Pietro è stato il primo papa?
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Re: Pietro è stato il primo papa?
Caro Vittorio, hai una strana "logica", tutta tua, che – scusa se te lo dico – non è affatto logica.
Comunque ti accontento. Ecco la parola “onnipotente” nella Scrittura:
“Quando Abramo ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente»”. - Gn 17:1.
È Dio stesso che lo dichiara. Il testo ebraico è אֲנִי־אֵל שַׁדַּי (anìy-el shaddày), letteralmente: “Io-Dio onnipotente”. La parola “onnipotente è shaddày.
Mentre che ci siamo ti do anche quella greca. In 2Cor 6:18 si legge: “«E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore onnipotente [παντοκράτωρ (pantokràtor)]”. Per tua informazione, la parola greca deriva da pas (= tutto) e da kràtos (= potere).
Nota anche, se vuoi notarlo, che è Dio che si fa Padre dei suoi eletti. I cattolici dovrebbero solo provare forte imbarazzo a riferirsi al regnante dello Stato del Vaticano come “papa” e questi, a sua volta, dovrebbe essere almeno un po’ imbarazzato a farsi chiamare sommo pontefice, che era il nome che i romani davano al capo dei sacerdoti pagani che amministravano il loro culto pagano.
Comunque ti accontento. Ecco la parola “onnipotente” nella Scrittura:
“Quando Abramo ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente»”. - Gn 17:1.
È Dio stesso che lo dichiara. Il testo ebraico è אֲנִי־אֵל שַׁדַּי (anìy-el shaddày), letteralmente: “Io-Dio onnipotente”. La parola “onnipotente è shaddày.
Mentre che ci siamo ti do anche quella greca. In 2Cor 6:18 si legge: “«E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore onnipotente [παντοκράτωρ (pantokràtor)]”. Per tua informazione, la parola greca deriva da pas (= tutto) e da kràtos (= potere).
Nota anche, se vuoi notarlo, che è Dio che si fa Padre dei suoi eletti. I cattolici dovrebbero solo provare forte imbarazzo a riferirsi al regnante dello Stato del Vaticano come “papa” e questi, a sua volta, dovrebbe essere almeno un po’ imbarazzato a farsi chiamare sommo pontefice, che era il nome che i romani davano al capo dei sacerdoti pagani che amministravano il loro culto pagano.
Re: Pietro è stato il primo papa?
Gianni, non perdere la tua consueta precisione filologica, El shadday ha una pluralità di significati, ed "onnipotente" è solo una traduzione greca adottata anche dalla LXX.
Do un link, certamente non autorevole, ma significativo:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/El_Shaddai_(Ebraismo" onclick="window.open(this.href);return false;)
Stessa cosa per "pantokrator" che si può tradurre anche come: sovrano universale, signore di tutti, signore dell'universo.
Il concetto di onnipotenza come lo intendiamo noi oggi appartiene alla cultura greca non a quella ebraica, che non era incline alla speculazione filosofica sugli attributi di Dio.
Occorre essere coerenti nello studio biblico, non si deve fare l'analisi filologica parziale finalizzata alla dimostrazione delle proprie tesi.
Do un link, certamente non autorevole, ma significativo:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/El_Shaddai_(Ebraismo" onclick="window.open(this.href);return false;)
Stessa cosa per "pantokrator" che si può tradurre anche come: sovrano universale, signore di tutti, signore dell'universo.
Il concetto di onnipotenza come lo intendiamo noi oggi appartiene alla cultura greca non a quella ebraica, che non era incline alla speculazione filosofica sugli attributi di Dio.
Occorre essere coerenti nello studio biblico, non si deve fare l'analisi filologica parziale finalizzata alla dimostrazione delle proprie tesi.
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Re: Pietro è stato il primo papa?
