è in quello in cui hai sempre creduto.
Questo succede sempre più spesso e con maggiore frequenza a chi è nato nella 'verità '
È un lecito momento di riflessione che aiuta a mettere i piedi per terra e uscire da quello che Gianni descrive come un dolce sogno.
Magari fossero in molti a mettere i piedi per terra e ragionare un poco con il proprio cervello di cui Dio ci ha dotati con un potenziale straordinario!
Vorremmo essere pecore per scelta verso Dio, ma non per imposizione.
Un caro saluto
Re: Bibbia parola di Dio: che significa?
E' stato Tdg voleva significare che li ha frequentati. nel senso che ci si è confrontato. Scusate l'inesattezza.che quando si mette tutta la propria vita nelle mani di una religione che poi delude si crea un vuoto tale che potrebbe vacillare anche la fede.

Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».