Dimenticavo due particolari:
Antonio spiega il termine Ispirazione derivandola dal latino, quindi si tratta di spiegazione in italiano, o no?
Paolo nel parlare di Ispirazione usa un neologismo greco e in conseguenza di ciò è scorretto interpretarlo alla maniera degli ebrei.
Ancora peggio è l'interpretazione latina proposta da Antonio.
Michele, hai detto bene, anzi benissimo: Quando si tratta di Bibbia si parla di Dio, e non ci sono solo gli studi, c'è la vita, l'esperienza, il carattere, il sentimento ecc.
Lo studio della Bibbia, per quanto vasto (e oserei dire senza fine), ha una parte secondaria nella fede. Dico di più: la Bibbia non salva nessuno. Reca sì il messaggio di salvezza, ma non salva.
Qui però siamo in un forum biblico che si occupa di Bibbia. È riservato a chi intende approfondire la conoscenza della Bibbia. La fede è tutt’altro e non si impara, perché è dono di Dio. La fede non è di competenza di questo forum. Essa riguarda il rapporto tra Dio e coloro che Lui chiama.
Tu puoi anche definire quei termini come tu li intendi oggi, ma – perdona il paragone – il rischio è quello di affermare, tanto per fare un esempio, che Yeshùa sia morto di freddo. In tanti anni ne ho sentite di tutti i colori, credimi. Ma se si vuole parlare di Bibbia va fatto seriamente.
Ok parliamone...leggiamo i passi di Paolo che ho citato prima:
Romani 2,14
"14 Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi"
Romani 2,28-29
" 28 Infatti, Giudeo non è chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio."
Secondo te quindi questi uomini non Giudei,non profeti,uomini del mondo....come e in che modo hanno ricevuto gloria e sono legge di se stessi?
Riguardo il passo di Giobbe e il soffio di Dio(Ispirazione)riporto la nuova Diodati e leggo:
6 Cosí Elihu, figlio di Barakel, il Buzita, prese la parola e disse: «lo sono ancora giovane di età e voi siete vecchi; perciò ho esitato e ho avuto paura a esporvi la mia opinione.
7 Dicevo: "Parlerà l'età, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza
8 Ma nell'uomo c'è uno spirito, ed è il soffio dell'Onnipotente che gli dà intelligenza.
9 Non sono necessariamente i grandi ad avere sapienza o i vecchi a intendere la giustizia.
Mi sono forse confuso?A me sembra si parli del soffio di Dio..che da sapienza e intelligenza ad ogni uomo!
Michele, provo a farti un esempio, perché inizialmente il concetto di ispirazione è un po' complicato da assimilare. Io ho fatto abbastanza fatica, e spero di averlo compreso bene. Ma so che lo comprenderai anche tu, e ti aiuterà a capire tante cose, e soprattutto a non farti confondere le idee.
Pensiamo ad un pittore che riceve l'incarico di dipingere un quadro che rappresenti la bellezza della natura. Per mesi prova, riprova, straccia tele, tenta con combinazioni di colori diverse, ma non riesce ad ottenere ciò che vorrebbe, come se avesse in mente tanti pezzi sparsi che non riesce a mettere insieme. Poi, un giorno, improvvisamente e inspiegabilmente, trova l'ispirazione ed inizia a dipingere senza alcun problema come un forsennato, mosso da qualcosa dentro di lui che lo spinge. È stato forse Dio ad ispirarlo? Certamente no. Il pittore trae l'ispirazione dal suo subcosciente, in cui, durante i mesi di elaborazione, si sono depositate le necessarie informazioni che, ad un certo momento, "maturano", collimano ed esplodono. Il subcosciente ha messo insieme tutti i pezzi del puzzle, e ora l'autore riesce a vederlo nella sua interezza e a riprodurlo nel quadro.
Con l'ispirazione divina accade la stessa cosa, solo che c'è di mezzo Dio. Amos non era un profeta (era un bovaro), ma a un certo punto lo diventa (Am 7:14), perché Dio muove il suo spirito e lo illumina. Da quel momento, Amos non vede più le cose come un uomo, ma le vede con gli occhi di Dio. Amos, esattamente come il pittore, trova l'ispirazione; solo che il pittore la trae dal suo subcosciente, mentre nel caso di Amos è Dio a ispirarlo, ad entrare in contatto con lui. Questa esperienza meravigliosa, che purtroppo nessuno di noi può provare, lo cambia per sempre e gli consente di vedere le cose sotto una luce diversa, che filtra attraverso la verità, e lo rende capace di comunicare in modo conforme alla verità, pur secondo le sue capacità. Ma è sempre di una verità relativa che stiamo parlando, non della verità assoluta, come spiega Paolo in 1Cor 13:9-12. Il profeta non diventa onnisciente. Diciamo che, attraverso l'ispirazione, il profeta vive in uno stato di coscienza superiore. Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con la rivelazione.
La rivelazione, invece, riguarda soltanto e precisamente il venire a conoscenza di ciò che è nascosto e inconoscibile per l'uomo. Il profeta non viene mosso da Dio a rivelare, come ipotizzi tu, poiché è Dio che rivela al profeta; l'uomo non può che comunicare la rivelazione già ricevuta. Ovviamente, Dio rivela a chi è già stato ispirato, poiché lo fa tramite il Suo spirito; ma ciò non significa che ispirazione e rivelazione siano la stessa cosa. E non significa neppure che ogni uomo ispirato da Dio riceva necessariamente alcun tipo di rivelazione.
Gianni il passo di Giobbe non dice forse che l uomo ha uno spirito e che attraverso il soffio di Dio,quello che Antonio dice di essere l ispirazione,acquisisce sapienza e intelligenza?A me sembra molto chiaro...
In Romani l uomo per sua natura può avere scritte le leggi di Dio...magari per te è fortuna?Per me è Dio che lo ispira...
La gloria in uomini non giudei da dove viene?Il passo dice da Dio e come se non attraverso un ispirazione,o entrando in contatto con lui in qualche modo!?
Non è detto che chi è ispirato....debba diventare per forza un profeta...
Dio agisce nello spirito dell uomo attraverso il suo soffio e non credo che oggi non sia possibile....dove è scritto?