Caro Vittorio, per voler essere proprio precisi, in ebraico שַׁד (shad) significa “mammella”. Recentemente si è collegato shadày con la radice semitica tdy che significa “petto”. Si noti l’immagine che ne deriva: petto-mammella. Nel linguaggio concreto ebraico questo attributo femminile viene fatto proprio da Dio. Ciò spiegherebbe anche come Israele sia stata sensibile al culto della dea cananea della fertilità Asheràh, dea rappresentata con le mammelle. La dea Asheràh è menzionata in diversi passi biblici, come in 2Re 13:6, che TNM scambia per un palo sacro: “A Samaria rimase in piedi anche lo stesso palo sacro [אֲשֵׁרָה (asheràh)]”. Qui si parla dell’idolo che rappresentava la dea. – Cfr. Gdc 6:25,26; 1Re 15:13;18: 9; 2Re 21:7;23:6; 2Cron 15:16.
La parola greca usata nelle Scritture Greche non lascia però dubbi sull’onnipotenza di Dio. Parola, tra l’altro, usata dalla LXX per tradurre shaddày.
L’onnipotenza di Dio non è una mia tesi. Appare in tutta la Scrittura al di là dei termini usati. Se poi tu vuoi dire che la Bibbia non mostra un Dio onnipotente, questa sì che è una tua tesi.
La parola greca usata nelle Scritture Greche non lascia però dubbi sull’onnipotenza di Dio. Parola, tra l’altro, usata dalla LXX per tradurre shaddày.
L’onnipotenza di Dio non è una mia tesi. Appare in tutta la Scrittura al di là dei termini usati. Se poi tu vuoi dire che la Bibbia non mostra un Dio onnipotente, questa sì che è una tua tesi.
Re: Pietro è stato il primo papa?
Gianni, che un ebreo non sia un greco non è una mia tesi. Nella Bibbia non esiste un termine che abbia lo stesso significato di "onnipotente" che ha per noi oggi, e che aveva per i filosofi greci. La traduzione greca della LXX cerca di trasporre nel mondo ellenizzato le caratteristiche attribuite al Dio ebraico. Siamo noi a dedurre le caratteristiche di onnipotenza, onniscienza, infallibilità dalle descrizioni del Dio ebraico, ma gli ebrei non erano interessati a definire queste caratteristiche, proprio perché non sono greci, e quindi non avevano termini equivalenti.
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Re: Pietro è stato il primo papa?
Dove vuoi arrivare, Vittorio?
Re: Pietro è stato il primo papa?
Sto aspettando lo shabbat in cima alla mia montagna preferita, in compagnia del mio cane... E ho pensato a voi... Che il Signore, il nostro unico e vero Padre vi benedica grandemente!
Avevo scattato delle foto per voi, ma non so come caricarle!
Avevo scattato delle foto per voi, ma non so come caricarle!
Re: Pietro è stato il primo papa?
Dunque, cara Lucia, per capire cerchiamo innanzitutto di vedere com'è strutturata la prima comunità degli apostoli, ovvero gli "inviati", di Gesù, che lui stesso aveva scelto:
"Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo." (At 1,2)
Nota che Gesù ha scelto gli apostoli per mezzo dello Spirito Santo.
Nella comunità apostolica Gesù aveva dato un compito particolare a Pietro:
"E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt 16,18).
Il termine "pietra" ha un'ambivalenza nel soggetto a cui si riferisce che può essere mantenuta, infatti può essere attribuito sia a Pietro, che a Gesù stesso. I due significati sono complementari: "Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori" (At 4,11), ma è anche riferibile a Pietro, apostolo a cui Gesù cambia il nome: "Simone, al quale diede anche il nome di Pietro (Lc 6,14), e cambiare il nome nel linguaggio ebraico significa cambiare la persona, farle assumere un nuovo ruolo.
Che Pietro sia un apostolo particolare lo notiamo anche dalle parole del Risorto:
"Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi»" (Gv 21,15-18).
La scelta di un nuovo apostolo in sostituzione di uno mancante, perché morto, è descritta in At 1:
"In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi",
nota che è Pietro ad alzarsi e a prendere la parola, nota anche il numero delle persone radunate 120=12x10, numero certamente simbolico, 12 numero delle tribù di Israele, e degli apostoli,10 numero dei comandamenti.
"Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli." (At 1,21-26)
Nella prima comunità era stato necessario eleggere un nuovo apostolo al posto di Giuda, e la comunità prega il Signore, nota che Gesù aveva scelto gli apostoli per mezzo dello Spirito. Quindi abbiamo l'elezione di un nuovo apostolo tramite la preghiera al Signore che equivale all'azione dello Spirito.
