Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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matteo97
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da matteo97 »

Anche se validassimo la tua tesi ovvero che ciò che predispone la tentazione (il Satana) risiedesse internamente negli uomini e che la tentazione una volta maturata portasse alla concupiscenza arriveremmo alla conclusione che dal momento che l'uomo è stato creato da Dio pure Satana, in quanto principio astratto concretizzato che risiede nell'uomo, è stato pensato da Dio. L'origine prima di entrambi è Dio. E' altresì vero che la tentazione viene sentita con maggior intesità dall'uomo internamente, una sorta di conflitto tra spirito e materialità (come avviene nel racconto genesiaco tra Eva, la donna, e il serpente), tuttavia la tentazione non viene generata dal nulla; è necessario che dapprima la si concepisca nella mente ed ha anche bisogno che vi si creino le occasioni necessarie affinchè la tentazione sia in grado di operare in noi. Se Dio non avesse posto allegoricamente in Eden "l'albero della conoscenza del bene e del male" (Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Gn 2:9 NR), non avesse dato preavviso di non mangiarne il frutto (Gn 2:17) e in ultima istanza non avesse creato il "serpente" (Gn 3:1) non vi sarebbero state occasioni per la donna e per l'uomo di partorire la tentazione (che viene resa tramite colloquio tra la donna e il "serpente" e successivamente tra l'uomo e la donna) che condusse al peccato disobbidendo così alla precedente norma di YHWH. In altre parole Dio li mise alla prova, ma essi furono tentati dal contesto creatosi e in ultima istanza dalla materialità. Dio è onnisciente è impensabile che le occasioni che si creino nella nostra vita siano frutto del caso (altrimenti l'origine sarebbe la casualità e Dio non avrebbe ragione di esistere), noi siamo messi alla prova e occasionalmente tentati perchè vi è qualcuno che crea quel determinato contesto. Possiamo o soccombere oppure resistere e perseguire sulla via del Bene. Inoltre il Male ha un'origine altrimenti dovremmo ammettere l'esistenza di un principio di coeternità a Dio e a tal punto Dio non sarebbe l'unico a fregiarsi del titolo di Eterno e anche se ammettessimo che il male non esiste se dapprima non lo si è concepito internamente sotto forma di peccato, il peccato ha origine nell'uomo, l'uomo ha origine da Dio quindi il peccato ha origine da Dio.

Passo ora a cercare di interpretare, così come io l'ho inteso, tale passo:
Beato l’uomo che resiste alle tentazioni: dopo aver superato la prova, egli riceverà in dono quella vita eterna che Dio ha promesso a coloro che lo amano. Ma se uno è assalito dalle tentazioni, non deve dire: «È Dio che mi tenta»: perché Dio non può essere tentato dal male ed egli non tenta nessuno. Gc 1:12-13
Anzitutto si noti che colui che scrive dichiara testualmente: "Ma se uno è assalito dalle tentazioni, non deve dire: «È Dio che mi tenta»". Si possono fare diverse ipotesi e constatare diverse opzioni. Colui che scrive probabilmente si sta rivolgendo ai fedeli intimandogli di non attribuire a Dio la tentazione che, avendo raggiunto un certo grado di maturazione nella persona stessa, sta per indurlo al peccato e quindi lo fa attraverso espressioni che i più conoscono e sono a loro maggiormente familiari. Ma se colui che si rivolge al pubblico attribuisse al "Dio" qui inteso il solo lato positivo di questo ovvero il Bene, come se nella metafora del Sole io identificassi in questo il solo portatore del calore, dell'energia e dell'abbondanza (e quindi solo una parte anzichè il tutto) anzichè vederci in esso anche il precursore della siccità e della carestia? E' un ipotesi forse ai più un po' eretica ma che potrebbe avere anche senso. Traducendolo nella nostra concezione diverebbe: "Ma se uno è assalito dalle tentazioni, non deve dire: «E' il Dio (Bontà) che mi tenta«; perchè il Bene non può essere tentato dal male (preceduto dalla tentazione) ed Il Bene non tenta nessuno". A noi pare ovvio e scontato perchè noi possediamo un certo livello di istruzione attraverso il quale noi abbiamo bene a mente i principi di identità e di non contraddizione tuttavia il pubblico qui inteso non possedeva la stessa cultura e il biblista doveva esprimersi con termini comprensibili affinchè i più potessero capire. Il Bene è identificabile dagli ebrei in Dio per cui qui si rivolge al bene come Dio perchè questa è una delle innumerevoli qualità di Dio stesso.
LucaincercadiDio
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Ma la tesi da validare non è affatto la mia Matteo, ho citato solo alcune scritture a sostegno di quanto ho esposto...in ogni caso la tua risposta è molto articolata e quindi cerco di rispondere in più step...

