Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Per quanto riguarda la bestemmia imperdonabile, è necessario leggere il passo parallelo di Mt 12:22-24:

“Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarì, in modo che il muto parlava e vedeva. E tutta la folla stupiva e diceva: «Non è questi il Figlio di Davide?» Ma i farisei, udendo ciò, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni»

I farisei imputavano la guarigione al potere dei demoni, accusando Yeshua di stregoneria. Facendo ciò, essi bestemmiano contro Dio, poiché le opere potenti avvenivano grazie alla potenza di Dio che operava tramite il Suo spirito per mezzo di uomini. Come Yeshua guarisce Lazzaro “per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato” (Gv 11:4), anche Pietro e Giovanni guariscono uno storpio non con le loro forze, ma in virtú della potenza di Dio per mezzo dello spirito:

“Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questa guarigione? Voi ci guardate come se fossimo stati noi a far camminare quest'uomo, noi con le nostre forze e con le nostre preghiere. Invece è stato Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri. Con questa guarigione Dio ha manifestato il glorioso potere di Gesú, suo servo." (At 3:12,13, TILC)

Ciò è confermato da Yeshua stesso in Mt 12:28: “Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio.” Yeshua, come gli apostoli, non operavano con le loro forze o in virtú di "poteri" straordinari, ma era lo spirito di Dio, quindi Dio stesso tramite la Sua manifestazione di potenza (spirito), che operava in loro.

Ecco che si capisce perché la bestemmia contro Yeshua è perdonata ma non quella contro lo spirito. Yeshua non è Dio. I farisei, imputando il merito di quella guarigione a un demonio, bestemmiano contro Dio, poiché è Dio che opera la guarigione tramite il Suo spirito. Bestemmiare contro Yeshua non è peccato mortale, poiché egli non è Dio. Identificare il potere di Dio con quello di un demonio, invece, è peccato mortale, poiché è una bestemmia contro Dio.

Quindi, la bestemmia imperdonabile è quella contro Dio soltanto (o contro il Suo spirito, che è Sua manifestazione, quindi Lui stesso).
marco
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da marco »

Caro Antonio conosco la differenza tra apostolo e discepolo. La mia puntualizzazione era riferita all'idea che SOLO gli apostoli potevano "predicare il Regno e annunciare il Messia".
Invece la Sacra Scrittura afferma che l'evangelizzare è compito anche nostro.
È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio.Ef 4,11/13
marco
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:Quindi, la bestemmia imperdonabile è quella contro Dio soltanto (o contro il Suo spirito, che è Sua manifestazione, quindi Lui stesso).
E come si può bestemmiare Dio, con una parolaccia o una imprecazione? O come pensavano gli ebrei al tempo di Yeshùa: Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 62 Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Quello che non volete comprendere è che qualsiasi peccato o bestemmia (imprecazione) contro Dio viene perdonata in VIRTU' del riconoscimento di Yeshùa come Cristo di Dio.
Se non VEDI nella figura di Yeshùa la Potenza Divina, non vedi Dio, e così facendo bestemmi lo Spirito Santo.
Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Marco la bestemmia contro lo spirito è il rinnegamento di Cristo ma solo dopo averlo conosciuto...non prima..!
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Quello che non volete comprendere è che qualsiasi peccato o bestemmia (imprecazione) contro Dio viene perdonata in VIRTU' del riconoscimento di Yeshùa come Cristo di Dio.
Se non VEDI nella figura di Yeshùa la Potenza Divina, non vedi Dio, e così facendo bestemmi lo Spirito Santo.
Marco, voglio farti notare che il testo, qui, specifica qualcosa di diverso e di piú semplice. Dice che parlare contro Yeshua sarà perdonato, "blasfemizzare" contro lo spirito no. Tradotto letteralmente, suona cosí:

“ognuno che dirà una parola [λόγον, lògon] contro il figlio dell'uomo sarà perdonato a lui; ma a colui che parla in modo blasfemo [βλασφημήσαντι, blasfemèsanti] contro lo spirito santo non sarà perdonato”. Come vedi, il testo dice due cose diverse. “Dire parole contro” significa insultare, βλασφημέω significa essenzialmente "invertire i valori morali", riconoscere come buono ciò che è male e viceversa.

Yeshua dice ai farisei, che lo accusano di operare col potere dei demoni: potete insultare me, ma non potete bestemmiare contro Dio. Ecco che il senso di "bestemmia" diventa chiaro.

Nel passo da te citato sulle accuse dei farisei, devi leggere anche il versetto parallelo di Gv 10:33: “I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia [περὶ βλασφημίας, perí blasfemías]; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».”. Al v.30 aveva appena detto: “Io e il Padre siamo uno”. I Giudei non comprendevano a fondo questo suo identificarsi con Dio, per loro era una bestemmia, poiché nessun uomo può sminuire la maestà di Dio riducendola alla carne. Anche qui si applica il concetto che rende il termine blasfemèo nell'altro versetto di Matteo.

