Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

La Bibbia permette esclusivamente la poliginia, cioè un uomo può sposare più donne e di ciò vi sono svariati esempi biblici.
Certo, in epoca più tarda, ma non nel principio. Infatti, le cose sono molto diverse adesso da come erano prima della cacciata dell'uomo dal giardino. Io mi rifaccio esclusivamente al testo biblico, Besasea, e non è proprio possibile individuare la poligamia prima della cacciata dell'uomo dal giardino. Bisogna distinguere tra "ciò che Dio vuole" e "ciò che ha permesso" per vari motivi. Quindi, la domanda che bisogna farsi, per me, è: perché, successivamente, Dio permise la poligamia? La risposta è abbastanza semplice: perché in un mondo in preda alla trasgressione, la società era fortemente maschilista e la donna era sfruttata e affatto "lo specchio dell'uomo", come invece era in principio. Con la permissione della poligamia giunsero anche molti obblighi per il marito, e ciò servì a proteggere la donna e migliorare la morale all'interno del popolo di Israele, che doveva distinguersi dagli altri popoli barbari, non fare come loro, per diventare luce delle Nazioni. Questa è la progressione della morale di cui parla Gianni.
È solo la poliginia che permette il comando biblico della moltiplicazione perché con più donne si fanno più figli.
Anche questo concetto della riproduzione non è ben chiaro biblicamente. È vero che "moltiplicatevi" è il primo mitzvah, ma non è specificato affatto il concetto poligamico per "accrescere" più velocemente o più facilmente la popolazione. Infatti, dio comanda di moltiplicarsi, si, ma ad un uomo e una donna, che possono farlo benissimo senza "terzi incomodi". Inoltre, anche una donna con due uomini consentirebbe l'applicazione del comando biblico. Quindi, non è affatto vero che solo con la poliginia ci si può moltiplicare. Un mio caro amico è il più giovane di 13 fratelli e sorelle, unica madre e unico padre. La madre di mia moglie ha 11 fratelli e sorelle, tutti di unica madre. Dopo la guerra in Italia le donne avevano molti figli e non c'è affatto stato bisogno di poligamia.

Da dove originano quindi tutte queste regolamentazioni che sembrano sostituirsi alla parola di Dio? Al contrario, logica vuole che se su tutta la terra valesse la poligamia, ci sarebbe uno sbilanciamento demografico.
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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

Besasea, hai detto bene: la Torah permette e regola la poligamia, ma non la ordina come un comandamento. Il fatto che fosse permessa significa automaticamente che fosse voluta da Dio o piuttosto era tollerata in virtù dei costumi del tempo? Il testo certamente riporta che la poligamia era praticata, e anche il concubinato. Ma anche la schiavitù era praticata. Anche la guerra e gli stermíni di massa. Quindi, oggi dobbiamo approvare schiavitù, guerra e stermíni di massa perché sono approvati sulla Scrittura? Per essere più chiaro, ad esempio:

“Quando il Signore, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, e avrai scacciato molti popoli: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette popoli più grandi e più potenti di te; quando il Signore, il tuo Dio, li avrà dati in tuo potere e tu li avrai sconfitti, tu li voterai allo sterminio” (Dt 7:1,2)

Questo era l'anatema (chèrem), una pratica comune in uso presso popoli anche più antichi. Il fatto che sul testo biblico Dio, per bocca di Mosè, comandi di sterminare un popolo, non significa che approvi quelle azioni, che furono inevitabili. Piuttosto, si faceva chèrem di una città perché si doveva dimostrare la superiorità di Dio sugli dèi del luogo, secondo il costume teocentrico delle nazioni di allora. In più, la distruzione di una città mostrava la punizione divina nei confronti di un popolo malvagio. E se Israele non avesse distrutto certi popoli, questi avrebbero certamente distrutto Israele. Dunque, Mosè e Giosuè agirono in qualità di rappresentanti di Dio, che, secondo l'uso vigente, "consentiva" che fossero messe in atto certe inevitabili azioni e le "comandava" attraverso la loro bocca. Diciamo che in quel periodo storico, l'omicidio nei confronti di uomini malvagi, idolatri e detiti ad ogni scelleratezza era "tollerato" se la motivazione era superiore ed imprescindibile: la sopravvivenza di Israele. Ma Dio voleva davvero che si praticasse l'omicidio e addirittura lo sterminio di massa? O forse erano semplicemente inevitabili al fine della realizzazione ultima della Sua volontà? Se Dio avesse dovuto applicare nel mondo la Sua legge perfetta "alla lettera", avrebbe dovuto sterminare tutti gli esseri umani (Israele compresa), come già voleva fare in passato (ma poi si "pentì" e promise che non lo avrebbe mai più voluto).

“Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. Il Signore si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E il Signore disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato” (Gn 6:5-7); “io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente.” (Gn 9:15).

Dio proibisce l'assassinio, detesta l'omicidio, e insegna ad amare il prossimo. Come potrebbe mai, un Dio che detesta l'omicidio, comandare di uccidere? La guerra, in un mondo in preda al peccato e alla violenza, poteva essere inevitabile perché il popolo di Israele si preservasse e giungesse alla terra promessa. Ma il fatto che certe azioni siano descritte nella Bibbia, non significa assolutamente che Dio le approvi e addirittura ne sia lieto. Il giudizio su certe azioni e avvenimenti riportati come fatti storici sulla Scrittura viene lasciato al lettore, che può giudicare da solo in base a giusti princìpi che vengono stabiliti altrove: “Non assassinare”, “amerai il prossimo tuo come te stesso”. Il fatto che il testo lodi Davide, non indica affatto che Dio approvasse tutte le sue azioni. Certamente non approvò il suo reato di adulterio, ma evidentemente lo tollerò. Quindi, in una lode a Davide, non possiamo certo trovare giustificazione per l'adulterio. Se è vero che Dio ama l'uomo, la Sua creatura, non significa che approvi tutto ciò che fa; però lo tollera, ma gli dà anche la possibilità di migliorare e imparare. Infatti, in seguito l'anatema si ridusse alla confisca dei beni, ad esempio. E mentre la morale umana progrediva, anche la rivelazione progrediva con essa. Dio chiede che i sarifici e gli olocausti siano accompagnati da intenzioni buone, da una certa purezza spirituale:

“Smettete di portare offerte inutili; l'incenso io lo detesto; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni, io non posso sopportare l'iniquità unita all'assemblea solenne”, “Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova!” (Is 1:13,16,17).

Se applicassimo il tuo ragionamento, secondo il quale la poligamia è ben vista e apprezzata da Dio oggi solo perché era permessa in epoca antica, oggi dovremmo anche sentirci liberi di andare in giro per il mondo a votare altri popoli alla distruzione in nome di Dio.

Inoltre, devo ancora leggere sulla Scrittura dove, esattamente, Dio dichiara di gradire la poligamia. Mi sembra che sei tu che giri intorno a cose che non appartengono alla Scrittura, ma alla tradizione dei padri, che agivano e prendevano la giusta decisione nelle circostanze del loro tempo. Ma la tradizione non deve mai sostituire la Scrittura, altrimenti a cosa servirebbe la Scrittura? Basterebbe la tradizione. Se la poligamia fosse voluta da Dio, sarebbe espressamente e chiaramente comandata da Dio sul Tanach, come è comandato il divieto di adulterio o l'amare il prossimo come se stessi. Dio, tramite Mosè, prescrive il comportamento in caso di poligamia, ma non la comanda; se fosse un comando e un desiderio di Dio, non solo la ordinerebbe, ma Uria avrebbe disobbedito, e con lui moltissimi altri ebrei.
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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

E il popolo di Israel è il popolo scelto
Questa è un'inesattezza, e mi stupisce che tu la affermi. Il popolo di Israel non è stato "scelto". Se fosse stato scelto, sarebbe dovuto esistere già ed essere scelto tra altri popoli. Invece, è stato "creato" da Dio da un arameo errante che aveva fede. Quindi Dio non ha "scelto" un popolo che non esisteva, se lo è costituito. E non per obbedienza, né alla Torah (che non era ancora stata consegnata) né alla tradizione (che non esisteva ancora), ma per fede.
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Kalebh
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da Kalebh »

Ho cancellato questo intervento, perchè la moderazione mi ha invitato a non riprendere gli utenti in pubblico.
Vi auguro buona continuazione.
Ultima modifica di Kalebh il lunedì 24 ottobre 2016, 13:26, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

Tranquilli, Kalheb e Besasea, nessuna offesa percepita. :-) Io ti comprendo Besasea, e imparo molto dalle tue parole, ma ciò non significa che non debba ragionare con la mia testa. Poni una questione interessante sul termine "scegliere". Per cominciare, ti rispondo citando Gianni da uno dei suoi studi:
Riguardo al popolo di Israele, si leggono spesso affermazioni di questo tipo: “In passato Dio scelse Israele come suo popolo” (fonte: cattolica), “La Bibbia ci dice che Dio scelse Israele e il popolo Giudeo per essere un popolo appartato per Lui” (fonte: protestante), “Dio scelse Israele perché fosse suo testimone”, “Dio scelse Israele come popolo e lo governò direttamente” (fonte: Testimoni di Geova).

Queste affermazioni non sono veritiere. Se Dio avesse scelto Israele tra gli altri popoli, ci sarebbe un trattamento di favore. La Bibbia però ci assicura che “presso Dio non v’è parzialità”. – Rm 2:11, ND.

“Il Signore . . . il Dio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali”. – Dt 10:17.

“Nell’Eterno, il nostro Dio, non c’è alcuna ingiustizia, né parzialità”. – 2Cron 19:7, ND.

“Dio non è parziale”. – At 10:34, TNM.

Come si deve intendere, allora, Is 41:8 in cui si legge: “Tu, Israele... che io ho scelto, discendenza di Abraamo”? La risposta sta nel versetto stesso: Israele è detta “discendenza di Abraamo”.

Al tempo di Abraamo (circa 2000 anni a. E. V.), la nazione di Israele non esisteva neppure. Dio non poteva quindi sceglierla tra altre nazioni. La scelse forse dopo che si era formata? No. Fu esattamente il contrario: la formò per sceglierla.
Io aggiungerei che Dio ha scelto Israele da sempre, da prima della Creazione. Quindi, come vedi, comprendo benissimo che Israele è il popolo scelto. Ma che vuol dire "scelto"? Perché, come fa notare anche Gianni, Dio non fa distinzioni e un popolo non può essere scelto letteralmente se non esiste. Ti sembra che i miei ragionamenti siano frutto di ignoranza? Se è stato scelto, questo non deve indurre Israele ad insuperbirsi, poiché il padre di ogni ebreo non era ebreo e non fu scelto per la sua obbedienza legalista o per il suo essere "superiore", ma per la sua fede. Quindi Dio guarda alla fede nel cuore dell'uomo. Difficile negare questi fatti.

“Egli credette al Signore, che gli contò questo come giustizia” - Gn 15:6

Ok, quello che avevo da dire l'ho detto. Adesso vi lascio disquisire sui Nefilim. :d
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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

Ho letto ora la risposta di Besasea e devo rispondere per chiarezza.
Stai delirando. Hai un approccio, a dir poco religioso ed anche pericoloso. Pericoloso perché hai allargato nel modo, nello spazio e nel tempo un comando biblico limitato all'ingresso in terra promessa, una terra abitata da giganti, esseri inumani.
Ho usato il condizionale, che esprime una condizione probabile ma poco possibile o impossibile. Inoltre, ho citato il passo biblico a cui mi riferivo per le guerre di sterminio: Dt 7:1,2. Il fatto che Dio, per bocca di Mosè, ordini di sterminare popoli non significa affatto che approvi quella pratica. Ho già spiegato questa cosa precedentemente.
Non hai dimostrato per quale ragione consideri la poligamia immorale.
Non ho parlato di immoralità. Ho detto che il fatto che la poligamia fosse consentita non significa che fosse ciò che Dio vuole. Ciò che Dio vuole è chiaramente comandato come princìpio assoluto, non relativo. La poligamia era necessaria per evitare che la donna fosse trattata come un oggetto e disonorata; infatti, con la poligamia furono prescritti molti obblighi per il marito, che dimostrano che la poligamia serviva a proteggere la donna e allo stesso tempo elevare il livello morale del popolo di Israele, perché si distinguesse dagli altri popoli barbari e immorali. In Dt 24:1-4 si capisce bene come la donna dovesse essere rispettata, e questa era una condotta morale che, in un mondo immorale, si presentava per la prima volta.
Nel caso del Levirato è un obbligo sposare la moglie del fratello morto senza erede.
Ciò non costituisce affatto un comando morale assoluto, ma un princìpio di regolamentazione per assicurare al defunto una discendenza. In questo caso sono d'accordo con quello che dici: "la Poliginia non era sempre un obbligo, ma in certi casi poteva essere l'unica soluzione possibile per obbedire al comandamento di moltiplicarsi". Certo, l'unica soluzione possibile in certi casi, ma ciò non significa che la poliginia sia una condizione giusta in senso assoluto e che debba essere praticata normalmente. Non è ciò che Dio vuole, altrimenti avrebbe comandato di prendere più di una moglie in tutti i casi, se era questo che voleva. Invece, non commettere adulterio è un obbligo assoluto, punibile con la morte.

Trasformare il Levirato in un comandamento morale mi sembra davvero una forzatura. Come ho già detto, la donna fu separata dall'adam ed era lo specchio dell'uomo, la parte femminile dell'adam, che si riunisce a quella maschile tramite il rapporto carnale (e anche tramite legame spirituale intimo). Nessuna delle due parti, sul testo genesiaco, ha diritto sull'altra o ne è superiore. Ad onor del vero, è l'uomo ad ascoltare la donna e obbedire al suo invito a mangiare del frutto, e non il contrario; quindi, semmai è la donna ad essere superiore all'uomo. Fuori dal giardino le cose cambiano. Dio comanda di unirsi e di moltiplicarsi ad un uomo ed una donna, non ad un uomo e due o più donne, e neppure ad una donna e due o più uomini. Per questo l'adulterio è vietato, e per questo vale per l'uomo come per la donna, perché esso rompe l'unione sacra stabilita tra le due parti e comandata da Dio e ne crea una nuova su basi sbagliate.

Basta, ho detto abbastanza. Vi seguo sui Nefilim. :-)
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Kalebh
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da Kalebh »

:YMPEACE:
Ultima modifica di Kalebh il lunedì 24 ottobre 2016, 13:28, modificato 1 volta in totale.
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Israel75
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da Israel75 »

Besà , con umiltà dovresti almeno riconoscere che il N.T. o la scrittura greca o apostolare come la si vuol chiamare non è spazzatura. (come tu affermasti in passato insieme ad altre disdicevoli frasi.)

Gli esami al C14 parlano chiaro.

Poi; nn considerarla canonica è un altro discorso (per te).....

