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Re: lotta michele dragone

Inviato: giovedì 14 gennaio 2016, 23:13
da bgaluppi
É importante non lanciarsi in interpretazioni fuorvianti. Ho spiegato l'origine del nome "lucifero", e quella è. Traduzione di eosfòros, "portatore dell'aurora", da lux (luce) e fero (portare). Questa è l'origine, dal passo di Ez 28:2. Non ce ne sono altre.

Il fatto che gli esoteristi lo venerino come simbolo di raggiungimento di conoscenza, non significa che esista. Lo identificano, per errore, con satana. Per errore in seguito ad una non corretta comprensione del testo biblico. Tutta la filosofie esoterica è una storpiatura e volgarizzazione del pensiero ebraico (kabbalah) e del testo biblico.

Parlare di satana, va bene, poiché il termine esiste sulla Scrittura. Parlare di "lucifero" riferendo questo termine a satana, è come parlare del nulla, poiché il titolo di "portatore di luce" e di "stella del mattino" appartiene a Yeshua.

Re: lotta michele dragone

Inviato: giovedì 14 gennaio 2016, 23:19
da cristianolibero
certo. lucifero è un epiteto non indica un essere esistente.

Re: lotta michele dragone

Inviato: giovedì 14 gennaio 2016, 23:23
da Michele
E' semplicemente che gli uomini che hanno scritto la Bibbia, soprattutto il Vecchio Testamento, non conoscevano affatto Lucifero e quell'appellativo non significava nulla, anche se parallelamente era successo qualcosa di analogo con le stesse vicende, ma cmq ai fini del discorso biblico è del tutto ininfluente. E cmq i satanisti non li sottovaluterei, conoscono bene ogni tipo di nome di demoni, io lo immagino e immagino che facciano evocazioni di un certo tipo. E se un nome non esiste cosa invocano? Va be, ma siamo già OT.
Però Gesù ci parla del Principe di questo Mondo e ci da questo indizio fondamentale. Poi si è perso ogni riferimento al vero nome di questo principe, che tra l'altro è anche ininfluente, visto che il discorso in genere è molto incompresibile,s enza una vera chiave di lettura

Re: lotta michele dragone

Inviato: giovedì 14 gennaio 2016, 23:37
da bgaluppi
Michele, il mondo è fatto di materia. Noi siamo fatti della stessa materia (di "terra"). Il "satan" rappresenta rappresenta figurativamente la tendenza cattiva dell'uomo (yetzer hará), che origina dalla natura materiale. Lo spiega bene Yeshua: “Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l'uomo” (Mt 15:19-20).

In questo senso, egli è il "principe del mondo", poiché il mondo materiale è il suo campo d'azione. Noi siamo ostaggi del mondo, e del suo "principe". A rescindere dal fatto che il satana sia una entità reale o una manifestazione della volontà di Dio, è importante tenere a mente che NIENTE, dico NIENTE, accade senza che Dio lo permetta. Bisogna ricordarsi che la Scrittura non può essere letta come un romanzo, deve essere studiata davvero seriamente, poiché è facile cadere in errore e pensare di comprendere ciò che non dice.

L'argomento è troppo difficile, non ho tempo di affrontarlo seriamente al momento. Però vi prego di restare sulla Scrittura o dovrò cancellare i vostri commenti. Senza rancore. :-)

Re: lotta michele dragone

Inviato: venerdì 15 gennaio 2016, 0:17
da Michele
Eppure Dio usò la materia per costruire dei corpi ad Adamo ed Eva, e dentro vi soffiò il suo spirito. Quindi come si vede sin dalle origini, materia e spirito sono le diverse due faccie della stessa medaglia. Il corpo umano che è materia, contiene in se anche lo spirito, altrimenti ora saremmo nient'altro che bruti, neppure animali.
Il concetto di male è un discorso a duplice mandata, l'uno ci riguarda direttamente e investe il campo della materia e dello spirito. L'altro è qualcosa di veramente accaduto, antropomorficamente parlando. Il male è tale, quando compiamo un'azione o un pensiero peccaminoso. Certamente studiando la scrittura non si incorre in nessun peccato, se non quello di male interpretarla, e anche questo è un grave peccato, non da nulla. Ma la vera vita è quella vissuta, è quella che ci ha insegnato Gesù, fatta di gesti concreti e di persone. Certo Gesù era più di un rabbino, conosceva le scritture e per l'epoca era molto colto, ma privilegiò sempre l'aspetto o il rapporto interpersonale. Chiamò i dodici a seguirlo, non si improvvisò guaritore solitario. Insomma, c'è molto più dello scritto, c'è la pratica...