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Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 6:34
da Gianni
Bella idea, Lucia. Qualcuno presterà la voce, la luna ce la mettiamo noi. Tu mettici la chitarra. Avremo così 'na voce, 'na chitarra e poche e luna ... :-)

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 15:49
da bgaluppi
@Gianni

Molto bella, l'hai scritta tu? Grazie della dedica. La stampo e l'attacco sul mio armadietto, cosi' anche i miei colleghi possono leggerla. In effetti, la musica e' un linguaggio diretto, in quanto, appunto, non ha bisogno di parole. Ma come la parola non e' compresa chiaramente da tutti, anche la musica puo' essere capita soltanto da alcuni.

Le scuole portano i ragazzi ai concerti o alle prove, per "fare cultura". Ma la maggior parte di quei ragazzi sono gia' rincoglioniti (scusate il toscanismo :d ) dalla musica spazzatura propagandata dalla societa'-spazzatura, che ascoltano ovunque con i loro iPhones, con le loro cuffiette, sul tram, in bici, camminando, e astraendosi completamente dal mondo che li circonda. Per loro e' tardi, o quantomeno sarebbe necessario un programma di rieducazione complesso. Li portano alle nostre prove d'orchestra e quelli si annoiano alla morte, parlano (disturbando i musicisti), ridacchiano, perche' costretti ad assistere a qualcosa che non capiscono. E' come se vi costringessero a vedere un film in cinese senza sottotitoli, o ad assistere ad una lezione di fisica nucleare, o ad andare a vedere una mostra sulla pittura contemporanea. Una sera, un mio amico mi ha portato ad un concerto di jazz contemporaneo... Volevo uccidere lui e i musicisti che stavano suonando! :-)

La musica dovrebbe essere insegnata nelle scuole come materia fondamentale per la formazione di un individuo. Come possiamo separare la storia musicale da quella politica, filosofica e sociale dell'uomo? Socrate metteva l'insegnamento della musica sul gradino piu'elevato, mentre nel medioevo la musica faceva parte delle Artes Liberales : le Artes Sermocinales, o del Trivio, erano grammatica, retorica e dialettica, mentre le Artes Reales, o del Quadrivio, erano aritmetica, geometria, astronomia e musica. Curiosamente, anche l'iniziazione massonica mette la musica sul gradino piu' alto, seconda solo all'astronomia.

A prescindere dal fatto che una persona decida di fare il musicista nella vita oppure no, la musica e' anche un linguaggio semplice da imparare. La gente non mi crede quando dico questo. La musica e' come la matematica, come la lingua, in cui si devono imparare dei segni da mettere insieme per poi fare dei calcoli o formare parole e discorsi per dei ragionamenti. Non imparano forse tutti a parlare e scrivere? Essere un musicista e' altra cosa, ma conoscere la musica e' alla portata di tutti. Il problema e' questo: se si insegnasse la musica, si creerebbero uomini mentalmente liberi e piu' "completi", e questo non e' ben visto dai governanti di oggi. La musica e' usata oggi sui giovani come una droga, per propagandare dei modelli comportamentali e sociali e addirittura per aprire le porte alla negativita'. Purtroppo la maggioranza della gente non si rende conto del potere che ha la musica su di noi, sia in senso positivo che negativo, sia da un punto di vista psicologico che fisico. La musica si trasmette tramite onde che vengono misurate in Hz (hertz, simbolo di misura internazionale della frequenza). Pensate che queste onde, nel momento in cui attraversano i corpi fisici, non abbiano alcun effetto su di essi? Pensate che la diversa intensita' in Hz non faccia nessuna differenza? Nel Rinascimento e nel periodo barocco, la musica veniva suonata a 415Hz. I Nazisti ottennero che il diapason ufficiale venisse portato a 440Hz. Oggi la musica e' riprodotta normalmente a 442Hz

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 15:55
da bgaluppi
@Enigma
:-) finalmente puoi vedere qualcosa di decente sulla RAI... Se vai su Rai5 spesso trasmettono i nostri concerti.

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 15:58
da bgaluppi
@Lucia
Grazie Lucia. Ti consiglio di trovarti un insegnante, altrimenti dopo due mesi l'attacchi al muro... :-) Vai ad una scuola civica ad informarti. Puoi imparare a suonare la chitarra abbastanza bene da poter cantare canzoni che ti piacciono e magari, chissa'... Anche qualcosa in piu?

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 16:57
da Gianni
Sì, Antonio, quello scritto l'ho composto io. Molto vero quello che dici sull'educazione o, meglio, sulla mancanza di educazione musicale. Parlando di jazz, mi hai fatto venire in mente un episodio raccontatomi da un mio carissimo amico (primo trombone alla Scada di Milano). Una sera erano in programma delle esecuzioni in cui suonavano insieme alcuni professori d'orchestra della Sala e dei musicisti jazz. Lui era accanto ad un trobettista jazz: "Non sapeva cosa fare, andava in confusione e non riusciva a leggere lo sparito", mi disse. Però, devo confessantelo, amo anche il jazz. Il mio primo incontro con la musica vera avvenne quando avevo 10 anni: fui ammaliato da Borodin. Ne seguirono da allora tanti altri di ascolti, passando per Grieg, per tanti altri e fino a Massenet e a Chačaturjan. :-)

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: venerdì 2 gennaio 2015, 17:36
da bgaluppi
Giovanni, vedo che conosci bene cio' di cui sto parlando. Non esistono effettivamente prove per sostenere questa teoria, ma molti studi sono stati fatti.

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: sabato 3 gennaio 2015, 9:01
da France
B5

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: domenica 4 gennaio 2015, 17:18
da bgaluppi
France, grazie a te!

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: martedì 6 gennaio 2015, 6:07
da Gianni
Il jazz ... un mondo magico, tutto da scoprire, da conoscere e dai cui essere ammaliati.
Per un piccolo assaggio propongo Erroll Garner (che non sapeva leggere una sola nota musicale!): https://www.youtube.com/watch?v=AA2_6kS45E0" onclick="window.open(this.href);return false;.

Re: Mi chiamo Antonio

Inviato: martedì 6 gennaio 2015, 8:33
da bgaluppi
Chi ha detto che non amo il jazz? Non amo il jazz contemporaneo... Che non e' piu' jazz!