Poi ancora sulla poligamia, suvvia, sappiamo tutti cosa vuol dire: "....non commettere adulterio..." e "...non desiderare donna d'altri...." , ame sembra che te la suoni e canti come ti pare. =))
:P :P :P
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
chelaveritàtrionfi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Mah. Il tema era l'origine biblica dell'angeologia. Quindi nella discussione si è parlato del versetto dove si è tradotto con "figli di Dio" e giganti. Da qui quali sono le parole correttamente riportate e perchè. Sulla poligamia conta cosa sta scritto non usi e costumi perchè nonostante le scritture gli errori da parte di ogni popolo sono abissali. Il popolo di Israele è stato scelto? in un certo senso si. Ma più precisamente la scrittura dice che è stato formato (almeno da ciò che leggo nei testi che possiedo) nei versetti di questo capitolo:
Deuteronimio 32:
8 Quando l’Altissimo assegnò il retaggio
alle genti, quando divise i figli d’Adamo,
stabilì i confini dei popoli giusta il
numero dei figli d’Israel. [Ciò allude,
secondo gli antichi, al numero 70,
comune ai popoli registrati nel Genesi,
Capo X, ed agl’individui componenti la
famiglia di Giacobbe, quando questi
passò in Egitto].
9 Perciocchè il patrimonio del Signore
egli è il popol suo, Giacobbe è il suo
podere ereditario.
10 Lo trovò in una terra deserta, in una
solitudine, (in un luogo) d’urli
(d’animali) selvaggi [cioè nella schiavitù
egizia]: gli stette intorno, ne prese cura,
lo custodì come la pupilla del suo
occhio.

11 Come l’aquila veglia il proprio nido, e
svolazza d’intorno a’ suoi pulcini;
spande le ale, li riceve, li porta sui suoi
vanni.
12 Il Signore lo collocò isolato, e non
v’era presso di lui alcun dio straniero
[cioè: collocò il suo popolo in un paese
a se, ove poteva vivere separato
dagl’idolatri, e tenersi lontano dai loro
vizj].
13 Gli fece sormontare i siti più elevati
[cioè espugnare le fortezze], e godere il
prodotto dei campi: gli fe’ succhiar
miele dal sasso, ed olio dal duro
macigno.
14 Crema vaccina, e latte pecorino, e
grasso d’agnelli, montoni del Basciàn e
capri, e pingue midollo di frumento; e
sangue d’uva, rosso vino bevesti.
15 Ma Jesciurùn [Israel], impinguato,
calcitrò - divenisti crasso, grosso,
ottuso - e lasciò il Dio che lo fece, ed oltraggiò il Forte ch’era
la sua salvezza.
16 Lo provocarono a gelosia con
(adorare dèi) stranieri, con atti
abbominevoli irritaronlo.
17 Sacrificarono ai demonj, che non
sono divinità; dèi, ad essi sconosciuti;
nuovi, venuti di recente, non temuti dai
padri vostri.
18 Il Forte che ti diede l’essere mettesti
in obblìo, e dimenticasti il Dio che ti
procreò.
19 Vide il Signore, e si sdegnò, pel
dispetto che faceangli i figli suoi e le
figlie sue.
20 E disse: Voglio nascondere ad essi la
mia faccia, e vedere qual ne sarà
l’avvenire [cioè: ritrarre da essi la mia
provvidenza, e vedere con indifferenza
le loro vicende]; perciocchè sono una
generazione perversa, figli privi di
lealtà.
21 Essi mi mossero a gelosia mediante
ciò che non è Dio, mi crucciarono colle
loro vanità [cogl’idoli]: ed io gl’ingelosirò
mediante gente indegna del nome di
nazione, li cruccerò col mezzo di gente
spregevole.
22 Sì, acceso s’è un fuoco nell’ira mia
[letteralmente: nelle mie nari], ed arde
sino al baratro profondo; divora la terra
e suoi prodotti, e mette in fiamme le
fondamenta dei monti.
23 Voglio sovr’essi accumulare i mali, le
mie saette consumare in loro.
24 Arsi (saranno) dalla fame, e consunti
dalla febbre e dalla strage velenosa [la
peste ]. Anche il dente delle bestie
conciterò contro di essi, ed il veleno
degli striscianti sul suolo.
Besàseà grazie per i link .
Non siamo in tema ma , magari in altra discussione, mi piacerebbe sapere la traduzione ed il significato corretto di questo capitolo.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Origine Biblica dell'Angeologia (citata dal Talmud)

Messaggio da bgaluppi »

Sulla poligamia conta cosa sta scritto non usi e costumi perchè nonostante le scritture gli errori da parte di ogni popolo sono abissali.
In due parole :YMAPPLAUSE:
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