Vorrei raccontare perché io ritengo la Bibbia ispirata.
Sono d'accordo col fatto che la fede è fondamento di questo mio credere. Sono anche d'accordo che la fede sia un dono.
Prima vorrei però spiegare perché la fede è un dono, dal mio punto di vista.
Tante volte ho sentito dire: mistero della fede. Nella mia fede però non trovo alcun mistero.
Mi fido di Dio, perché lo sto conoscendo sempre meglio. Finché non lo conoscevo, fino a che Lui, con il Suo grande amore, non ha deciso che era arrivato il momento che lo conoscessi, io non avevo fede. Perché non posso fidarmi di qualcuno che non conosco.
Nel mio caso Dio ha deciso di mostrarmi chi è, in modo talmente palese, che ho dovuto ammettere che c'era, e che agiva. Ma non solo, che agiva per me. Che mi amava e mi ha dimostrato di avere un piano per me, che era stato scritto da sempre, anche quando ancora non lo conoscevo e non mi interessavo a Lui. Il progetto per me era lì, e Lui me lo ha mostrato. Inizialmente titubante, ho letto il progetto, e ho deciso che mi piaceva, e che volevo vedere dove mi portava. Quindi il passo successivo è stato cercare di conoscere Colui che mi aveva porto con tanto amore il progetto.
Conoscendolo la fede è arrivata. Un dono prezioso che mi fa stare serena anche con il mare in tempesta. Perché in ogni tempesta, appena ho chiesto aiuto, ho visto che l'aiuto arrivava.
Per fare un esempio un po' banale. Se sulla mia tastiera digito il tasto "d" sul monitor verrà sempre scritta la lettera d. Quindi, quando scrivo, non temo che venga scritto qualcos'altro.
Con Dio, pur essendo ovviamente più ampio e complesso, non è troppo diverso.
Ecco, detto questo, posso passare al soggetto della discussione. Perché considero ispirata la Bibbia. Ho visto che sono stati portati esempi da Andrea su altri libri. E mi pare giusto. Perché i paragoni a volte ci aiutano a comprendere meglio.
La particolarità che ho riscontrato nella Bibbia è questa. E' un libro scritto da molti autori, in un lungo lasso di tempo, ma con una costante.
Mi ricordo che da bambina, i miei genitori mi regalarono una Bibbia per i piccoli, divisa in tanti fascicoli. Rimasi sorpresa. I titoli erano: Adamo, Noè, Abramo, Isacco etc..
Tante persone. Non una sola persona a cui era stato un unico messaggio. Quello sono buoni tutti... ma tante persone che hanno vissuto una esperienza personale con Dio.
Tanti caratteri diversi, tante persone che non parlavano di una idea che hanno avuto. Ma raccontavano la loro esperienza. Il loro vissuto. Ognuno nel suo modo, nella sua lingua. Eppure lo stesso filo che lega tutti. Un unico Dio che viene raccontato in molti modi diversi, ma con lo stesso carattere, con la stessa finalità.
Un po' come guardare queste due foto. La prima è un mega ingrandimento la seconda è un mega rimpicciolimento. Eppure si vede la stessa mano, la stessa mente dietro alla loro creazione:

Ecco, per questo io credo che sia ispirata la Bibbia. E quello che penso è che ogni credente, inclusi noi, siamo il prolungamento di quel libro, nel momento in cui accettiamo di essere i protagonisti di quel progetto che ci è stato mostrato.
Ogni volta che Dio agisce nella nostra vita, non fa che aggiungere pagine "morali e personali" a quel meraviglioso libro che è la Bibbia.