Come primo messaggio ti invito a leggere quanto segue.

Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell'Università di Berlino lancia una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda:
"Dio ha creato tutto quello che esiste?"
Uno studente diligentemente rispose: "Sì certo!".
"Allora Dio ha creato proprio tutto?" - Replicò il professore.
"Certo!", affermò lo studente.
Il professore rispose: "Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male".
Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l’ennesima volta che la fede religiosa era un mito.
Un altro studente alzò la sua mano e disse: "Posso farle una domanda, professore?".
"Naturalmente!" - Replicò il professore.
Lo studente si alzò e disse: "Professore, il freddo esiste?".
"Che razza di domanda è questa? Naturalmente, esiste! Hai mai avuto freddo?". Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente.
Il giovane replicò: "Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo... se non abbiamo calore".
Lo studente continuò: "Professore, l’oscurità esiste?".
Il professore rispose: "Naturalmente!".
Lo studente replicò: "Ancora una volta signore, è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore. Ma non possiamo misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia ed illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza?
Noi misuriamo la quantità di luce presente. Giusto? L’oscurità è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che accade quando la luce... non è presente".
Finalmente il giovane chiese al professore: "Signore, il male esiste?".
A questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male".
A questo punto lo studente replicò "Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. E’ proprio come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore. E’ come il freddo che si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non c’è luce".
LucaincercadiDio
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Aneddoto a parte, cerco di dire la mia.
Tu scrivi:Anche se validassimo la tua tesi ovvero che ciò che predispone la tentazione (il Satana) risiedesse internamente negli uomini e che la tentazione una volta maturata portasse alla concupiscenza arriveremmo alla conclusione che dal momento che l'uomo è stato creato da Dio pure Satana, in quanto principio astratto concretizzato che risiede nell'uomo, è stato pensato da Dio. L'origine prima di entrambi è Dio.

È un po’ generico, ma se vogliamo essere puntigliosi, tutto esiste per volontà divina
««Dio nostro e Signore nostro, tu hai creato tutte le cose, e queste esistono perché tu l’hai voluto. Perciò sei degno di ricevere la gloria, l’onore e la potenza».»
‭‭Apocalisse‬ ‭4:11‬ ‭ICL00D‬‬
Il dualismo esiste praticamemte ovunque, gli opposti sono una verità fisica, tangibile e concreta nel mondo materiale.
Per fare un esempio a modo tuo, potrei dire che l’energia elettrica è utile ma se ti becca un fulmine muori e il fulmine è stato creato da Dio. La scelta si chiama tale perché si prevede la possibilità di non essere automi già programmati ad eseguire dei comandi, il male per come lo intendiamo noi provabilmente è differente da ciò che intende Dio.
LucaincercadiDio
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Continui:E' altresì vero che la tentazione viene sentita con maggior intesità dall'uomo internamente, una sorta di conflitto tra spirito e materialità (come avviene nel racconto genesiaco tra Eva, la donna, e il serpente), tuttavia la tentazione non viene generata dal nulla; è necessario che dapprima la si concepisca nella mente ed ha anche bisogno che vi si creino le occasioni necessarie affinchè la tentazione sia in grado di operare in noi. Se Dio non avesse posto allegoricamente in Eden "l'albero della conoscenza del bene e del male" (Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Gn 2:9 NR), non avesse dato preavviso di non mangiarne il frutto (Gn 2:17) e in ultima istanza non avesse creato il "serpente" (Gn 3:1) non vi sarebbero state occasioni per la donna e per l'uomo di partorire la tentazione (che viene resa tramite colloquio tra la donna e il "serpente" e successivamente tra l'uomo e la donna) che condusse al peccato disobbidendo così alla precedente norma di YHWH.

Per rispondere ti mando alla lettura del capitolo 7 di Romani.
È sempre il desiderio che porta a concupire, come già ho riportato la scrittura di Pietro.
Poi bisogna porsi una domanda....come facevano a sapere cosa era male e cosa era bene??? Sulla base di cosa? Del dubbio posto dal “serpente”? Dal divieto di Dio? Semplice curiosità??
Fatto sta che non potevano sapere cosa significasse il male...perché era un concetto ancora tutto da partorire, divenuto realtà dopo la disubbidienza. È quindi dall’assenza del bene potremo dire.
LucaincercadiDio
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Dio è onnisciente è impensabile che le occasioni che si creino nella nostra vita siano frutto del caso (altrimenti l'origine sarebbe la casualità e Dio non avrebbe ragione di esistere), noi siamo messi alla prova e occasionalmente tentati perchè vi è qualcuno che crea quel determinato contesto. Possiamo o soccombere oppure resistere e perseguire sulla via del Bene. Inoltre il Male ha un'origine altrimenti dovremmo ammettere l'esistenza di un principio di coeternità a Dio e a tal punto Dio non sarebbe l'unico a fregiarsi del titolo di Eterno e anche se ammettessimo che il male non esiste se dapprima non lo si è concepito internamente sotto forma di peccato, il peccato ha origine nell'uomo, l'uomo ha origine da Dio quindi il peccato ha origine da Dio.

Le scritture ebraiche descrivono il satana come colui che tenta l’uomo e lo accusa difronte a Dio, ora su chi è o su cosa rappresenti ne abbiamo già parlato.
Ma Dio non tenta nessuno, il figliolo suo ben espresse il concetto.
Giovanni 8:44 Voi avete il Diavolo per padre e volete fare ciò che vostro padre desidera. Lui fu omicida fin dal principio, e non si tenne stretto alla verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice menzogne, parla secondo quello che lui stesso è, perché è bugiardo e padre della menzogna.

Matteo 6:13 E non farci cadere in tentazione, ma liberaci dal Malvagio’.

Concluderei dicendo che il peccato ha origine dall’uomo e non da Dio, l’uomo sta in mezzo, tra Dio e peccato in quanto ha scelto in malo modo di privarsi dei consigli ricevuti, pagando a sue spese.
LucaincercadiDio
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Sulla seconda parte del tuo commento sinceramente ho capito poco... però commenti così:
A noi pare ovvio e scontato perchè noi possediamo un certo livello di istruzione attraverso il quale noi abbiamo bene a mente i principi di identità e di non contraddizione tuttavia il pubblico qui inteso non possedeva la stessa cultura e il biblista doveva esprimersi con termini comprensibili affinchè i più potessero capire. Il Bene è identificabile dagli ebrei in Dio per cui qui si rivolge al bene come Dio perchè questa è una delle innumerevoli qualità di Dio stesso.

Tralasci il fatto che Giacomo era illetterato e analfabeta alla pari del suo uditorio.
Anche il male è identificabile dagli ebrei in Dio...eppure non viene annoverata come una sua caratteristica, ma Dio viene descritto che è amore.
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matteo97
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da matteo97 »

Sono a conoscenza dell'inesistenza del Male, che questo è assenza di Bene e che il male è soltanto tale una volta compiuto la cui origine è da risalirsi alla concupiscenza preceduta dalla tentazione, la quale raggiunto un certo grado di maturazione, opera nell'uomo. Inoltre il Male e Il Bene sono concetti astratti soggetti ad interpretazioni umane il cui giudizio valoriale ed etico è influenzato largamente dalla cultura di appartenenza, così come nell'esempio è poco calzante l'attribuire concetti d'uso colloquiale come il freddo e il caldo a specifiche temperature, dal momento che non esiste una temperatura al di sotto della quale si ha universalmente freddo o al di sopra della quale si ha universalmente caldo, ovvero non esiste uno scarto valoriale oggettivo che divide caldo e freddo. Il freddo e il caldo sono soltanto la percezione interna di una temperatura sgradevole variabile soggettivamente e culturalmente ed il "freddo", se non lo si identifica con lo zero assoluto, non è assenza di calore. Comunque questo reputo sia off-topic e lo speculare su cosa siano bene e male sconfinerebbe in una teologia non biblica. Riguardo ciò che hai scritto inerente la Scrittura, ti risponderò non appena ne avrò altra occasione.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Wow Luca, quanto hai scritto! Vi seguo. Secondo me, però, Dio non interviene nelle nostre vite. Questa idea non si concilia con il libero arbitrio, la scelta, e le conseguenze che derivano dalle scelte. Io credo che Dio abbia creato l'universo e fissato le leggi fisiche che lo regolano in modo tale che tutto funzioni in modo autonomo. Mi spiego meglio.

Spesso pensiamo che se preghiamo per qualcosa, Dio, qualora voglia ascoltarci, si attivi e faccia accadere le cose. Ma questo è un modo di pensare più vicino al paganesimo che all'idea di un Dio unico e trascendente. Io, invece, credo che la preghiera, che Dio ascolta, serva ad attivare qualcosa dentro di noi. Per questo Yeshùa diceva "la tua fede ti ha salvato", quando compiva un "miracolo". Perché non dire "Dio ti ha salvato?".Che poi forse sarebbe la stessa cosa. Yeshùa non modificava le leggi della natura, aveva la capacità di attivare qualcosa dentro di noi, e lo faceva per mezzo dello "spirito di Dio", che è una forza, una forma di energia, come lo è la parola che sostiene tutto l'universo. Pensa che alla base del quark ci sono stringhe di energia. Il mondo è energia allo stato puro. Io credo che Yeshùa, tramite la sua grande consapevolezza di sé stesso e dell'azione di Dio in lui, avesse la capacità di attivare qualcosa in noi che normalmente è sopito.