Per il momento mi fermo qui, poi proseguirò, il discorso non è finito.
"Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo." (At 1,2)
Nota che Gesù ha scelto gli apostoli per mezzo dello Spirito Santo.
Nella comunità apostolica Gesù aveva dato un compito particolare a Pietro:
"E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt 16,18).
Il termine "pietra" ha un'ambivalenza nel soggetto a cui si riferisce che può essere mantenuta, infatti può essere attribuito sia a Pietro, che a Gesù stesso. I due significati sono complementari: "Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori" (At 4,11), ma è anche riferibile a Pietro, apostolo a cui Gesù cambia il nome: "Simone, al quale diede anche il nome di Pietro (Lc 6,14), e cambiare il nome nel linguaggio ebraico significa cambiare la persona, farle assumere un nuovo ruolo.
Che Pietro sia un apostolo particolare lo notiamo anche dalle parole del Risorto:
"Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi»" (Gv 21,15-18).
La scelta di un nuovo apostolo in sostituzione di uno mancante, perché morto, è descritta in At 1:
"In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi",
nota che è Pietro ad alzarsi e a prendere la parola, nota anche il numero delle persone radunate 120=12x10, numero certamente simbolico, 12 numero delle tribù di Israele, e degli apostoli,10 numero dei comandamenti.
"Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli." (At 1,21-26)
Nella prima comunità era stato necessario eleggere un nuovo apostolo al posto di Giuda, e la comunità prega il Signore, nota che Gesù aveva scelto gli apostoli per mezzo dello Spirito. Quindi abbiamo l'elezione di un nuovo apostolo tramite la preghiera al Signore che equivale all'azione dello Spirito.
Per il momento mi fermo qui, poi proseguirò, il discorso non è finito.
Re: Pietro è stato il primo papa?
Carico io per te sorella qui dalle mie sono in solo e tramonta ora in riva al fiume.
Buon Comandamento e riflettete cari tradizionalisti.

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Ultima modifica di Israel75 il venerdì 10 aprile 2015, 20:17, modificato 2 volte in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Pietro è stato il primo papa?
Concordo con Gio. É più facile farlo che dirlo.


Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Re: Pietro è stato il primo papa?
Caro Vittorio , il tuo modo di procedere è ordinato ma lasci i discorsi a metà. Sia sul passo della pietra di Matteo sia su Atti. Come avrai potuto leggere ci sono altre spiegazioni logiche e bibliche. Ovviamente non concordi. Quindi adesso andiamo al passo di Giovanni 21-15 ecc.
In punti di domanda erano:
1. Dimostrare che Pietro è stato eletto capo della chiesa
2. Dimostrare che è corretto parlare di successori e quindi di elezioni
Commentando il passo da te riportato, GV 21 :15 ecc.. , ricordo che Gesù chiama “amici” gli apostoli all’ultima cena.
Riporto il brano con i relativi termini tra parentesi:
(Gv 21,15): Quando ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: ”Simone, figlio di Giovanni, mi ami (agapao, amore gratuito) più di costoro? Gli rispose: “Certo Signore, lo sai che ti voglio bene (fileo, amore di amicizia). Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo per la seconda volta: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami? (agapao). “Certo, Signore tu lo sai che ti voglio bene (fileo). Gli disse: “Pascola le mie pecore”. Gli disse per la terza volta: “Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene (fileo)?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: “Mi vuoi bene?”(fileo), e gli disse: “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene” (fileo).
Non sono esperto in greco , ma alcuni significati è possibile confutarli. Gianni ed altri, anche tu stesso se conosci bene il greco, potete correggere se ci sono errori nel significato.
Filos, da fileîn, essere attratto da una persona, sentirsi in comunione, vicino spiritualmente, intimo.
Agapân e Agàpe, indica un amore razionale, di stima, dove la libera volontà si esercita in una univoca direzione.
Nel colloquio sopra riportato, Gesù interroga più volte Pietro. Pietro era colui che lo aveva rinnegato tre volte. Tre volte Gesù lo interroga.
La prima e la seconda volta Gesù gli chiede “..mi ami? “(agapao, amore gratuito)
Simone risponde “lo sai che ti voglio bene (fileo, amore di amicizia)”.
