il libro dell' APOCALISSE

[Gianni]

Fai bene ad averle, Rosanna. E ancor meglio fai a verificarle. Potrebbero anche essere giuste.

[Rosanna]

[Elia]

Non saprei se è il posto giusto per porre la domanda. Vorrei sapere alla guerra di Armaghedon chi effettivamente morirà e chi invece rimane secondo le scritture? Grazie

[Gianni]

Io mi limito a precisare che non ci sarà alcuna guerra di Armaghedon, ma ad Armaghedon.

[francesco.ragazzi]

....in una pianura che sembra aspetti gli spiegamenti di forze militari umane ed angeliche...

[Gianni]

Già. Ci sono passato, l'ho vista, ed è proprio così. Un'immensa campagna senza abitazioni. Impressionante.

[marco]

Caro Elia, non ci sarà nessuna guerra ad Armaghedon. Non ci saranno eserciti del bene contro eserciti del male. La guerra che permea le pagine di Apocalisse è spirituale. L'eterna lotta tra il bene e il male. Cristo ha vinto Satana. Cristo ci ha dato le armi per vincerlo (Anzi io vi dico di non resistere al malvagio, cioè Satana. Mt 5). La nostra è una guerra continua contro le forze sataniche, esse cercano in tutti i modi di fiaccare la nostra fedeltà a Dio. La fedeltà a Dio è legata all'osservanza dei 10 comandamenti, alle norme di santificazione, e per la testimonianza di Cristo.
La battaglia si gioca sul piano spirituale. Quante volte Yeshùa ripete di mantenersi saldi fino alla fine.
In Ap 12 si legge che ci fu "guerra in cielo" Michele e i suoi angeli ingaggiarono una battaglia contro il dragone e i suoi angeli. E' difficile pensare che i due eserciti celesti si dettero battaglia veramente. E un modo, per così dire poetico, per descrivere la vittoria di Cristo sul potere del male. Infatti una voce angelica, dopo che Satana e i suoi angeli vengono scacciati dal cielo, diceva: «Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11 Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.

[Rosanna]

Armaghedòn - Medio Oriente - Aleppo (Siria)
Se ci si aspetta che l'Armaghedòn sia una battaglia grandiosa, combattuta da moltitudini di soldati e molto sanguinosa, allora fortunatamente non è ancora avvenuta. Ma se per Armaghedon ci si aspetta una guerra su molti fronti della vita sociale ed economica delle nazioni (risorse energetiche, dominio finanziario e politico) allora la battaglia in corso ad Aleppo ha tutte le caratteristiche per iniziare a sconvolgere gli equilibri tra le potenze attive nel mondo. Infatti una piena riconquista del territorio siriano da parte della Russia, insieme ai suoi alleati, sancirebbe la caduta dell'egemonia globale degli USA e della NATO. Questa egemonia purtroppo ha attualmente acquisito le caratteristiche opprimenti degli imperi che dominano i popoli con la minaccia e la violenza.

In Ap 16,19 si legge "La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente."
Secondo me nell'Apocalisse le città rappresentano anche delle entità civili dove le persone sono unite, invece che da un territorio comune, dalla condivisione di stili di vita e di visione del mondo. Così la "città grande" potrebbe essere perfino il mondo intero mentre Babilonia potrebbe essere il clero cattolico insieme a quello di altre chiese. Il crollo delle "città delle nazioni" sarebbe la definitiva globalizzazione senza più le distinzioni nazionali come le conosciamo ora. I tre nuclei delle tre parti, nelle quali si dovrà scomporre la "città grande", sulla base delle alleanze attuali sarebbero: - Russia e Cina - Stati Uniti ed Unione Europea - medio oriente e nord Africa.

A che punto siamo dell'Apocalisse di Giovanni?
Nel capitolo 15 dell'Apocalisse si presentano sette flagelli che colpiscono la terra e l'umanità per volontà di Dio. Sono rappresentati da sette coppe portate da sette angeli che devono versare "l'ira di Dio" sul mondo, si tratta del "settenario delle coppe".
Le prime quattro coppe sembrano rappresentare le conseguenze dolorose di comportamenti umani gravemente negativi, sia di natura morale che di contaminazione e alterazione dell'equilibrio dell'ambiente naturale.
La quinta coppa parla di un trono e di un regno della bestia e fa pensare ad un periodo oscuro e di sofferenza per una entità geo-politica governata con malvagità.
Segue Ap 16,12 "Il sesto angelo versò la sua coppa sopra il grande fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente". Questa frase è terribilmente attuale in quanto è fin dall'invasione dell'Iraq nel 2003 da parte dell'alleanza NATO che il caos e la violenza regnano nella regione del fiume Eufrate. Russia e Cina sono recentemente intervenute militarmente nella regione per ristabilire un minimo di ordine.
La parte seguente dell'Apocalisse, che forse sta iniziando ora a realizzarsi, parla di "spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare i re di tutta la terra per la guerra del grande giorno di Dio, l'Onnipotente". Si tratta dell'introduzione ad Ap 16,16 cioè "E i tre spiriti radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn." Sappiamo tutti come è radicata nell'immaginario collettivo l'attesa dell'evento denominato semplicemente "Armaghedòn" che indica una catastrofe in grado di cambiare drasticamente il mondo oppure di causarne la fine e sappiamo come gli armamenti oggi disponibili per gli eserciti sono talmente terribili da poter causare entrambe gli esiti.

[marco]

Se Armaghedon sarà il luogo che vedrà schierati gli eserciti del male contro Israele, il versetto prima (V 15) che senso ha nel contesto?

[marco]

Pensandoci credo che c'entri molto. La battaglia come del resto tutta Ap è spirituale, celeste, non terrena, comunque. Quindi, questa triade satanica, con spiriti menzogneri, chiamerà a raccolta tutti gli uomini che hanno accettato il marchio della bestia. Saranno un bel numero... ma Giovanni ci rassicura sull'esito della battaglia, che non sarà reale e terrena, ma sarà il giudizio di Dio, e non uno scontro tra eserciti di uomini, a sconfiggere questa fetta di male.
Ecco che il v 15 viene in aiuto per una giusta comprensione del testo. Infatti Yeshùa chiama beati quelli che vegliano e conservano le vesti, per non essere trovati nudi.
Un'altra cosa, secondo me qui si inserisce bene il Salmo 2: 1 Perché le genti congiurano,
perché invano cospirano i popoli?
2 Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
3 «Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami».
4 Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
5 Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
6 «Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte».
7 Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8 Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
9 Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai».
10 E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
11 servite Dio con timore
e con tremore esultate;
12 che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.