Il desiderio carnale, i sentimenti negativi, l'odio, l'invidia, non sono forse emozioni provocate da un'energia che si attiva in noi stessi? Una sorta di "reazione chimica", se così vogliamo chiamarla? Ecco, quello è "satana", ma anche questo "viene da Dio", nel senso che fa parte della creazione di Dio, in quanto fa parte di noi che facciamo parte della creazione. Infatti, "Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il Signore aveva fatti" (Gn 3:1). Il serpente astuto e ingannatore è creato da Dio, perché è dentro di noi che originano dall'energia creatrice di Dio. Per combattere satana, dunque, dobbiamo acquisire consapevolezza di noi stessi e dell'azione di Dio in noi e sopprimere quelle reazioni chimiche che generano rabbia, odio, paura, etc. Certo, noi non siamo Cristo, ma lui disse che "Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro" (LC 6:40).
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da LucaincercadiDio »

Ciao Antonio, in parte sono d'accordo con te..scrivi:
Secondo me, però, Dio non interviene nelle nostre vite. Questa idea non si concilia con il libero arbitrio, la scelta, e le conseguenze che derivano dalle scelte. Io credo che Dio abbia creato l'universo e fissato le leggi fisiche che lo regolano in modo tale che tutto funzioni in modo autonomo.

Da tempo predico l'esistenza di questo algoritmo che porta avanti la vita e l'universo.
I miracoli per come vengono intesi, eventi soprannaturali non credo esistano.

Però vi chiedo di analizzare questo verso.
Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza.
Romani 8:28 ICL00

Ora se parliamo di questa forza che yeshua liberava, chiamasi fede, spirito Santo o apertura dei chakra etc etc, posso essere in parte d'accordo, ma allora tutto gira intorno ai corsi di coaching motivazionali?? Non nascondo il potere della psicologia e da venditore ne do anche testimonianza, ma non possiamo dire che la preghiera è solo un parlare dietro al vento.
Se il Padre è l uditore di preghiera ha senso rivolgersi a Lui...ma in caso contrario cosa stava insegnando yeshua?? E Paolo? Giovanni....etc etc..
La fede quando vissuta pienamente da prove concrete.

La fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si vedono.
Ebrei 11:1 ICL00

Applicabile nel limite delle leggi da Dio stabilite.
Comunque come diceva Matteo, tutto è sempre soggettivo e di differente interpretazione.
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

:)) Mi hai fatto ridere coi corsi di coaching... Ovviamente è sempre a Dio che ci rivolgiamo e non possiamo porre limiti alla Sua potenza. C'è anche un "disegno" che indubbiamente si dispiega nel corso della storia. La storia del popolo di Israele dimostra la realtà della presenza divina. Il mio discorso, molto personale e un po' fuori dai canoni della discussione biblica, voleva solo evidenziare come spesso Dio sia "dentro di noi" e non fuori, come un agente esterno. E anche satana è dentro di noi. Se pensiamo alle profezie, le intendiamo come vaticini ma in realtà sono spesso esortazioni, e non necessariamente devono realizzarsi; tutto dipende da noi, dalle nostre scelte:

"Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io ti comando oggi di amare il Signore, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il Signore, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso passando il Giordano." - DT 30:15-18

Certe filosofie orientali dicono che il bene e il male che facciamo tornano indietro come un boomerang. Si tratta di non lasciarci dominare dai nostri istinti, ma fermarci a riflettere e prendere in mano le redini della nostra vita:

"Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!" (Gn 4:7).

Ovviamente, la Bibbia ci presenta un Dio che parla, agisce o si ritira, dà istruzioni, si arrabbia o si compiace, perché non ci sarebbe stato altro modo di comunicare e comprendere certe realtà ineffabili se non attraverso un linguaggio prettamente umano. Alla fine, Dio agisce continuamente, perché quell'energia che interviene nel comportamento delle particelle, delle cellule che compongono il mondo in cui viviamo e determinano il comportamento umano proviene da Lui. Ciò che fa la differenza, a mio parere, è come noi ci poniamo nei confronti di Dio, e quindi di noi stessi.
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