La terza volta Gesù invece chiede: “Mi vuoi bene?”(fileo).
Simone (Pietro) è addolorato. Gli sta per caso ricordando le 3 volte che lo ha rinnegato? E risponde per la terza volta : “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene” (fileo).
E’ come se Gesù lo stesse rimproverando dicendogli : “un tempo eri mio amico” adesso puoi pretendere solo l’amore che un discepolo deve nutrire per tutti e per il suo maestro.
Alla prima domanda , Gesù dice a Pietro “pasci i miei agnelli”, la seconda volta “Pascola le mie pecore”. Gli agnelli sono i più deboli nel gregge, vanno nutriti.
Qui Gesù fa riferimento all’amore facendo l’esempio di un pastore con le sue pecore. Il messaggio è:
amare Gesù significa procurare vita agli altri, dare nutrimento al gregge, proteggerlo, anche a costo della propria vita, così come fa un vero pastore.
Pietro è costernato , lo si capisce leggendo il brano. Pietro ha rinnegato il maestro, ha tradito la sua amicizia.
In questo brano non vediamo Gesù che da dei titoli a Pietro, anzi… leggiamo tutt’’altro. Bisogna poi leggere i versetti successivi:
18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
In punti di domanda erano:
1. Dimostrare che Pietro è stato eletto capo della chiesa
2. Dimostrare che è corretto parlare di successori e quindi di elezioni
Commentando il passo da te riportato, GV 21 :15 ecc.. , ricordo che Gesù chiama “amici” gli apostoli all’ultima cena.
Riporto il brano con i relativi termini tra parentesi:
(Gv 21,15): Quando ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: ”Simone, figlio di Giovanni, mi ami (agapao, amore gratuito) più di costoro? Gli rispose: “Certo Signore, lo sai che ti voglio bene (fileo, amore di amicizia). Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo per la seconda volta: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami? (agapao). “Certo, Signore tu lo sai che ti voglio bene (fileo). Gli disse: “Pascola le mie pecore”. Gli disse per la terza volta: “Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene (fileo)?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: “Mi vuoi bene?”(fileo), e gli disse: “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene” (fileo).
Non sono esperto in greco , ma alcuni significati è possibile confutarli. Gianni ed altri, anche tu stesso se conosci bene il greco, potete correggere se ci sono errori nel significato.
Filos, da fileîn, essere attratto da una persona, sentirsi in comunione, vicino spiritualmente, intimo.
Agapân e Agàpe, indica un amore razionale, di stima, dove la libera volontà si esercita in una univoca direzione.
Nel colloquio sopra riportato, Gesù interroga più volte Pietro. Pietro era colui che lo aveva rinnegato tre volte. Tre volte Gesù lo interroga.
La prima e la seconda volta Gesù gli chiede “..mi ami? “(agapao, amore gratuito)
Simone risponde “lo sai che ti voglio bene (fileo, amore di amicizia)”.
La terza volta Gesù invece chiede: “Mi vuoi bene?”(fileo).
Simone (Pietro) è addolorato. Gli sta per caso ricordando le 3 volte che lo ha rinnegato? E risponde per la terza volta : “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene” (fileo).
E’ come se Gesù lo stesse rimproverando dicendogli : “un tempo eri mio amico” adesso puoi pretendere solo l’amore che un discepolo deve nutrire per tutti e per il suo maestro.
Alla prima domanda , Gesù dice a Pietro “pasci i miei agnelli”, la seconda volta “Pascola le mie pecore”. Gli agnelli sono i più deboli nel gregge, vanno nutriti.
Qui Gesù fa riferimento all’amore facendo l’esempio di un pastore con le sue pecore. Il messaggio è:
amare Gesù significa procurare vita agli altri, dare nutrimento al gregge, proteggerlo, anche a costo della propria vita, così come fa un vero pastore.
Pietro è costernato , lo si capisce leggendo il brano. Pietro ha rinnegato il maestro, ha tradito la sua amicizia.
In questo brano non vediamo Gesù che da dei titoli a Pietro, anzi… leggiamo tutt’’altro. Bisogna poi leggere i versetti successivi:
18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 10 aprile 2015, 22:28, modificato 2 volte in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB