Γ = G(h)
α = a
β =b
β =b
ε = e
γ = g(h)
ά = à
β = b
α = a
Naza, hai risposto bene!
Ora rispondo io alla tua domanda. Hai compreso bene: spirito aspro o dolce si capiscono semplicemente guardando il verso della virgoletta. Le regole per cui uno è aspro e l’altro dolce le spiegano i filologi, ma che c’importa? Nel testo troviamo le parole già con gli spiriti giusti. Visto che ci siamo, aggiungo una curiosità: le parole greche che iniziano non la erre (che in greco si chiama rho) recano sulla rho lo spirito aspro: ῥ minuscola, ῾Ρ maiuscola. Ancora più strano è il suono erre raddoppiato all’interno di una parola:
---ῤῥ---. Si scrive così! Ma, come detto, gli spiriti non si leggono!
Hai detto bene, Naza: nel precedente caso, nella lettura della lettera gamma si è usato ‘gh’ perché la vocale successiva era una e (èpsilon), quindi per evitare di leggere ‘ge’, mentre in questo caso, essendoci una a (alfa) subito dopo, non serve perché la pronuncia è già con la g dura.
Dici sempre bene: la parola non vuole dire nulla, ma è stata costruita solo a scopo didattico perché contiene tutte le prime 3 lettere dell’alfabeto spiegate fino a qui.
