
Ismaèl il primogenito di Avrahàm viene allontanato preferendo il secondo figlio Izchàk, lo stesso avviene quando Moshè viene scelto al posto del fratello maggiore, la stessa primogenitura passerà poi da Jacov da Ruben e poi a Josef.
Samuele si affida per volontà divina a David che a sua volta eleggerà Shlomò come suo erede nonostante che non fosse primogenito. Ancora in seguito Jacov benedirà Efraim invece che Menashè
Tutto questo ci porta a riflettere che l’insegnamento trasversale in molti racconti biblici è pedagogico, in questo caso la primogenitura è un diritto che deve essere meritato secondo un principio spirituale legato alle qualità spirituali del singolo, il primogenito non ha il diritto per nascita, ma viene legittimato attraverso le sue qualità e le sue azioni che non sono ancora realizzate perché appartengono ancora al futuro, un aspetto educativo che scardina un principio comune che identificava nei primogeniti la “forza divina” come emanazione del volere degli dei, questo modello sarà sottolineato nel libro di Shmòt, quando cavallo e cavaliere saranno abbattuti e D-o colpirà l'Egitto attraverso i suoi primogeniti e spezzare il culto della primogenitura.
I concetti su cui dobbiamo meditare sono tanti, la preferenza di D-o per qualcuno, il principio della primogenitura, l’offerta o il sacrificio e i loro significati, la gelosia, la delusione che diventa depressione e poi si trasforma in violenza, in questo racconto è evidenziata la differenza sociale tra pastori nomadi e contadini , l’inizio del confronto che porterà una serie infinita di uccisioni narrati dal Tanach e molti libri di storia.
Le parole successive sono drammatiche: “ Caino alzò la mano contro suo fratello e l’uccise”
“Hével” appare in tutto il suo significato, Hevèl è il respiro breve e fugace come è stata la sua vita, Qòhelet impegna questa parola molte volte con significato di respiro breve essenza della vita che è sempre fugace, le traduzioni riportano “Hével” come “ vanità “, questa parola appare cinque volte nello stesso versetto pari al valore gematrico della lettera ה iniziale del nome הבל , respiro che è come quello che D-o ha insufflato nell’uomo e sottratto dal primo omicidio della storia.
Esiste un profondo insegnamento nel racconto di Bereshit che dobbiamo ancora una volta riconsiderare: Khaìn è il primogenito:”Ho acquistato un uomo con Dio” parole che implicano il senso del possesso che include la terra, il raccolto e la ricchezza.
E’ il primo confronto diretto tra due uomini e fratelli, e forse ora possiamo immaginare le parole che disse da Khàin a suo fratello omesse dall’agiografo , e riguardavano forse la primogenitura e il diritto di essere il primo nell'ordine della accettazione divina?
Il cristianesimo a interpretato in chiave patristica che il “minore” è sempre il preferito da D-o, nel pensiero ebraico assistiamo al ribaltamento del concettosi di primogenitura, nel racconto biblico il primogenito è spesso messo da parte e il suo ruolo limitato, questo spesso avviene con dei colpi di scena all'ultimo minuto.
Pinchas Lapide pone una interessante osservazione:”Caino e Abele non erano nemici, ma piuttosto estranei l’uno all’altro, il che spesso è peggio. Tutti ne conosciamo le conseguenze. Il primo uomo che ebbe un fratello, lo uccise. E il fratricidio[….] Fa parte della roccia primitiva il fatto che il primo vero, profondo dialogo sulla terra sia stato un dialogo religioso che ha causato il primo spargimento di sangue. Significativamente, non si è trattato di una gara su chi amasse di più Dio, ma si è trattato di una domanda antibiblica su chi Dio amasse di più. Si è trattato, in realtà, di una domanda schizofrenica che in seguito avrebbe aspramente diviso Chiesa e Sinagoga e causato una ecatombe di sangue”.
Segue….
Noiman
Shabbat Shalom a tutti