Quello che dici è molto interessante ed ha un suo fondamento per come si propone.
Se tutte le persone devono essere “riempite” di questa luce ed essere simile al Creatore, allora tanti altre scritti perdono il loro senso.
Dove sta la salvezza per mezzo della venuta del Messia? Anche il famoso periodo di pace e prosperità per tutta l’umanità si sposterà di centinaia d’anni finché la Luce correggerà tutti.
Sai cosa ho letto in una lettera di Baal HaSulam? Che la salvezza arriva in un battito di ciglia... ricorda qualcosa vero?
La venuta del Messia non ha senso se pensiamo che letteralmente sia Yeshua uomo risorto a dover tornare. Se invece a dover tornare sulla Terra è la Luce potente del Messia, allora è tutto un altro discorso. Non è necessario che tutta l'umanità arrivi a questo alto livello, ci deve arrivare un numero soglia di persone che saranno guida per tutti gli altri.
Ci sono studi che dimostrano che una data idea si diffonde solo se un certo numero soglia la accetta: così credo sarà il famoso millennio. E probabilmente all'inizio ci sarà un uomo in equivalenza di forma con il Creatore, una guida: lui sarà il Messia che tanto viene atteso. E da un punto di vista kabbalistico potrà avere la stessa radice spirituale delle grandi anime che lo hanno preceduto, tra cui forse Yeshua...
P.S. E se per caso l'umanità fosse un po' troppo lenta nel capire ciò che deve essere fatto, accadrà ciò che lo stesso Yeshua aveva profetizzato per la sua generazione malvagia: la via della sofferenza( guerre, epidemie, catastrofi naturali). Lo stesso Baal HaSulam lo dichiarò quasi 100 anni fa: se l'umanità non capirà, lo farà dopo una terza o quarta guerra mondiale....
Luigi, di nuovo? Ancora? Ma davvero sposti nuovamente la questione su altro nuovo passo?!
No. Prima vai in fondo a questo che hai voluto trattare.
Ti avevo fatto notare che ai v. 3 e 4 è detto che Yeshùa si è seduto alla destra della Maestà ed è diventato di molto superiore agli angeli. Il che comporta che prima non lo era. Se così non è, spiegaci come è possibile che quella che tu ritieni la seconda persona trinitaria, ovvero Dio alla pari di Dio, prima fosse inferiore agli angeli. Non tergiversare. Rispondi.
Ti avevo poi citato il v. 5: “Io sarò per lui un padre ed egli sarà per me un figlio”. Ti ripeto la domanda a cui non hai risposto: Ti sembra un’espressione che Dio possa dire ad una persona che è Dio come Lui? E prima di allora come erano le relazioni tra i due? E la supposta ma inesistente terza persona trinitaria dov’è nel frattempo?
Veniamo al v. 10: “Tu da principio, Signore, la terra fondasti …”. La citazione è tratta da Sl 102:25,26 e si riferisce al Dio unico di Israele. Ma tu dici che è riferita al figlio.
Ebbene, Luigi, se tu imparassi a ragionare sul testo biblico e lo controllassi, faresti una scoperta. Il Salmo 102 inizia con questa invocazione del salmista: “O Yhvh, ascolta la mia preghiera”. Il riferimento, quindi, non è semplicemente a Dio, ma a Yhvh. Lo sai questo cosa comporta? Che se lo attribuisci a Yeshùa stai dicendo che Yhvh e Yeshùa sono la stessa persona. Il che è categoricamente escluso dalla stessa dottrina cattolica-romana.
Il problema fondamentale per cui la Scrittura non può avvicinarsi al pensiero cabalistico è che la reincarnazione è un principio fondamentale della Qabalàh. Il rabbino Auraham Arieh Trugmon afferma:" “Nella visione Kabbalistica, non è mai esattamente la stessa anima a tornare; piuttosto è un incarnazione totalmente nuova, sebbene con residui della vita precedente dell’anima di quella persona, impressi su quella nuova nel momento in cui si unisce a un nuovo corpo. Nel Gilgu ci si concentra su un corpo che ospita una nuova entità composta"( A.A.Trugman, Ritorna Ancora, Ed. Psiche 2, To. Pag. 53.). La visione esposta dal rabbino Trugman non trova nessun fondamento biblico. Questa spiegazione sul concetto di reincarnazione, mi fa pensare alle parole di Yeshua nel Vangelo di Matteo quando afferma: "Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa del vestito vecchio e lo strappo si fa peggiore" (Mt 9:16). Con questa parabola, Yeshua voleva far comprendere che cucire un pezzo di stoffa nuova su un tessuto vecchio è come tentare di sovrapporre la verità della Scrittura alle dottrine degli uomini. Applicando le parole di Yeshua in modo simbolico a questa spiegazione sul concetto di reincarnazione, possiamo affermare che ad essere strappata via è l’individualità della persona. Con il criterio di reincarnazione, bisogna chiedersi che fine fa l’identità individuale di ognuno di noi, che la Bibbia afferma tornare a Dio, al momento della morte? (Ec 12:9). Il rabbino Trugman continua affermando:"“Non ci sono riferimenti alla reincarnazione ne nella tradizione orale, né in quella scritta”, "“La reincarnazione non viene menzionata nella Bibbia". La Qabalàh fonda le sue radici sull'esoterismo e l'occultismo. Anche alcune religioni cristiane come per esempio i "TG" hanno gli eletti, guide spirituali che hanno la funzione di illuminare guidare gli adepti. Insomma questa è la prerogativa di tutte le sette. Detto questo, anche se ci accostiamo alla Bibbia anche solamente per leggerla come un qualsiasi romanzo è evidente che la storia che viene narrata non ha nulla a che vedere con la Qabalàh.
Sono punti di vista, io sto studiando la Kabbalah ebraica da fonti di autori rabbini riconosciuti dalla comunità ebraica. Yehuda Ashlag è definito Baal HaSulam, il Padrone della Scala( per arrivare a Dio).
In una cosa hai ragione, ti chiedi che fine fa l'individualità della persona: si fa tutt'uno con l'individualità degli altri, come un solo uomo(Adam HaRishon) con un solo cuore, che nella Kabbalah significa un solo desiderio. Anche perchè per i Kabbalisti questo mondo è solo un'illusione causata dalla frammentazione dei vasi , quindi è un'illusione anche la percezione di essere 8 miliardi di individui.
La kabbalah non è esoterismo né occultismo, sono "bugie" che sono state diffuse probabilmente dagli stessi ebrei, abbastanza gelosi delle loro ricchezze spirituali.
Baal HaSulam ha descritto precisamente cos'è la Kabbalah ed ha commentato anche lo Zohar, interpretazione dei segreti della Torah....
È un piacere conoscerti, ogni tanto ho avuto il piacere di leggerti.
p.s. cercavo un versetto di Paolo, invece ne ho trovato sempre da Giovanni un altro:
17:20 Or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola, 21 affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te; siano anch'essi uno in noi,
Sarà sempre solo una mia impressione, ma il Vangelo di Giovanni è quasi sfacciatamente un'opera kabbalista( intesa al modo di Baal HaSulam)
Carissima Janira è un piacere anche per me conoscerti e ti confesso che prima di riscrivermi al Forum ti ho letto e preso a compartimento stagno il tuo pensiero mi è risultato anche interessante. Diverso è se colleghiamo la Qaabalah alla Scrittura (e non ti parlo da credente). Il mio punto di vista è che la Qabbalah, è una gnosi ebraica una forma di misticismo che si propone di imbrigliare le forze del bene e del male per utilizzarle per i propri fini. La Cabala è nata dopo il periodo della cattività babilonese. Durante la cattività, alcuni israeliti furono iniziati ai misteri babilonesi; (ad es. si può notare che la Cabala parla dei Sephiroth, dieci emanazioni divine, con una controparte magia, i Qliphoth o Kelippot; l'origine di questi ultimi è da trovarsi negli antichi incantesimi babilonesi). In seguito, questi ebrei produssero un'interpretazione mistica del pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia) in chiave occulta e da quella interpretazione nacque la Cabala. I rabbini adepti della Cabala proclamano che la venuta del "Messia" è molto vicina. Questo futuro "Cristo" è lo stesso "Cristo cosmico" o "Maitreya" che aspettano i seguaci della New Age. Il Cristo della Bibbia è tutt'altra cosa. La Cabala insegna che Dio inizialmente abbandonò il mondo, lasciandovi solo una goccia di sè. Poi a un certo punto da Lui sarebbero emanate delle luci (emanazioni) racchiuse in dieci vasi (le Sefirot, che sono rappresentate secondo uno schema detto Albero della Vita); ma gli ultimi vasi si sarebbero rotti e le luci di Dio sarebbero diventate prigioniere della creazione. Questo disastro avrebbe ferito Dio e avrebbe dato un'impronta negativa alla storia. Ecco dunque un Dio in cui non si intravede l'amore (che nella Bibbia Egli stesso dice non solo di possedere, ma di essere), e che si trova in circostanze fuori del suo stesso controllo.
Secondo la Cabala, le "scintille di Dio" finirono così imbrigliate in tutto ciò che esiste, incluso il male (il "bene nel male" è un concetto Taoista, completamente diverso da ciò che Dio dichiara di Se stesso, dalla sua assoluta santità e giustizia, e dal principio evangelico secondo cui in Dio "non c'è tenebra alcuna", 1Gv. 1:5). Forse tu non sai che anche all'interno del cristianesimo ci sono cristiani che accettano la resurrezione di Yeshua ma negano quella dei morti, perché convinti dalla dottrina della reincarnazione e credono che lo stesso Yeshua nei suoi insegnamenti, descritti nei Vangeli abbia dato spazio al tema della reincarnazione e ciò che affermano possiamo tranquillamente demolirlo alla luce della Scrittura. E che dire della tradizione Pitagorica? dove i pitagorici traevano curiosi collegamenti dalle proprietà che attribuivano ai numeri o che trovavano in essi. Per fare un esempio, la giustizia sarà il numero 4, come ci arrivano? Poichè (4) è il primo prodotto di uguale per uguale (2x2) e la giustizia rende uguale per uguale, quattro (4) è quindi rappresentativo della giustizia. Queste discipline hanno un ragionamento che le accomuna. Non metto in dubbio i tuoi studi, dico semplicemente che la Bibbia non può essere comparata con studi cabalistici e non lo dico da credente. E' un libro che racconta una storia (la storia dell'umanità) che ha e si fonda su una trama inconciliabile con la trama raccontata nella cabala. Con tutto il rispetto ma il fatto che stai studiando la Kabbalah da fonti di autori riconosciuti ai fini di un attento studio biblico non è obbiettivo e attinente allo studio biblico, anche i TG fanno lo stesso anteponendo le loro riviste, libri allo studio della Bibbia. Prova a leggere il Vangelo di Giovanni con una mente libera senza cercare di intravedere collegamenti con la Kabbalah, leggilo come un racconto. Tieni in considerazione il contesto in cui scrive Giovanni. Sono in partenza a dopo ferragosto! Buona giornata.
Evidentemente ci sono diverse Kabbalah in giro, con una battuta posso solo dirti che "la mia è differente"
Lo stesso Baal HaSulam iniziò a divulgare vedendo proliferare in giro libri sulla Kabbalah lontanissimi dalla Kabbalah autentica. Hai nominato tanti concetti che sono nella Kabbalah, ma che hanno significati completamente diversi. Nella cartella Kabbalah ho accennato a qualcosa ( da prendere con riserva in quanto sono ancora una studentessa all'inizio del percorso), è meglio comunque attingere alle fonti autentiche. Ti auguro buone ferie, a presto!
Janira li definisce punti di vista. Ma poi ci sono i dati di fatto.
Chissà quante volte, guardando le nuvole, vi abbiamo scorto dei fiori o degli animali o chissà che altro. Sono punti di vista, ma rimane il fatto che si tratta solo di nuove. Forse sto banalizzando, ma è solo un esempio.
Dire che «il Vangelo di Giovanni è quasi sfacciatamente un'opera kabbalista (intesa al modo di Baal HaSulam)» è ben più che un punto di vista: è un’affermazione senza alcun riscontro.
Mi trovo nuovamente d’accordo con Margo quando risale storicamente alle radici della Qabbalah e ne segnala i collegamenti. Aggiungo di mio, non volendo però allargare il discorso, un aspretto psicologico: un ruolo lo ha anche quello che C. G. Jung identificò come inconscio collettivo, il “contenitore” psichico universale, l'inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani e che contiene gli archetipi (le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture).
Da parte mia seguo da sempre questo principio paolino, che è anche una raccomandazione: “Esaminate ogni cosa e ritenete il bene”. - 1Ts 5:21.
Con “ogni cosa” va inteso tutto ciò che non è biblico, perché nella Bibbia tutto è bene e tutto va trattenuto. Abbiamo dunque due grandi campi dello scibile: la Sacra Scrittura e tutto il resto (Qabbalah compresa).
La persona credente fa riferimento alla Bibbia, ma se non è un bacchettone o una beghina sa accogliere il buono che c’è altrove e che non contrasti con la Scrittura.
Il credente che fa riferimento alla Bibbia incappa nel libro di Daniele, nel libro di Ezechiele , tutta l’apocalittica è figlia di Babilonia o giù di li …. quando si studia questi libri biblici e canonici si studia di fatto l’opera della merkavà, il carro divino o le chayòt nel libro di Ezechiele, anche il libro dei Giubilei considerato canonico dalla Chiesa Etiope contiene elementi esoterici, se poi consideriamo Shir haShirim , abbiamo il meglio dell'esoterismo escatologico, un testo di una complessità da fare impallidire alcune opere cabalistiche, ovviamente quasi nessuno ci capisce qualche cosa, altro che la kabbalà .
I segni o lettere nel Torah sono esattamente 304.805, un lungo nome, ma anche un grande numero, questo ci sconcerta almeno che non pensiamo che nel pensiero divino il linguaggio non esiste nel senso rettilineo e progressivo, meglio ancora “non articolato”, il linguaggio divino è una serie di informazioni che separano il vero dal non vero, esattamente come i numeri sono divisibili o indivisibili, sul Sinai abbiamo avuto il dono della Torah e non la ricezione della Torah.
E poi non dimentica che Dio non spiega, ama!
Shabbat Shalom