Giuste citazioni, Gianni, che mi hanno spinto a fare una ricerchina. Effettivamente, i figli di Dio di Gb 38:7 e Sl 89:6 non sembrano essere applicabili agli uomini.
La traduzione che propone Chabad li rende con
angeli, e Rashi parla di "grande consiglio degli angeli" in riferimento a Sl 89:7. Perché? Lo stile narrativo potrebbe giustificare un'immagine simbolica della corte celeste.
Tuttavia, ho scoperto che Maimonide — che mi pare non consideri gli angeli come vere e proprie creature — spiega che essi sono classificabili in 10 categorie, a seconda della loro comprensione di Dio: Chayot Hakodesh, Ophanim, Erelim, Chashmalim, Seraphim, Malachim, Elokim,
Bene Elokim, Cheruvim, e Ishim (
Leggi dei Fondamenti della Torah 2,7). Lo
Zohar II, 43a presenta sempre 10 categorie ma in una lista leggermente diversa: Malachim, Erelim, Seraphim, Chayot, Ophanim, Chashmalim, Elim, Elokim,
Bene Elokim, e Ishim. Da notare i
bene elohim e gli
elim, per rispondere a Daminagor..
Dunque, non è affatto vero che i bene elohim sono sempre uomini, ma possono essere anche angeli. Questo, pur non dandoci indicazioni sulla natura degli angeli, ci consente di tornare nuovamente indietro ed accettare l'interpretazione che vedrebbe i bene haelohim di Gn 6:4 (e Gb 1:6; 38:7; Sl 89:6) come angeli e non figli dei nobili o dei giudici. Naturalmente, l'una o l'altra dipendono dalle convinzioni del traduttore: un razionalista tradurrebbe con figli dei nobili, uno meno razionalista potrebbe tradurre con "angeli". Bisogna allora vedere quale delle due traduzioni si adatta al contesto, perché è ovvio che i figli dei giudici o dei potenti non potevano certo esultare davanti alla Creazione!
Solo un'immagine simbolica e suggestiva data dallo stile narrativo poetico? Difficile dire con certezza.
Dunque, creature o no? Secondo una parte del pensiero ebraico, gli angeli non possiedono alcuna caratteristica fisica e sarebbero esseri puramente spirituali. Ma questo vuol dire tutto e niente,
e soprattutto non vuol dire che non esistano. Nei libri più antichi della Torah, quando viene chiesto agli angeli di rivelare il loro nome, essi rifiutano (cfr. Gn 32:30); stessa cosa in Gdc 13:17,18. Il Talmud di Gerusalemme (Rosh Hashanah 1:2) commenta che il riferimento agli angeli tramite il loro nome divenne comune nel periodo seguente il ritorno del popolo di Israele nella terra, nel 348 a.E.V.. Ma il Talmud di Gerusalemme non dice che non esistano come esseri spirituali.
Dunque, credo di dover tornare al mio pensiero iniziale. Gli angeli
esistono, perché la Bibbia ne parla. Stabilire cosa siano esattamente credo sia impossibile, perché la loro natura potrebbe essere condizionata da come
noi uomini (ossia gli uomini biblici) li abbiamo visti e ci sono apparsi sotto il filtro della nostra capacità cognitiva limitata.
Comunque, speculare e ipotizzare è utile, finché restiamo all'interno della Scrittura, perché ci porta sempre più vicini ad una conclusione biblicamente obbiettiva.