La Natura di Adamo

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francesco.ragazzi
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La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Ricordo che tempo fà Noiman scrisse qualcosa per affermare che l'uomo creato ad immagine di Dio avrebbe potuto non avere corpo materiale ma un corpo spirituale, e la fisicità dell'uomo potrebbe essere stata una conseguenza del peccato.-
In Genesi 3:8 leggiamo "... Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino..." .-
Adamo si nasconde da Dio dopo aver peccato, potremmo intendere che prima del peccato non si nascondesse ma (passeggiasse con Lui) ... poichè sta scritto che (carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio ed inoltre che nessun uomo può vedere Dio e vivere) mi viene in mente che Adamo per poter passeggiare con Dio potesse avere un corpo non fatto di carne e sangue ma un corpo spirituale....
In Atti 3:19-21 leggiamo "... Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati e affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, leggiamo che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall' antichità per bocca dei suoi santi profeti..." .-
In 1° Corinzi 15:50-52 leggiamo " ...Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati..." .-
Se si tende alla Restaurazione ossia "ripristino" delle condizioni iniziali ed alla fine saremo corpi spirituali se ne deduce che alla creazione eravamo tali (corpi spirituali) ... cosa ne pensate ???
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Gianni afferma che chi scrisse Genesi fosse un redattore e che esistevano già dei libri che ne parlavano...cosa ci fosse scritto non lo sappiamo ...
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Gianni
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da Gianni »

Penso che quella idea sia gnostica, non biblica.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Gianni, l'idea potrà essere gnostica ma la deduzione cui arrivo è puramente biblica .- Potrebbe darsi che il "redattore" di Genesi ci nasconda alcune cose scritte nei libri cui attinse nel redigere Genesi.-
Forse non ci ha ritenuto all'altezza di capirle ???
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Gianni
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da Gianni »

Caro Francesco, il redattore di Genesi era ispirato. Inoltre, trovando due diversi racconti della creazione negli antichissimi documenti che probabilmente aveva a disposizione, li mantenne entrambi. Il che ci dice il suo grande rispetto per quei documenti, per cui non avrebbe tolto ciò che tu supponi. Infine, se riteneva i suoi lettori capaci di capire un racconto in cui un serpente parla, poteva scrivere di tutto.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

La realtà dell’uomo edenico non credo sia quella di un semplice essere umano identico anche fisicamente all’attuale. La costituzione stessa dell’Adamo primordiale, infatti, è imparagonabile a quella dell’uomo decaduto che ha perso la perfetta unità di anima e corpo e vive quasi esclusivamente nella “carnalità”.

L’Eden non è un qualche luogo rintracciabile su una qualsiasi cartina geografica della terra attuale, poiché esso si pone su un piano ben più alto e intangibile rispetto a quello terreno e temporale. L’Eden non è “questa terra”, bensì la Terra Vera, la Terra dei Viventi, con caratteristiche che uniscono e trascendono al tempo stesso l’aspetto fisico e quello sottile della Realtà.

Nelle preghiere del rito ebraico di sepoltura, l’officiante recita queste parole:
"...O antichi Patriarchi che dormite in Hebron, apritegli le porte del Giardino dell’Eden (Gan Edèn), e ditegli: sia la sua venuta in pace! Angeli della pace, andategli incontro, apritegli le porte del Giardino dell’ Eden e ditegli: sia la tua venuta in pace! O voi custodi del Giardino dell’Eden, custodi dei tesori dell’Eden, apritegli le porte del Giardino dell’Eden ed entri (nome del defunto) nel Giardino dell’Eden a godere le gioie dell’Eden" .-

Il contenuto della preghiera è inequivocabile: nella Tradizione Ebraica, il Giardino dell’Eden non è affatto un luogo geografico posto chissà dove nel Medio Oriente come sognavano certi ingenui viaggiatori occidentali dell’800, ma uno stato beatifico dell’essere che, dopo la caduta, è raggiungibile solo attraverso un cammino spirituale di “ritorno” alle origini e che è accessibile, almeno per la stragrande maggioranza dei credenti, solo dopo la morte fisica. (…) risultato della Restaurazione già cominciata da Yeshuà e che porterà presto a compimento.-

Nell’Eden non c’è tempo e successione come nella terra decaduta in cui abitiamo: tutte le possibilità del mondo manifestato vi sono presenti in maniera armoniosa, per cui i corpi sono, al tempo stesso, concreti e sottili.