Quindi, non ci sono da fare esegesi troppo complicate. Yeshua dice: parlate pure contro di me ma state attenti a non bestemmiare contro Dio. Sembra quasi che Yeshua li voglia proteggere... E spiega loro che il potere che opera in lui è quello di Dio, non di Belzebu, e che dicendo quelle arole loro bestemmiano contro Dio:

“Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro se stessa non potrà reggere. 26 Se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? 27 E se io scaccio i demòni con l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici. 28 Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio. ” (Mt 12:25-28)
Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Se posso dire la mia riguardo questa bestemmia...dalla situazione in cui è stata citata nel vangelo credo che sia una offesa non a Dio direttamente ma alla sua opera!Chi ad esempio non riconosce nella creazione la sua opera,cosi come chi non riconosceva l opera di Cristo...e poi quella dello spirito santo....ciò che è evidente......non può essere rinnegato..se lo facciamo diventiamo noi stessi,per nostra scelta,imperdonabili!
marco
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da marco »

Caro Antonio oggi si può peccare contro lo spirito Santo?
Antonio LT
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da Antonio LT »

Se ciò che ci circonda è evidente....probabilmente si...ma per imperdonabile secondo me non si deve intendere infinito...
Ad esempio posso io pensare e dire che il creato sia frutto del caso...eppure è evidentissimo che non può essere cosi...in quel caso sto insultando in maniera indegna Dio...!Posso non aver mai letto la Bibbia o sentito parlare di Yeshua....ma resta il creato qualcosa di evidente e indiscutibile...rinnegare questa cosa potrebbe portare a rinnegare Dio e non esser perdonati..ma sta a noi decidere cosa fare!
Ora a cosa può essere confrontato questo?
Nel passo che si cita questo peccato(imperdonabile) era evidente l opera di Dio per quegli uomini quanto il creato...lo hanno potuto tastare con mano...ma l hanno rinnegato,insultato e attribuito non al caso ma comunque a Belzebu....
Per me significa questo...oggi abbiamo solo il creato e I vangeli(una volta letti e assimilati) che possono ,a mio parere,far cadere una persona in questo tipo di peccato....perchè è come se si dicesse no io non accetto e apprezzo la tua opera...decidiamo sempre e comunque noi!
Se poi ci rendiamo conto dell errore credo che Dio ci possa comunque perdonare(spero)!
marco
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da marco »

Caro Jon Romani 10 afferma che non tutti obbedirono al buon annuncio. E non che ci sarà in seguito quello che tu asserisci. Paolo scrive: "Ma io dico: non hanno forse udito? Tutt'altro: per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole.
" Le parole di chi? Di chi predicava e predica la parola di Cristo.
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bgaluppi
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Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?

Messaggio da bgaluppi »

Le parole sono quelle degli apostoli, contenute oggi nelle Scritture Greche, che narrano e insegnano intorno a Yeshua, il Cristo, di cui nessuno, ai suoi tempi, sapeva nulla.

Se noti, il testo dice "non hanno udito?" all'indicativo aoristo; stessa cosa dopo con "è corsa", in riferimento alla voce. Utilizzando l'aoristo, l'agiografo mette in evidenza il fatto che la predicazione "è stata udita" (cioè "compresa", non solo "sentita" con le orecchie) e si è diffusa tra tutti i popoli, senza un riferimento temporale preciso. Ossia, mette in evidenza che gli effetti e lo scopo di quella predicazione sono stati raggiunti nel momento in cui la predicazione è avvenuta. Anzi, doveva ancora terminare, ma Paolo ne parla come se fosse già terminata. Con l'aoristo, l'azione è svolta in un momento temporale preciso in cui si colgono già i suoi effetti, senza una relazione con altri momenti temporali. L'aoristo è "aòristos chrònos", ossia "tempo non definito", e contraddistingue un'azione momentanea a sé stante. Per fare un esempio, in Mt 4:9 si fa uso dell'aoristo: "se tu ti prostri e mi adori"; qui, l'aoristo non esprime il bisogno di un'adorazione continua nel tempo, i cui effetti si colgono ogni volta che quell'azione si verifica; ciò che satana chiede a Yeshua è un singolo atto di adorazione momentaneo i cui effetti si colgono immediatamente e durano nel tempo.

Nel versetto da te citato, l'aoristo indica la momentaneità della predicazione apostolica e della sua diffusione: gli effetti di quella predicazione si espletatano nel momento in cui avviene, e quindi si espleta anche lo scopo. Ciò che predicarono "è stato udito" (sentito e "compreso"), ha avuto effetto, e la loro voce "è corsa" in tutto il mondo: la loro opera, avvenuta in un determinato periodo storico, ha prodotto l'effetto desiderato; di quell'effetto, prodotto da un'azione che si è conclusa, ne beneficiamo anche oggi. Quelle parole, dunque, si riferiscono precisamente e solamente alla predicazione degli apostoli, che furono scelti e "inviati" con lo scopo di render noti gli eventi relativi a Yeshua e il suo insegnamento. Questo esprime l'aoristo. Il bello della lingua greca è che è davvero poco interpretabile.

Inoltre, dopo la morte di Yeshua nessuno sapeva nulla di lui, tranne i pochi che lo conobbero e stettero a contatto con lui. Se non fosse stato per gli apostoli, noi oggi non sapremmo nulla del Messia. La predicazione, dunque, serví ad una cosa sola: render noto ciò che accadde e chi fu Yeshua, perché la fede sbocciasse. Perché quella predicazione non è necessaria oggi? Perché oggi sappiamo chi fu Yeshua e conosciamo ciò che accadde e ciò che egli insegnò, e quelle informazioni sono state raccolte in un testo che oggi è disponibile in ogni lingua e in ogni paese. Questi sono gli effetti prodotti dall'opera apostolica, conclusasi.

Oggi, predicando, possiamo forse aggiungere a ciò che è scritto? Possiamo diffondere ulteriormente ciò che è già diffuso in tutto il mondo? Come puoi verificare tu stesso, oggi la predicazione produce solo danni, perché ognuno predica secondo la dottrina di appartenenza: TdG, cattolici, protestanti, mormoni, avventisti etc.. Sento "evangelizzatori" comunicare interpretazioni diverse dello stesso versetto, causando confusione nel credente. Eppure sono tutti "cristiani". Invece, chi predica in maniera veritiera è solo la Scrittura; anzi, sono ancora gli apostoli a predicare, grazie alla Scrittura. Da questo, comprendi il valore dell'aoristo.
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