No Giovanni, i tdG hanno ragione perchè è Gianni a pensarla come loro ( prova a chiederti il perchè), visto che dai per oro colato tutto quello che dice. Nessuno di voi infatti si pone mai in maniera critica nei suoi confronti.
Luca 16 sta parlando della situazione che si ribalta una volta morti. Il ricco andrà in un posto (simbolico) di sofferenza che oggi noi apostati chiamiamo inferno. Se realmente i morti non soffero consci di nulla non si capisce in che modo il ricco possa soffrire dopo essere morto. E' questo il concetto che tu vuoi rifiutare a tutti i costi; non c'è dubbio che il racconto sia forbito di simbolismi, ma descrive comunque una realtà che riguarda quello che accade dopo la morte; capisce che il testo dice chiaramente che il ricco è morto?
Ma la cosa assurda che denota l'infondatezza della tua critica è che ci sono fonti extra-bibliche che in maniera chiara detonato come una parte degli ebrei al tempo di Gesù credesse nella vita oltre la morte. Non vedi che ci sono tutti gli elementi per dire che la visione che si aveva sui morti è mutata rispetto al passato?
Comunque, piuttosto che fare domande a cui ho ampiamente risposto con la mia esegesi del passo, si può sapere qual è la tua esegesi invece?
Su 1 Cor. 15 ti ripeto che non ho nessuna difficoltà ad accettare tutto quello che dice Paolo che si sta occupando di un momento ben preciso che è la fase della resurrezione del corpo materiale che viene tramutato in un corpo spirituale non più soggetto alle leggi fisiche. Come al solito commetti l'errore di dire che siccome non dice nulla di quello che accade prima della resurrezione, allora significa che dopo la morte si scompare come dice Ecclesiaste. Solo che non sai neanche che lo stesso Ecclesiaste neanche credeva nella resurrezione, concetto questo che a livello escatologico gli ebrei fanno proprio con Daniele solo a partire dal secondo secolo a.C.
Devi anche tenere conti di passi sempre di Paolo come per esempio Filipp. 1:21 dove lo stesso apostolo dice che il
morire è un guadagno. Se veramente la morte porta a non essere consci di nulla che senso ha mai questa affermazione? E qui non ci sono dubbi, al versetto 23 dice chiaramente che ha il desiderio di partite per essere con Cristo, che poi alla fine è lo stesso concetto che ribadisce Luca in Atti 7 quando descrive le ultime parole di Stefano che chiede a Gesù (e non a Dio) di accogliere il suo spirito. Da quando Gesù si è messo al posto del Padre a ritirare le forze vitali in giro per il mondo?
Non vedi che parlo sulla base delle Scritture? Tu come ti poni rispetto a tutti questi passi così chiari in merito ad una prospettivia di vita subito dopo la morte?