Nell’Eden non vi è la morte perché non vi è un divenire (perlomeno nel senso che intendiamo riferendoci a questo mondo). Possiamo anzi dire che il rapporto tra la Terra Vera (l’Eden) e la terra attuale è la stessa che esiste tra una realtà e la sua ombra. Nell’Eden, ogni aspetto del creato è co-presente nelle sue indefinite possibilità, sulla terra decaduta esiste, al contrario, un prima e un dopo che genera il continuo (e doloroso) susseguirsi di trasformazioni, di nascite e di morti lungo la linea temporale.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Normalmente nel linguaggio religioso si afferma che l’uomo fu formato da Dio con la “polvere” del suolo in cui Egli soffiò nelle “narici” un alito (neshamàh) di vita (Gn 2,7). Ma in realtà, questa espressione necessita di una spiegazione. La “polvere” (עפר, ‘aphàr) da cui Adamo è tratto, indica infatti la parte più sottile e leggera di un elemento che nelle traduzioni moderne della Bibbia viene reso normalmente come “terra”, ma che il testo biblico indica come ha-adamàh (האדמה), termine assolutamente diverso da ’eretz, (ארץ) che in ebraico indica invece la “terra” nel senso più comune e mondano.
Il termine ha-adamàh non indicherebbe affatto la “terra” in senso grossolano ma, più specificatamente, “l’elemento adamico”, ovvero la “sostanza” non solo “materiale” nella comune accezione del termine, da cui l’uomo primordiale sarebbe stato tratto. L’adamàh da cui Adamo è stato tratto, dunque, sarebbe la “materia prima” primordiale, in cui sono presenti, al tempo stesso, tutte le “possibilità” sia fisiche che sottili della creazione. Non un corpo “materiale e caduco”, dunque, e nemmeno un’anima disincarnata, ma un “corpo perfetto” in cui tutte le possibilità si dispiegano armoniosamente.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

...si pensi al corpo di Yeshua dopo la resurrezione....
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un’anima vivente, ma l’ultimo Adamo (Cristo, n.d.a.) è spirito vivificante. Così che non c’è prima ciò che è spirituale (pneumatikòn) ma ciò che è psichico (psychikòn).

E ancora:

Si semina corruttibile e risorge incorruttibile, si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza, si semina un corpo psichico (sôma psychikón) e risorge un corpo spirituale (sôma pneumatikón).

È significativo che San Paolo non usi, per indicare il corpo ereditato dal primo Adamo, il termine “terrestre” (che nel greco neotestamentario è epighéion), ma specificatamente il termine “psichico”. Il corpo del primo Adamo non è dunque “solo” un corpo grossolano come quello dei suoi discendenti, ma una realtà diversa che per corrispondenza univoca un corpo spirituale. Solo con la “caduta”, Adamo perde la “sottigliezza” del corpo originario per rivestirne esclusivamente l’aspetto grossolano.

Per guardare a ciò che l’uomo fu bisogna quindi guardare a ciò che l’uomo sarà chiamato ad essere: il corpo dei risorti, infatti, può essere ben paragonato al corpo primordiale dell’Adamo edenico, così che l’Origine e il Fine dell’uomo si illuminano vicendevolmente.
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matteo97
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da matteo97 »

Per quello che ne so la teoria sopraesposta da Francesco ricalca la visione degli antichi ellenici riguardo la dualità e la conflittualità tra l'anima, essenzialmente spirituale, e il corpo, entità fisica e corruttibile. Per gli antichi, la caduta dell'anima in questo fragile corpo umano è una tragedia. I platonici, in generale, credevano in uno stato pre esistente, in cui tutte le anime commisero peccato e persero quindi le ali, con le quali una volta erano in grado di ascendere. Ciò fu una punizione per le colpe commesse. Da qui l'analogia con il racconto genesiaco della Bibbia e la sua lettura in chiave metafisica fu sostenuta per secoli dallo gnosticismo che fece convergere dentro la scrittura una chiave di lettura neoplatonica. Questa poi portò le varie denominazioni autodichiaratesi "cristiane" a praticare forme di mortificazione della carne e una rigida ascesi spirituale. Infine contagiò anche la nascente Chiesa Cattolica e soprattutto il monachesimo. Una delle forme più rigide di conflittualità tra l'anima e il corpo fu quella che fece propria il catarismo il quale addirittura additava YHWH, il Dio della creazione nelle S.E., come un dio malvagio poichè creatore della carne mentre intravedeva in Yeshùa un salvatore in quanto egli rifiutò nel corso della sua vita di predicazione di sposarsi e di riprodursi. Anche il vangelo di Giuda, vangelo gnostico e apocrifo scritto in egiziano copto basato a sua volta su una ritraduzione in greco, contiene un'opposizione insanabile tra istinti delle carne e spiritualità dell'anima, anzi mi pare che in questa versione venga rivalutata anche la figura di Giuda Iscariota perchè permise a Yeshùa di liberarsi del corpo fisico a seguito del tradimento da lui ordito. E in questo vangelo Yeshùa non risorge al terzo giorno per volontà del padre riprendendosi lo stesso corpo con il quale fu crocifisso ma si va semplicemente a "sedere alla destra del Padre" che però non è il Dio creatore della materia ma un'altro dio che agisce su di noi per indurci a liberarci dalla carne. Anche l'adorazione del crocifisso quale idolo costituisce il desiderio di patire le sofferenze carnali a motivo della fede tuttavia coloro che le praticano non concepiscono il fatto che Yeshùa è "sceso" da quella croce e ha vinto la morte.
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