Janira, ho cercato su Antichità ma Flavio non fa menzione che della Pasqua celebrata secondo l’usanza tradizionale dei giudei, il quattordici del mese di Nisan:
“Nel mese di Xanthicus, che da noi è detto Nisan e segna l'inizio dell'anno, nel quattordicesimo giorno del calendario lunare, il sole allora è nell'Ariete, proprio nel mese nel quale noi fummo tratti dalla servitù egiziana, ordinò che noi offrissimo lo stesso sacrificio, come ho già detto, che offrimmo allora, nella partenza dall'Egitto, sacrificio detto Pasqua. Così, infatti, noi lo celebriamo divisi in fratrie per non avanzare nulla delle vittime sacrificali fino al giorno dopo.
Nel quindicesimo giorno, alla solennità della Pasqua segue quella degli Azzimi, della durata di sette giorni nei quali si cibano di pane azzimo, e ogni giorno si offrono in sacrificio due tori, un montone, e sette agnelli: di questi animali si fa olocausto, e si aggiunge ancora, ogni giorno, un capretto per i peccati, che ogni giorno serve per il sostentamento dei sacerdoti.” — Antichità, III, 248-249
Gli esseni la celebravano secondo un calendario diverso, mi pare due giorni prima, e per questo molti cercano di sostenere che quella di Yeshùa fosse una Pasqua essena. Ma ciò non è possibile, poiché Yeshùa non era affatto un esseno, anzi era molto vicino alla corrente dei farisei, come conferma il Prof. David Flusser: «Yeshua ed i suoi seguaci erano più vicini al giudaismo farisaico che alla setta di Qumran». Gli Esseni rifiutavano l'istituzione sacerdotale dei loro tempi e consideravano il Tempio contaminato (vedi Documento di Damasco 6:11-13; 4:15-18; 5:6,7). Essi si erano ritirati dall'abituale stile di vita giudaico per evitare la contaminazione spirituale che aveva infettato l'intera nazione. Flavio testimonia che gli esseni avevano cessato di partecipare attivamente al servizio del Tempio (Giuseppe, Antichità 18:19). Yeshùa, invece, chiama il tempio “casa del Padre mio” (Lc 2:49) e, recatosi al tempio, scaccia i cambavalute citando Ger 7:11 (Mt 21:12 ss.).
Dunque Yeshùa, in quanto giudeo vicino ai farisei e da loro riconosciuto “maestro”, doveva celebrare la Pasqua come ogni giudeo osservante. Solo che quell’anno non la celebrò...
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