Non sono citazioni ma Matteo 24:30 ".....e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e grande gloria".
In Apocalisse 1:6 trovo: "....si a lui sian la gloria e il potere per sempre"
Concorda con Apocalisse 1:7 "ecco, egli viene con le nubi, e ogni occhio lo vedrà, e quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra si batteranno con dolore a causa di lui, si amen"
I vangeli a parte e le poche parole del Risorto, le sue parole non erano pietra di paragone per gli scrittori neotestamentari come lo era la bibbia ebraica.
Una ipotesi è che i vangeli sono stati scritti
dopo le altre scritture neotestamentarie.
Dato che persone come Paolo e Luca e Matteo e Marco i Giovanni e Pietro scrivevano e le opere-copie su papiro non erano carissime, i vangeli, specie Marco, se c'erano erano copiati e conosciuti ma non citati.
La spiegazione sarebbe da ricercare per esempio nella ragione per cui Luca, dopo aver scritto tante parole di Gesù nel vangelo, non ne parla quasi mai in Atti.
Il suo vangelo sarebbe stato scritto per Teofilo, che è stato sommo sacerdote, e per ebrei della Palestina, con riferimenti culturali e geografici, storici che altri non potevano gustare.
Gli Atti poi furono scritti per gli ebrei e gentili osservanti della bibbia ebraica e seguaci di Cristo dell'Asia Minore e mediterraneo, dove aveva predicato Paolo.
E' pur vero che
Atti inizia con una seconda dedica a Teofilo, che però non è più eccellentissimo, ma la scenario cambia via da .Gerusalemme.
Inoltre Atti mi sembrano una altra opera aggiunta rispetto al vangel.o e non una sua
organica continuazione.
Infatti, contrariamente a quanto affermato nel prologo del vangelo, non mi risulta che molti si erano accinti a compilare un racconto dei fatti della predicazione di Pietro e Paolo.
Ammetto che la mia conoscenza dei testi cristiani primitivi è mancante.
Insomma
Dopo aver studiato e dedicato a Teofilo il suo vangelo, e avendone ricevuto lode, gli dedica un altro racconto che lega al vangelo col termine "protos", primo della serie.
È Testimonianza di prolificità letteraria di Luca e dell'ambiente di Teofilo.